Calcio

A un anno dal “Sansirazo”: Italia Svezia e l’addio ai Mondiali

Google+ Pinterest LinkedIn Tumblr

13 novembre 2018, anno I dS, dopo Svezia. È trascorso esattamente un anno dallo 0-0 di Milano che impedì all’Italia di partecipare ai Mondiali di Russia 2018. Era successo solo una volta nella storia, sessant’anni fa proprio in Svezia. Un anno dopo Gian Piero Ventura si è dimesso, ma dalla panchina del Chievo. La vecchia guardia (Buffon, Barzagli, De Rossi) è finita nel libro di storia della Nazionale. Il povero Davide Astori, quella sera in panchina, non c’è più per davvero.

Il Sansirazo è una tragedia sportiva dalla quale non ci siamo ancora rialzati. La Nazionale galleggia nella nuova Uefa Nations League, avendo per un soffio evitato la retrocessione in Lega B. Il nuovo ct è Roberto Mancini, scelto dal duo Fabbricini-Costacurta che per qualche mese ha traghettato la FIGC con il commissario Malagò per la Lega A. Nel ranking Fifa l’Italia è al 19mo posto, mica male per una squadra che non ha partecipato ai Mondiali. Quello in cui da Torino a Cagliari passando per Palermo si è praticato l’unico rito che ci era rimasto dopo il tifo pro. Quello contro.

L’esultanza degli svedesi al fischio finale

 

Non è andata troppo bene visto che i cugini francesi sono diventanti campioni del Mondo. Magra consolazione la clamorosa eliminazione della Germania. Male anche la Spagna, con il caos Lopetegui a pochi giorni dall’inizio del torneo. Proprio il tecnico spagnolo non se la passa troppo bene, dopo l’addio turbolento alle Furie Rosse e il fallimento al Real Madrid. Sta messo peggio Ventura. Aveva ricominciato con i gialloblu del Chievo cercando l’impresa della salvezza. Dopo quattro partite e un solo punto ha preferito lasciare la nave, dimettendosi a sorpresa. Gli effetti traumatici post Svezia si fanno ancora sentire.

Le lacrime di Buffon

Un anno fa non fummo capaci di segnare un solo gol agli svedesi in 180 minuti. In porta c’era Olsen, oggi alla Roma. A centrocampo Forsberg, che avremmo conosciuto meglio durante la Coppa del Mondo. Quella in cui proprio la Svezia avrebbe vinto il girone con la Germania arrivando fino ai quarti con l’Inghilterra. Un anno fa Insigne era lasciato a sgualcire senza un perchè in panchina. De Rossi si sfogava in favore di camera sul mancato utilizzo del napoletano. Jorginho era lanciato titolare all’ultimo momento. Davanti Gabbiadini, oggi una meteora anche in Inghilterra al pari di Darmian.



Un anno dopo al vertice della Federazione c’è Gabriele Gravina, già capo della Lega Pro. La serie B e la serie C pagano i postumi dell’estate caotica tra ripescaggi e ricorsi al Tar. In campionato la Juventus continua a dominare. Sarri è andato al Chelsea al posto di Conte. A Napoli è arrivato Ancelotti, a Torino Cristiano Ronaldo. Bonucci e Higuain si sono scambiati le maglie. Buffon è andato al Paris Saint Germain. Sabato l’Italia torna a San Siro nel match di Nations League contro il Portogallo. I fantasmi biondi svedesi, un anno dopo, sono ancora lì.

Il bacio di Florenzi al pallone prima dell’ultimo calcio d’angolo

 

Giornalista, nato e cresciuto nella provincia barese con pezzi di cuore sparsi tra Roma e Liverpool, a metà tra Penny Lane e Strawberry Fields. Segue il calcio da quando Andrè Escobar segnava nella propria porta a Usa ‘94 mentre Roberto Baggio riceveva palla da «un’iniziativa di Mussi sulla fascia destra» . SCOPRI LO SCONTO UTILIZZANDO IL COUPON: VINCENZOP

Write A Comment