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Quando Marcus Thuram è nato a Parma nel 1997, papà Lilian giocava nel club gialloblù insieme a un giovanissimo Gigi Buffon. Più di vent’anni dopo il piccolo Thuram è diventato grande e ha spedito a casa il portierone italiano, ancora in attività. Il suo Guingamp, ultimo in Ligue 1, ha clamorosamente inflitto la prima sconfitta stagionale in Francia al Paris Saint Germain. L’1-2 casalingo patito dalla squadra di Tuchel ha eliminato i parigini dalla Coppa di Lega ai quarti di finale. Marcus, centravanti del Guingamp, è stato protagonista assoluto sbagliando prima il rigore del possibile 0-1 e poi realizzando quello del definitivo 1-2 al 93’. Buffon, in tribuna, ha assistito alle gesta di quel bambino oggi diventato grande che gli ha causato il primo dispiacere della stagione.


La famiglia Thuram sforna campioni e talenti che hanno fatto e promettono di fare le fortune dei loro club. Lilian, difensore plurivincitore negli anni ’90-2000 con Parma e Juventus e nella Francia campione del mondo. I suoi figli sembrano già dei predestinati. Marcus, centravanti del Guingamp dopo essere cresciuto nelle fila del Sochaux. Khephren, nato nel 2001 a Parma, è invece un centrocampista centrale che milita nel Monaco. Ha esordito in Champions League a novembre scorso contro l’Atletico Madrid, spedito in campo da Thierry Henry. Il Guardian l’ha inserito nella lista dei 60 migliori Millennial.

Qualche giorno fa, Gigi Buffon aveva commentato con un pizzico di malinconia le gesta dei figli dei suoi ex compagni.

Quando ho giocato contro Federico Chiesa ho pensato di smettere, all’inizio ero un po’ disorientato e pensavo fosse arrivata l’ora. Ho visto anche Khéphren Thuram, figlio di Lilian. Era in panchina contro il Monaco.

L’intervista è stata rilasciata ad Eurosport, con l’inviato Alain Boghossian, anch’egli compagno di squadra del portiere a Parma. Già in campionato Buffon aveva incrociato Marcus Thuram nel match tra Psg e Guingamp dello scorso agosto. In quell’occasione Neymar e compagni si imposero in trasferta per 3-1. Qualche mese dopo hanno subito la prima sconfitta stagionale in patria dagli ultimi in classifica. Fuori dalla Coppa di Lega per mano del più grande dei piccoli Thuram.

Marcus Thuram e Gigi Buffon

Col Brasile già qualificato, la sera dell’otto luglio 1998 lo Stade de France ospita l’incontro che designerà l’altra finalista. L’inattesa e larga vittoria ottenuta dalla Croazia di Miro Blažević ai danni della Germania nei quarti ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai tifosi di casa. Non è solo una questione di esperienza che fa preferire i biancorossi come avversari: la Francia ha infatti perso nelle due occasioni in cui nel penultimo atto di una rassegna iridata ha incrociato i tedeschi, o per meglio dire la Germania Ovest.

Il primo tempo sembra rispecchiare perfettamente il copione della partita non giocata ad alti ritmi, equilibrata, ancora sullo 0-0 ma inesorabilmente destinata a veder vincere i favoriti. Guivarc’h, la punta di ruolo dei galletti padroni di casa, non è riuscito a incidere in nessuno dei match precedenti e in semifinale il trend non sembra essere mutato. Così le occasioni più pericolose passano da piedi e testa di Zinedine Zidane, anche se il portiere croato Ladić non è certo costretto agli straordinari.
A inizio ripresa, però, la musica cambia perché, a differenza dei loro avversari, i croati hanno davanti uno di quegli attaccanti in grado di trasformare in oro le poche occasioni a disposizione: Davor Šuker.

Un lancio di Asanović trova il giocatore allora in forza al Real Madrid libero davanti a Barthez, il gol è una formalità. Tra l’incredulità dei presenti è successo che la quasi impenetrabile difesa francese -un solo gol subito fino a quel momento, per di più nell’ininfluente match contro la Danimarca- ha chiamato fuorigioco, ma Lilian Thuram è rimasto attardato. L’errore commesso di certo non può andare giù a uno che non a torto è considerato uno dei più forti difensori del mondo per l’eleganza dei movimenti, il senso del piazzamento e la decisione con cui anticipa gli avversari senza tuttavia risultare falloso.

Il modo con cui Thuram rimedierà a questa sua defaillance è, però, semplicemente inatteso, degno di un vero campione, di uno con una personalità fuori dal comune.

Il racconto completo sulla doppietta di Thuram è su Calcio Romantico