A volte un giocatore che torna dopo molto tempo ha una ricaduta o un nuovo fastidio e questo è il caso dell’infortunio di Ibra per la Champions League. L’attaccante svedese, infatti, ha un piccolo dolore al tendine di Achille sinistro e, per non rischiare, salterà l’esordio del Milan in Champions ad Anfield contro il Liverpool.
Il dolore è iniziato alla fine della partita contro la Lazio, in cui lo svedese ha giocato uno spezzone di gara ed è andato anche in gol; nella rifinitura di oggi, però, il fastidio ha continuato a perdurare e quindi si è deciso di farlo riposare, anche in vista della prossima partita molto importante di domenica prossima contro la Juve all’Allianz Stadium. Il tecnico spera di avere lo svedese a disposizione per la trasferta di Torino e la cosa sembra abbastanza probabile; fermo restando che ci saranno altri accertamenti per capire se ciò sarà fattibile.
Per la sfida contro la squadra di Klopp, quindi, la punta centrale sarà uno tra Rebic e Giroud, con il francese che parte favorito anche se viene dalla positività al covid ed è, quindi, non al 100%.
Infortunio Ibra Champions League – Caratteristiche Tecniche
Ibrahimovic è un attaccante che nessun difensore vorrebbe mai affrontare perché è bravo in tutto ed è molto difficile da contrastare. Alto 195cm per 95 chili, il colosso Svedese è dotato di una forza fisica straripante, che spesso usa per proteggere la palla e per farsi valere in area avversaria.
A questo, aggiunge una grande tecnica individuale, che lo rende bravo nel dribbling e nella capacita di calciare bene con tutti e due i piedi; l’abilità nel tiro è una qualità che ha appreso negli anni della Juve, in cui si è avvalso di un grande maestro come Alex Del Piero. In carriera ha giocato come seconda punta per molti anni e nell’ultimo periodo si è disimpegnato molto bene anche come punta centrale. In carriera è arrivato a segnare addirittura 503 reti, con la nazionale svedese conta 118 presenze e 62 gol ed è certamente il miglior giocatore svedese di tutti i tempi. Di seguito vediamo un gol con la maglia dell’Ajax, in cui ha dribblato mezza squadra avversaria:
Tutte queste qualità gli hanno permesso di diventare sicuramente uno dei più grandi attaccanti della sua generazione e di fare ancora, a 40 anni, la differenza in Serie A.
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