Francia 2019

Kadeisha Buchanan: «Anche tra alti e bassi, continuate a credere in voi stessi»

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Kadeisha Buchanan, centrale difensiva del Canada, aveva 19 anni quando ha vinto lo Hyundai Young Player Award ai Mondiali del 2015 giocati proprio nel suo Paese, superando la tensione per una competizione così importante e delicata ospitata in casa e ottenendo complimenti e ottime impressione per un ruolo estremamente delicato, soprattutto alla sua età, dove ogni minimo errore può costare caro.

Combattiva e potente, che sa eccellere nelle situazioni di uno-contro-uno, in grado impostare azioni offensive, ma soprattutto di impedire agli avversari di andare in rete. Questo si diceva di Buchanan quattro anni fa e, oggi, in Francia, non sembra essere cambiata. Anzi, un piccolo – vistoso – cambiamento c’è, ma solo nel look avendo rinunciato ai suoi caratteristici e voluminosi dreadlocks: «Ho ancora le stesse abilità difensive, ma ho cercato di migliorare il lato offensivo del mio gioco. Ho anche molta più esperienza, sono maturata e ho imparato molto».

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Il riconoscimento Hyundai Young Player Award ai Mondiali del 2015

E sì, a 23 anni ha migliorato la sua presenza in area di rigore avversaria: chiedere al Camerun che, nella partita d’esordio di lunedì 10 giugno, s’è vista arrivare la giocatrice dell’Olympique Lione come un treno carico, partendo da fuori area e impattando di testa il calcio d’angolo che, al 45’ del primo tempo, ha dato il vantaggio alla Nazionale nordamericana. Un 1-0 che il Canada ha poi difeso mettendo in saccoccia i primi tre punti del suo Mondiale.

Del resto Buchanan, che ha appena vinto il terzo campionato proprio in Francia, ha lo spirito offensivo nei suoi geni: «Mio padre era un attaccante e anche a me piace segnare gol». Ed è anche vero che, come qualsiasi ragazzo/ragazza che inizia a tirare calci a qualcosa che si muove, il suo sogno era diventare un’attaccante: «Ma penso che il centro della difesa sia la posizione più adatta a me. Tutto viene quasi naturale: la mia altezza, il mio fisico e il mio naturale istinto difensivo. Ho sempre avuto il desiderio di andare avanti e segnare, ma nelle situazioni di palla da fermo, posso farlo anch’io. E poi questo ruolo mi ha aperto molte porte in carriera».

La prima di queste porte aperte l’ha fatta entrare nel programma giovanile canadese a cui si è unita quando aveva 14 anni. Un avvio di carriera impressionante con in Canucks con cui ha vinto il bronzo al Torneo Olimpico di Rio 2016. Nel frattempo Kadeisha ha giocato con i Mountaineers of West Virginia University e con i Vaughan Azzurri della prima Lega di Ontario prima di firmare con uno dei club femminili più forti in circolazione, come detto, l’Olympique Lione con cui ha vinto anche una Coppa francese e tre Champions League.

Nata a Toronto, la famiglia di Buchanan ha due Nazionali per cui tifare in Francia: Canada e Giamaica. I genitori di Keisha, infatti, sono nativi dell’isola caraibica, alla prima storica partecipazione in una Coppa del Mondo, e lei ha mantenuto sin dall’infanzia forti legami, come dimostrato dalla collana a forma di isola che porta al collo: «Le mie radici sono giamaicane e sono cresciuto con quella cultura, con quell’influenza».

 

Staremo a vedere in un’eventuale scontro diretto (il Canada è nel gruppo E, mentre la Giamaica in quello C, lo stesso dell’Italia) quali bandiere indosseranno i suoi genitori. Quel che è certo è che Kadeisha Buchanan è tra le migliori promesse del calcio femminile, del presente e del futuro.

 

Giornalista professionista, cura “Curiosità sportive”, rubrica-memorabilia di aneddoti, storie e miti legati allo sport, riavvolgendo le lancette del tempo perché il suo cuore è ancora fermo sulla traversa dove si è stampato il rigore tirato da Di Biagio nel Mondiale del ’98.

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