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Nella giornata di ieri ci ha lasciato un pezzo di storia olimpica insieme alla centenaria Carla Marangoni.

Un nome che ha fatto splendere la ginnastica italiana in uno dei periodi storici più difficili, con la leggerezza e il talento innato di altre undici ragazzine giovanissime, ma capaci di raggiungere un traguardo finora mai eguagliato: conquistare la medaglia d’argento alle Olimpiadi.

Siamo nel lontano 1928 e ad Amsterdam si stanno disputando le Olimpiadi dell’epoca, che per la prima volta accolgono in pista anche la ginnastica artistica al femminile. E proprio in questa categoria gareggiano le nostre rappresentanti azzurre, le Piccole Pavesi, che riescono a farsi notare e a conquistare il podio.

Ecco le protagoniste, tutte di età molto giovane: Bianca Ambrosetti, Lavinia Gianoni, Luigina Giavotti, Virginia Giorgi, Germana Malabarba, Luigina Perversi, Diana Pizzavini, Anna Tanzini, Carolina Tronconi, Ines Vercesi, Rita Vittadini e Carla Marangoni.

Per la prima e unica volta nella storia olimpica si aggiudicano la medaglia d’argento e vengono poi premiate anche dal duce Benito Mussolini. Guidate dall’allenatore Gino Grevi sono arrivate seconde solo alle padroni di casa, le giovani olandesi.

Un risultato reso ancora più spettacolare dall’età delle ragazze, una delle quali, Luigina Giavotti, aveva ancora soli 11 anni ed è rimasta da allora l’atleta più giovane che abbia mai partecipato ad una competizione olimpica.

Ma non è l’unico record legato a quell’edizione a cinque cerchi: Carla Marangoni ha vissuto dopo quella premiazione fino all’età di 102 anni, allietando giornalisti e amici con il racconto di quell’esperienza unica che le ha segnato la vita. E anche dopo aver spento le 100 candeline ha sempre conservato la stessa lucidità di un tempo e i ricordi intatti, anche di quelle sue compagne che non sono state così fortunate da vivere a lungo come lei.

Purtroppo alcune di loro subirono sulla propria persona gli effetti drammatici della guerra e morirono in un campo di concentramento, data l’origine ebrea. Lo stesso destino è stato riservato anche alle vincitrici delle Olimpiadi olandesi, qualche tempo dopo la loro vittoria.

Rimasta l’unica superstite in vita di quel famoso evento sportivo di Amsterdam, è stata ribattezzata qualche tempo fa una degli sportivi medagliati alle Olimpiadi più anziani al Mondo.

Oggi che non c’è più vogliamo ricordare di lei la grinta e l’amore per lo sport che l’ha accompagnata fino all’ultimo dei suoi giorni. Nonostante non abbia più preso parte ad alcuna competizione da quel 1928, ha sempre cercato di mantenersi in forma, allenandosi a casa con la cyclette, ed è stata anche una delle prime donne a conseguire la patente di guida, sia automobilistica che nautica.

Da giovanissima farfalla a donna emancipata, dall’alto dei suoi 102 anni ha visto e seguito con curiosità le Olimpiadi che negli anni si sono svolte da quella lontana edizione olandese. Magari a volte ha speso qualche critica, ma non è mai scomparsa in lei quella stessa passione di un tempo per lo sport che l’ha resa celebre in tutto il mondo e le ha fatto guadagnare un pezzo importante tra le pagine della storia olimpica di tutti i tempi.

Lo scandalo delle molestie sessuali nello sport non ha ancora cessato di fare notizia. Anzi, si trova ancora nel mirino dei riflettori per i nuovi e inquietanti risvolti che coinvolgono anche la Federazione Usa.

Dopo la condanna a 60 anni di carcere per pornografia infantile inflitta a Nassar, il medico che abusò di circa 140 atlete, spunta oggi una nuova deposizione che aggrava la situazione e si scaglia contro la Federazione, accusata di aver coperto il pedofilo.

Tra le giovanissime vittime c’era anche McKayla Maroney, ginnasta oro olimpico a squadre e argento al volteggio a Londra 2012, che pare sia stata pagata per il suo silenzio.

La giovane si era già espressa in proposito, raccontando di essere stata molestata e aver taciuto per non compromettere la sua carriera (leggi articolo). Adesso però racconta altri dettagli nuovi che aumentano lo scandalo.

Secondo le accuse, di cui si fa portavoce l’avvocato dell’ex atleta, John Manly, la giovane ha subìto degli abusi dal medico e ciò le ha provocato dei seri disagi a livello psicologico. La Federazione, per invitarla al silenzio sulla vicenda e coprire le malefatte di Nassar, le ha offerto 1.25 milioni di dollari per le sedute dal terapeuta.

L’accordo stretto in via del tutto confidenziale ha colto la giovane campionessa in un momento di profonda crisi emotiva ed è stato firmato senza cognizione di causa. Ma adesso che il caso è uscito allo scoperto, Maroney ha deciso di parlare e presentare causa sia contro la Federazione che contro la Michigan State University, colpevoli di sapere e non fare nulla per fermare gli abusi.

L’avvocato, inoltre, sostiene che:

L’accordo era illegale e proposto solo al fine di mettere a tacere una vittima di Nassar

La campionessa ha subìto per anni le molestie da parte di Nassar, a partire dai 12 anni di età e merita giustizia, così come le sue colleghe che si sono già apertamente dichiarate e quelle che ancora stentano a farlo.

In seguito alle dichiarazioni di Maroney, altre due campionesse olimpiche hanno deciso di raccontare la loro esperienza: Aly Raisman e Gabby Douglas. Anche loro hanno accusato il medico di molestie sessuali.

Insomma, il caso Nassar svela altri retroscena piuttosto inquietanti, perché oltre alla gravità dovuta agli abusi si aggiunge anche la complicità da parte della Federazione, che invece avrebbe dovuto proteggere le giovani ragazze, alle quali è stata tolta la spensieratezza e la cui vicenda ha comportato per molte di loro anni di terapia.

Il reato è gravissimo, in quanto è stato permesso al medico pedofilo di continuare a svolgere indisturbato il suo lavoro, continuando ad abusare delle ginnaste per oltre 20 anni.

Il prossimo 12 novembre a Cagliari si celebra un evento molto importante per la ginnastica: si tratta del Grand Prix di Ginnastica 2017, che chiude ufficialmente la stagione.

Diverse le presenze illustri fra le star e i campioni del settore. Ma un nome su tutti salta subito nell’occhio ed è quello di Vanessa Ferrari, ancora in fase di recupero dopo la recente operazione al tendine d’Achille che l’ha costretta ad abbandonare il Mondiale di Ginnastica artistica 2017 proprio in finale.

Al PalaPirastu di Cagliari sarà lei la guest star, determinata ad essere presente a tutti i costi al gran galà dedicato alla Polvere di Magnesio. A causa delle sue condizioni fisiche non le sarà possibile esibirsi, ma sarà accanto a Carlotta Ferlito e Lara Mori che mostreranno ancora una volta tutto il loro talento nella pedana.

Grandi stelle della ginnastica si esibiranno sotto gli occhi del pubblico presente e della stessa Vanessa Ferrari: le due stelle internazionali Eleftherios Petrounias e Linoy Ashram; per la Ritmica, la Squadra nazionale italiana al completo e le individualiste Alexandra Agiurgiuculese e Milena Baldassarri; per l’Artistica femminile, Carlotta Ferlito, Lara Mori, e le FATE Asia e Alice D’Amato, Francesca Noemi Linari, Giorgia Villa ed Elisa Iorio; per l’Artistica maschile Ludovico Edalli, Marco Sarrugerio, Marco Lodadio, Stefano Patron e Carlo Macchini; per l’Aerobica Marcello Patteri, Sara Natella ed Emanuele Caponera; per l’Acrobatica, Lorenzo Martino e Rebecca Sirca.

Vanessa Ferrari ritorna dunque in pista, anche se al momento solo come spettatrice, e non nasconde il suo desiderio di tornare a gareggiare, magari proprio verso le Olimpiadi giapponesi del 2020.

Così ha confessato di recente ai giornalisti:

Non potevo mancare a un appuntamento del genere e sono comunque felice di fare da spettatrice perché mi godrò uno show sicuramente entusiasmante. Ovviamente non vedo l’ora di tornare anche io in pedana, per cui spero che il Grand Prix sia il primo passo verso il rientro, la ginnastica è il mio mondo e non riesco a stare lontana troppo a lungo. Sono curiosa di vedere le performance che andranno in scena. Ho dei ricordi bellissimi dei due precedenti galà di ginnastica in questa città, trovo la Sardegna una Regione incantevole, con dei paesaggi mozzafiato. Esibirsi in una cornice del genere è sicuramente stimolante per gli atleti in pedana. Il pubblico sardo, poi, ti emoziona sempre dimostrando calore e affetto, sarà un piacere partecipare anche solo in qualità di ospite

E tutta l’Italia aspetta con ansia di vederla nuovamente risplendere in pedana.

Si è da poco tenuta una grande riunione che ha visto coinvolti i membri del comitato esecutivo della FIG (Federazione Ginnastica d’Italia) per fare un bilancio sull’anno appena trascorso.

L’incontro, avvenuto tra il 24 e il 25 ottobre, ha portato alla decisione di apportare delle modifiche significative al Codice dei Punteggi della ginnastica ritmica. Pare che tutto il comitato esecutivo fosse concorde nell’affermare che il punteggio delle difficoltà fosse troppo basso.

Ricordiamo che fino a questo momento il massimo era il numero 10: dal 1 Febbraio 2018, invece, la barriera del 10 potrà finalmente essere superata. Ciò significa che se una ginnasta esegue una prova particolarmente difficile le può essere riconosciuto anche un punteggio di 20. Lo stesso vale anche per le squadre dove la novità assume sicuramente una valenza maggiore.

Di questa importante novità ne parla direttamente Elena Aliprandi, giudice internazionale di primo livello, che chiarisce alcuni punti:

A livello individuale non cambia molto, anche perché a differenza del concorso a squadre è palese che i 10 sono quasi nulli, mentre per la squadra si tratta di dover incrementare molto per poter alzare il valore delle D

Ma il cambiamento del Codice dei Punteggi non è l’unica novità che sconvolge il mondo della ginnastica ritmica.

Si è parlato anche dei Campionati del Mondo Juniores che avranno luogo a partire dal 2019.

Tali competizioni riguardano non soltanto la ginnastica ritmica ma anche quella artistica e per il primo anno, previsto appunto per il 2019, l’organizzazione è affidata alla Russia.

Nessuno si è dimenticato di lei, la grande ginnasta Simone Biles, che dopo lo scandalo in seguito alle accuse di doping e le successive dichiarazioni circa una sua problematica infantile, è sparita per un po’ dalle platee che l’hanno acclamata campionessa olimpionica del 2016.

Una carriera brillante coronata dal sogno di vincere le Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Ma prima di questo momento che segna l’apice del suo successo, Biles ottiene diversi riconoscimenti sul suo stile e sul suo incredibile talento artistico.

I suoi più grandi successi li ottiene quando partecipa al Mondiale di Anversa nel 2013 e la sua fama si diffonde a livello internazionale per la sua prova di esercizio libero che ha delle particolarità che lo rendono unico nel suo genere.

Un doppio salto mortale con mezzo avvitamento in aria, che da quel giorno prende il nome di “the biles” in tutto l’ambiente. E da allora è un crescendo di popolarità e successi, conquistando un totale di 19 medaglie, le ultime delle quali proprio alle Olimpiadi di Rio del 2016.

Qui è premiata con ben 4 medaglie d’oro: a squadre, concorso individuale, volteggio e corpo libero. E nella stessa competizione arriva anche terza alla trave.

Gli Stati Uniti festeggiano insieme a questo grandissimo talento un risultato che non si era mai raggiunto fino a quel momento. Simone Biles riesce, infatti, anche a superare il record della grande Shannon Miller.

Ma, forse per le accuse diffamatorie di doping che l’hanno costretta a svelare un particolare drammatico della sua vita della quale non si sapeva nulla o forse per un’eccessiva stanchezza, Simone Biles ha deciso di prendersi una pausa lunga un anno intero.

Ha preferito dedicarsi a se stessa e al suo volto pubblico.

Così il grande astro ha smesso di brillare nella ginnastica per tutto questo tempo. Ma non si è allontanata dai riflettori e abbiamo avuto modo di vederla partecipare a trasmissioni importanti come “Dancing With The Stars”, ha preso parte a varie interviste e ha addirittura scritto un libro biografico.

Ma, oggi, sembra che questa pausa artistica sia volta al termine e prestissimo la rivedremo allenarsi nuovamente e gareggiare a livello internazionale. L’obiettivo sembrano essere proprio le Olimpiadi di Tokyo del 2020.

La notizia del suo rientro in pista è confermata dalla stessa atleta dopo le voci che nei mesi hanno cominciato a girare sul suo presento ritorno. Ci sono ancora tanti misteri intorno a questo ritorno, come il nome del suo allenatore che non è ancora stato annunciato.

Tra le gioie dei suoi successi e un’infanzia difficile, la ginnasta più premiata di sempre non ha mai perso la grinta e la determinazione che le hanno permesso oggi di tornare ad allenarsi, più decisa che mai di guadagnarsi ancora una volta il titolo di campionessa.

Cauta, riflessiva e fiduciosa: ecco come si presenta Vanessa Ferrari il giorno dopo il grave infortunio che l’ha vista protagonista nella finale di corpo libero dei Mondiali di ginnastica artistica 2017.

Ormai non ci sono più dubbi circa il suo stato di salute: il tendine d’Achille è rotto, di nuovo. Proprio come un anno fa la ginnasta è costretta a rivivere l’incubo dell’intervento chirurgico e l’attesa di un lento recupero per riprendere le forze e, chissà, forse tornare pure in pista.

Ed è questo di cui si discute in tutto il mondo sin da quel momento in cui è caduta nello stadio di Montreal, vedendo sfumare tutti i suoi sogni.

In molti la danno per “finita” e ritengono che le sue condizioni non gli permetteranno più di gareggiare come ginnasta.

Ma è davvero così? Lei non ci sta e ci tiene a far sapere al mondo che è lei e soltanto lei l’artefice della sua vita e non spetta agli altri decidere se ci sarà un seguito nella sua carriera oppure no.

In un’intervista della FIG (Federazione Ginnastica Italia) lei ribadisce di non sapere cosa succederà. Concentrandosi solo su un passo per volta si appresta a vivere questo nuovo e necessario intervento chirurgico e poi il resto si vedrà.

Sguardo serio e occhi tristi, Vanessa Ferrari non si sbilancia sul futuro, anche se lascia intendere che l’ultimo dei suoi pensieri è lasciare la ginnastica artistica. Forse non tornerà a gareggiare ma si occuperà di allenare le giovani atlete, ma una cosa è certa: sentiremo ancora molto parlare di lei!

Per tutta la durata dell’intervista le è accanto l’altra connazionale protagonista di questi mondiali, Lara Mori, che la sostiene e la accompagna in questa difficile fase che la ginnasta bresciana sta per affrontare.

E a chi le chiede se nella finale ha osato troppo? La leonessa non ha dubbi e risponde di no perché il suo obiettivo era l’oro e quella diagonale impregnata di difficoltà era la chiave per accedere al podio come vincitrice del mondo. Proprio il dt Casella, infatti, le aveva detto che aveva già buone percentuali di vincere almeno il bronzo.

Ma per Vanessa Ferrari, ambiziosa e fiduciosa nelle sue capacità, non era sufficiente e ha tentato il “tutto per tutto” proprio come lei stessa ha affermato subito dopo l’infortunio. Adesso vuole pensare solo a superare questo periodo difficile e godersi una meritata vacanza. Ecco come si esprime in proposito:

Fare l’intervento in fretta: vorrei non dover usare le stampelle. Io e il mio fidanzato Simone avevamo organizzato un viaggio a Cuba per novembre. Poteva essere l’occasione per festeggiare una medaglia, invece… Chiedo solo di poterci andare con le mie gambe. Mi accontento

Non le mancano certo né il sostegno dei fan né delle persone che le vogliono bene e l’aiuteranno a risorgere ancora una volta. Chi lo sa che alle olimpiadi di Tokyo 2020 non si senta ancora risuonare il suo nome tra le ginnaste partecipanti.

L’intervista a Vanessa Ferrari il giorno dopo

Ecco il video della sua intervista condotta dalla Federginnastica:

A Montreal ieri si sono disputate le ultime finali di specialità e, tra aspettative deluse e gioie inattese, sono stati decretati i nuovi campioni del mondo.

Il colpo di scena più eclatante della giornata di ieri è stato il dramma di Vanessa Ferrari. Grande favorita nella finale di corpo libero, la ginnasta italiana si infortuna e lascia la pista in lacrime, dicendo addio a quella medaglia d’oro che tanto desiderava.

La sua improvvisa quanto inaspettata uscita di scena ha senz’altro favorito la vittoria di Mai Murakami, che conquista il titolo di campionessa del mondo.

La prestazione della ginnasta di Tokyo è stata formidabile. Nonostante l’elevato livello di difficoltà, si qualifica in cima al podio con un punteggio di 14.233.

Un trionfo assoluto anche per la seconda classificata, la statunitense Jade Carey, che si conferma la rivelazione del mondiale canadese. Per lei, che totalizza un punteggio di 14.200, è il secondo titolo conquistato in questa competizione mondiale. Un altro argento le era stato assegnato nella specialità di volteggio femminile.

La medaglia di bronzo, invece, viene assegnata a Claudia Fragapane, che esulta con gioia per un risultato a lungo inseguito durante tutto il suo percorso ginnico. Il suo punteggio è stato di 13.933.

Un trionfante sesto posto vede l’azzurra Lara Mori far esultare l’Italia, ancora scossa per l’infortunio della capitana italiana.

gli altri vincitori dell’ultima giornata

I Mondiali di ginnastica artistica 2017 assegnano le ultime medaglie anche nella trave, nel volteggio maschile, nella sbarra e nelle parallele. Scopriamo i nomi dei vincitori di ogni specialità.

Nella trave il primo posto va alla tedesca Pauline Schaefer, che riesce a battere anche la neo campionessa di all around Morgan Hurd, che si qualifica al secondo posto. La medaglia di bronzo va a Tabea Alt, che porta sul podio ancora la Germania a riscuotere un altro trionfo dopo un’astinenza lunga oltre 30 anni.

Nel volteggio maschile il campione del mondo è Kenzo Shirai che conquista il suo secondo oro con un punteggio di 14.900. Il ginnasta era già campione del mondo nel corpo libero e vince questa competizione anche se per un soffio. Il secondo classificato, infatti, l’ucraino Igor Radivilov, ha ottenuto un punteggio di 14.899. Il terzo posto è occupato da Hansol Kim, ginnasta sudcoreano che si guadagna la medaglia di bronzo con un punteggio di 14.766. 

La medaglia d’oro nella sbarra viene consegnata a Tin Srbric (14.433), ginnasta croato che inaspettatamente supera i favoriti e si aggiudica il gradino più alto del podio. La medaglia d’argento viene assegnata a Epke Zonderland (14.233) e quella di bronzo a Bart Deurloo (14.200). 

Infine, nelle parallele trionfa Zou Jinghuan, quasi a sorpresa sbaraglia la concorrenza e conquista la medaglia d’oro con un punteggio 15.900. Peccato per Oleg Verniaiev e David Belyavskiy, che conquistano la seconda e la terza posizione, ma aspiravano al primo posto. 

Ecco chi sono tutti i vincitori dei Mondiali di ginnastica artistica 2017, che ci hanno emozionato in questi giorni, in questo video realizzato dalla FIG (Federazione Ginnastica Italia):

 

Ancora una volta è un infortunio che decide la sorte di una ginnasta in gara nell’ultima giornata dei Mondiali di ginnastica 2017. Ma stavolta il dramma ci tocca in prima persona perché ad uscire di scena malamente è la nostra Vanessa Ferrari.

Proprio nel suo grande giorno, proprio ad un passo dalla vittoria la Leonessa deve fare i conti con un destino che non le è favorevole e la costringe ad abbandonare il sogno della medaglia.

Sembrava che niente potesse fermarla: è arrivata al mondiale dopo essersi operata un anno fa al tendine d’Achille e con grinta e determinazione è riuscita ad arrivare in finale per tentare ad ogni costo di conquistare quel titolo che sognava. Ma poi arriva quel tragico momento, la caduta, e il suo sogno si infrange completamente.

Nella seconda diagonale della sua esibizione l’azzurra cade e non riesce più a rialzarsi. Lei stessa si rende conto della gravità del suo infortunio e scoppia in lacrime commuovendo tutta la platea.

Le sono accanto i medici che la assistono e soprattutto il dt Enrico Casella, che la accompagna fuori con l’aiuto di una sedia a rotelle.

Vanessa Ferrari voleva davvero salire sul podio. Si esibisce per ultima e avendo visto la dinamica della gara e le esibizioni delle sue avversarie, ha tentato il tutto per tutto accrescendo le difficoltà della sua prova. Il suo desiderio era ammaliare la giuria e il pubblico, superando se stessa e le altre con la grazia e l’eleganza che le appartengono.

Un’impresa difficile ma non impossibile per un talento come il suo e se il fato non le avesse giocato questo brutto scherzo probabilmente ora starebbe festeggiando un trionfo.

Carriera a rischio?

E adesso cosa succederà alla sua brillante carriera? Questa domanda risuona spaventosamente forte sia nelle mente della ginnasta italiana che in quella di tutti i suoi innumerevoli sostenitori.

Da una prima visita medica sembra che ci sia stato un danno molto grave proprio in quel tendine d’Achille appena operato e un intervento chirurgico sembra quindi inevitabile.

Ecco le sue parole spezzate dal pianto subito dopo la tragica caduta:

Ho provato a vincere, mi sentivo bene, avevo provato i salti in allenamento, anche se mi facevano male i tendini, ma ormai sono abituata. Non ho sentito dolore sul momento, ma solamente il tendine che si staccava, non ho nemmeno provato a rialzarmi perché avevo capito che il tendine era andato. Ho guardato il piede che mi faceva male e ho visto che c’era un buco. Ho provato a giocarmi il tutto per tutto ma è andata così. Non mi bastava arrivare terza. Mi sentivo bene e volevo giocarmi le mie chance per l’oro

Non sappiamo se anche stavolta l’azzurra di punta delle ginnastica artistica italiana riuscirà a riprendersi, ma sappiamo bene che non è la prima volta che ci prova nonostante le difficoltà che ha incontrato nel suo cammino.

Ora è certo che l’attende un periodo difficile: sia fisicamente che psicologicamente dovrà superare questi mondiali di ginnastica che le hanno dato gioia, speranze e infine dolore. L’Italia le è vicina e le augura di tornare presto in pista a farci sognare come ha sempre fatto.

A Montreal si festeggia per le medaglie assegnate nelle finali di diverse specialità nelle gare di ieri. Diversi i ginnasti in gara pronti a tutto pur di vincere e, com’era prevedibile, sono state delle esibizioni davvero spettacolari e molto competitive.

Nella finale di volteggio femminile la nuova campionessa del mondo è Maria Paseka. La ginnasta russa ha tenuto banco alle sue avversarie e ha fatto una prova impeccabile che valeva davvero il primo posto in classifica. Per lei la medaglia d’oro con un punteggio di 14.850.

Secondo posto per Jared Carey, che si è fatta conoscere a livello internazionale con un’esibizione sorprendente e una medaglia d’argento inaspettata, ottenuta col punteggio di 14.766. La medaglia di bronzo va a Giulia Steingruber, che è riuscita a salire sul podio nonostante le difficoltà incontrate durante la prova. Il suo punteggio è di 14.466.

Quarto e quinto posto vanno rispettivamente a Oksana Chusovitina (14.366) ed Ellie Black (14.416).

Alle parallele la gran finale è vinta da Fan Yilin, che ha conquistato tutti con una prova praticamente perfetta. Pulita, precisa e concentrata, la ginnasta ha conquistato la medaglia d’oro senza rivali. Il suo punteggio di 15.166 rivela una grande prestazione da primo posto.

La russa Elena Eremina si aggiudica la medaglia d’argento con un punteggio di 15.100, che più volte ha cercato di soffiare il titolo alla vincitrice ma senza risultato. Terzo posto, invece, per Nina Derwael, con un punteggio di 15.033.

Le medaglie di corpo libero, anelli e cavallo con maniglie

Ma ieri sono scesi in pedana a gareggiare per la medaglia anche gli uomini, che hanno disputato la finale di corpo libero, anelli e cavallo con maniglie.

Qui non si può dire che ci siano state delle grandi sorprese, ma lo spettacolo è stato comunque garantito in ogni esibizione.

Nel corpo libero il campione in carica è Kenzo Shirai, indiscusso vincitore, che si classifica al primo posto del podio con un punteggio di 15.633. La sua è stata una performances di gran lunga superiore a quella degli avversari Artem Dolgopyat e Yul Moldauer, che guadagnano il secondo e il terzo posto con i punteggi di 14.533 e 14.500.

Negli anelli la medaglia d’oro viene conquistata da Eleftherios Petrounias, che sbaraglia gli avversari con un punteggio di 15.433. Sul podio salgono insieme al ginnasta greco anche il russo Denis Abliazin (15.333) e il cinese Yang Liu (15.266).

Nel cavallo con maniglie campione del mondo è Max Whitlock, che totalizza un punteggio di 15.441, battendo sia il russo David Belyavskiy (15.100) che il cinese Xiao Ruoteng (15.066). Quest’ultimo, campione del mondo nell’all around maschile 217, non riesce infatti a duplicare il suo trionfo anche in questa disciplina.

Oggi tutti gli occhi sono puntati alla giornata che conclude la competizione mondiale di ginnastica artistica di questo 2017, con particolare attenzione alla prova delle uniche due azzurre in gara, l’intramontabile Vanessa Ferrari e la sorprendente Lara Mori, che si batteranno per il titolo iridato nel corpo libero femminile.

A Montreal si festeggia per le medaglie assegnate nelle finali di diverse specialità nelle gare di ieri. Diversi i ginnasti in gara pronti a tutto pur di vincere e, com’era prevedibile, sono state delle esibizioni davvero spettacolari e molto competitive.

Nella finale di volteggio femminile la nuova campionessa del mondo è Maria Paseka. La ginnasta russa ha tenuto banco alle sue avversarie e ha fatto una prova impeccabile che valeva davvero il primo posto in classifica. Per lei la medaglia d’oro con un punteggio di 14.850.

Secondo posto per Jared Carey, che si è fatta conoscere a livello internazionale con un’esibizione sorprendente e una medaglia d’argento inaspettata, ottenuta col punteggio di 14.766. La medaglia di bronzo va a Giulia Steingruber, che è riuscita a salire sul podio nonostante le difficoltà incontrate durante la prova. Il suo punteggio è di 14.466.

Quarto e quinto posto vanno rispettivamente a Oksana Chusovitina (14.366) ed Ellie Black (14.416).

Alle parallele la gran finale è vinta da Fan Yilin, che ha conquistato tutti con una prova praticamente perfetta. Pulita, precisa e concentrata, la ginnasta ha conquistato la medaglia d’oro senza rivali. Il suo punteggio di 15.166 rivela una grande prestazione da primo posto.

La russa Elena Eremina si aggiudica la medaglia d’argento con un punteggio di 15.100, che più volte ha cercato di soffiare il titolo alla vincitrice ma senza risultato. Terzo posto, invece, per Nina Derwael, con un punteggio di 15.033.

Le medaglie di corpo libero, anelli e cavallo con maniglie

Ma ieri sono scesi in pedana a gareggiare per la medaglia anche gli uomini, che hanno disputato la finale di corpo libero, anelli e cavallo con maniglie.

Qui non si può dire che ci siano state delle grandi sorprese, ma lo spettacolo è stato comunque garantito in ogni esibizione.

Nel corpo libero il campione in carica è Kenzo Shirai, indiscusso vincitore, che si classifica al primo posto del podio con un punteggio di 15.633. La sua è stata una performances di gran lunga superiore a quella degli avversari Artem Dolgopyat e Yul Moldauer, che guadagnano il secondo e il terzo posto con i punteggi di 14.533 e 14.500.

Negli anelli la medaglia d’oro viene conquistata da Eleftherios Petrounias, che sbaraglia gli avversari con un punteggio di 15.433. Sul podio salgono insieme al ginnasta greco anche il russo Denis Abliazin (15.333) e il cinese Yang Liu (15.266).

Nel cavallo con maniglie campione del mondo è Max Whitlock, che totalizza un punteggio di 15.441, battendo sia il russo David Belyavskiy (15.100) che il cinese Xiao Ruoteng (15.066). Quest’ultimo, campione del mondo nell’all around maschile 217, non riesce infatti a duplicare il suo trionfo anche in questa disciplina.

Oggi tutti gli occhi sono puntati alla giornata che conclude la competizione mondiale di ginnastica artistica di questo 2017, con particolare attenzione alla prova delle uniche due azzurre in gara, l’intramontabile Vanessa Ferrari e la sorprendente Lara Mori, che si batteranno per il titolo iridato nel corpo libero femminile.