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Questa, nel calcio non si era ancora vista. In Danimarca, la Federazione e il sindacato di tutela dei calciatori sono ai ferri corti sulla delicata questione legata ai contratti di sponsorizzazione. Capeggiati da Eriksen, i nazionali hanno deciso di scioperare per un mancato accordo sui diritti commerciali non rispondendo alla convocazione per l’amichevole di mercoledì 5 settembre contro la Slovacchia (ma potrebbe riguardare anche l’esordio in Nations League contro il Galles).

Così, per evitare sanzioni da parte della Uefa che ha addirittura paventato l’esclusione da Euro 2020, la Dbu ha risposto con un colpo a sorpresa: per presentare una squadra “dignitosa”, oltre a chiamare le seconde linee, in campo scenderanno anche i migliori calciatori di futsal.  Ed è John Jensen, campione d’Europa nel 1992, a dirigere la Danimarca nelle prossime due partite, visto che allo sciopero ha aderito anche il commissario tecnico Age Hareide.

John Jensen, campione d’Europa nel 1992

Al centro del caso c’è il nuovo contratto legato agli sponsor e i diritti di immagine, in conflitto con gli sponsor privati dei calciatori soprattutto di quelli dal risalto internazionale come Eriksen per l’appunto, stella del Tottenham. Una scelta drastica, precipitata il 31 agosto e che mai ci si sarebbe aspettati di vedere dopo lo splendido mondiale vissuto dalla Danimarca, uscita agli ottavi di finale, ai rigori, contro la Croazia finalista.

Il tecnico ad interim Jensen ha annunciato la lista dei convocati nella quale compaiono giocatori di seconda e terza categoria, oltre ai più bravi calciatori di calcio a cinque del Paese che sono sei: Christopher Haagh, Victor Hansen, Adam Fogt, Christian Christensen, Kevin Jorgensen e Louis Veis.
La Danimarca è stata inserita nella League B, nel Gruppo 4 assieme a Irlanda e Galles e proprio contro quest’ultimi gioca il match d’esordio il 9 settembre.

 

Si è conclusa con la prima storica vittoria del Portogallo l’undicesima edizione degli Europei di Futsal, disputatasi all’Arena Stožice di Lubiana dal 30 gennaio al 10 febbraio. Sono stati gli Europei con un pubblico incredibile e sportivo, della stella Ricardinho, del Kazakistan e del suo super portiere Higuita ma anche del flop azzurro.

Noi di Mondiali.it nella giornata finale eravamo lì a Lubiana a goderci uno spettacolo dentro e fuori il campo con un’Arena gremita con un tripudio di colori e bandiere di ogni nazione d’Europa. Prima la finalina per il terzo posto vinta dalla Russia sul Kazakistan e poi la finalissima tra Portogallo e Spagna, il meglio che il Futsal continentale possa offrire.

LA FINALE

La Spagna non riesce a conquistare l’ottavo titolo europeo e si arrendere a 55” dalla fine del secondo tempo supplementare a un tiro libero di Bruno Coelho che con una doppietta nella finalissima manda in estasi il popolo lusitano.

Riavvolgiamo il nastro, ci mette appena un minuto la stella assoluta di EuroFutsal 2018 Ricardinho a sbloccare la finale e portare in vantaggio il Portogallo. La partita è combattuta ed equilibrata ma sulla distanza emerge il talento e l’esperienza della Spagna che prima pareggia con Toirà a 1’06” dall’intervallo e poi passa in vantaggio con Lin a metà ripresa. Miguelin sbaglia il tiro libero del 3-1 e a 2 minuti dalla sirena Bruno Coelho fa 2-2 e porta la finale ai supplementari. All’inizio del secondo supplementare la svolta: Ricardinho viene steso da Pola e sbatte contro i cartelloni pubblicitari. Attimi di paura. Rimane per 2′ fuori dal campo, medicato dallo staff sanitario portoghese. Poi si rialza, non riesce a camminare e ha una vistosa fasciatura sulla caviglia destra. Non ce la fa. Applausi da parte di tutti. Va a sedersi sugli spalti, a due passi dalla tribuna stampa. Un storia già vista, il Portogallo senza l’uomo simbolo in una finale di un Europeo. Era successo il 10 luglio 2016 a Parigi con Cristiano Ronaldo costretto ad uscire dopo 25′ e la storia si ripete il 10 febbraio 2018 a Lubiana. L’esito è lo stesso perché a 55” dai tiri di rigore Solano commette fallo su Pedro Cary, Bruno Coelho realizza il tiro libero e il Portogallo è per la prima volta Campione d’Europa di Futsal.

LA STELLA

La stella di questo Europeo non può che essere lui Ricardo Filipe da Silva Braga, meglio conosciuto come Ricardinho, O Mágico.

Capocannoniere con 7 gol è diventato con 22 reti totali il miglior marcatore della storia degli Europei. In finale ha dovuto alzare bandiera bianca per un infortunio alla caviglia ma questo non gli ha impedito di ricevere il premio come miglior giocatore del torneo. Che sarebbe stato il suo Europeo lo si era capito fin dalla partita d’esordio contro la Romania, 1-0 di rabona che rimarrà scolpito nella storia del torneo.

LA SORPRESA

Tra le promosse dell’Europeo c’è sicuramente il Kazakistan, già terzo nel 2016 a Belgrado, che si è arreso solamente in semifinale, ai tiri di rigore davanti allo spagnolo Paco Sedano, il miglior portiere al mondo.

I ragazzi di Cacau hanno vinto il girone davanti alla Russia e superato la Serbia ai quarti prima di cedere il passo ai 7 volte campioni europei. Nella finalina per il terzo posto sono usciti sconfitti proprio da Russia per 1-0 ma la loro assenza sul podio finale non cancella quanto di buono fatto vedere per tutta la durata della competizione. Il trascinatore della squadra non può che essere Higuita, un nome una certezza. Un portiere universale, capace di giocare il pallone come un calciatore di movimento. Meraviglioso il suo gol alla Spagna con un destro dritto sotto l’incrocio. Ottimo anche Taynan, che ha saltato la prima gara per problemi legati al visto ma poi è stato un leader in campo, al pari di Douglas Jr.

IL FLOP

Nell’anno in cui l’Italia del calcio non si qualifica ai Mondiali dopo 60 anni per la Nazionale del Futsal era un’occasione speciale per allargare le spalle della popolarità e invece niente, è arrivata un’umiliante eliminazione ai gironi dopo non essere riuscita a vincere nessuna delle due gare.

Pareggio in extremis contro la Serbia e sconfitta, dopo essere stati avanti, contro la Slovenia. Un fallimento, visti i valori in campo ed il fatto che solo 4 anni fa ad Anversa questo gruppo si laureava campione d’Europa. Tanti non si sono espressi secondo le proprie possibilità e non c’è mai stata la sensazione di un gruppo ben dentro la partita. Troppi errori tecnici e due gare giocate con poca personalità e cattiveria, un peccato visto che questa Russia non era imbattibile ai quarti. Come per l’Italia del calcio è arrivato un segnale forte e chiaro che c’è bisogno di una rifondazione che deve partire in primis da una nuova guida tecnica.

Russia-Argentina, una delle due alzerà la Coppa del Mondo

La prima volta non si scorda mai. Al Coliseo di Cali il mondo del futsal mondiale festeggia un campione iridato diverso, non brasiliano, nemmeno spagnolo.

Questa sera dalle ore 21.15 su Eurosport (pacchetto Sky e Mediaset Premium).

E’ la finale inedita fra Russia e Argentina (foto: fifa.com). Skorovich contro un allenatore nato sui banchi di Coverciano, una vecchia conoscenza del calcio a 5 del Belpaese: Diego Giustozzi.

5 ITALIANI

Per la stampa sudamericana la Russia è favorita, ma dicevano la stessa cosa per il Portogallo contro l’Argentina.

La Selecciòn dei 5 italiani di serie A, Cuzzolino, Borruto, Battistoni, Taborda e Brandi, otto considerando Stazzone, Rescia e Wilhelm, invece, testimonia un lato positivo del prodotto del Belpaese.

Che avrà pure perso male e chiuso un ciclo cadendo con il modesto Egitto, ma che comunque avrà perfino un commissario tecnico in panchina, che ha preso il patentino a lezione di Menichelli.

L’Argentina è fortissima, ma se la giocherà alla pari contro un’autentica Armata Russa.

EN PLEIN

I vice campioni d’Europa, infatti, sono l’unica ad aver vinto tutte le partite disputate, chiudendo primi nel girone con la Thailandia di Miguel Rodrigo (in Italia con Luparense e Padova) quell’Egitto castigatore dell’Italia negli ottavi, e Cuba; liquidando la pratica Vietnam, sconfiggendo per la prima volta la Spagna entro i 40’ e domando il coriaceo Iran in semi.

Vanno a caccia del settebello (di successi), magari con un gol di Eder Lima, pronto a entrare nei primi tre cannonieri, dove ci sono già Ricardinho e Falcao. Skorovich ritrova Romulo ed è pronto a sfatare il tabù finale.

Chi più ne ha, più ne metta: sarà un partidazo.

Quella tra Argentina e Russia è una finale inedita nella storia dei Mondiali di futsal. Giunto alla ottava edizione, il campionato del mondo di calcio a 5 ha visto precedentemente un incontrastato duopolio con il Brasile vincitore di cinque titoli, spezzettato solamente dalla doppietta 2000 – 2004 della Spagna, in una ciclica sfida tra calcio sudamericano, ideatore e custode dello sport e calcio europeo che via via ha trovato sempre più sostenitori. Il duello Sudamerica – Europa, però, nel futsal ha ben presto abbandonato l’agonismo e si è spostato sulla politica: quelli che si disputano attualmente con cadenza quadriennale sono, infatti, i Mondiali organizzati dalla Fifa, da quando ha preso in mano la gestione del calcio a 5 a livello globale verso la fine degli anni ’80.

Il futsal, sin dalle sue origini com’è evidente il nome neolatino, è nato e si è diffuso principalmente in Sudamerica: padre e ideatore è Juan Carlos Ceriani, giovane insegnante di educazione fisica argentino ma trasferito a Montevideo che, sulla scia della popolarità acquisita dal calcio in Uruguay grazie al Mondiale del 1930, nello stesso anno ideò questa disciplina spinto dall’esigenza di far giocare a pallone i suoi allievi in una palestra chiusa anche quando fuori pioveva o sfruttando i campi da basket già esistenti. Impiegando al meglio le sue conoscenze plurisportive, Ceriani pensò di utilizzare regole prese da differenti sport: non snaturò quella principale del calcio, ovvero, non toccare la sfera con gli arti superiori, pensò al basket per il numero di giocatori da schierare in campo (5 per squadra) e alla pallamano per le dimensioni delle porte.

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Il merito di Ceriani è stato quello di dare una forma a un gioco che già veniva praticato approssimativamente nei vari paesi confinanti tra cui le favelas brasiliane: è proprio in Brasile questa disciplina si è affermata e ha preso quota col passare degli anni. Il fútbol de salón di lingua ispanica diventò futebol de salão (da qui la crasi in futsal) e nel 1971, a San Paolo, venne fondata la Federação Internacional de Futebol de Salão (Fifusa), la prima istituzione a governare il calcio a 5, comprendente 32 paesi e adottando le regole brasiliane. La Fifusa organizzò diverse manifestazioni per diffondere questa nuova disciplina sportiva fino ad arrivare a un embrionale mondiale di calcio (disputando due edizione nel 1982 e 1985), ma verso gli anni ’80 entrò prepotentemente la Fifa decisa a diffondere uno stile di football indoor con le sue proprie regole (per esempio, diversa gestione delle sostituzioni e pallone di dimensione più grande).

Nel 1988 l’organo federale con sede a Zurigo ottenne in toto la gestione del calcio a 5, l’anno dopo, a Rio de Janeiro si tenne una riunione della Fifusa con l’intento di entrare nella Fifa, ma in molti votarono contro. Dopo mancati accordi e tentativi di unificazione, la Fifusa pian piano si dissolse e dalle sue ceneri, nel 2002, è nata in Paraguay, tra i Paesi che più rifiutarono l’omologazione con la Fifa, l’Asociación Mundial de Futsal, l’Amf, che comprende 40 federazioni nazionali e il ripristino delle regole originarie.

Sarà Russia-Argentina l’inedita finale dell’ottava edizione della kermesse iridata.

La Selecciòn di Diego Giustozzi mostra i muscoli e supera 5-2 il Portogallo di Ricardinho nella semifinale del Coliseo El Pueblo di Cali. Una Selecciòn trascinata da vecchie e nuove conoscenze del futsal nostrano. Con un primus inter pares.

WILHELM FA IL RICARDINHO – Davanti a 7610 spettatori, ritmi fuori dal normale sin da subito. Primo tempo spettacolare. Il Portogallo mena le danze e mette in difficoltà in avvio l’Argentina, sapientemente orchestrata in difesa dal Guerriero Taborda. Al resto ci pensa un fenomenale Wilhelm. L’ex Asti manda in porta Borruto. Che con un meraviglioso “sombrero” beffa Bébé. Il Portogallo c’è e pareggia subito con Ré. Ma riecco super Wilhelm: altro assist al bacio, stavolta, per Stazzone. Che riporta subito avanti la nazionale di Giustozzi.

Il Portogallo accusa il colpo, sbandando in difesa. L’Albiceleste è letale, ne approfitta subito, segnando tre reti in 1’28”: Alamiro Vaporaki corregge in porta di petto un bolide di Cuzzo; il tap in di Brandi vale il 4-1 dell’intervallo. Nella ripresa l’Argentina tiene botta, Braz si gioca il 5 vs 4 (Miguel portiere di movimento) a 10′ dal termine. Ma il cecchino Cuzzolino cala il pokerssimo, sugli sviluppi di una palla inattiva. La rete di Miguel vale il 5-2, nulla più. Giustozzi, un allenatore nato sui banchi di Coverciano, si gode la sua prima finale da commissario tecnico. Che storia!

Una storia che deve ancora essere terminata.

La Russia è la prima finalista del Mondiale delle sorprese.

Pronostico rispettato, ma quanta fatica per i vice campioni d’Europa domare 4-3 un coriaceo Iran, che vende la cara la pelle, restando in partita 40’ effettivi prima di arrendersi con l’onore delle armi.

COLPO SU COLPO – Al Coliseo Ivan de Bedout di Medellin match equilibrato, come nelle aspettative. La Russia scappa, l’Iran l’acchiappa. Il solito Esmailspour risponde alla rete iniziale di Lyskov: 1-1 all’intervallo. Abramov s’inventa il 2-1, ma bomber Hassan Zadeh batte Gustavo, ristabilendo la parità per la seconda volta. Il 2-2 dura appena 13”, il tempo che serve a Shayakhmetov per riportare avanti per la terza volta la Russia. L’Iran cade, ma si rialza, si gioca la carta del portiere di movimento, mettendo alle corde Eder Lima e compagnia. A 42”, però, l’ottimo Chishkala mura una conclusione avversaria, guarda la porta e la centra dalla sua area. Gara finita? Più o meno. L’indomita nazionale di Nazemalsherieh trova la forza per realizzare il 4-3 a 11”, con Javid. E ha l’ultimo assalto per siglare un clamoroso pari. Che, però, non arriva. Russia in finale, Iran da applausi.

L’ARGENTINA – Intanto l’Argentina è sbarcata a Cali, per la seconda semifinale contro il Portogallo di Ricardinho. Giustozzi, che recupera Rescia, è su di giri.

“Vediamo se il Portogallo è favorito, lo deve dimostrare in campo. Ricardinho? Impossibile annullare uno come lui, faremo degli accorgimenti difensivi, ma non snatureremo il nostro gioco”.

Gesto incredibile ai mondiali di calcio a 5 in colombia

Pazzesco, clamoroso…

Usiamo pure l’aggettivo che più ci piace ma della sconfitta dell’ultra favorito Brasile agli Ottavi del Mondiale di calcio a 5 in Colombia, non ci resterà in mente l’insolito risultato, l’eccezionale eliminazione della squadra più forte e titolata del futsal, bi-campione in carica.

Quel qualcosa di storico è il tributo che i giocatori dell’Iran – avete capito bene, è stato l’Iran a battere la Seleçao – ha riservato al più grande di tutti.

Alessandro Rosa Vieira, conosciuto da tutti come Falcao, a 39 anni, al termine della partita, l’ultima della sua gloriosa carriera, è stato portato in trionfo dai giocatori iraniani.

L’ hanno preso e fatto volare in aria tra loro, quello che si fa con un presidente od un allenatore quando si conquista qualcosa di davvero importante.

In questo caso si trattava di un avversario. Ma solo sul campo.

Questo è il bello dello sport.

Un tributo doveroso e bellissimo, un gesto di sportività fuori dal comune dedicato al giocatore più forte di tutti i tempi che nella stessa partita aveva siglato una tripletta conquistando anche il record come miglior marcatore della storia dei Mondiali (con ben 48 reti totali).

Chapeau

Il programma della prima giornata degli ottavi

Iniziano gli ottavi di finale ai Mondiali di calcio a 5 in Colombia. Da 24 a 16 il passo è breve.

Sono rimaste le migliori, ora comincia un altro Mondiale in Colombia, quello delle sfide dove “no hay manana”, scontri diretti dove chi perde torna a casa e chi vince continua la corsa all’ottava kermesse iridata.

Gli ottavi partono con Russia-Vietnam, in diretta tv su Eurosport a mezzanotte e un quarto italiana.

Eder Lima e soci sono chiaramente favoriti e, in caso, di successo potrebbero incrociare nuovamente i destini di una Spagna attesa da un altro remake, quello con il Kazakhstan semifinalista di Euro 2016.

Il secondo match in programma oggi è forse il più equilibrato: Colombia-Paraguay.

Cafeteros senza Angellot Caro e Abril, in due migliori marcatori degli anfitrioni, Fonnegra spera di recuperare almeno il gioiellino Yulian Diaz, infortunatosi al debutto contro il Paraguay.

Chilavert, invece, ha tutti a disposizione e sogna il colpo grosso a Cali.

Una foto pubblicata da Sergio Romano (@s.rom4no) in data:

Italia, BEL CLIMA E LA mente SULL’EGITTO

L’Italfutsal sarà l’ultima a scendere in campo negli ottavi di finale, contro l’Egitto già travolto quattro anni fa in Thailandia.

Il ct Roberto Menichelli (in foto, credit: Paolo Cassella) tiene i suoi sulla corda: “Non si può pensare ai quarti (probabilmente con l’Argentina, ndr) se non superano gli ottavi, le nostre energie sono concentrate sull’Egitto, una buona squadra, con delle individualità importanti e giocatori bravi tecnicamente nell’uno contro uno. Massima attenzione”.

Azzurri al completo, anche Murilo sembra aver completamente recuperato, dopo la contrattura lombare.

Battuto il Vietnam e conquistato il primo posto nel girone C

La Nazionale di Menichelli entra agli ottavi del Mondiale dalla porta grande. Traguardo intermedio tagliato per primi.

Gli Azzurri regolano 2-0 Vietnam nella terza e conclusiva giornata del girone C, accedendo alla fase successiva, dove incontreranno presumibilmente l’Egitto, una delle quattro migliori terze ripescate.

Al debutto a Bucaramanga l’Italfutsal conferma di essere una squadra solida, equilibrata, a cui è molto difficile segnare.

La proposta offensiva non manca. Il gol poi non è certo un problema, con la specialità della casa, le palle inattive: su fallo laterale apre Lima, alla 50esima rete in Azzurro (il capitano nella foto di copertina, credit: Paolo Cassella).

Il raddoppio è di Murilo, rimessosi a tempo di record dalla contrattura lombare.

Le parole del ct Menichelli e di CAPITAN lima

“Faccio i complimenti ai ragazzi”. Menichelli se la gode, concedendo l’onore delle armi al Vietnam: “Ci ha chiuso tutti gli spazi”.

 

 

Gabriel Lima si gode le nozze d’oro: “ Una rete emozionante – dice il capitano – ma firmerei per non segnare più e arrivare in finale”.

L’italia nel gruppo c

L’esito del girone qualificazione di Colombia 2016 che ha visto protagonista l’Italfutsal:

11/09 Vietnam-Guatemala 4-2
11/09 Paraguay-ITALIA 2-4
14/09 Guatemala-ITALIA 1-5
14/09 Paraguay-Vietnam 7-1
17/09 Guatemala-Paraguay 4-8
17/09 ITALIA-Vietnam 2-0

CLASSIFICAITALIA 9 punti, Paraguay 6, Vietnam 3, Guatemala 0.

 

FALCAO DA LEGGENDA

Una foto pubblicata da falcao12oficial (@falcao12oficial) in data:


L’ ottava giornata del Mondiale verrà ricordata con un altro record battuto da Falcao (Brasile), giocatore con più gare (33) in una kermesse iridata.

Il craque brasiliano segna 3 reti nel 15-3 al Mozambico, vola a 45, superando il connazionale Tobias.

Agli ottavi anche l’Ucraina (3-1 all’Australia) e il Paraguay di Chilavert, che doppia Guatemala (8-4) con tre reti di Falcaozinho Ayala (tanti anni in A con Luparense, Pescara e Fiumicino) chiudendo il girone alle spalle dell’Italia.

Salas e soci se la vedranno con la Colombia.

Spagna e Argentina a braccetto verso gli ottavi

Le big di Medellin e Bucaramanga non sbagliano nella seconda giornata, vincono e si issano in testa ai rispettivi gironi, F ed E.

I campioni d’Europa partono col freno a mano tirato con l’Azerbaigian, devono rincorrere, ma fa tutto Vassouras (un gol e due autoreti) e al riposo sono avanti 2-1. Nella ripresa si sblocca Fernandao – nella prossima serie A col Kaos – poker di Miguelìn prima del definitivo 4-2 di Bolinha.

Spagna a 6 punti: dietro ci sono Azerbaigian e quell’Iran che piega 5-3 il Marocco spinto da una doppio Hassan Zadeh.

Nel girone di Bucaramanga, che vedrà a breve in campo l’Italfutsal, Giustozzi concede il bis. L’Argentina subisce i primi gol con le Isole Salomone, ma alla fine è un comodo 7-3, griffato da “italiani” di serie A: Borruto mvp con la sua tripletta, a segno anche Taborda della Luparense e Brandi, new entry dell’Acqua&Sapone.

In classifica, dietro l’Albiceleste c’è il Kazakhstan, che supera 3-1 Costa Rica, agganciandolo al secondo posto.

L’ Italfutsal a Bucaramanga

Intanto l’Italfutsal di Menichelli è sbarcata a Bucaramanga dove affronterà il Vietnam – il 17 settembre alle 18 locali, l’una di notte nel Belpaese – nell’ultima sfida del girone C di Colombia 2016.

Murilo non forza in allenamento e resta in dubbio anche per la sfida del Bicentenerio. “Sto meglio – dice il difensore dell’Acqua&Sapone – voglio esserci”.

 

Problemi ai denti per Romano, sottoposto a trattamento odontoiatrico. Ma la sua presenza non sembra in dubbio.