Curiosità Mondiali

Saint Denis, 8 luglio 1998: la doppietta di Lilian Thuram

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Col Brasile già qualificato, la sera dell’otto luglio 1998 lo Stade de France ospita l’incontro che designerà l’altra finalista. L’inattesa e larga vittoria ottenuta dalla Croazia di Miro Blažević ai danni della Germania nei quarti ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai tifosi di casa. Non è solo una questione di esperienza che fa preferire i biancorossi come avversari: la Francia ha infatti perso nelle due occasioni in cui nel penultimo atto di una rassegna iridata ha incrociato i tedeschi, o per meglio dire la Germania Ovest.

Il primo tempo sembra rispecchiare perfettamente il copione della partita non giocata ad alti ritmi, equilibrata, ancora sullo 0-0 ma inesorabilmente destinata a veder vincere i favoriti. Guivarc’h, la punta di ruolo dei galletti padroni di casa, non è riuscito a incidere in nessuno dei match precedenti e in semifinale il trend non sembra essere mutato. Così le occasioni più pericolose passano da piedi e testa di Zinedine Zidane, anche se il portiere croato Ladić non è certo costretto agli straordinari.
A inizio ripresa, però, la musica cambia perché, a differenza dei loro avversari, i croati hanno davanti uno di quegli attaccanti in grado di trasformare in oro le poche occasioni a disposizione: Davor Šuker.

Un lancio di Asanović trova il giocatore allora in forza al Real Madrid libero davanti a Barthez, il gol è una formalità. Tra l’incredulità dei presenti è successo che la quasi impenetrabile difesa francese -un solo gol subito fino a quel momento, per di più nell’ininfluente match contro la Danimarca- ha chiamato fuorigioco, ma Lilian Thuram è rimasto attardato. L’errore commesso di certo non può andare giù a uno che non a torto è considerato uno dei più forti difensori del mondo per l’eleganza dei movimenti, il senso del piazzamento e la decisione con cui anticipa gli avversari senza tuttavia risultare falloso.

Il modo con cui Thuram rimedierà a questa sua defaillance è, però, semplicemente inatteso, degno di un vero campione, di uno con una personalità fuori dal comune.

Il racconto completo sulla doppietta di Thuram è su Calcio Romantico

 

Più che le storie che raccontiamo, romantiche sono la cura e la passione per la ricerca che ci mettiamo nel raccontarle. E anche adesso che l’informazione mainstream sta lucrando sulla narrazione mitizzata del passato, noi continuiamo a dirci romantici. Anche se il calcio romantico non è mai esistito.

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