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C’è un’Italia che bette un colpo nel mondo della ginnastica artistica agli Europei che si stanno disputando a Stettino in Polonia.

I volti sorridenti sono quelli di Alice D’Amato e di Marco Lodadio, rispettivamente medaglia di bronzo alle parallele e d’argento agli anelli.

Oltre ai due grandi podi ci sono delle buone risposte da una buona parte del team azzurro volato in Polonia: record di finali di specialità per quanto riguarda gli uomini, ben 5 mai cos’ negli ultimi 20 anni e buona prova delle fate della classe 2003 con tre atti conclusivi ai singoli attrezzi.

La giovanissima Alice D’Amato, sedicenne genovese, ha da poco iniziato la carriera tra le grandi, dopo un periodo buio a causa di due infortuni e aver conquistato un oro continentale a squadre a Glasgow 2018 tra le juniores.

Marco Lodadio, 27enne romano, è tra i grandi da diversi anni facendo la voce grossa con un bronzo lo scorso anno ai Mondiali.

A sei mesi dai Mondiali di Stoccarda, qualificanti per i Giochi di Tokyo 2020, non possiamo che essere soddisfatti, in attesa di altre sorprese.

Sul suo profilo Instagram pubblica la foto con la medaglia di bronzo al collo accompagnato da un hashtag eloquente che benedice la buona sorte che, ogni tanto, ci vuole soprattutto lungo una carriera vincente che l’ha messa davanti a sfide contro avversarie, ma anche contro sé stessa. Federica Pellegrini rientra dalla Cina, dove si sono tenuti i Mondiali di nuoto, con la medaglia internazionale numero 50 quando ha superato i 30 anni, una medaglia stregata arrivata in maniera rocambolesca: un incredibile performance nella 4×100 mista delle azzurre che, quarte in acqua dopo un grande recupero di Federica Pellegrini, salgono sul podio per la squalifica del quartetto australiano per lo stacco irregolare di 0.06 nel cambio rana farfalla da parte di Emily Seebohm.

 

La nuotatrice di Mirano c’ha creduto e ha fatto numero tondo, 50, ripensando a dove tutto è iniziato, nel 2004 quando aveva da poco compiuto 16 anni e si ritrovava a gareggiare alle Olimpiadi di Atene. Sconquassò l’Italia, abbracciò Novella Calligaris, unica italiana fino prima di lei ad aver conquistato medaglie olimpiche nel nuoto femminile, seppur un’era fa a Monaco 1972, e di un anno più grande rispetto alla ragazza veneziana.

In quell’occasione fu medaglia d’argento nei 200 stile ed entrò di prepotenza nella storia dello sport italiano. Federica Pellegrini aveva 16 anni e dodici giorni esatti e l’inesperienza acerba che la portò a non guardare la rimonta della romena Camelia Potec che trionfò per soli 19 centesimi. Un battito che avrebbe domato e controllato se Federica avesse ripetuto il tempo delle semifinali con 1’58″02. E quell’istante che la immortala sul podio ci consegnò una ragazza decisa, felice, che si aggiustava i capelli senza sciogliersi in lacrime.

Una carriera infinita, iniziata a grandi livelli nel 2004 e proseguita con un successo dopo l’altro e ben 25 ori. E una carriera che dovrebbe prolungarsi fino a Tokyo 2020, quinta ed ultima Olimpiade di Federica, che non ha però ancora deciso se in Giappone gareggerà negli amati 200 o sulle distanze più brevi, come anticipato dopo la delusione di Rio 2016.

Arrivano ancora soddisfazioni dai nostri azzurri che stanno disputando gli Europei in vasca corta. Solo nella giornata di ieri altre cinque medaglie hanno arricchito il medagliere azzurro di questa competizione che si sta svolgendo in Danimarca, a Copenaghen.

Tre argenti e due ori per un’Italia che sta primeggiando praticamente in ogni specialità in gara.

Medaglia d’argento per Ilaria Bianchi, che arriva prima nei 200 farfalla in 2’04″22. La giovane di Bologna è talmente emozionata subito dopo il podio che stenta a credere nel suo successo:

Mammamia non mi sembra vero! Io che sono centista e vado sul podio europeo addirittura con il record italiano. Quasi non ci credo. Ho lavorato bene in gara e col passare dei metri sentivo che avevo ancora tante energie e mi dicevo vai Ilaria, vai

Un altro argento è stato conquistato da Simone Sabbioni, che si posiziona secondo in 49″68 nei 100 dorso, superando anche il record italiano. Un gran bel modo di rifarsi della sfortuna avuta il giorno prima nella staffetta a causa di quel problema tecnico che ha poi pregiudicato l’intera gara. Ecco cosa dice in proposito:

Non ero arrabbiato per quanto accaduto in staffetta; solo dispiaciuto e avevo tanta voglia di riscattarmi e divertirmi. Anche prima della partenza, nella camera di chiamata, ogni tanto ridevo da solo perchè ero contento. Stavo bene, ero sereno come poche altre volte mi era capitato prima di una gara così importante

L’ultimo argento arriva da parte di Gregorio Paltrinieri, che arriva in 14’22″93 nei 1500 stile libero. Una nota di delusione si legge nelle sue parole per non essere riuscito a dare di più:

Ho dato quello che ho al momento. Ho cercato di mantenere la nuotata il più possibile fluida ma dopo 500 metri ho cominciato a faticare. Mi dispiace perdere un 1500, ma può succedere in una fase di transizione

Per completare la cinquina azzurra mancano le due medaglie di bronzo conquistate da Margherita Panziera nei 200 dorso col record italiano di 2’02″43 e Luca Dotto nei 50 stile libero in 20″78.

Ancora Italia protagonista

Si continua a gareggiare agli Europei di Copenaghen nelle diverse specialità e ci sono ancora tanti azzurri in corsa per il podio.

Ecco i risultati della quarta giornata:

50 farfalla M
RI Matteo Rivolta 22″83, Netanya 5/12/15
7. Matteo Rivolta 22″93 qualificato alle semifinali
13. Piero Codia 23″06 qualificato alle semifinali
37. Andrea Vergani 23″72 eliminato

50 dorso F
RI Elena Gemo 26″77, Rijeka 13/12/08
6. Silvia Scalia 26″91 qualificata alle semifinali
15. Elena Di Liddo 27″24 qualificata alle semifinali
18. Tania Quaglieri 27″29 eliminata

100 stile libero M
RI Marco Orsi 46″04, Riccione 19/04/15
1. Luca Dotto 46″81 qualificato alle semifinali
3. Lorenzo Zazzeri 47″00 qualificato alle semifinali
6. Marco Orsi 47″13 eliminato
10. Alessandro Miressi 47″35  eliminato

200 stile libero F
RI Federica Pellegrini 1’51″17, Istanbul 13/12/09
nessuna italiana iscritta

100 farfalla F
RI Ilaria Bianchi 56″13, Istanbul 16/12/12
8. Ilaria Bianchi 57″25 qualificata alle semifinali
10. Elena Di Liddo 57″96 qualificata alle semifinali

100 misti M
RI Marco Orsi 52″12, Riccione 1/12/17
2. Marco Orsi 52″13 qualificato alle semifinali
5. Simone Geni 52″74 pp (prec. pp 52″93, Massarosa 18/11/16) qualificato alle semifinali
27. Thomas Ceccon 55″02 eliminato

200 misti F
RI Francesca Segat 2’06″21, Istanbul 10/12/09
migliore prestazione in tessuto Francesca Segat 2’08″38, Doha 18/10/10
2. Ilaria Cusinato 2’09″91 qualificata alla finale

4×50 stile libero mista
RI 1’29″22, Doha 6/12/14 (Dotto, Orsi, Di Pietro, Ferraioli)
5. Italia 1’31″50 qualificata alla finale
Lorenzo Zazzeri in 21″42, Andrea Vergani in 21″82, Federica Pellegrini 24″39 ed Erika Ferraioli 23″87

La Coppa del mondo di ciclismo su pista, nella seconda giornata della tappa di Santiago, in Cile, ha visto l’Italia sul podio per ben tre volte, con la conquista di tre medaglie d’argento. Le categorie che hanno visto primeggiare i ciclisti azzurre sono l’inseguimento a squadre, l’omnium e il madison.

Le protagoniste del secondo posto nell’inseguimento a squadre sono Elisa Balsamo, Simona Frapporti, Francesca Pattaro e Silvia Valsecchi. Il quartetto è stato grandioso nell’ultima sfida contro la Nuova Zelanda e il distacco delle due squadre, che ha poi decretato la vittoria delle neozelandesi, è stato minimo: Racquel Sheath, Bryony Botha, Rushlee Buchanan e Kirstie James, le ragazze della squadra avversaria, arrivano prime in 4’17”804, mentre le azzurre sono seconde in 4’19”415.

Per il quartetto azzurro un incredibile secondo posto non è il solo risultato di giornata, perché sono prime nella classifica di Coppa della specialità olimpica con 2800 punti, seguita dal Giappone con 2350 e dalla Germania con 2150 punti.

L’omnium ha visto salire sul podio ancora una volta Elisa Balsamo, che è stata seconda solo alla giapponese Yumi Kajihara. Al terzo posto si è classificata l’ucraina Tetyana Klimchenko. Elisa balsamo è arrivata 5^ nello scratch, 7^ nella gara a tempo, 3^ nell’eliminazione, 1^ nella corsa a punti.

L’azzurra ha fatto una gara eccezionale e solo una lunghezza l’ha separata dall’avversaria e le ha pregiudicato il primo posto. La giapponese ha totalizzato 129 punti mentre Elisa balsamo appena 128, facendole però conquistare un’importante medaglia d’argento.

La terza medaglia per l’Italia arriva nel madison con il duo formato da Francesco Lamon e Michele Scartezzini. Ancora una volta è la Nuova Zelanda a conquistare l’oro, con Thomas Sexton e Campbell Stewart, mentre arrivano terzi gli austriaci Andreas Graf e Andreas Muller.

La coppia italiana ha fatto una gara quasi perfetta che ha chiuso con 25 punti totali contro i 32 dei vincitori neozelandesi.

Per l’Italia è stata una giornata grandiosa costellata da grandi risultati e da un ulteriore conferma del talento dei ciclisti azzurri, che anche stavolta riescono a farsi spazio sul podio.

Oggi si chiudono le gare della tappa di Santiago di Coppa del mondo di ciclismo su pista, secondo il seguente programma:

13.00-17:00 Qualificazioni

20:00-22:30 Finali: velocità a squadre femminile, inseguimento a squadre maschile, madison femminile, velocità individuale maschile, omnium maschile, keirin femminile

Protagonista indiscussa dei Mondiali di nuoto paralimpico a Città del Messico resta l’Italia che arriva a quota 15 ori, un record che rende pieni di orgoglio i giovani ragazzi che hanno realizzato questa impresa.

Con grinta e determinazione hanno portato il proprio paese sul podio del medagliere, con ben 32 medaglie: 15 ori, 9 argenti, 8 bronzi.

Siamo ormai alla fine di questa competizione mondiale che ha già lasciato un gran numero di soddisfazioni in ogni categoria. Conosciamo più da vicino i protagonisti della quinta giornata di gare.

Alessia Scortechini, rivelazione di questo mondiale, ha vinto l’oro nella finale diretta dei 100 delfino S10, con un tempo di 1’10”39. Supera a sorpresa anche spagnola Hernandez Santos, che ha tentato di soffiarle il titolo ma senza risultato. Ecco la gioia dell’atleta nelle sue stesse parole:

Sono distrutta, non ce la facevo più, ed è stata molto dura a causa dell’altura ma sono campionessa del mondo

Il suo orgoglio è ancora più grande perché già vincitrice di altre due medaglie, oro nella finale dei 100 metri stile libero S10 e argento nei 50 stile libero S10.

Monica Boggioni registra un altro incredibile primo posto nella finale dei 50 stile libero S4 con il tempo di 38”79 che è anche il Record dei Campionati. Questi Mondiali per lei rappresentano un grande trionfo: ha già vinto 2 ori, 2 argenti, con un record europeo e due Record dei Campionati. E la sue performances potrebbero non essere finite qua, perché deve ancora disputare la finale dei 150 misti e la staffetta 4×50.

Una sensazionale Carlotta Gilli si conferma campionessa nella finale nei 200 misti, classe SM13. Con un tempo di 2’25”92 chiude la gara e porta a casa un altro oro, che si va ad aggiungere alle altre medaglie già conquistate in questo Mondiale di nuoto: 4 ori e 1 argento.

Ancora medaglie azzurre con Vincenzo Boni e Federico Morlacchi. Il primo nella finale dei 50 metri stile libero S3 ha conquistato la medaglia di bronzo con il crono di 46”71, oltre all’argento di qualche giorno fa. Ecco cosa dice dopo la vittoria:

Sono contentissimo della medaglia, ma ancora di più del tempo, ho eguagliato quello di Rio (46”67), ma ciò che più mi rende felice è aver ottenuto questo risultato in un anno così faticoso. Non riuscivo ad esprimermi come volevo, chiudevo sempre con tempi alti che non mi rispecchiavano, e di conseguenza ero giù di morale. Fare questo tempo oggi, dietro quei due che avevano una marcia in più mi rende fiero, soprattutto per il lavoro fatto con il mio allenatore Alessio SIGILLO, ci ha creduto più di me. C’è tanto lavoro dietro questa medaglia, ciò significa che abbiamo fatto bene

Federico Morlacchi nella finale dei 100 delfino S9 si è aggiudicato la seconda posizione, conquistando la medaglia d’argento. Anche lui era reduce da altre vittorie: ha vinto in totale 1 oro, 3 argenti e 2 bronzi, e ha ancora una finale da disputare nei 400 stile libero.

I Mondiali di nuoto paralimpico si chiudono domani e vedremo se i nostri atleti sapranno regalarci altri importanti riconoscimenti.

Nelle ultime giornate dedicate ai Mondiali di scherma paralimpica di Roma il medagliere arriva a quota 11 per l’Italia perchè vede gli azzurri primeggiare e conquistare il podio ancora e ancora.

Non una, ma altre due medaglie d’oro chiudono con successo la competizione, con l’oro del fioretto femminile a squadre e l’oro nella sciabola maschile a squadre.

Nella sua prova più difficile, Bebe Vio come sempre dà il massimo e riesce a raggiungere ancora un traguardo stavolta insieme alle sue compagne Loredana Trigilia e Andreea Mogos.

La campionessa raggiunge quindi il suo bis d’oro (un’impresa tentata anche ai Giochi paralimpici di Rio, dove però la squadra conquistò invece il bronzo) ed è fiera del lavoro svolto insieme alla squadra, formata non solo da colleghe ma soprattutto da amiche.

È bello, bellissimo. Siamo veramente felicissime. Lo volevamo tanto, questo oro mondiale era il nostro sognoMagari ora riusciamo anche a vincere l’Olimpiade, se Loredana non si ritira. Una dedica? Alla mia squadra. Più che una squadra, siamo una vera famiglia. Andiamo avanti tutte insieme e lottiamo insieme. In squadra rendiamo di più, funzioniamo meglio, andiamo benissimo perché sappiamo che possiamo contare una sull’altra. Non vedi l’ora di finire, guardare in faccia le compagne, abbracciarle, piangere insieme e ascoltare l’inno. È tutta un’emozione: questo ci porta avanti

Le azzurre, unite e grintose, si sono scontrate in semifinale con Honk Kong che hanno battuto per 45-39 e poi in finale hanno piegato la Russia per 45-23, conquistandosi la medaglia d’oro.

Le soddisfazioni per il team azzurro continuano con la prova finale della squadra di sciabola maschile, formata da Edoardo Giordan, Alberto Pellegrini, Marco Cima e il campione Alessio Sarri, che si contendono il titolo con la Russia in finale e la battono per 45-40, diventano campioni del mondo.

Un oro assolutamente meritato che è il frutto di un duro lavoro di squadra che ha portato i campioni a superare dapprima la Polonia ai quarti di finale e poi la fortissima Grecia, arrivando fino alla gara finale contro la Russia.

Ancora medaglie per gli azzurri

Il medagliere italiano continua a sorridere grazie alle grandi prestazioni degli altri azzurri in gara al Mondiale di Scherma paralimpica.

Un secondo posto per il quartetto della sciabola femminile: Loredana Trigilia, Andrea Mogos, Marta Nocent e Rossana Pasquino conquistano la medaglia d’argento, seconde solo all’Ucraina.

Infine, arrivano anche altre due medaglie di bronzo vinte nel fioretto maschile categoria C da William Russo e nella spada femminile categoria C da Consuelo Nora.

Il Presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli, così esalta tutti i campioni italiani:

E’ un Mondiale straordinario con risultati strepitosi. Complimenti alla federazione, che sta raccogliendo i frutti di un lavoro serio e professionale in cui ha messo passione ed entusiasmo: i risultati si vedono

Un elogio che è rivolto agli atleti italiani che hanno partecipato al Mondiale e ha reso il nostro paese l’assoluto protagonista con 5 ori, 3 argenti e 3 bronzi.

Siamo giunti al terzo giorno dedicato alla Coppa del mondo 2017-2018 di short track che si sta svolgendo a Shangai, in Cina. Dopo il grande successo degli azzurri nelle fasi iniziali oggi cominciano ad arrivare i primi grandi risultati.

E si festeggia la prima medaglia conquistata da Arianna Fontana nell’individuale, che arriva seconda nei 500 metri.

Le azzurre in gara, Martina Valcepina e Arianna Fontana, hanno pattinato da vere fuoriclasse e sono state insieme, in testa, fino alla fine. Solo una scivolata sfortunata ha impedito alla prima di giocarsi un posto nel podio. Arianna Fontana, invece, si contende fino all’ultimo il posto con la canadese Kim Boutin, e chiude la gara al secondo posto.

Ma nella graduatoria di specialità si conferma prima assoluta! E non è finita qua: nella staffetta femminile le azzurre Arianna Fontana, Martina Valcepina, Lucia Peretti e Cecili Maffei arrivano in finale. Domani si giocheranno il titolo insieme a Cina e Canada.

Queste gare di short track hanno un’importanza fondamentale per gli atleti in gara, perché consentono di acquistare punti per le qualificazioni alle prossime Olimpiadi invernali di Pyeongchang 2018. E gli azzurri, in primis Arianna Fontana, stanno cercando di dare il massimo e il loro impegno sta cominciando a dare i suoi frutti, con la conquista della prima medaglia italiana conquistata proprio questa mattina.

Resoconto degli altri azzurri in gara 

Nella categoria maschile dello short track emerge il talento di Yuri Confortola, che nella finale B dei 500 metri arriva al secondo posto dopo il francese Thibaut Fauconnet.

Gli azzurri Tommaso Dotti, Nicola Rodigari, Yuri Confortola ed Andrea Cassinelli, della staffetta maschile si giocheranno il titolo domani contro Russia e Ungheria.

Nei 500 metri maschili, invece, nessun italiano in gara.

 La seconda giornata dei Mondiali di scherma paralimpica, che sono in corso di svolgimento all’Hilton Rome Airport di Fiumicino fino al 12 novembre, hanno portato ben due medaglie al nostro paese.

Dopo il grande successo annunciato dell’inarrestabile Bebe Vio, che ha conquistato la medaglia d’oro nel fioretto individuale categoria B, arriva anche un’altra medaglia azzurra. Alessio Sarri vince la medaglia d’argento nella spada maschile categoria B.

Grande gara quella che l’ha condotto sino alla finale: ha battuto il tedesco Cheema per 10-9, il bielorusso Pranevich per 15-13, il russo Konstantin Beych per 15-9 e in semifinale il francese Yannick Ifebe per 15-13.

In finale si scontra con il campione inglese Dimitri Coutya che lo batte per 15-14 in una gara molto combatttuta fino alla fine.

Ma la gioia dell’argento non è affatto offuscata dal fatto di non essere riuscito ad arrivare al primo posto, come si intuisce dalle sue stesse parole dopo la prova:

è un argento che per me vale oro. Tiro di spada da un anno e questo risultato premia non solo i sacrifici miei ma anche quelli di mia moglie e di tutto lo staff che mi supporta ogni giorno. E’ una grande soddisfazione che mi carica ancora di più in vista della gara individuale di sciabola e poi di quelle a squadre 

Al suo esordio con la spada, Alessio Sarri ha dimostrato di cavarsela benissimo anche nelle armi a lui non convenzionali e proietta questa vittoria verso le prossime Olimpiadi di Tokyo del 2020, dove spera di poter partecipare:

Spero di arrivarci, ho 44 anni oggi, vediamo. Ma questo è uno sport che ti toglie tanto ma che, anche, ti dà tanto

Gli altri azzurri in gara

A parte i successi straordinari di Bebe Vio e Alessio Sarri non arrivano altre conferme da parte degli altri azzurri in gara.

Gabriele Leopizzi perde contro l’ungherese Istvan Tarjanui per 15-5, Michele Vaglini si ferma alla gara a gironi e nessun azzurro va avanti nella gare del fioretto femminile categoria A e nella sciabola maschile categoria A.

Nella categoria femminile Andrea Mogos si ferma ai quarti, battuta dall’ungherese Zsuzsanna Krajnyak per 15-12. Nulla di fatto per Loredana Trigilia, Sara Bortoletto e Letizia Baria.

Programma 9 novembre

Spada maschile – categoria A
inizio gara – ore 9.00
quarti di finale – ore 12.10
semifinali – ore 12.40
finale – ore 13.10

Azzurri in gara:

Matteo Betti, Edoardo Giordan, Emanuele Lambertini, Matteo Dei Rossi

Sciabola femminile – categoria A
inizio gara – ore 10.30
quarti di finale – ore 13.10
semifinali – ore 13.40
finale – ore 14.10

Azzurre in gara:

Sofia Brunati, Andreea Mogos, Liliana Tolu, Loredana Trigilia

Sciabola maschile – categoria B
inizio gara – ore 14.00
quarti di finale – ore 16.40
semifinali – ore 17.10
finale – ore 18.10

Azzurri in gara:

Marco Cima, Gianmarco Paolucci, Alessio Sarri

Spada femminile – categoria B
inizio gara – ore 14.00
quarti di finale – ore 17.10
semifinali – ore 17.40
finale – ore 18.40

Azzurre in gara:

Alessia Biagini, Rossana Pasquino, Matilde Spreafico

La scherma tricolore sale sul podio nella gara d’esordio stagionale del circuito di Coppa del Mondo di sciabola maschile.
Il merito è di Enrico Berrè che sulle pedane di Algeri sfiora il secondo successo in carriera e sale sul secondo gradino del podio.
Dopo aver vinto la semifinale contro il russo Kamil Ibragimov con il netto punteggio di 15-6, l’azzurro è stato superato 15-9 nell’assalto conclusivo dallo statunitense Eli Dershwitz.

Lo sciabolatore dei Castelli romani, aveva iniziato la sua giornata col successo contro l’ucraino Oleksiy Statsenko per 15-8, proseguendo poi con le vittorie in sequenza sul romeno Alin Badea per 15-14 e agli ottavi sull’altro azzurro Riccardo Nuccio per 15-11.
Ai quarti è stato poi il francese Bolade Apithy a fermarsi sotto i colpi dell’atleta romano, che è avanzato chiudendo il match sul 15-12.

 

fioretto femminile

Alice Volpi bissa a Saint Maur il secondo posto della gara d’esordio stagionale a Cancun. Nella seconda tappa del circuito di Coppa del Mondo di fioretto femminile, svoltasi sulle pedane francesi di Saint Maur, l’azzurra sale sul secondo gradino del podio al termine di una gara eccellente che la conferma tra le protagoniste assolute della specialità.

Dopo l’argento ai Mondiali di Lipsia2017 ed il secondo posto a Cancun nella prima gara stagionale, l’azzurra continua a subire le stoccate decisive nell’assalto finale. Stavolta a superarla per 15-13 è stata la sudcoreana Hyo Jin Hong, vera e propria sorpresa della gara.

Alice Volpi aveva festeggiato la certezza delle zone nobili del podio dopo il successo in semifinale per 15-14 contro la russa Svetlana Tripapina che aveva seguito quello maturato ai quarti di finale, per 15-13, sulla statunitense Nicole Ross.

In precedenza, la vicecampionessa del Mondo, numero 3 del tabellone, aveva esordito con la vittoria sulla francese Chloe Jubenot per 15-9, proseguendo poi coi successi sulla colombiana Saskia Loretta Van Erven Garcia per 15-6 e sull’altra portacolori degli Usa, Nzingha Prescod col punteggio di 15-12.

 

Tra le vittorie e i successi coronati nel podio dai nostri azzurri non si può non menzionare la grande prova di Diana Bacosi, che è riuscita a portare all’Italia un’altra medaglia d’argento nello skeet mondiale femminile.

Le è toccata forse la sfida più difficile di questa Coppa del Mondo che si è appena conclusa in India, a Nuova Delhi, ma è stata capace di affrontarla a testa alta e con tanta grinta, riuscendo a dare qualche grattacapo perfino alla più grande tiratrice del momento, la sei volte olimpica americana Kimberly Rhode.

Diana Bacosi arriva in finale dopo aver superato la cinese Meng Wei e le americane Caitlin Connor, Dania Vizzi e Chloe Tipple.

Il suo inizio, però, non è certo dei migliori e non rispecchia il talento dell’azzurra, che forse presa dall’ansia per l’importanza della competizione, si lascia andare a diversi errori. Per sua fortuna, la cinese Meng Wei ne commette un numero maggiore e le consente di continuare la corsa verso il titolo.

La paura di non farcela le dà la carica necessaria per sbaragliare tutte le altre avversarie e giungere al duello conclusivo con l’americana Rhode. Entrambe le tiratrici mantengono una concentrazione massima e non agevolano l’avversaria commettendo errori. Un punteggio shock di 56/60 totalizzato a pari merito porta la sfida allo shoot-off per decidere il titolo di campionessa dello skeet mondiale.

Una finalissima al cardiopalma che è stato anche interrotta da qualche fuori programma, come il transito di alcuni animali durante la gara. Lunga e difficile, si è conclusa solamente dopo 22 piattelli, a causa di un errore della nostra azzurra.

Finisce così una sfida degna di due grandissime tiratrici, con Diana Bacosi al secondo posto e con la riconferma dell’americana al primo gradino del podio.

Ma, anche se con un pizzico di rammarico, l’azzurra commenta così il suo risultato: 

Peccato per non aver conquistato la Coppa, ma posso dirmi comunque molto soddisfatta di come ho sparato. Confrontarsi con un talento puro come quello di Kimberly dandole parecchio filo da torcere non è cosa da tutti. Questo mi fa ben sperare per la prossima stagione. Ci sarà il Mondiale in Corea del Sud, che assegnerà le prime carte olimpiche per Tokyo

Per l’azzurra campionessa olimpica a Rio, quindi, un grande trionfo anche a livello personale che la spinge a fare sempre meglio in vista delle prossime competizioni.

Quinto posto, invece, per l’altra connazionale italiana in gara, Simona Scocchetti, che accompagna la Bacosi in finale ma si ferma prima di lei, nonostante un’ottima performances che si è rovinata solo per due errori.

L’Italia, anche se non tutti i suoi partecipanti sono saliti sul podio, può vantare una grandissima presenza di azzurri in finale e ben 6 medaglie conquistate. Confermata la classe dei suoi tiratori ora guarda avanti e chiude soddisfatta questa esperienza di tiro a volo che l’ha vista protagonista nei campi indiani di Nuova Delhi.