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Futsal: nato per intuito di un insegnante, oggi diviso da regole e federazioni

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Quella tra Argentina e Russia è una finale inedita nella storia dei Mondiali di futsal. Giunto alla ottava edizione, il campionato del mondo di calcio a 5 ha visto precedentemente un incontrastato duopolio con il Brasile vincitore di cinque titoli, spezzettato solamente dalla doppietta 2000 – 2004 della Spagna, in una ciclica sfida tra calcio sudamericano, ideatore e custode dello sport e calcio europeo che via via ha trovato sempre più sostenitori. Il duello Sudamerica – Europa, però, nel futsal ha ben presto abbandonato l’agonismo e si è spostato sulla politica: quelli che si disputano attualmente con cadenza quadriennale sono, infatti, i Mondiali organizzati dalla Fifa, da quando ha preso in mano la gestione del calcio a 5 a livello globale verso la fine degli anni ’80.

Il futsal, sin dalle sue origini com’è evidente il nome neolatino, è nato e si è diffuso principalmente in Sudamerica: padre e ideatore è Juan Carlos Ceriani, giovane insegnante di educazione fisica argentino ma trasferito a Montevideo che, sulla scia della popolarità acquisita dal calcio in Uruguay grazie al Mondiale del 1930, nello stesso anno ideò questa disciplina spinto dall’esigenza di far giocare a pallone i suoi allievi in una palestra chiusa anche quando fuori pioveva o sfruttando i campi da basket già esistenti. Impiegando al meglio le sue conoscenze plurisportive, Ceriani pensò di utilizzare regole prese da differenti sport: non snaturò quella principale del calcio, ovvero, non toccare la sfera con gli arti superiori, pensò al basket per il numero di giocatori da schierare in campo (5 per squadra) e alla pallamano per le dimensioni delle porte.

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Il merito di Ceriani è stato quello di dare una forma a un gioco che già veniva praticato approssimativamente nei vari paesi confinanti tra cui le favelas brasiliane: è proprio in Brasile questa disciplina si è affermata e ha preso quota col passare degli anni. Il fútbol de salón di lingua ispanica diventò futebol de salão (da qui la crasi in futsal) e nel 1971, a San Paolo, venne fondata la Federação Internacional de Futebol de Salão (Fifusa), la prima istituzione a governare il calcio a 5, comprendente 32 paesi e adottando le regole brasiliane. La Fifusa organizzò diverse manifestazioni per diffondere questa nuova disciplina sportiva fino ad arrivare a un embrionale mondiale di calcio (disputando due edizione nel 1982 e 1985), ma verso gli anni ’80 entrò prepotentemente la Fifa decisa a diffondere uno stile di football indoor con le sue proprie regole (per esempio, diversa gestione delle sostituzioni e pallone di dimensione più grande).

Nel 1988 l’organo federale con sede a Zurigo ottenne in toto la gestione del calcio a 5, l’anno dopo, a Rio de Janeiro si tenne una riunione della Fifusa con l’intento di entrare nella Fifa, ma in molti votarono contro. Dopo mancati accordi e tentativi di unificazione, la Fifusa pian piano si dissolse e dalle sue ceneri, nel 2002, è nata in Paraguay, tra i Paesi che più rifiutarono l’omologazione con la Fifa, l’Asociación Mundial de Futsal, l’Amf, che comprende 40 federazioni nazionali e il ripristino delle regole originarie.

Giornalista professionista, cura “Curiosità sportive”, rubrica-memorabilia di aneddoti, storie e miti legati allo sport, riavvolgendo le lancette del tempo perché il suo cuore è ancora fermo sulla traversa dove si è stampato il rigore tirato da Di Biagio nel Mondiale del ’98.

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