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Fonte: comunicato stampa Federugby

Con una grande prestazione di squadra l’Italia supera 48-7 il Canada all’Hakatanamori Stadium di Fukuoka conquistando la seconda vittoria consecutiva nella Coppa del Mondo in corso in Giappone, con bonus nel Gruppo B facendo un passo in avanti verso la qualificazione al prossimo Mondiale in Francia nel 2023.

Sette mete a uno per gli Azzurri che partono bene e dopo un minuto sfiorano il vantaggio con Braley che viene anticipato di un soffio da Parfey prima di schiacciare la palla in meta. Pochi istanti più tardi da una iniziativa di Steyn arriva il calcio piazzato di Tommaso Allan che sblocca il risultato spostando il parziale sul 3-0. L’Italia gioca bene e da una mischia nella linea dei 22 metri difensivi canadesi arriva la prima meta del match segnata da Steyn che raccoglie l’ovale e sfrutta la sua fisicità per rompere due placcaggi prima segnare. Allan trasforma per il momentaneo 10-0 all’ottavo minuto di gioco.

Il XV di O’Shea gioca sul velluto e da un’azione corale arriva la seconda meta del match al 13’ con capitan Budd che trova un varco nella difesa canadese poco dopo il centrocampo e si invola in solitaria segnando in mezzo ai pali con Allan che trasforma per il 17-0. Il Canada prova ad alzare la testa e al 17’ spreca una clamorosa occasione con il neo entrato Heaton che solo a pochi metri dai pali perde l’ovale commettendo in avanti. La formazione di Jones prova a sfruttare la velocità dei propri trequarti ma tra imprecisione in attacco ed ottimo piazzamento della difesa azzurra con Minozzi, Benvenuti e Bisegni riesce a spedire al mittente la minaccia. Gli Azzurri nel finale di tempo hanno una buona opportunità ma non riescono a sfruttare la mischia a pochi metri dalla linea di meta avversaria con il primo tempo che si chiude sul 17-0.

I primi minuti della ripresa ricalcano l’inizio della partita con l’Italia aggressiva che sfrutta subito un’azione ripetuta a ridosso dei pali canadesi con Sebastian Negri che trova il varco giusto per spostare il risultato sul 24-0 con la trasformazione di Allan. La squadra di Jones si tuffa in attacco creando pericoli sull’asse Van Der Merwe-Hassler con il numero 14 canadese che viene fermato da un recupero all’ultimo secondo di Minozzi che evita una meta praticamente segnata. L’Italia preme sull’acceleratore e al 58’ chiude virtualmente il match trovando una meta tecnica frutto dei falli ripetuti della difesa canadese che si ritrova in inferiorità numerica con l’ammonizione rimediata da Heaton.

Cinque minuti più tardi gli Azzurri sfruttano gli spazi concessi con una incursione di Polledri che da il via all’azione che porta in meta Mattia Bellini – alla sua seconda meta consecutiva nella Rugby World Cup – sul lato mancino d’attacco. Nel finale il Canada riesce a scrollarsi lo zero di dosso andando in meta con la velocità del neo entrato Coe al 70’ e, pochi minuti dopo, sempre dalla panchina, arriva la meta degli Azzurri con Federico Zani che sfrutta una maul nata da una touche sul lato mancino d’attacco. Al 79’ Minozzi chiude la partita sfruttando l’asse Polledri-Bellini inchiodando il risultato sul 48-7.

A Shizuoka venerdì alle 18.45 locali (11.45 italiane) l’Italia affronterà il Sudafrica nel terzo incontro del Girone B.

Italy v Canada - Rugby World Cup 2019: Group B

Girone B, II giornata

Italia v Canada 48-7 (17-0)

Marcatori: p.t. 3’ c.p. Allan (3-0); 8’ m. Steyn tr. Allan (10-0); 13’ m. Budd tr. Allan (17-0); s.t. 44’ m. Negri tr. Allan (24-0); 58’ meta Tecnica Italia (31-0); 62’ m. Bellini (36-0); 70’ m. Coe tr. Nelson (36-7); 74’ m. Zani tr. Canna (43-7); 79’ m. Minozzi (48-7)

Italia: Minozzi; Benvenuti (41’ Bellini), Campagnaro, Hayward, Bisegni; Allan (62’ Canna), Braley (72′ Palazzani); Steyn (62’ Mbandà), Polledri, Negri; Budd (cap), Sisi (55’ Ruzza); Ferrari (47’ Riccioni), Bigi (59’ Zani), Lovotti (47’ Quaglio)

All. O’Shea

Canada: Parfey; Hassler (62’ Coe), Lesage, Blevins (8’ Hearn), Van Der Merwe; Nelson, McRorie (66’ Mackenzie); Ardron (cap), Rumball (15’ Heaton), Sheppard (76’ Campbell); Larsen, Keys; Tierney (50’ Keith), Howard (57’ Piffero), Buydens (39’ Duru-Sears)

All. Jones

Arb. Nigel Owens (WRU)

Cartellini: al 58’ giallo per Heaton (Canada)

Calciatori: Allan (Italia) 4/5; Nelson (Canada) 1/1; Canna (Italia) 1/2

Punti conquistati in classifica: Italia 5 ; Canada 0

Man of the match: Jake Polledri (Italia)

La medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016 non le bastava, Stephanie Labbé stava perdendo motivazioni e aveva un disperato bisogno di ritrovarle per dare una scossa alla sua carriera, già vincente. Il portiere della Nazionale canadese, l’anno scorso ha quindi convinto un club a ingaggiarla nella propria formazione maschile. Labbé ha così cominciato ad allenarsi con la squadra di Calgary, nella quarta divisione canadese, ma dopo essersi confrontata con una tipologia di allenamento diversa a quella a cui era abituata, ha dovuto però abbandonare bruscamente l’idea di poter scendere in campo quando la Federazione canadese ha fatto notare alla società che il regolamento limitava la partecipazione ai soli calciatori maschi.

Un tentativo che, però, testimonia la tenacia e le ambizioni di un’atleta che non smette mai di allargare i suoi orizzonti e che l’hanno portata in Francia, a 32 anni, ai Mondiali femminili dove, finalmente, può difendere i pali del Canada da titolare e protagonista. Limitata a un ruolo di supporto sia in Germania 2011 che nel 2015 proprio in Canada , Labbé ha dovuto attendere il suo tempo. Centra la sfortuna (non sua) con l’infortunio di Erin McLeod che le ha ceduto i guantoni per il ruolo di portiere numero 1 della Nazionale canadese: «È stato un momento incredibile – ha detto Labbé alla Fifa, raccontando il match d’esordio contro il Camerun – Era qualcosa che non vedevo l’ora di vivere da oltre dieci anni. Ho lavorato duramente dietro le quinte, facendo gruppo al di là della possibilità di giocare o meno. All’inizio della partita ero un po’ nervosa, ma più ho giocato, più mi sono rilassata».

 


L’estremo difensore del North Carolina Courage ha mantenuto una lunga striscia d’imbattibilità durante l’anno che si è conclusa nell’ultima partita del Canada contro un’Olanda molto aggressiva e, nonostante la sua attenzione a mantenere inviolata la porta, Labbé ragiona da portiere moderno, primo giocatore a impostare l’azione offensiva ed essere pronta a ricevere i passaggi dalle sue compagne: «Voglio portare qualcosa in più alla squadra, devo essere in grado di giocare passaggi brevi o condurre l’azione da dietro, comunicare alla linea difensiva».

Labbé contro la Svezia, negli ottavi, in programma lunedì 24 giugno, gioca la sua 65esima con la maglia canadese e proprio in terra scandinava ha costruito la sua carriera giocando per diversi anni: di certo, dopo aver atteso così tanto per giocare un Mondiale da titolare, Stephanie Labbé farà di tutto per restarci più a lungo possibile.

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Ultima, emozionante, giornata della fase a gironi nei Mondiali femminili di Francia 2019. Un gol a tempo scaduto della Nchout (doppietta per lei) consente alla Nazionale di Alain Djeumfa di volare agli ottavi del Mondiale come una delle migliori terze. Nell’altra gara del girone l’Olanda batte il Canada e chiude a punteggio pieno. Terminano a 9 punti anche gli Stati Uniti, mentre il Cile vince 2-0 ma non basta: Lara fallisce all’85’ il rigore della qualificazione

GIRONE E: CAMERUN-NUOVA ZELANDA 2-1

57′, 95′ Nchout (C), 80′ aut. Awona (NZ)

Il vantaggio, la grande paura e poi la gioia finale. Un pomeriggio pazzo quello che vede trionfare, solo all’ultimo giro di orologio, il Camerun di Alain Djeumfa. Straordinaria protagonista la Ntchou, autrice di una doppietta, a partire dal momentaneo 1-0 in avvio di ripresa. La numero 3 riceve palla spalle alla porta, si libera di un’avversaria e trafigge la Nayler. Tutto sembra procedere per il meglio per le camerunensi ma, all’80’, uno svirgolato intervento difensivo della Awona beffa il proprio portiere e regala l’1-1. Nel recupero le due Nazionali danno tutto per conquistare il 3° posto finale nel girone, ma a strappare la qualificazione all’ultimo momento è il Camerun, trascinata ancora dalla Ntchou, strepitosa nel crearsi lo spazio giusto con il dribbling e poi piazzare la palla, con il destro, nell’angolo. 2-1 e passaggio agli ottavi contro l’Inghilterra.

 

GIRONE E: OLANDA-CANADA 2-1

54′ Dekker (O), 60′ Sinclair (C), 75′ Beerensteyn (O)

Lo scontro diretto per il primo posto, invece, è preda dell’Olanda che batte 2-1 il Canada e chiude a punteggio pieno. Succede tutto nella seconda frazione di gioco, con le ragazze di Wiegman che sbloccano al 56’, sugli sviluppi di un calcio di punizione, con il colpo di testa in torsione della Dekker. Il vantaggio dura poco, perché le canadesi riequilibrano il punteggio grazie a Sinclair che finalizza in allungo una bellissima azione corale. A un quarto d’ora dal termine, però, le Oranje segnano ancora e mettono definitivamente la freccia: rasoterra dalla destra della van Lunteren, Labbe buca l’uscita e Beerensteyn – appena entrata – appoggia in rete a porta vuota. Olanda accoppiata agli ottavi contro il Giappone, per il Canada ci sarà l’ostacolo Svezia.

 

GIRONE F: SVEZIA-USA 0-2

3′ Haran, 50′ Heath

Tris di successi anche per gli Stati Uniti che mettono al tappeto la Svezia e mantengono la porta inviolata nel girone. Le americane partono forte e si portano avanti nel punteggio dopo appena tre minuti, grazie al tap-in sotto porta della Haran che approfitta di una serie di tocchi, sugli sviluppi di un corner, e mette in rete da pochi passi. Decisivo è anche l’inizio di secondo tempo, dove la Heath trova uno spazio per il tiro da posizione quasi impossibile e, con un destro violento, piega le mani della Lindahl. Statunitensi prime nel girone e attese dagli ottavi contro la Spagna, mentre la Svezia si accontenta della seconda piazza.

 

GIRONE F: THAILANDIA-CILE 0-2

48′ aut. Boonsing, 80′ Urrutia Note: all’85’ Lara fallisce il calcio di rigore

Vince anche il Cile, ma non basta a staccare il pass per gli ottavi. La Nazionale sudamericana supera di misura la Thailandia e conquista il 3° posto, con una differenza reti negativa però rispetto alle altre squadre arrivate in terza posizione. A sbloccare il risultato è un’autogol al 48’ del portiere Boonsing, sfortunata nel rimpallo che fa carambolare la palla prima sul palo, poi sul tacco e, infine, in fondo alla rete. A dieci minuti dal termine Urrutia, con un colpo di testa, firma il 2-0 e riaccende le speranze delle cilene. Cinque minuti dopo, però, Lara fallisce il rigore del tris che costa il passaggio del turno.

 

Quella tra Olanda – Canada sarà una partita per il vertice del gruppo E. Le due squadre, dopo aver vinto i primi due match, sono entrambe appaiate a sei punti con le Orange che, però, hanno una migliore differenza reti.

Nonostante i successi contro Camerun e Nuova Zelanda, la nazionale olandese sta ricevendo forti critiche dai media fiamminghi, per la poca qualità espressa nel gioco e la fatica sotto porta.

Una risposta alle accuse della stampa è stata data dalla centrocampista Sherida Spitse, la quale ha voluto subito smorzare il tutto.

Non m’importa dei giornali, sappiamo cosa stiamo facendo e contro il Canada ci giochiamo il primo posto del girone. Abbiamo sei punti e siamo arrivati ​​al turno successivo. Certo, ci sono cose che possono essere migliorate, ma possiamo essere orgogliose di noi stessi!

Il pubblico si aspetta molto dalle campionesse d’Europa che comunque sono solamente alla seconda apparizione Mondiale. Nel 2015 contro le canadesi, padrone di casa, le Orange hanno pareggiato per 1-1 (redi di van de Ven e Lawrance): pareggio che non ha permesso alle olandesi di passare il turno.

Sotto i riflettori, in particolare, c’è la numero 10 Danielle van de Donk che non ha brillato molto nelle prime due uscite.
Premiata come giocatrice dell’anno in Inghilterra, la 27enne giocatrice dell’Arsenal non ha ancora messo in mostra tutte le sue qualità.

 

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No more words needed 💪🏽🧡 #believe #onzejacht

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Si ipotizza che la sua poca brillantezza sia dovuta alla posizione in campo, un po’ diversa dal solito. Lei che è una trequartista è stata usata sulla fascia e spesso è stata costretta a rincorrere i terzini avversari. La sua poca lucidità contro le africane è stata notata dall’allenatrice Wiegman che l’ha chiamata in panchina al 70esimo minuto.

In questi giorni si è allenata per bene e tra poco sarà protagonista contro le nordamericane.

Risultati già definitivi nel gruppo E del Mondiale femminile di Francia2019: Olanda e Canada sono agli ottavi di finale grazie al doppio successo in altrettante partite.

Le Orange hanno battuto il Camerun, mentre le nordamericane hanno superato le neozelandesi.

Olanda – Camerun 3-1

Protagonista del match è stata Vivianne Miedema con una doppietta. A sbloccare il match è stata proprio l’attaccante dell’Arsenal al 41esimo minuto dopo una prima frazione di gara un po’ noiosa.

Un bel colpo di testa su assist dalla destra di Van de Sanden ha sorpreso l’estremo difensore camerunense Ngo Ndom. Il pareggio africano è quasi momentaneo con la difesa olandese che si è fatta sorprendere da un lancio dalla difesa per l’esterna Onguene che, sul limite del fuorigioco, riesce a beffare il portiere Van Veenendaal in uscita con un colpo di testa.

Il secondo tempo, però, è un film olandese. La differenza tecnica è netta e lo si può evincere anche dal grave errore di Abam che sbaglia un rinvio e regala il pallone del 2-1 a Bloodworth, al 48esimo minuto.
Ancora Miedema chiude il match al minuto 85 con un bel tiro sul primo palo dopo una bello spunto. Sei punti e prima in classifica. Sarà decisivo lo scontro diretto per decretare la prima del girone.

Canada – Nuova Zelanda 2-0

Agli ottava volano anche le canadesi che battono le oceaniche grazie alle reti nella ripresa da Fleming e Prince.
Dopo un primo tempo abbastanza equilibrato con una sola vera palla gol dell’attaccante nordamericana Sinclair stampatasi sulla traversa.

Nel secondo tempo, invece, il Canada riesce subito a sbloccare il punteggio: grande azione di Prince sulla sinistra e preciso assist per Fleming che fa 1-0. Dopo il vantaggio, Prince ha un paio di occasioni per il raddoppio e al 71esimo si vede parare il tiro dal portiere Nayler. Il 2-0 arriva poco più tardi sempre con Prince, che chiude così il discorso qualificazione.

È stato un lunedì combattuto nel Mondiale femminile in Francia, ma povero di gol. Lo spettacolo visto nelle giornate precedenti hanno dato spazio all’equilibrio con qualche sorpresa.

Una di queste è sicuramente il punticino strappato dall’Argentina contro il Giappone, il primo della storia argentina in un Campionato del Mondo. Le nipponiche, nettamente favorite, non sono riuscite a surclassare le sudamericane che, con unghia e denti, ne sono uscite indenni. Reti bianche e tutto rinviato alla prossima partita.

Una rete, invece, è bastata al Canada per battere il Camerun nel girone E. La rete del difensore Buchanan al 45esimo minuto, su assist di Beckie, ha regalato tre punti e successo alle nordamericane.

Argentina – Giappone 0-0

Al Parco dei Principi di Parigi le Samurai non ce l’hanno fatta a superare l’Albiceleste, in una match povero di grandi occasioni da gol. Le ragazze del ct Asako Takakura ha fatto fatica a prendere in mano la partita, iniziando ad attaccare con più insistenza. L’Argentina ha cercato di sfruttare il contropiede senza però incidere molto. Primo storico punto delle sudamericane in un Mondiale che, nel 2003 e nel 2007, avevano chiuso i gironi a zero.

Canada – Camerun 1-0

A pochi secondi dal fischio prima dell’intervallo è stato un guizzo di Kadeisha Buchanan a rompere l’equilibrio iniziale.
Nella seconda parta di gara le canadesi hanno provato a sigillare il match con il gol della sicurezza ma sono state bloccare dalla difesa africana. Oltre alla rete realizzata, Sinclair e compagne hanno anche colpito un palo con Prince.
La squadra guidata dal danese Kenneth Heiner-Møller ha impegnato in almeno tre occasioni Annette Ngo Ndom si è ben difesa, con tre parate importanti.

Kadeisha Buchanan, centrale difensiva del Canada, aveva 19 anni quando ha vinto lo Hyundai Young Player Award ai Mondiali del 2015 giocati proprio nel suo Paese, superando la tensione per una competizione così importante e delicata ospitata in casa e ottenendo complimenti e ottime impressione per un ruolo estremamente delicato, soprattutto alla sua età, dove ogni minimo errore può costare caro.

Combattiva e potente, che sa eccellere nelle situazioni di uno-contro-uno, in grado impostare azioni offensive, ma soprattutto di impedire agli avversari di andare in rete. Questo si diceva di Buchanan quattro anni fa e, oggi, in Francia, non sembra essere cambiata. Anzi, un piccolo – vistoso – cambiamento c’è, ma solo nel look avendo rinunciato ai suoi caratteristici e voluminosi dreadlocks: «Ho ancora le stesse abilità difensive, ma ho cercato di migliorare il lato offensivo del mio gioco. Ho anche molta più esperienza, sono maturata e ho imparato molto».

Risultati immagini per Kadeisha Buchanan 2015
Il riconoscimento Hyundai Young Player Award ai Mondiali del 2015

E sì, a 23 anni ha migliorato la sua presenza in area di rigore avversaria: chiedere al Camerun che, nella partita d’esordio di lunedì 10 giugno, s’è vista arrivare la giocatrice dell’Olympique Lione come un treno carico, partendo da fuori area e impattando di testa il calcio d’angolo che, al 45’ del primo tempo, ha dato il vantaggio alla Nazionale nordamericana. Un 1-0 che il Canada ha poi difeso mettendo in saccoccia i primi tre punti del suo Mondiale.

Del resto Buchanan, che ha appena vinto il terzo campionato proprio in Francia, ha lo spirito offensivo nei suoi geni: «Mio padre era un attaccante e anche a me piace segnare gol». Ed è anche vero che, come qualsiasi ragazzo/ragazza che inizia a tirare calci a qualcosa che si muove, il suo sogno era diventare un’attaccante: «Ma penso che il centro della difesa sia la posizione più adatta a me. Tutto viene quasi naturale: la mia altezza, il mio fisico e il mio naturale istinto difensivo. Ho sempre avuto il desiderio di andare avanti e segnare, ma nelle situazioni di palla da fermo, posso farlo anch’io. E poi questo ruolo mi ha aperto molte porte in carriera».

La prima di queste porte aperte l’ha fatta entrare nel programma giovanile canadese a cui si è unita quando aveva 14 anni. Un avvio di carriera impressionante con in Canucks con cui ha vinto il bronzo al Torneo Olimpico di Rio 2016. Nel frattempo Kadeisha ha giocato con i Mountaineers of West Virginia University e con i Vaughan Azzurri della prima Lega di Ontario prima di firmare con uno dei club femminili più forti in circolazione, come detto, l’Olympique Lione con cui ha vinto anche una Coppa francese e tre Champions League.

Nata a Toronto, la famiglia di Buchanan ha due Nazionali per cui tifare in Francia: Canada e Giamaica. I genitori di Keisha, infatti, sono nativi dell’isola caraibica, alla prima storica partecipazione in una Coppa del Mondo, e lei ha mantenuto sin dall’infanzia forti legami, come dimostrato dalla collana a forma di isola che porta al collo: «Le mie radici sono giamaicane e sono cresciuto con quella cultura, con quell’influenza».

 

Staremo a vedere in un’eventuale scontro diretto (il Canada è nel gruppo E, mentre la Giamaica in quello C, lo stesso dell’Italia) quali bandiere indosseranno i suoi genitori. Quel che è certo è che Kadeisha Buchanan è tra le migliori promesse del calcio femminile, del presente e del futuro.

 

Una partita combattuta in cui si è lottato fino alla fine per stappare il pass playoff della fase finale del Mondiale di Curling a Lethbridge in Canada.

Gli azzurri sono usciti sconfitti dalla sfida decisiva contro la Scozia per 9-5, dopo che nei giorni scorsi era riuscita nell’impresa di vincere ben sette partite (record storico per l’Italia) ma che qualcosa ha fatto inceppare il team nella gara contro i campioni della Svezia per 7-4.

Qualificazione, dunque, saltata per poco. Tuttavia la nazionale italiana esce comunque a testa alta da questo Mondiale con, appunto, sette vittorie e un settimo posto nel round robin. Purtroppo per un soffio (bisognava essere tra i primi sei) non riesce a entrare nel tabellone che nel fine settimane assegnerà le medaglie.

La partita contro i britannici inizia in maniera positiva, con un 2-1 per gli azzurri nella seconda frazione. Con uno scambio di doppi punti si arriva all’intervallo con gli scozzesi avanti per 5-4. Gli azzurri pareggiano nel sesto end, fino a quando i britannici fanno la voce grossa e piazzano una serie di colpi che mettono gli azzurri con le spalle al muro. Vittoria sul filo di lana e qualificazione per Bruce Mouat e compagni.

Classifica Mondiali Curling 2019:
  1. Svezia 11 vittorie (12 partite giocate)
  2. Svizzera 9 (12)
  3. Canada 9 (12)
  4. Giappone 9 (12)
  5. USA 8 (12)
  6. Scozia 8 (12)
  7. Italia 7 (12)
  8. Germania 4 (12)
  9. Russia 4 (12)
  10. Olanda 4 (10)
  11. Cina 2 (12)
  12. Norvegia 2 (12)
  13. Corea del Sud 1 (12)

Un 4 aprile, a suo modo storico, per Joel Retornaz, Amos Mosaner, Sebastiano Arman e Simone Gonin, i quattro azzurri impegnati a Lethbridge, in Canada, per il Mondiale di curling. Nella notte, l’Italia centra un doppio successo prezioso e unico centrando la sesta e settima vittoria nel round robin: prima la prodezza contro i più forti e quotati avversari svizzeri, battuti per 6-5 all’extra-end e poi piegata anche l’Olanda per 6-4. Ora l’accesso al tabellone a eliminazione diretta (che, ricordiamo, è riservato alle migliori sei classificate al round robin) è un obiettivo sempre più concreto.

Contro la Svizzera, ai nastri di partenza doveva essere una partita che vedeva l’Italia sfavorita e che si è rivelata molto tattica, nervosa, intensa, risolta soltanto al supplementare. La Svizzera parte di mano ma opta per una nulla e poi incamera un punto nel secondo end; gli azzurri confezionano uno schema eccellente nella terza frazione e siglano due punti. Schwarz e compagni seguono la stessa tattica vista in precedenza: nulla la quarta mano, un punto nel quinto periodo e così la situazione è di perfetta parità all’intervallo (2-2).
Gli azzurri riescono ad assicurarsi la mano nulla nel settimo gioco, Retornaz si inventa una magia nel settimo e si vola sul 4-2. Botta e risposta tra ottavo e nono end con un punto a testa, nel decimo la Svizzera tira fuori tutto e con una costruzione coraggiosa trova l’inatteso pareggio (5-5) che spedisce tutti all’extra-end. Qui l’Italia non trema, risponde colpo su colpo e col vantaggio dell’ultimo tiro non si fa beffare conquistando una vittoria pesantissima.

 

Che si ripete poco dopo, contro l’Olanda sconfitta per 6-4. Una sfida altrettanto tirata in cui l’Italia ha marcato i due punti decisivi nel nono end, costringendo gli avversari alla resa nel corso dell’ultima ripresa. Partita molto tattica, il primo punto lo segnano gli azzurri rubando la mano nel secondo end, ma poi le squadre sfruttano sempre l’ultima stone per arrivare sul 2-2 a metà gara. Gli olandesi rubano la mano nel sesto end, ma subito gli azzurri rispondono marcando due punti per il 4-3. Aggancio degli arancioni sul 4-4, poi l’Italia scappa sul 6-4 e nell’ultima ripresa con l’ultimo tiro a disposizione gli azzurri liberano la casa vincendo il confronto.

 

La classifica dopo la 17ma sessione:

1- Svezia 9 vittorie (10 giocate) Qualificata alla seconda fase

2- Svizzera 8 (10)

3- Giappone 8 (11) Qualificato alla seconda fase

4- Canada 7 (10)

4- Italia 7 (10)

4- USA 7 (10)

7- Scozia 6 (10)

8- Germania 3 (10)

8- Olanda 3 (10)

8- Russia 3 (10)

11- Cina 2 (10)

11- Norvegia 2 (10)

13- Corea del Sud 1 (11)

Vittoria notturna, a Lethbridge, in Canada per l’Italia del curling impegnata nella fase round robin dei Mondiali. Quinta vittoria per gli azzurri, dopo otto incontri, con la Corea del Sud che si è piegata per 9-4 al termine di una sfida tesa, delicata. Quattro punti decisivi nel nono end che hanno costretto gli avversari asiatici resa con una ripresa d’anticipo.

Partita molto tattica, il primo punto lo segnano gli asiatici, ma nel secondo end gli azzurri impattano, andando poi a mettere la freccia del sorpasso nella terza e nella quarta ripresa portandosi sul 3-1 a metà gara. Aggancio sudcoreano sul 3-3 alla fine del sesto end, poi gli azzurri marcano due punti e scappano ancora via. Gli asiatici accorciano, ma il big end azzurro pone fine alle ostilità sul 9-4.

Nelle altre tre sfide della notte nello scontro diretto dei piani alti della graduatoria la Svezia supera per 9-4 il Canada, mentre il Giappone continua la sua cavalcata piegando la Scozia per 8-6, qualificandosi alla seconda fase, infine la Germania sorprende l’Olanda superandola per 6-7 ed allontanandola dalla seconda fase del torneo. Ricordiamo che si qualificano alla seconda fase le prime sei squadre.

Risultati immagini per 2019 World Men's Curling Championship

Ecco il riepilogo risultati della quattordicesima sessione:

Giappone-Scozia 8-6

Corea del Sud-Italia 4-9

Svezia-Canada 9-4

Olanda-Germania 6-7

La classifica dopo la quattordicesima sessione:

1 – Giappone 8 vittorie (9 giocate)

1 – Svezia 8 (9)

3 – Svizzera 7 (8)

4 – Canada 6 (8)

4 – USA 6 (8)

6 – Italia 5 (8)

7 – Scozia 4 (8)

8 – Olanda 3 (8)

9 – Norvegia 2 (8)

9 – Russia 2 (8)

11 – Germania 2 (9)

12 – Cina 1 (8)

13 – Corea del Sud 0 (9)