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Con questa danza su tacchetti, Johan Cruijff ha ammaliato il titano Crono, governatore del Tempo, colui che ha regnato nell’Età dell’Oro, narrata da Esiodo e che ha accolto Cruijff non nella stirpe umana mortale, ma più su, tra gli dei immortali. Con questa giocata di poco meno di due secondi, l’olandese è volato fin lassù, nel mondo dell’eterno: nella vita che sfugge e corre, che dimentica ciò che abbiamo fatto ieri, questo frame è riuscito a rimanere bello, cristallizzato e atemporale per generazioni e generazioni.

Con lo scorrere degli anni via via è sfumato il contorno: che partita è? In quale stadio siamo? Com’è finita l’azione?

L’immortalità è qui, in una giocata semplice, di quelle che si imparano sin da bambino per fregare l’amichetto. Immortale sarà lui, il 14 arancione e il nostro dilemma sulla corretta pronuncia dell’olandese: sarà Cruiff, Craiff o Cröiff?! Fermatevi e riflettere: quali due secondi della vostra vita scegliereste per essere eterni?

Ora è lui che regna nell’Età dell’Oro del calcio. Hendrik Johannes “Johan” Cruijff

(La “Cruyff turn” si è vista per la prima volta nel Mondiale del 1974, il 19 giugno nel match tra Olanda e Svezia)

Colpaccio svedese nella finale per ma medaglia di bronzo al Mondiale di Francia2019.

Le ragazze, guidate dal ct Peter Gerhardsson, hanno battuto l’Inghilterra per 2-1 grazie alle reti di Asllani e Jakobsson in avvio di gara, seguite da quello di Kirby alla mezz’ora.

Terzo bronzo per le scandinave dopo quelli centrati nel 1991 e nel 2011, senza dimenticare la cocente sconfitta in finale nel 2003 a favore della Germania. La nazionale di Phil Neville, invece, non riesce bissare il gradino più basso del podio ottenuto a Canada2015.

Inghilterra – Svezia 1-2

All’Allianz Riviera di Nizza succede tutto nei primi trenta minuti di gioco. Al primo vero affondo (11esimo minuto) Asllani sfrutta un errore di rinvio dell’esterno difensivo Greenwood e batte un’incolpevole Telford. Allo stesso angolo di porta colpisce anche la numero 10 Jakobsson con un grande tiro a giro al minuto 22.

La reazione britannica avviene con Kirby al 31esimo che taglia al centro e supera la numero 1 Lindahl con un sinistro preciso.
Il momentaneo pareggio lo realizza Ellen White due minuti più tardi con un sontuoso pallonetto. Il gol, però, viene annullato per un sospetto tocco di mani nel primo controllo dell’attaccante. Per la bomber sarebbe stato il suo settimo centro e avrebbe staccato Alex Morgan, ferma a sei.
Prima del termine della prima parte altre due ghiotte occasioni inglesi, non sfruttate da Blackstenius e ancora White.

Girandola di sostituzione nella ripresa che però non porta alle Leonesse i risultati sperati. Una carta per le inglesi è stata Karen Carney all’ultima partita in carriera, così come l’ultimo match è stato per la numero 1 svedese Lindahl.

Terzo posto in saccoccia per le Blagult e ora non ci resta che aspettare la finale di domani tra Usa – Olanda.

Certo avrebbero voluto giocarsi la partita decisiva in finale ma, Inghilterra e Svezia lotteranno per la conquista della medaglia di bronzo ai Mondiali di calcio femminili di Francia2019, all’Allianz Riviera di Nizza alle 17.

Le due formazioni, eliminate in semifinale rispettivamente contro Usa e Olanda, avranno modo di chiudere il cerchio di questo torneo comunque con un terzo posto che vale tanto, alle spalle delle campionesse uscenti e delle campionesse europee.

Per le inglesi del ct Phil Neville che comunque vuole terminare al meglio questo Campionato del Mondo in cui le Leonesse hanno dimostrato un grande spirito di gruppo e un forte carattere.

Quando il match contro gli Stati Uniti è finito, il mio primo pensiero è stato a ‘Come vinceremo sabato?’. So che le ragazze non mi deluderanno!

 

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Final #Lionesses training session for this one!! 😭🤩😍

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Della stessa convinzione è anche il ct scandinavo Peter Gerhardsson che dopo il ko contro l’Olanda ha ribadito di volere finire terzo

Perché è molto meglio che finire quarti e faremo tutto il possibile per riuscirci.

Prima di oggi, lo scorso 11 novembre le due formazioni si sono incontrate in un’amichevole, vinta dalle Blagult per 2-0 al New York Stadium di Rotherham, per quella che è stata la prima sconfitta casalinga per le Leonesse dal lontano 2015.

Scontro di gioco tra Sofia Jakobsson e Alice Greenwood nell’amichevole del 2018

Il ct Neville dovrà fare a meno della centrale Millie Bright, espulsa nella sfida contro gli States. Tuttavia l’Inghilterra vuole cercare di chiudere nel migliore dei modi questo Campionato del Mondo, magari puntando sul possesso del gioco, colmando la distanza tra difesa e centrocampo. Inoltre c’è uno stimolo in più per Ellen White che potrebbe ancora battere Alex Morgan per l’Adidas Golden Boot (entrambe sono appaiate a 6 gol).

Il ct Gerhardsson, invece, ha tutte a disposizione e la voglia di tornare in patria con una medaglia è tanta, specie perché il sogno finale è tramontato solamente ai tempi supplementari contro l’Olanda.

Una delle tante osservate speciali sarà il portiere Hedvig Lindahl. La 36enne di proprietà del Chelsea è quasi sicuramente alla sua ultima apparizione in un Mondiale e certo avrebbe voluto giocarsi la finale così com’è stato al suo esordio nel 2003 (finale contro Usa). In 16 anni di nazionale ha partecipato a quattro Coppe del Mondo con 19 presenze. Una Finale l’avrebbe vista arrivare al punto di partenza, ma invece la sua ventesima partita sarà una battaglia per il bronzo. Tuttavia, nonostante la rabbia e la delusione, è determinata a vincere.

Alla sua seconda partecipazione assoluta ai Mondiali, l’Olanda centra per la prima volta la finale. La decide Jackie Groenen al minuto 99 dei supplementari dopo una partita molto equilibrata tra Olanda e Svezia.

Risultati immagini per groenen
L’esultanza di Jackie Groenen dopo la rete decisiva

Le campionesse europee sono riuscite a raggiungere gli Stati Uniti grazie al lampo di una delle tante campionesse in squadra. La numero 14 (in onore del grande Cruijff) ha insaccato la palle alle spalle del portiere Lindahl con un bel tiro da fuori area.

Le parate della numero 1 van Veenendaal hanno sicuramente tenuto sempre in vita le orange.

Prima vera palla gol per la Hurtig al 37′. Nella ripresa palo della Fischer e traversa di Miedema, ma il risultato non si sblocca. Nei supplementari arriva il gol che manda l’Olanda a giocarsi il titolo contro gli Stati Uniti e che consacra un biennio notevole dopo la conquista dell’Europeo nel 2017.

OLANDA-SVEZIA 1-0 

Primo tempo abbastanza equilibrato con le scandinave che vanno vicine al vantaggio con la punta Hurtig: una zampata in mischia dopo un corner, salvata benissimo d’istinto col piede dalla van Veenendaal.

Anche la ripresa è un po’ piatta dal punto di vista del gioco, meno per quanto riguarda le occasioni da rete con la Svezia che ci prova con la centrale Fischer con un rasoterra parato dall’estremo difensore olandese e il colpo di testa dell’attaccante Miedema sfiorato quanto basta da Lindahl.

Ai tempi supplementari a tirar fuori il coniglio dal cilindro è Groenen con un gran destro dai venti metri, palla rasoterra diretta sul secondo palo e imprendibile.

99′ Groenen

OLANDA (4-3-3): van Veenendaal; van Lunteren, van der Gragt, Bloodworth, van Dongen; Groenen, van de Donk, Spitse; Beerensteyn (72′ van de Sanden), Miedema, Martens (46′ Roord). Ct: Wiegman

SVEZIA (4-2-3-1): Lindahl; Glas, Fischer, Sembrant, Eriksson (111′ Andersson); Rubensson (78′ Zigiotti Olme), Seger; Jakobsson, Asllani, Hurtig (79′ Janogy); Blackstenius (111′ Larsson). Ct: Gerhardsson

Ammonite: Spitse (O), Zigiotti Olme (S), van de Donk (O)

Con gli Stati Uniti già in finale, siamo in attesa di capire chi tra Olanda – Svezia avrà modo di sfidare le campionesse del mondo uscenti in questa edizione di Francia2019.

Al Parc OL di Lione sarà un match tutto da vivere (diretta su Rai Sport alle 21) tra due squadre che, sin qui, hanno fatto un gran bel cammino sottolineando che entrambe si reputano nazionali outsider.
Sì perché le Orange, già campionesse europee, si giocano per la prima volta un posto nella finalissima; la Svezia, invece, è alla quarta semifinale Mondiale. Le scandinave, però, sono riuscite a volare in finale solamente nel 2003, sconfitte dagli States.

Le due formazioni si sono affrontate anche durante l’Europeo 2017, con le Oranjeleeuwinnen che sono uscite vincenti agli ottavi di finale per 2-0 grazie alle reti di Lieke Martens e Vivianne Miedema, tuttora colonne portanti dell’attacco olandese.

Una giocata di Vivianne Miedema durante l’ottavo di finale a Euro2017

Le due squadre, però, partono abbastanza alla pari. Le olandesi hanno fatto bene contro l’Italia, grazie alle ottime azioni da calcio piazzato; la Svezia è galvanizzata dalla vittoria importantissima contro la Germania: un exploit che ha regalato gioia e consapevolezza dei propri mezzi.

Tra le Blagult sarà assente l’attaccante Fridolina Rolfo per squalifica. Fortunatamente il ct Peter Gerhardsson ha trovato una degna sostituta in Lina Hurtig. Per le scandinave il problema principale sarà arginare l’offensiva olandese che è il punto di forza Orange, perché a livello difensivo qualcosa concedono.

Per le ragazze di Sarina Wiegman sarà un vero banco di prova per capire se ci sono le possibilità di contrastare il grande dominio degli Stati Uniti.

Mente in Italia si applaudiva, un po’ sconsolati, la Nazionale femminile, uscita sconfitta per 2-0 contro l’Olanda, i quarti di finale si sono chiusi con la Svezia quarta  semifinalista dei Mondiali femminili. La nazionale del commissario tecnico Gerhardsson ha sconfitto la Germania due volte campione del mondo al Roazhon Park di Rennes e affronterà l’Olanda.

Possiamo parlare di sorpresa? Forse sì nel vedere le tedesche uscire in un lato del tabellone che quantomeno avrebbero potuto cavalcare fino alle semifinali. Eppure sono proprio le teutoniche a passare in vantaggio al quarto d’ora del primo tempo con la rete di Lina Magull. Ma alla Svezia bastano pochi minuti per trovare il pareggio al 22’ con Jakobsson. Nonostante il calcio d’inizio alle 18, il caldo è un fattore importante nell’andamento della partita: l’arbitro Frappart infatti concede il cooling break sia nel primo che nel secondo tempo.

Ad inizio ripresa si concretizza la rimonta svedese: Blackstenius, autrice di un’ottima partita, è la più svelta a ribadire in rete la respinta approssimativa di Schult nell’area piccola. Da questo momento, la Svezia serra i ranghi e si chiude bene; la Germania riesce spesso a rendersi pericolosa soprattutto nel finale, anche grazie alle incertezze di Lindahl, ma non trova il pareggio che avrebbe mandato la squadra ai supplementari.

Germania – Svezia 1-2

16’ Magull (G), 22’ Jakobsson (S), 48’ Blackstenius (S)
Germania (4-3-3): Schult; Gwinn, Doorsoun, Hegering, Simon (dal 44’ Maier); Dabritz, Dallmann (dal 46’ Marozsan), Magull; Huth, Popp, Schuller (dal 69’ Oberdorf). Ct Voss-Tecklenburg.
Svezia (4-3-3): Lindahl; Glas, Fischer (dal 66’ Ilestedt), Sembrant, Eriksson; Rubensson (dall’86’ Bjorn), Asllani, Seger; Jakobsson, Blackstenius, Rolfo (dal 95’ Hurtig). Ct Gerhardsson.
Arbitro: Stephanie Frappart (FRA)
Ammoniti: Rolfo

Una doppietta di Megan Rapinoe su calcio di rigore fa volare gli Stati Uniti ai quarti di finale: battuta 2-1 la Spagna. Morgan e compagne troveranno al prossimo turno le padrone di casa della Francia, in una partita stellare. Nell’altro ottavo, di questa terza giornata di scontri diretti ai Mondiali femminili in Francia, la Svezia piega il Canada e raggiunge la Germania.

SPAGNA-USA 1-2

7′ e 75′ Rapinoe (U), 9′ Hermoso (S)

SPAGNA (4-3-3): Panos; Leila, Maria Leòn, Paredes, Corredera; Losada, Torrecilla (83’ Caldentey), Patri; Garcìa (32’ Losada), Hermoso, Putellas (78’ Falcon). Ct. Jorge Vilda

STATI UNITI (4-3-3): Naeher; O’Hara, Dahlkemper, Sauerbrunn, Dunn; Lavelle (89’ Horan), Ertz, Mewis; Rapinoe (97’ Press), Morgan (85’ Lloyd), Heath. Ct. Ellis

I capelli ossigenati color rosa di Megan Rapinoe sventolano a destra e a sinistra in un’esultanza che sa di quarti di finale. Gli Stati Uniti battono di rigore la Spagna e continuano la propria corsa al titolo. Allo Stadio Auguste Delaune di Reims finisce 2-1 per la nazionale a stelle e strisce grazie a due penalty al 7′ e al 75′ della giocatrice del Seattle. Inutile il momentaneo pareggio spagnolo a firma Hermoso al nono minuto. Gli Usa ora sono attesi da un big match contro la Francia padrona di casa, che domenica ha eliminato il Brasile di Marta ai supplementari.

 

 

SVEZIA-CANADA 1-0

55’ Blackstenius

SVEZIA (4-3-3): Lindahl; Glas, Fischer, Sembrant, Eriksson; Rubensson (79’ Bjorn), Asllani, Seger; Jakobsson, Blackstenius, Rolfò. Ct. Gerhardsson

CANADA  (4-4-2): Labbé; Lawrence, Buchanan, Zadorsky, Chapman; Prince (64’ Leon), Scott, Schmidt, Beckie; Sinclair, Fleming. Ct. Heiner-Moller

Sarà la Svezia a sfidare la Germania nei quarti di finale. La squadra scandinava ha battuto 1-0 il Canada al termine di un match all’insegna della noia. Sino al minuto 55, quando Stina Blackstenius sblocca il match coronando un contropiede in velocità su palla in verticale di Asslani. La partita si accende all’improvviso e al 68’ il Canada si guadagna il calcio di rigore del possibile pareggio: dal dischetto però Hedvig Lindahl si tuffa alla propria destra respingendo il tiro di Janine Beckie. Il risultato non cambia più.

Ultima, emozionante, giornata della fase a gironi nei Mondiali femminili di Francia 2019. Un gol a tempo scaduto della Nchout (doppietta per lei) consente alla Nazionale di Alain Djeumfa di volare agli ottavi del Mondiale come una delle migliori terze. Nell’altra gara del girone l’Olanda batte il Canada e chiude a punteggio pieno. Terminano a 9 punti anche gli Stati Uniti, mentre il Cile vince 2-0 ma non basta: Lara fallisce all’85’ il rigore della qualificazione

GIRONE E: CAMERUN-NUOVA ZELANDA 2-1

57′, 95′ Nchout (C), 80′ aut. Awona (NZ)

Il vantaggio, la grande paura e poi la gioia finale. Un pomeriggio pazzo quello che vede trionfare, solo all’ultimo giro di orologio, il Camerun di Alain Djeumfa. Straordinaria protagonista la Ntchou, autrice di una doppietta, a partire dal momentaneo 1-0 in avvio di ripresa. La numero 3 riceve palla spalle alla porta, si libera di un’avversaria e trafigge la Nayler. Tutto sembra procedere per il meglio per le camerunensi ma, all’80’, uno svirgolato intervento difensivo della Awona beffa il proprio portiere e regala l’1-1. Nel recupero le due Nazionali danno tutto per conquistare il 3° posto finale nel girone, ma a strappare la qualificazione all’ultimo momento è il Camerun, trascinata ancora dalla Ntchou, strepitosa nel crearsi lo spazio giusto con il dribbling e poi piazzare la palla, con il destro, nell’angolo. 2-1 e passaggio agli ottavi contro l’Inghilterra.

 

GIRONE E: OLANDA-CANADA 2-1

54′ Dekker (O), 60′ Sinclair (C), 75′ Beerensteyn (O)

Lo scontro diretto per il primo posto, invece, è preda dell’Olanda che batte 2-1 il Canada e chiude a punteggio pieno. Succede tutto nella seconda frazione di gioco, con le ragazze di Wiegman che sbloccano al 56’, sugli sviluppi di un calcio di punizione, con il colpo di testa in torsione della Dekker. Il vantaggio dura poco, perché le canadesi riequilibrano il punteggio grazie a Sinclair che finalizza in allungo una bellissima azione corale. A un quarto d’ora dal termine, però, le Oranje segnano ancora e mettono definitivamente la freccia: rasoterra dalla destra della van Lunteren, Labbe buca l’uscita e Beerensteyn – appena entrata – appoggia in rete a porta vuota. Olanda accoppiata agli ottavi contro il Giappone, per il Canada ci sarà l’ostacolo Svezia.

 

GIRONE F: SVEZIA-USA 0-2

3′ Haran, 50′ Heath

Tris di successi anche per gli Stati Uniti che mettono al tappeto la Svezia e mantengono la porta inviolata nel girone. Le americane partono forte e si portano avanti nel punteggio dopo appena tre minuti, grazie al tap-in sotto porta della Haran che approfitta di una serie di tocchi, sugli sviluppi di un corner, e mette in rete da pochi passi. Decisivo è anche l’inizio di secondo tempo, dove la Heath trova uno spazio per il tiro da posizione quasi impossibile e, con un destro violento, piega le mani della Lindahl. Statunitensi prime nel girone e attese dagli ottavi contro la Spagna, mentre la Svezia si accontenta della seconda piazza.

 

GIRONE F: THAILANDIA-CILE 0-2

48′ aut. Boonsing, 80′ Urrutia Note: all’85’ Lara fallisce il calcio di rigore

Vince anche il Cile, ma non basta a staccare il pass per gli ottavi. La Nazionale sudamericana supera di misura la Thailandia e conquista il 3° posto, con una differenza reti negativa però rispetto alle altre squadre arrivate in terza posizione. A sbloccare il risultato è un’autogol al 48’ del portiere Boonsing, sfortunata nel rimpallo che fa carambolare la palla prima sul palo, poi sul tacco e, infine, in fondo alla rete. A dieci minuti dal termine Urrutia, con un colpo di testa, firma il 2-0 e riaccende le speranze delle cilene. Cinque minuti dopo, però, Lara fallisce il rigore del tris che costa il passaggio del turno.

 

Sarà una gran bella partita di cartello quella tra Svezia – Stati Uniti. Le campionesse uscenti sfidano le scandinave, nazionale sempre nei piani alti del calcio femminile mondiale e otto partecipazioni su otto in Coppa del Mondo.

Allo stadio Océane di Le Havre sarà sfida per chi si aggiudicherà il primo posto del gruppo F, dopo che entrambe hanno sconfitto agevolmente Cile e Thailandia.

 

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🇸🇪SVERIGE-USA🇺🇸 21.00 i Le Havre 👀 TV4/Radiosporten 🙏 Var hejar du ifrån? 👏 #viärsverige #fifawwc

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Contro le thailandesi, però, le Blagult hanno calato un po’ l’attenzione nel secondo tempo, subendo così lo storico gol di Sung-Ngoen.
Una partita prestigiosa per l’esperta centrocampista Caroline Seger

È un grande onore poter sfidare gli Usa in una partita che decide chi vincerà il girone! Una gara che vogliamo vincere.

Per Anna Anvegard, invece, il match sarà una bella prova fisica e mentale in cui la difesa deve cercare di fare il massimo per fermare le fortissime calciatrici americane.

Sono in cerca di vendetta!

Sì perché nel 2016 le scandinave hanno battuto le campionesse del Mondo uscenti durante le Olimpiadi di Rio de Janeiro e a Le Havre può essere l’occasione giusta.

Tuttavia sarà una bella partita in cui entrambe vorranno mostrare il proprio gioco, convinte di poter essere grandi protagoniste di questo Mondiale.

Tutto secondo pronostico nel Gruppo F dove Svezia e Stati Uniti d’America approdano agli ottavi di finale dei Mondiali femminili di Francia 2019 con un turno d’anticipo. Le due squadre hanno battuto rispettivamente la Thailandia e il Cile. Le scandinave si sono imposta con il punteggio di 5-1, mentre le statunitense hanno travolto le sudamericane con un secco 3-0.

Svezia – Thailandia 5-1

Le ragazze delle selezione “Blagult” (gialloblù, il soprannome delle svedesi) si impongono per 5-1 mettendo al sicuro il match sin dai primi minuti: al 6’, sugli sviluppi di un calcio di punizione, la Sembrant va a segno con un colpo di testa, al 19’ la Asllani raddoppia con una precisa conclusione di sinistro e al 42’ la Rolfö realizza il tris, ancora di testa. Nella ripresa la Svezia gioca in scioltezza trovando il quarto gol all’81’ con la Hurtig. Dieci minuti più tardi la Thailandia trova la rete con la Sung-Ngoen, che conclude con un diagonale a fil di palo una splendida cavalcata verso la porta avversaria. Sulla panchina delle asiatiche si vedono abbracci e lacrime, dopo l’esordio shock contro gli Usa, che avevano rifilato 13 gol all’inesperta nazionale thailandese. C’è tempo per un’ulteriore emozione con un calcio di rigore concesso alla Svezia grazie al Var: al 96’ la Rubensson chiude così il pokerissimo dagli undici metri.

 

Stati Uniti – Cile 3-0

La partita tra Stati Uniti d’America e Cile dura appena 35 minuti: dopo 11′ le statunitensi sono già in vantaggio grazie al gol di Carli Lloyd. La numero 10 del team USA è scatenata e sarà la protagonista indiscussa del match: quindici minuti più tardi arriva il raddoppio firmato Julie Ertz e al 35′ Carli Lloyd firma la doppetta personale grazie ad un imperioso stacco di testa. Il Cile, in novanta minuti, tira verso lo specchio della porta avversario solo una volta, per le americane, invece, è un tiro al bersaglio. Christiane Endler, l’estremo difensore cileno, deve fare gli straordinari per mantenere il punteggio sul 3-0 e anche la fortuna la assiste. Lloyd sfiora la tripletta: prima prende in pieno la traversa e poi fallisce un calcio di rigore. Poco importa, gli Stati Uniti d’America dominano il Cile e si qualificano agli ottavi di finale.