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Una carriera lunga 20 anni con quasi 1000 partite disputate e tantissimi trofei in bacheca. Per il portiere dell’Arsenal, Petr Cech, questa sarà l’ultima stagione.

Dirà addio il prossmo giugno a 37 anni. Una carriera ricca di trionfi, soprattutto con la maglia del Chelsea, e un incidente in campo che lo ha portato quasi alla morte  e che, certamente, gli ha segnato vita e carriera.

La speranza è quella di poter vincere qualcos’altro con i Gunners in questa sua ultima annata. In 15 anni di campionato inglese si ritiene più che soddisfatto del lavoro fatto, ed è per questo che ha intrapreso questa decisione.
Dopo John Terry e Didier Drogba, dunque, un altro storico calciatore del Chelsea di Abramovich decide di dire basta.

Il post dal suo profilo Instagram

 

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Questa è la mia 20ª stagione da calciatore professionista. Sento che è arrivato il momento giusto per annunciare il mio ritiro. Dopo aver giocato 15 anni in Premier League, e aver vinto ogni singolo trofeo possibile, sento di aver raggiunto tutto ciò che potevo conquistare. Continuerò ad allenarmi duramente con l’Arsenal nella speranza di vincere un altro trofeo entro la fine di questa annata, dopodiché guarderò al futuro per capire cosa mi riserva la vita fuori dal campo.

I ringraziamenti per i successi ottenuti insieme sono giunti anche dal Chelsea, club che lo ha portato in Premier League dal Rennes nel 2004.

Tra i pali del club londinese ha ottenuto il record di clean sheets (1024 minuti) della storia del campionato inglese, tuttora imbattuto. Quel Chelsea, guidato da Mourinho, nel 2004/05 vincerà la Premier con una sola sconfitta e 15 reti subite. È stato una delle colonne portanti di quella squadra fino al 2015. Sempre in Inghilterra, con 190 clean scheets, è il portiere con il maggior numero di partite a porta inviolata.

Con la maglia dei Blues, oltre a tante vittorie, anche il gravissimo incidente del 14 ottobre 2006 in trasferta a Reading.
A sedici secondi dal fischio d’inizio, una ginocchiata di Stephen Hunt contro la testa di Cech, gli provoca una grave frattura cranica.
Sostituito da Carlo Cudicini, è rientrato 98 giorni dopo con un caschetto protettivo, come quello usato dai rugbisti. Da lì in poi l’estremo difensore ceco è diventato “il portiere col casco”. Tuttavia, nonostante l’infortunio, è riuscito a tornare a grandissimi livelli.

Molti gli ex compagni che l’hanno voluto ringraziare e salutare

 

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I would need Millions of words to describe you, your good heart, your professionalisms and winning mentality but one picture summarise it all, Thank you my Hero @petrcech for having Golden Hands and Heart Man saved three pens and run into me like I’m a legend 🤷🏾♂️ What a career you’re gonna end in few months Love to the family 💙 De millions de mots ne suffiraient pas à te décrire toi l’homme au grand cœur, ton professionnalisme et ton envie de gagner , Mais cette photo résume bien tout, Merci mon Hero @petrcech d’avoir des mains et des gants en or Le gars arrête trois penaltys en finale et court vers moi comme si j’étais une légende 🤷🏾♂️ Bien de choses à la famille 💙

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What an unbelievable career @petrcech THE BEST EVER @chelseafc 💙 Big Pete you are and always will be in my eyes the best EVER ! We were so lucky to have you at Chelsea, the way you worked both on and off the pitch to stay at the top level for so long was inspiring 👊🏻 you were and still are always looking at ways to become better and better. I remember in training we was doing a small sided game and the game couldn’t start because you wanted the balls out of your net, I asked why? and you said because you hated any football in your goal, this is a mentality that only the best have 👊🏻 A GREAT man who I am lucky to call a friend. Good Luck mate, I know you will be just as successful in the next chapter in ⚽️ JT 💙

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Con la nazionale di calcio ceca detiene il record di presenze con 124 gettoni. Nel 2002 in Svizzera ha vinto l’Europeo di categoria con l’Under 21.

Lui l’ha definita una cosa naturale, la Fifa ha deciso di premiarlo con il riconoscimento FairPlay Award per la sua “missione” davvero particolare.

Avevamo raccontato la storia di Francis Koné, attaccante togolese e attualmente allo Zbrojovka Brno, all’inizio di marzo quando, durante una partita del campionato ceco, ha salvato la vita del portiere Martin Berkovec, uscito per intercettare la sfera, e colpito alla testa dal suo difensore.

Koné, in quell’occasione, ha agito d’istinto, ma nel raccontare la sua storia, si è scoperto che il calciatore giramondo ha salvato la vita a suoi compagni di squadra o avversari in altre tre circostanze  (qui potete leggere nel dettaglio tutta la sua incredibile storia). 

La Fifa ha così deciso di omaggiare Francis, uno che (è lui stesso a dirlo) non segnerà mai tante reti come Ronaldo o come Messi, non sarà mai un goleador, ma nel disegno della sua vita c’è quello di aiutare le altre persone. E questo lo rende molto felice. C’è un però, una piccola beffa: Koné non ha potuto ritirare il premio personalmente per problemi con il visto. Così sul palco, durante la serata di gala, accanto a Marcel Desailly e all’attore Jean-Luc Picard, capitano dell’Enterprise di Star Trek, a ritirare il premio c’era un suo caro amico.  

Agli Europei in corso di svolgimento in Polonia, l’Italia è riuscita ad avere ragione della Repubblica Ceca con il punteggio di 3-0 (27-25, 28-26, 26-24) al termine di una gara davvero dura, vittoria che è valsa il secondo posto nella pool B; piazzamento che garantisce a Lanza e compagni l’accesso ai playoff dove affronteranno la Turchia (terza nella pool D) mercoledì 30 alle ore 17.30  con la Germania che invece, grazie al terzo successo ottenuto nella prima partita del pomeriggio contro la Slovacchia, si è qualificata direttamente ai quarti di finale.
Per quanto riguarda la gara di ieri sera, come detto, gli azzurri hanno dovuto faticare un bel po’ per avere ragione di una squadra avversaria che non ha regalato nulla ai ragazzi di Blengini comunque molto bravi a rimanere sempre molto concentrati e ben dentro il match riuscendo a gestire bene qualche momento di difficoltà.

ct blengini

Siamo in crescita, è stata una gara molto difficile contro alcuni avversari interessanti. Sono sodisfatto dell’atteggiamento dei ragazzi e di come sono riusciti a gestire alcune situazioni di gioco. Non hanno mai avuto fretta e hanno saputo soffrire quando c’era da stringere i denti. Bene così. Come sempre affrontiamo questo torneo giorno dopo giorno, con calma e continuando a lavorare”.
 Gli Azzurri che hanno lasciato Stettino stamattina con un volo charter, sono a Katowice dove torneranno in campo, come detto, mercoledì 30 contro la Turchia.

il tabellino

ITALIA-REPUBBLICA CECA 3-0 (27-25, 28-26, 26-24)

Italia: Giannelli 6, Vettori 10, Antonov 13, Mazzone 7, Piano 12, Lanza 19, Colaci (L), Balaso (L). Spirito 1. Ne: Botto, Ricci, Randazzo, Buti, Sabbi. All: Blengini
Repubblica Ceca: Džavoronok 13, Finger 16, Holubec 5, Mach 5, Janouch 1, Michálek 6, Kryštof (L). Hadrava, Démar, Galabov, Zmrhal. Ne: Beer, Zajíček, Pfeffer (L). All: Nekola
Arbitri: Nastase (ROU), Partiainen (FIN)
Durata set: 33’, 35’, 35’ Spettatori: 2680
Italia a 9 bs 19 mv 5 et 29
Repubblica Ceca a 3 bs 10 mv 9 et 13

Pool B (Stettino)
25/8 Rep.Ceca-Slovacchia 3-1 (25-19, 28-30, 25-16, 25-17), Germania-Italia 3-2 (25-22, 21-25, 19-25, 25-19, 15-8)
27/8 Slovacchia-Italia 0-3 (14-25, 19-25, 20-25), Repubblica Ceca-Germania 0-3 (19-25, 21-25, 20-25)
28/8 Slovacchia-Germania 0-3 (18-25, 24-26, 23-25), Italia-Repubblica Ceca 3-0 (27-25, 28-26, 26-24)
Classifica: Germania 3v (8p), Italia 2v (7p), Repubblica Ceca 1v (3p), Slovacchia 0 v (0p)
Germania ai quarti di finale, Italia e Repubblica Ceca ai play off, Slovacchia eliminata 

Si complica il cammino della Nazionale agli Europei Under 21, battuta 3-1 dalla Repubblica Ceca e ora costretta a conquistare i tre punti sabato sera a Cracovia con la Germania per continuare a sperare nella qualificazione alla semifinale.

Dopo il successo all’esordio con la Danimarca, a Tychy arriva una sconfitta pesante e inaspettata: fatali per gli Azzurrini gli ultimi dieci minuti, dopo che nella ripresa Berardi aveva riacciuffato l’1-1 e l’ingresso in campo di Chiesa sembrava aver dato anche stavolta linfa vitale all’Italia, per due volte vicinissima al vantaggio con Petagna.

Come annunciato alla vigilia, Di Biagio presenta alcune novità rispetto al match con la Danimarca: in difesa fuori Caldara e Barreca e spazio a Ferrari e Calabria, mentre in cabina di regia Cataldi prende il posto di Gagliardini. Il quarto volto nuovo è quello di Alberto Grassi, chiamato a fare le veci di capitan Benassi. In avanti confermato il tridente Berardi-Petagna-Bernardeschi.

il ct di biagio

“Abbiamo sofferto il loro pressing nel primo tempo – sottolinea Di Biagio – e non eravamo veloci come volevamo. Siamo rientrati bene in partita e potevamo anche vincerla, ma non abbiamo tenuto l’ordine giusto per portare a casa la vittoria. Ora dobbiamo recuperare le energie, questa sconfitta complica la situazione ma non è ancora tutto finito”.

Sabato a Cracovia passa l’ultimo treno per la qualificazione.

Il tecnico federale Michele Totire ha scelto i nominativi dei dodici atleti che disputeranno dal 23 giugno al 2 luglio i Mondiali Under 21 nella Repubblica Ceca:

Pinali (Azimut Modena),
Gardini, Piccinelli e Russo (Club Italia),
Di Silvestre (Lube Civitanova),
Romanò (Diavoli Rosa Brugherio),
Zonca (Volley Potentino),
Zoppellari (Kioene Padova),
Di Martino (Lpr Piacenza),
Cominetti (Pool Libertas Cantù),
Galassi e Sbertoli (Revivre Milano).

La squadra azzurra si è radunata ieri a Roma, presso il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti, per un ultimo collegiale prima della partenza per il Mondiale.

Il tecnico federale Michele Totire ha scelto i nominativi dei dodici atleti che disputeranno dal 23 giugno al 2 luglio i Mondiali Under 21 nella Repubblica Ceca:

Pinali (Azimut Modena),
Gardini, Piccinelli e Russo (Club Italia),
Di Silvestre (Lube Civitanova),
Romanò (Diavoli Rosa Brugherio),
Zonca (Volley Potentino),
Zoppellari (Kioene Padova),
Di Martino (Lpr Piacenza),
Cominetti (Pool Libertas Cantù),
Galassi e Sbertoli (Revivre Milano).

La squadra azzurra si è radunata ieri a Roma, presso il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti, per un ultimo collegiale prima della partenza per il Mondiale.

Esordio vittorioso per l’Italia di basket agli Europei femminili in corso in Repubblica Ceca. Nella prima gara del Gruppo B, le azzurre hanno superato la Bielorussia 80-60 (18-16, 20-12, 26-12, 16-20).

La miglior marcatrice azzurra è stata Giorgia Sottana con 20 punti, in doppia cifra anche Cecilia Zandalasini (18) e Macchi (11). Domani l’Italia torna in campo per affrontare la Turchia, alle ore 20:30.

Nel gruppo delle azzurre figurano anche Slovacchia e Turchia, quest’ultima prossima avversaria dell’Italia domani sera (20.30), mentre il match contro le slovacche è in programma lunedì.

il CT andrea capobianco

“C’era un po’ di tensione in avvio – ha commentato Andrea Capobianco – ma poi abbiamo iniziato a fare le cose che avevamo preparato e la partita si è messa in discesa. Hanno pagato le nostre strategie, senza dubbio, ma nei momenti di difficoltà è venuto fuori il grande cuore delle ragazze. Il talento in questa squadra è distribuito tra giovani e più esperte e quando parlo di talento non mi riferisco ai punti segnati. Tutte sanno mettersi a disposizione del gruppo, con un rimbalzo, un blocco, un recupero. Oggi si è visto. L’Europeo è appena iniziato, pensiamo già alla Turchia. Ma siamo partiti col piede giusto”.

Ricominciare dallo Sparta Praga con l’imperativo di vincere il titolo e qualificarsi ai preliminari di Champions League. È l’obiettivo che punterà per la prossima stagione il neo allenatore della squadra ceca, Andrea Stramaccioni, il quale, dopo un periodo di stasi, ha deciso di riprendere l’attività continuando l’esperienza all’estero.

In effetti, il 41enne ex allenatore di Inter e Udinese è già alla sua seconda avventura lontana dall’Italia: prima di approdare nella capitale ceca ha guidato i greci del Panathinaikos, in una stagione che certo non si ricorda positivamente. Infatti, con i biancoverdi c’è stato sia un rendimento altalenante dal punto di vista delle prestazioni e dei risultati ma soprattutto ci sono state situazioni al limite dal punto del vista dell’ambiente: in molti casi i tifosi greci hanno creato subbuglio, tafferugli tanto che la squadra viene addirittura penalizzata in classifica.

L’allenatore romano, prima di firmare con la nuova società, ha risolto il contratto con il club ateniese con cui era legato fino al 2018.
Con lo Sparta, invece, ha firmato un contratto biennale da 1,5 milioni di euro a stagione, e insieme a lui ci saranno altri sette elementi all’interno dello staff. Tra questi potrebbero esserci anche l’ex difensore della Fiorentina, Tomáš Ujfaluši, e l’ex bomber del Cagliari e Udinese, Roberto Muzzi, già vice allenatore nel Panathinaikos.

I granata quest’anno hanno chiuso al terzo posto, che vale l’accesso ai preliminari di Europa League (sarà testa di serie, impossibile l’incrocio col Milan), quindi non c’è tempo da perdere, la società ha subito definito l’allenatore con cui si cercherà di mettere le basi su quella che sarà la rosa per il 2017/2018.
Il presidente Daniel Křetinsky, magnate dell’energia e tra i dieci più ricchi della Repubblica Ceca, ha grosse ambizioni per il suo club: lo scopo è quello di ottenere la vittoria del campionato che manca da tre anni.

Per aiutare il tecnico italiano alla conquista del titolo, potrà esser acquistato qualche attaccante direttamente dalla Serie A. Piacciono il macedone Nestorovski del Palermo e il croato Budimir della Sampdoria, ma il vero sogno è l’argentino Rodrigo PalacioEl Trenza potrebbe sbarcare in Repubblica Ceca proprio grazie a Stramaccioni che lo conosce bene avendolo allenato all’Inter. Il 30 giugno prossimo scade il contratto con i nerazzurri e, seppur con 35 primavere alle spalle, Palacio è un professionista che si allena quotidianamente a pieno ritmo e porterebbe esperienza, vivacità all’interno del gruppo e voglia di vincere.

Andrea Stramaccioni auspica che sia una stagione ricca di soddisfazioni dopo le parentesi non proprio felici con l’Inter (65 presenze e tanti rammarichi), Udinese (41 presenze e record negativo per la società friulana) e Panathinaikos (52 presenze). Che Praga sia un trampolino di lancio per un allenatore ancora giovane ma che è nel mondo professionistico già da parecchi anni.

Dario Sette

Si è concluso con un bellissimo secondo posto il Campionato Europeo Under 19 maschile della nazionale azzurra che in finale è stata sconfitta dalla Repubblica Ceca 3-2 (25-19, 14-25, 25-17, 19-25, 15-13). I ragazzi di Mario Barbiero sono saliti sul secondo gradino del podio continentale, conquistando una medaglia d’Argento che fa il paio con quella ottenuta due anni fa a Sakarya.

Per la nazionale tricolore si tratta della sesta medaglia raggiunta in un Europeo U19, prima definito pre-juniores: 1995 Argento (Barcellona); 1997 Oro (Puchov); 2003 Bronzo (Zagabria); 2005 Bronzo (Riga); 2015 Argento (Sakarya); 2017 Argento (Gyor).

Il secondo posto arriva a soli due anni di distanza dall’Argento 2015 quando gli azzurrini sempre guidati da Barbiero e dal suo staff (identico a quello di oggi) vennero superati in finale dalla Polonia.

Questa volta, invece, l’under 19 azzurra è stata fermata in finale dalla Repubblica Ceca, al termine di un torneo duro, sofferto, ma che ne ha tirato fuori molte qualità. Nel corso della competizione Lavia e compagni hanno ottenuto cinque vittorie e due sconfitte, riuscendo in molte situazioni a far vedere un’ottima pallavolo, oltre ad indubbie doti caratteriali.

Il gruppo italiano ricco di giocatori talentuosi, che ovviamente dovranno ancora crescere, potrà quest’anno accumulare ulteriori esperienze di gioco al Mondiale U19 (18 al 27 agosto in Bahrain) e all’Eyof (dal 23 al 30 luglio a Gyor).

Grazie all’Argento Mario Barbiero sale a quota tre medaglie europee dopo il Bronzo (2003) di Zagabria e l’Argento 2015 di Sakarya.

Con il secondo posto si conclude un mese che ha visto l’Italia essere protagonista ai vertici della pallavolo europea giovanile: la medaglia d’Argento infatti si somma al secondo posto delle azzurrine U18 ottenuto in Olanda. Due risultati importanti per tutto il nostro movimento, frutto del proficuo lavoro della Federazione (in primis con i Club Italia) e delle società che si dedicano alla crescita dei giovani atleti.

tabellino

REPUBBLICA CECA – ITALIA 3-2 (25-19, 14-25, 25-17, 19-25, 15-13)

REP. CECA: Piskacek 3, Svoboda 21, Polak 10, Sotola 24, Vasina 12, Horak 5. Libero: Pavlicek. Humler, Rohacek. N.e: Sulc, Drozen, Varous. All. Zach

ITALIA: Gardini 16, Sperotto 3, Cortesia 9, Lavia 15, Cantagalli 19, Gargiulo 9. Libero: Federici. Maccabruni, Panciocco, Recine. N.e: Motzo e Bussolari. All. Barbiero.

Spettatori: 680. Arbitri: Valentar e Luts.

Durata Set: 24’, 23’, 25’, 25’, 18’.

Rep. Ceca: 8 a, 16 bs, 17 m, 28 et.

Italia: 10 a, 7 bs, 15 m, 23 et.

Si è concluso con un bellissimo secondo posto il Campionato Europeo Under 19 maschile della nazionale azzurra che in finale è stata sconfitta dalla Repubblica Ceca 3-2 (25-19, 14-25, 25-17, 19-25, 15-13). I ragazzi di Mario Barbiero sono saliti sul secondo gradino del podio continentale, conquistando una medaglia d’Argento che fa il paio con quella ottenuta due anni fa a Sakarya.

Per la nazionale tricolore si tratta della sesta medaglia raggiunta in un Europeo U19, prima definito pre-juniores: 1995 Argento (Barcellona); 1997 Oro (Puchov); 2003 Bronzo (Zagabria); 2005 Bronzo (Riga); 2015 Argento (Sakarya); 2017 Argento (Gyor).

Il secondo posto arriva a soli due anni di distanza dall’Argento 2015 quando gli azzurrini sempre guidati da Barbiero e dal suo staff (identico a quello di oggi) vennero superati in finale dalla Polonia.

Questa volta, invece, l’under 19 azzurra è stata fermata in finale dalla Repubblica Ceca, al termine di un torneo duro, sofferto, ma che ne ha tirato fuori molte qualità. Nel corso della competizione Lavia e compagni hanno ottenuto cinque vittorie e due sconfitte, riuscendo in molte situazioni a far vedere un’ottima pallavolo, oltre ad indubbie doti caratteriali.

Il gruppo italiano ricco di giocatori talentuosi, che ovviamente dovranno ancora crescere, potrà quest’anno accumulare ulteriori esperienze di gioco al Mondiale U19 (18 al 27 agosto in Bahrain) e all’Eyof (dal 23 al 30 luglio a Gyor).

Grazie all’Argento Mario Barbiero sale a quota tre medaglie europee dopo il Bronzo (2003) di Zagabria e l’Argento 2015 di Sakarya.

Con il secondo posto si conclude un mese che ha visto l’Italia essere protagonista ai vertici della pallavolo europea giovanile: la medaglia d’Argento infatti si somma al secondo posto delle azzurrine U18 ottenuto in Olanda. Due risultati importanti per tutto il nostro movimento, frutto del proficuo lavoro della Federazione (in primis con i Club Italia) e delle società che si dedicano alla crescita dei giovani atleti.

tabellino

REPUBBLICA CECA – ITALIA 3-2 (25-19, 14-25, 25-17, 19-25, 15-13)

REP. CECA: Piskacek 3, Svoboda 21, Polak 10, Sotola 24, Vasina 12, Horak 5. Libero: Pavlicek. Humler, Rohacek. N.e: Sulc, Drozen, Varous. All. Zach

ITALIA: Gardini 16, Sperotto 3, Cortesia 9, Lavia 15, Cantagalli 19, Gargiulo 9. Libero: Federici. Maccabruni, Panciocco, Recine. N.e: Motzo e Bussolari. All. Barbiero.

Spettatori: 680. Arbitri: Valentar e Luts.

Durata Set: 24’, 23’, 25’, 25’, 18’.

Rep. Ceca: 8 a, 16 bs, 17 m, 28 et.

Italia: 10 a, 7 bs, 15 m, 23 et.