Niente di grave per il giocatore di rugby Sergio Parisse, ma per un po’ lo vedremo lontano dal campo di gioco.
Durante l’ultima partita contro il Sudafrica il capitano azzurro si è infortunato e a seguito di controlli minuziosi si è reso necessario per lui un intervento chirurgico al ginocchio destro. Lo staff dello Stade Français non ha volutamente dato altre informazioni, ma ha rassicurato sulle condizioni di Parisse, con tanto di foto, per giustificare la sua assenza nel match di Top 14, il derby col Racing 92.
Si parla di un mese di ritiro forzato, in cui l’azzurro dovrà dedicarsi al suo completo recupero per tornare più in forma che mai a febbraio per il Sei Nazioni, che sarà disputato allo Stadio Olimpico di Roma il 4 febbraio e continuerà fino a marzo.
Parisse e la sua nazionale
Parisse rappresenta un punto di riferimento per la sua squadra, che conta molto sulla sua presenza nei prossimi importanti incontri.
Il test match di novembre appena concluso ha visto in campo delle buone tattiche di gioco e strategie vincenti che hanno fatto intravvedere delle buone possibilità in vista del Sei Nazioni in programma nei prossimi mesi.
Una vittorie e due sconfitte quelle che la nazionale azzurra di rugby ha registrato nell’ultimo mese, ma che rendono orgoglioso il ct Conor O’Shea.
La vittoria contro le Fiji è la partita che riempie d’orgoglio. Un successo completo che però, purtroppo, non ha avuto seguito nei due match successivi, contro l’Argentina e il Sudafrica. Le due squadre sono sicuramente molto più forti dell’Italia, ma la nazionale azzurra ha giocato con impegno e grinta e soprattutto nel primo incontro ha dato del filo da torcere alla squadra argentina.
Dalle parole dell’allenatore si intuisce un grande ottimismo e una grande fiducia nei giocatori azzurri per le prossime competizioni:
Con questo gruppo stiamo percorrendo un viaggio incredibile e vogliamo fare la differenza in futuro con una profondità di squadra sempre maggiore. Il Rugby è sempre questione di energia messa in campo, ed oggi il Sudafrica ne ha messa più di noi. Rispetto all’inizio del nostro percorso il nostro sistema oltre che il fitness e la profondità sono molto migliorati. Ad oggi molti giocatori entrati in campo negli ultimi due anni hanno avuto una crescita incredibile. Vogliamo fare qualcosa di speciale per il rugby italiano e per farlo dobbiamo continuare a crescere
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