“La banda di Allegri affonda i bianconeri”. A dirlo oggi risulta disorientante, Allegri è la Juventus, eppure più o meno così intitolavano i giornali il giorno dopo 31 gennaio 2009, il giorno dopo la sconfitta rumorosa della Vecchia Signora, in casa, contro il Cagliari. Il Cagliari pimpante di “Acciughina” che riuscì a imporsi per 3-2 sugli uomini di Ranieri.
Un’era fa, ma anche quel tonfo segnò un momento importante: la formazione sarda espugnò la casa della Juventus (allora era l’Olimpico di Torino) dopo 41 anni. C’era Conti playmaker, c’erano Jeda, Acquafresca, Cossu e Matri. Prim’ancora di andare proprio alla Juventus e poi girare per mezza Serie A.
Dall’altra parte, per dirne un paio, Cristiano Zanetti, Mellberg e Sissoko. Uno stop che rallentò la corsa della Juventus verso lo scudetto, poi conquistato dall’Inter e mentre il Cagliari si godeva un inatteso nono posto, a Torino il peggio lo si vedrà negli anni successivi con due settimi posti consecutivi prima dell’era Conte e del dominio che tutt’oggi ancora continua, grazie anche a Max Allegri stesso.
Quella del 2009 è l’unica sconfitta casalinga della Juventus nelle ultime 32 gare di Serie A contro il Cagliari (19 vittorie e 12 pareggi) ed è imbattuta nelle ultime otto partite interne di campionato contro i sardi, grazie a cinque vittorie e tre pareggi. Estendendo lo sguardo, i bianconeri hanno vinto il 50 percento del totale delle partite di Serie A contro il Cagliari (37 su 74): 26 pareggi e 11 successi sardi. Solo il Milan, con 39, ha vinto più partite contro il Cagliari rispetto alla Juventus, 37, in Serie A.
Una curiosità: Leonardo Pavoletti ha segnato 19 gol di testa in Serie A e dalla sua prima marcatura, nel maggio 2015, a oggi solo un altro giocatore vanta così tanti gol di testa nei top-5 campionati europei, Cristiano Ronaldo, anche lui con 19 reti.
Comments are closed.