Champions League

Juventus Atletico Madrid, la remuntada è possibile. Ecco perché

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«Obiezione vostro Onore». Il giusto processo alla Juventus è iniziato subito dopo il fischio finale del Wanda Metropolitano. Nella bufera finiscono tutti, a cominciare da Allegri. E’ mancata la mentalità per dare una sterzata a una partita dall’andamento prevedibile. Verticale contro orizzontale sarebbe stata la chiave giusta contro l’Atletico Madrid. Invece i bianconeri si sono adeguati al cholismo giocando sotto ritmo e con uno sterile giro palla. Ma la qualificazione non è chiusa. Il 12 marzo all’Allianz Stadium la remuntada è possibile. Il risultato, ostico, lascia ancora margini di speranza, a patto che la Juve faccia la Juve. Ecco perché nel ritorno tra tre settimane Allegri può spuntarla sugli spagnoli.

Cristiano Ronaldo

Ecco, si riparte proprio da qui. Perché mai come era accaduto prima la Signora ha in rosa il miglior giocatore al mondo (assieme a Messi). Uno che da solo ha vinto 5 Champions League, come ha ricordato polemicamente il portoghese ai colchoneros. Uno che da solo incarna la Coppa maledetta a Torino avendo segnato 122 reti, di cui 60 realizzate nella fase a eliminazione diretta. Un’animale da serate internazionali che non può certo limitarsi alla punizione deviata da Oblak dopo pochi minuti. Al ritorno CR7 sa come si fa. Chiedere informazioni al Wolfsburg, ad esempio. Edizione 2015/2016, quarti di finale. Dopo lo 0-2 dell’andata, il Real capovolge la situazione con una tripletta di Cristiano che fa fuori i tedeschi.

Effetto Stadium

Cosa significhi avere uno stadio caldo dalla propria parte lo ricorda proprio il Wanda Metropolitano. Il catino Atletico, teatro della prossima finale, ha trascinato la squadra di Simeone al 2-0 ottenuto nei minuti finali. Ma la Juventus ha la fortuna di avere un impianto che non è da meno. Più piccolo, ma che sa essere altrettanto infernale quando vuole. I numeri lo dicono: dal settembre 2011, solo tre squadre in Europa sono riuscite a vincere all’Allianz (Bayern Monaco, Real Madrid, Manchester United). In campionato la schiacciasassi Juventus ha costruito poi le sue fortune proprio in casa (solo Inter, Udinese, Fiorentina, Sampdoria e Lazio hanno vinto). Una buona rimonta inizia sempre dal dodicesimo uomo in campo.

Orgoglio ferito

Chi conosce la storia della Juventus sa la Signora ferita è un brutto avversario da incontrare. Perché difficilmente sbaglia due partite di seguito. E, in ogni caso, se eliminazione sarà, avverrà lasciando tutto quello che si ha in campo. L’orgoglio e il carattere che da sempre caratterizzano i bianconeri sono un’arma preziosa da sfoderare al ritorno. Basti ricordare cosa è accaduto lo scorso anno contro il Real Madrid. Dopo lo 0-3 a Torino la squadra era data spacciata da tutti. Al 94’ del Bernabeu il risultato era il medesimo, prima che Benatia e Oliver rovinassero tutto. Con una differenza: questa volta Cristiano Ronaldo gioca con la camiseta bianconera.

Giornalista, nato e cresciuto nella provincia barese con pezzi di cuore sparsi tra Roma e Liverpool, a metà tra Penny Lane e Strawberry Fields. Segue il calcio da quando Andrè Escobar segnava nella propria porta a Usa ‘94 mentre Roberto Baggio riceveva palla da «un’iniziativa di Mussi sulla fascia destra» . SCOPRI LO SCONTO UTILIZZANDO IL COUPON: VINCENZOP

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