Si candida anche Osimhen per il titolo di capocannoniere

Napoli sarà per sempre la squadra del Pibe de Oro

A prescindere degli alti e bassi che hanno caratterizzato gli ultimi venticinque anni della società partenopea, dalla retrocessione in Serie B al riscatto dell’era De Laurentiis, il Napoli è, e sarà per sempre, per tutti gli amanti del calcio, la squadra di Diego Armando Maradona, l’indiscutibile miglior calciatore del Napoli e probabilmente in assoluto della storia del calcio. Gli unici a non essere d’accordo sono i nordirlandesi, a cui si deve la famosa citazione:

“Maradona Good, Pelé Better, George Best”

Con la maglia biancoazzurra, Maradona ha conquistato 2 scudetti, una Coppa Italia, una Coppa Uefa ed un titolo di capocannoniere di Serie A con 15 gol. Inoltre, fino a pochi anni fa, è stato il miglior marcatore della storia del club grazie alle sue 115 reti e qualche stagione fa è spuntato anche un secondo Diego ad andare a segno nel Napoli.

Ma dopo Maradona, il più grande di tutti, chi sono i migliori calciatori della storia del Napoli?

I migliori calciatori della storia del Napoli

É veramente difficile stilare una classifica precisa per meriti individuali o trofei vinti, in quanto si tratta di confrontare epoche molto diverse tra loro. Pertanto, abbiamo deciso di stilare due classifiche, una secondo le statistiche di gol e presenze e l’altra, in base all’impatto avuto nell’immaginario collettivo e nella storia del club.

I migliori per numero di goal e presenze

Il miglior marcatore di tutti i tempi della storia del Napoli è il belga Dries Mertens, protagonista dell’ultimo periodo Sarri e autore di 148 goal complessivi. La miglior stagione è quella del 2016/2017, in cui arriva a quota 28 gol in Serie A. Per la gioia dei tifosi napoletani ha dipinto grandi capolavori, come il gol contro il Genoa, le 6 triplette in Serie A ed i 16 gol in Champions. Vince due volte la Coppa Italia e una Supercoppa italiana.

Al secondo posto un altro figlio del calcio di Sarri: Lorenzo Insigne, napoletano nel sangue e autore di ben 122 reti. Sarà ricordato per il “tiraggiro”, entrato nel dizionario Treccani dopo la vittoria dell’Europeo con la maglia della Nazionale. Al terzo posto del podio troviamo Hamsik, con 121 reti, seguito da Maradona (115), Sallusto e Cavani a 108 e 104.

Sallusto è stato un calciatore paraguaiano, cresciuto nelle giovanili del Napoli e protagonista dal ‘26 al ‘37. Soprannominato Veltro, per la velocità dei suoi scatti.

Cavani invece, è stato il primo vero eroe dell’era De Laurentiis, capace di portare i partenopei a lottare per lo scudetto e a competere in Champions agli ottavi contro il Chelsea, a cui segnerà addirittura con una spallata. La tripletta alla Juventus, sancisce l’amore indescrivibile con il popolo napoletano che gli dedicherà innumerevoli canzoni.

Il calciatore con più presenze è Marek Hamsik, inarrivabile a quota 520, collezionate in 12 stagioni indimenticabili. Lo slovacco, è stato il cuore del centrocampo di Mazzarri, Benitez e Sarri. Al secondo e terzo posto per presenze, troviamo invece Bruscolotti, detto “Pal ‘e fierro” per la tenacia e Iuliano, il futuro dirigente che contribuirà a portare Maradona a Napoli.

I migliori per rendimento e trofei

Tra i più amati calciatori del Napoli ci sono sicuramente Careca, l’attaccante brasiliano che ha fatto da spalla a Maradona e Giordano, il terzo componente della Ma-Gi-Ca che ha guidato il Napoli al primo scudetto. Ecco cosa disse Maradona sui suoi due partner d’attacco: «Il più bravo in assoluto con il quale ho giocato è stato Careca, ma tra gli italiani non c’è dubbio, Bruno Giordano. Il più sudamericano tra quelli che sono nati nel vostro paese».

Un altro sudamericano ad esaltarsi in terra campana è stato Luis Vinicio, il brasiliano soprannominato “O’ Lione”, per la capacità di essere il padrone incontrastato dell’area di rigore. Per lui 70 gol in sole 154 presenze.

Come non citare l’altro tandem sudamericano, composto da Sivori e Altafini, uno argentino e l’altro brasiliano, entrambi naturalizzati italiani. 15 reti in 70 presenze per Sivori, 89 gol in 224 partite per Altafini. E per finire due difensori, Ciro Ferrara (319 presenze), protagonista con Maradona di entrambi gli scudetti, quello del ‘87 e quello del ‘90 e Ruud Krol, già vincitore di 3 Coppe Campioni con il meraviglioso Ajax di Cruijff.

Ad onor di cronaca è giusto citare altri gloriosi attaccanti, dai dimenticati Vojak, Savoldi e Jeppson, fino ai più recenti Lavezzi e Higuain. Una dedica speciale la meritano infine, il portiere Garella, famoso perché parava più con i piedi che con le mani e Roberto Sosa, detto El Pampa, che decise di sposare la causa napoletana nel momento più buio e che con le sue reti, contribuì alla risalita del Napoli dalla Serie C fino alla Serie A. Essendo stato il primo acquisto del Napoli di Pierpaolo Marino è stato definito come il simbolo della rinascita partenopea.

Osimhen e Kvaratskhelia saranno i prossimi due?

Il georgiano, grazie al suo sconfinato talento è entrato nelle grazie napoletane e dopo pochi mesi, è riuscito a scomodare il paragone con il più grande di sempre (Kvaradona), mentre l’attaccante nigeriano si sta distinguendo per la sua media realizzativa stratosferica (un gol ogni 139 minuti, meglio hanno fatto solo Cavani e Higuain). Osimhen ha raggiunto 38 reti con la maglia del Napoli in sole tre stagioni e non vuole di certo fermarsi qui. Infatti, non è un caso che oggi, il favorito numero uno al titolo di capocannoniere di Serie A  sia proprio lui.

 

L’Udinese ha cominciato con il piede giusto la stagione 2022/2023 di Serie A regalando ai propri tifosi un’eccezionale serie di vittorie schiaccianti, fuori e dentro casa. La squadra, infatti, al momento ha raggiunto il terzo posto in classifica e ha la possibilità di lanciare il guanto di sfida alle squadre più valenti della serie A. Cos’altro possiamo aspettarci dall’Udinese di quest’anno?

Uno straordinario inizio

Non ci sono dubbi. Dopo un calciomercato estivo ricco di emozioni e colpi di scena, l’Udinese ha iniziato con il piede giusto la nuova stagione di Serie A. Dapprima la vittoria contro la Fiorentina, poi la fantastica goleada contro la Roma, sconfitta per 4 reti a 0, e ancora la conquista dei 3 punti durante il match contro il Sassuolo dello scorso 11 settembre.

La squadra sembra esser stata pervasa da un’insaziabile sete di vittoria, oltre che dalla fortunatissima chimica tra i giocatori che compongono la nuova squadra.

Non a caso Andrea Sottil è stato nominato miglior allenatore del mese di settembre dalla Lega Serie A, il quale ha ricevuto un prestigioso premio per l’ottimo lavoro svolto e per i notevoli risultati raggiunti. Mentre ci godiamo la ventata dei successi dei bianconeri, tuttavia, ci chiediamo: quanto a lungo riuscirà l’Udinese a garantire gli ottimi risultati finora raggiunti?

L’obiettivo di tornare in Europa

Il dirigente sportivo dell’Udinese Giampaolo Pozzo parla chiaro: l’obiettivo dell’Udinese è quello di ritornare a giocare tra i grandi club europei. Era da tempo che l’imprenditore invocava un salto di qualità da parte della squadra, con il grande desiderio di vedere l’Udinese tornare nuovamente sul lato sinistro della classifica.

Ora che, effettivamente, i bianconeri sono terzi in classifica, ad un solo punto di distanza dalla capolista, è necessario alzare leggermente l’asticella. Per mantenere l’alta posizione in classifica, occorre che i giocatori non perdano la forza d’animo manifestata fino ad adesso e continuino ad avere ben nitida la visione verso gli obiettivi che devono essere raggiunti.

Udinese in Champions League?

Le premesse ci sono tutte, ma il campionato è appena iniziato. In questa fase di stagione l’Udinese ha fatto valere la bravura dei propri giocatori e la capacità di gestire il gioco, sia in attacco che in difesa. Tuttavia, essere circondata dalle big del campionato richiede che la guardia non venga mai abbassata, mantenendo alta la concentrazione e il morale del team.
Siamo certi che questa stagione di Serie A, ad ogni modo, ci regalerà emozioni indescrivibili.

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