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Per la comunità LGBT è cominciato il mese dell’orgoglio. Anche nel mondo calcistico si è deciso di unirsi alla ricorrenza e proclamare a gran voce i colori dell’arcobaleno anche in campo.

Così si è giocata l’amichevole tra l’Irlanda e gli Stati Uniti con un kit completamente nuovo che ha segnato l’aggiunta di una nuova bandiera a colori, per promuovere la diversità. Il match, che si è concluso con la vittoria dell’Irlanda per 2-1, ha fatto parte di un’iniziativa promossa dalla Uefa Equal Game.

La Repubblica d’Irlanda ha voluto anche motivare la sua scelta e lo ha fatto proprio attraverso il canale twitter, dove si legge:

Non solo un numero, questa è una dichiarazione, l’Irlanda, che sostiene i diritti LGBT

E non è la sola. Nel mondo dello sport e dello spettacolo sono in tanti quelli che hanno deciso apertamente di schierarsi con l’associazione a favore e tutela delle differenze culturali legate alle identità di genere.

Il “pride month” esiste proprio per non dimenticare quello che nel 1969 ha scosso l’intera comunità gay e di cui ancora oggi si parla come gli scontri di Stonewell. Da quel 27 giorno, giorno di inizio della rivolta che ha coinvolto gli omosessuali e i poliziotti, è nato il movimento di liberazione gay nel mondo.

La comunità LGBT, per celebrare l’anniversario di quello storico episodio, è stata sostenuta sia dagli Stati Uniti che dall’Irlanda di Martin O’Neill durante l’amichevole giocata il 2 giugno nel campo di Lansdowne Road a Dublino. Le loro maglie, appositamente modificate per l’evento, hanno fatto il giro del mondo, e hanno permesso di catturare l’attenzione su una realtà sempre più diffusa che per molti risulta ancora inaccettabile.

Pian piano emergono anche le testimonianze di alcuni sportivi che, nel passato, hanno dichiarato di non essere concordi con i principi del movimento LGBT e hanno rinunciato a prendere parte al gioco di squadra per non venire meno alle loro idee.

Ma non è stato così per irlandesi e americani che hanno voluto dare in questo modo il loro contributo ai “colori dell’arcobaleno e della diversità”.

Manca solo una settimana per la chiusura del torneo di rugby Sei nazioni, ma già i giochi sono praticamente fatti.

L’Irlanda, con la vittoria sulla Scozia e il crollo dell’Inghilterra per mano della Francia, è la vincitrice del titolo in questa 19esima competizione.

Riesce quindi, con l’aiuto inaspettato da parte dei francesi, a sottrarre il titolo di campione all’Inghilterra, che avrebbe dovuto vincere la sua ultima partita per avere ancora qualche possibilità di competere nella finalissima. Il dominio inglese, che durava da almeno due anni, finisce qui e passa il testimone nuovamente all’Irlanda, in un head to head che dura già da diverso tempo tra le due nazioni.

Per la terza volta gli irlandesi festeggiano questo grande trionfo, già ottenuto nel 2014 e nel 2015, e stavolta con un match d’anticipo. Infatti, la prossima settimana si giocheranno le ultime partite. Oltre a Francia contro Galles e Inghilterra contro la campionessa Irlanda, anche la nazionale azzurra si giocherà il tutto per tutto nel decisivo incontro contro la Scozia, dove l’unico obiettivo è vincere ad ogni costo.

Il bilancio dell’Italrugby in questa edizione è nettamente negativo: si parla di ben 16 partite perse una dopo l’altra.

Un triste record che neanche l’inizio del Sei nazioni, il 3 febbraio 2018, è riuscito a sfatare. Al momento sono quattro partite su quattro perse e l’Italia si gioca sabato la sua ultima chance per non rischiare il whitewash, che decreta la sconfitta in tutte le partite totalizzando zero punti.

Prima è stata la volta dell’Inghilterra, che vince 46-15, poi dell’Irlanda con 56-19. Alla terza giornata è la Francia che ha la meglio con 34-17 e infine è arrivato il confronto con il Galles.

L’ultimo match è stato altrettanto disastroso per gli azzurri, che sono stati battuti dal Galles per 38-14. Il dato ancora più sconfortante è stato vedere che l’avversaria dopo 6 minuti era già in vantaggio di 14 punti. Inutili i tentativi di rimonta della squadra di rugby italiana e alcuni momenti di grande gioco. Purtroppo, nonostante un Galles che non era nella sua forma migliore, l’Italia non ce la fa e incassa l’ennesima disfatta.

I giocatori azzurri, tra cui Minozzi e Bellini, non sono stati capaci di sovvertire un risultato che fa ancora più male se si guarda all’intero percorso che l’Italrugby ha fatto dall’inizio del sei nazioni fino ad ora.

La nazionale di O’Shea a Cardiff deve piegarsi dinanzi alla forza dei Dragoni: riuscirà almeno a fine torneo ad evitare il whitewash?

Nel frattempo, però, alla nostra squadra spetta un altro poco lusinghiero riconoscimento: il cucchiaio di legno, conquistato suo malgrado per essere arrivata ultima a questa competizione.

L’Italia non vince dal lontano 2015 ed è ora di tornare a dimostrare quanto valgono i nostri giocatori, giocandosi l’ultimo match dando il massimo e non concedendo alcun vantaggio agli avversari scozzesi.

La partita sarà giocata allo Stadio Olimpico, a Roma, sabato 17 marzo in tarda mattinata.

Niente di grave per il giocatore di rugby Sergio Parisse, ma per un po’ lo vedremo lontano dal campo di gioco.

Durante l’ultima partita contro il Sudafrica il capitano azzurro si è infortunato e a seguito di controlli minuziosi si è reso necessario per lui un intervento chirurgico al ginocchio destro. Lo staff dello Stade Français non ha volutamente dato altre informazioni, ma ha rassicurato sulle condizioni di Parisse, con tanto di foto, per giustificare la sua assenza nel match di Top 14, il derby col Racing 92.

Si parla di un mese di ritiro forzato, in cui l’azzurro dovrà dedicarsi al suo completo recupero per tornare più in forma che mai a febbraio per il Sei Nazioni, che sarà disputato allo Stadio Olimpico di Roma il 4 febbraio e continuerà fino a marzo.

Parisse e la sua nazionale

Parisse rappresenta un punto di riferimento per la sua squadra, che conta molto sulla sua presenza nei prossimi importanti incontri.

Il test match di novembre appena concluso ha visto in campo delle buone tattiche di gioco e strategie vincenti che hanno fatto intravvedere delle buone possibilità in vista del Sei Nazioni in programma nei prossimi mesi.

Una vittorie e due sconfitte quelle che la nazionale azzurra di rugby ha registrato nell’ultimo mese, ma che rendono orgoglioso il ct Conor O’Shea.

La vittoria contro le Fiji è la partita che riempie d’orgoglio. Un successo completo che però, purtroppo, non ha avuto seguito nei due match successivi, contro l’Argentina e il Sudafrica. Le due squadre sono sicuramente molto più forti dell’Italia, ma la nazionale azzurra ha giocato con impegno e grinta e soprattutto nel primo incontro ha dato del filo da torcere alla squadra argentina.

Dalle parole dell’allenatore si intuisce un grande ottimismo e una grande fiducia nei giocatori azzurri per le prossime competizioni:

Con questo gruppo stiamo percorrendo un viaggio incredibile e vogliamo fare la differenza in futuro con una profondità di squadra sempre maggiore. Il Rugby è sempre questione di energia messa in campo, ed oggi il Sudafrica ne ha messa più di noi. Rispetto all’inizio del nostro percorso il nostro sistema oltre che il fitness e la profondità sono molto migliorati. Ad oggi molti giocatori entrati in campo negli ultimi due anni hanno avuto una crescita incredibile. Vogliamo fare qualcosa di speciale per il rugby italiano e per farlo dobbiamo continuare a crescere

Un anno dopo il successo sugli Springboks, per sua stessa ammissione la vittoria più importante nella storia della Nazionale, Sergio Parisse torna nella sala stampa del ‘Franchi’ di Firenze alla vigilia della sfida contro l’Argentina (domani ore 15, diretta DMAX canale 52 dalle 14.15 con Rugby Social Club), secondo dei Credit Agricole Cariparma Test Match di novembre 2017.

“Firenze non può che richiamare i ricordi di un anno fa, della storica vittoria contro il Sudafrica. Chi quel giorno come me era in campo ricorderà sempre quella giornata”.

“Siamo felici di aver portato a casa la gara di Catania contro Fiji – dice in conferenza il capitano dell’Italrugby, domani al cap numero 128 – ma la partita contro i Pumas sarà molto diversa, molto più difficile. A questo dobbiamo essere preparati”.

mondiali 2019

Battuta per l’ultima volta nel 2008 dall’Italia a Cordoba, ma reduce da una serie di sette sconfitte consecutive nel Championship e contro l’Inghilterra, l’Argentina per Parisse non appare in crisi: “Sono abituati a giocare ad altissimo livello, batterli sarà un’impresa non inferiore a quella di un anno fa contro il Sudafrica”.

Il gruppo azzurro, per il capitano, ha le qualità per riuscirci:

“E’ un gruppo giovane, estremamente sano sotto ogni punto di vista. Per me è un piacere farne parte: cerco di conoscere meglio i ragazzi, di condividere il tempo fuori dal campo con loro, aiutarli dove posso. Contro Figi ero alla mia seconda partita in sei giorni, non mi sentivo in grande forma, domani spero di alzare la mia performance”. “Pazienza e disciplina, come ha detto Conor (O’Shea, il ct, ndr), saranno le chiavi del match. I Pumas sono abituati a conservare il possesso in attacco, a costruire moltissime fasi: per segnare la meta all’Inghilterra ne hanno giocate trenta. Dovremo essere pronti a difendere, a fronteggiare la loro aggressività ed a mantenere la disciplina. Sarà – conclude Parisse – una sfida molto difficile e intensa”.

Meno di venti giorni al debutto stagionale della Nazionale Italiana Rugby, che esordirà il prossimo 11 novembre allo Stadio “Angelo Massimino” di Catania contro le Fiji nel primo dei tre Crédit Agricole Cariparma Test Match 2017.

Iniziato a Parma per il primo dei due mini-ritiri che precedono il trittico autunnale – dopo la sfida al XV isolano l’Italia sarà a Firenze contro l’Argentina il 18.11 ed a Padova contro il Sudafrica il 25.11 – gli Azzurri hanno iniziato a preparare la gara contro Fiji.

Intanto il ct Conor O’Shea, a margine della presentazione dei prossimi tre test match alla Galleria Crédit Agricole di Milano ha parlato con toni ottimistici della situazione della palla ovale in Italia.

”La strada è ancora lunga ma vedo un futuro radioso davanti a noi, abbiamo un bel mix formato dall’entusiasmo dei giovani e l’esperienza di giocatori come Parisse. Negli ultimi due anni abbiamo fatto i cambiamenti che non avevamo fatto negli ultimi 20. Vedo la luce in fondo al tunnel”.

Ed ha aggiunto:

”Non possiamo controllare i risultati – aggiunge O’Shea – o le scelte degli arbitri quindi nei prossimi test match dobbiamo concentrarci sulle prestazioni, sul nostro gioco, sui miglioramenti che possiamo fare. Affrontiamo tre squadre più avanti di noi ma sento di essere sulla giusta direzione, stiamo facendo le giuste scelte per tutto il rugby italiano”.

 

Ancora ventiquattro ore prima di Australia – Italia, ancora ottanta minuti: il tour dell’Italrugby nell’Emisfero Sud volge al termine ed oggi, sul prato del Suncorp Stadium di Brisbane, gli Azzurri capitanati da Francesco Minto hanno svolto l’ultima seduta tecnica della tournée.

Domani lo stesso stadio ospiterà il test-match contro l’Australia (ore 15 locali, 7 in Italia, diretta Sky Sport), l’ultima fatica per la Nazionale che si presenta alla sfida con la quarta forza del ranking internazionale dopo la sconfitta di Singapore contro la Scozia e quella all’ultimo secondo contro le Isole Fiji.

Quindicesimi nel ranking, Minto e compagni inseguono una vittoria che manca dal novembre 2016, a Firenze contro il Sudafrica, due volte Campione del Mondo come l’Australia:

“Una squadra di grande livello, con incredibili solisti. Abbiamo un enorme rispetto per i Wallabies – ha detto Minto incontrando al stampa al termine della rifinitura odierna – ma domani saremo concentrati soprattutto sul nostro gioco. In queste settimane abbiamo lavorato molto sul rugby che vogliamo proporre e siamo qui per mostrare il rugby italiano e fare la nostra partita”.

E ha aggiunto:

“In questo mese di raduno ho visto tutti i giovani lavorare duro per dimostrare di meritare un posto in squadra o per mettere dubbi agli allenatori in vista delle prossime selezioni. Portiamo a casa un grande lavoro di gruppo, tanta voglia di mettersi in discussione, ma soprattutto coesione e voglia di stare assieme: la difesa vista a Singapore contro la Scozia, in particolare, è il segnale più evidente della nostra unione come gruppo”

Queste le formazioni domani in campo a Brisbane: 

Brisbane, Suncorp Stadium – sabato 24 giugno, ore 15
Test match internazionale – diretta Sky Sport ore 7 italiane
Australia v Italia
Australia: Folau; Haylett-Petty, Horne, Hunt, Naivalu; Foley, Genia; Timani, Hoope, Hanigan; Coleman, Arnold; Alaalatoa, Moore (cap), Sio
a disposizione: Polota-Nau, Smith, Kepu, Carter, Dempsey, Powell, Cooper, Hodge
all. Cheika
Italia: Padovani; Esposito, Campagnaro, Boni, Venditti; Allan, Tebaldi; Van Schalkwyk, Mbandà, Minto (cap); Budd, Fuser; Ferrari, Bigi, Lovotti
a disposizione: Gega, Zani, Ceccarelli, Lazzaroni, Steyn, Gori, Canna, Benvenuti
all. O’Shea
arb. Carley (Inghilterra)

Il tour estivo dell’Italrugby entra nella sua ultima settimana, quella che porta al test-match contro l’Australia, il più duro del viaggio azzurro nell’Emisfero Sud: ieri gli Azzurri, dopo la sconfitta allo scadere contro Fiji subita a Suva, sono arrivati a Brisbane dove sabato 24 (ore 15 locali, 7 in Italia, diretta Sky Sport) affronteranno i Wallabies australiani nell’impegno che conclude la stagione 2016/2017.

Dopo aver passato la domenica a recuperare dal viaggio e dalla partita, con massaggi e terapie, i 31 Azzurri a disposizione del CT Conor O’Shea hanno ripreso il lavoro questa mattina con lavoro differenziato in palestra per gli atleti scesi in campo a Suva e quelli rimasti a riposo, mentre nel pomeriggio la squadra al completo si è spostata nei sobborghi di Brisbane per una seduta divisa per reparti.

Allenamento differenziato per il solo Marco Fuser, ancora dolorante per un trauma contusivo alla spalla che non dovrebbe impedire ad O’Shea di tenerlo in considerazione per l’ultima partita del tour.

Il 22-19 di Suva, maturato allo scadere al termine di una bella rimonta, ha lasciato l’amaro in bocca a tecnici e giocatori, in particolare per la grande disciplina mostrata dall’Italrugby (cinque calci contro a fronte dei 16 fischiati contro Fiji) e per il dominio che ha caratterizzato le fasi statiche, con un successo nelle fasi statiche pari al 95%.

“Quando si presentano opportunità come quella di sabato – ha detto oggi Giampiero De Carli, responsabile tecnico degli avanti dell’Italia – dobbiamo avere la capacità e la forza di coglierle, di portare a casa partite come quella con Fiji. Non è stata una bellissima prestazione, ma eravamo in partita: ora è tempo di fare risultati. Siamo delusi ed arrabbiati. Non possiamo accampare scuse, noi siamo qui per far sì che i risultati arrivino: ci sono stati progressi ma anche tanti errori”.

L’undicesimo scontro diretto tra gli Azzurri e gli isolani giocato nella notte italiana all’ANZ Stadium di Suva finisce 22-19, deciso dal calcio di rimbalzo all’ultimo secondo del numero dieci di Fiji dopo che l’Italia aveva saputo reagire ogni volta alle marcature del XV di casa, rimanendo fedele al proprio piano di gioco, dominando in mischia ed in rimessa laterale e mostrando grinta e coraggio, ma anche intelligenza tattica e capacità di mantenere il controllo nei momenti più duri.

Dominio nelle fasi statiche, disciplina impeccabile, carattere e concentrazione che non vengono meno nemmeno nei momenti più difficili: solo un drop allo scadere del numero dieci figiano Volavola, dopo una perdita di possesso nei ventidue ospiti a tempo scaduto, nega all’Italia il primo risultato utile in terra figiana.

Domani l’Italia lascerà Fiji all’alba per volare a Brisbane, dove sabato prossimo chiuderà il tour estivo 2017 affrontando i Wallabies australiani.

il tabellino

Fiji v Italia 22-19

Marcatori: p.t. 4’ m. Vasiteri tr. Volavola (7-0); 7’ cp. Allan (7-3); 15’ cp. Allan (7-6); 16’ m. Vatubua tr. Volavola (14-6); 26’ cp. Allan (14-9); s.t. 4’ m. Goneva (19-9); 15’ m. Mbandà tr. Allan (19-16); 36’ cp. Allan (19-19); 40’ drop Volavola (22-19)

Fiji: Murimurivalu; Nagusa T., Vatubua, Vasiteri (21’ st. Masilevu), Goneva; Volavola, Vularika (26’ st. Matawalu); Naqusa (35’ st. Voka), Qera (cap), Waqaniburotu (10’ st. Mata); Nakarawa, Ratuniyarawa (10’ st. Cavubati); Tawake (1’ st. Saulo), Talemaitoga, Ravai (33’ st. Veitayaki)

a disposizione: Sassen, Veitayaki, Saulo, Cavubati, Mata, Voka, Matawalu, Masilevu

all. McKee

Italia: Padovani; Esposito, Campagnaro, Boni (31’ st. Benvenuti), Sarto L.; Allan, Violi (21’ st. Tebaldi); Steyn (7’ st. Van Schalkwyk), Mbandà, Minto (cap); Budd, Fuser (32’ st. Ruzza); Ferrari (24’-28’ pt.., 33’ st. Pasquali), Bigi (10’ st. Gega), Lovotti (23’ st. Zani)

a disposizione: Canna

all. O’Shea

arb. Williams (Nuova Zelanda)

Cartellini: 13’ st. giallo Naqusa

Calciatori: Allan (Italia) 5/5; Volavola (Fiji) 2/3

L’Italrugby che scenderà in campo sabato a Suva contro le Fiji, nel secondo test-match del tour estivo, sarà diversa per due quindicesimi rispetto a quella sconfitta dalla Scozia a Singapore. Il tecnico, Conor O’Shea, ha deciso di schierare come mediano di mischia Violi al posto di Gori, mentre Steyn rileva il numero otto da Barbieri. I gradi di capitano saranno affidati per la prima volta in carriera a Minto. O’Shea conferma dunque la linea verde: l’età media del XV titolare è di poco superiore ai 25 anni, con ben sei atleti classe 1993.

“Vogliamo dare coerenza alle nostre scelte ed in questo senso va la decisione di confermare quasi per intero il XV titolare, ma abbiamo al tempo stesso la possibilità di vedere alcuni volti nuovi e provare nuove soluzioni”, ha detto il ct dal raduno azzurro a Lami Bay. “A Singapore abbiamo commesso molti errori e peccato di disciplina. Il nostro momentum non è stato buono. La squadra come sempre è stata fantastica, sono sicuro che sabato la nostra prestazione sarà migliore”.

Il responsabile tecnico delle Fiji, John McKee, ha scelto la formazione che sabato a Suva affronta l’Italia, confermando in larga parte la formazione sconfitta dall’Australia a Melbourne la scorsa settimana.

“L’Italia costituirà una sfida molto differente rispetto ai Wallabies, riteniamo che cercheranno di metterci in difficoltà con gli avanti per non permetterci di avanzare e di avere possesso. Dovremo vincere la battaglia fisica per avere successo in questa partita”

Conor O’Shea, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Rugby, ha convocato trentuno giocatori per il tour estivo di giugno che porterà gli Azzurri ad affrontare la Scozia il 10 giugno a Singapore, Fiji il 17 giugno a Suva e l’Australia il 24 giugno a Brisbane.

L’ultima finestra internazionale della stagione prenderà il via nella serata di domenica 28 maggio, quando la Nazionale si radunerà a Roma per volare alla volta di Singapore giovedì 1 giugno in vista del debutto contro la Scozia, primo test-match tra due Nazioni Tier 1 a disputarsi nella “Lion’s City” asiatica.

Quattro gli esordienti, tutti tra gli uomini della mischia, inseriti da O’Shea nella rosa dell’Italia: prima convocazione assoluta per il pilone destro della Benetton Treviso Tiziano Pasquali, il tallonatore del Patarò Calvisano Luhandre Luus e quello della Benetton Treviso Luca Bigi, mentre il seconda linea trevigiano Dean Budd torna in gruppo dopo aver preso parte, in passato, ad un raduno giornaliero in “Ghirada” durante la gestione tecnica di Jacques Brunel.

Sei Nazioni

Sempre tra gli avanti, dopo aver saltato per infortunio l’RBS 6 Nazioni 2017, torna il pilone destro Simone Ferrari, che aveva debuttato in autunno nella storica vittoria di Firenze contro il Sudafrica e rientra in gruppo dopo un finale di stagione più che convincente il numero otto biancoverde Robert Barbieri, assente dalla scena internazionale dal test di Santa Fè contro l’Argentina che nel giugno scorso ha inaugurato l’avventura di O’Shea sulla panchina italiana.

Tra i trequarti confermato il blocco di atleti utilizzati durante il Torneo, con i ritorni dell’ala di Glasgow Leonardo Sarto – assente per infortunio in febbraio e marzo – e, tra i mediani di mischia, di Tito Tebaldi che ritrova la maglia dell’Italia a tre anni dall’ultima apparizione in azzurro.

Siamo tutti davvero emozionati all’idea di portare in tour questo gruppo di giocatori ed ansiosi per le tre sfide che ci attendono” ha dichiarato il CT dell’Italia, Conor O’Shea. “Dietro le quinte stiamo portando avanti una grande quantità di lavoro ed attuando quei cambiamenti al nostro sistema da cui crediamo veramente che il rugby italiano possa beneficiare nel breve e nel lungo termine. L’obiettivo per questo gruppo di giocatori che parte per il tour è di eseguire ed iniziare a cogliere le opportunità che sicuramente abbiamo. Una volta che inizieremo a fare questo ed a giocare con l’intensità e la concentrazione che vogliamo, diventeremo la squadra che noi desideriamo essere e che tutti i nostri sostenitori si aspettano” ha aggiunto il CT.

Questa la rosa dei convocati per il tour estivo 2017:

Piloni
Pietro CECCARELLI (Zebre Rugby, 7 caps)
Simone FERRARI (Benetton Rugby, 2 caps)
Andrea LOVOTTI (Zebre Rugby, 14 caps)*
Sami PANICO (Patarò Calvisano, 10 caps)*
Tiziano PASQUALI (Benetton Rugby, esordiente)

Tallonatori
Luca BIGI (Benetton Rugby, esordiente)
Ornel GEGA (Benetton Rugby, 12 caps)
Luhandre LUUS (Patarò Calvisano, esordiente)*

Seconde linee
George Fabio BIAGI (Zebre Rugby, 19 caps)
Dean BUDD (Benetton Rugby, esordiente)
Marco FUSER (Benetton Rugby, 21 caps)*
Federico RUZZA (Zebre Rugby, 1 cap)*
Andries VAN SCHALKWYK (Zebre Rugby, 12 caps)

Flanker/n.8
Robert Julian BARBIERI (Benetton Rugby, 40 caps)
Maxime MBANDA’ (Zebre Rugby, 8 caps)*
Francesco MINTO (Benetton Rugby, 33 caps)
Abraham Jurgen STEYN (Benetton Rugby, 11 caps)

Mediani di mischia
Edoardo GORI (Benetton Rugby, 61 caps)*
Tito TEBALDI (Benetton Rugby, 20 caps)
Marcello VIOLI (Zebre Rugby, 3 caps)*

Mediani d’apertura
Tommaso ALLAN (Benetton Rugby, 30 caps)
Carlo CANNA (Zebre Rugby, 20 caps)

Centri
Tommaso BENVENUTI (Benetton Rugby, 42 caps)*
Tommaso BONI (Zebre Rugby, 2 caps)*
Michele CAMPAGNARO (Exeter Chiefs, 29 caps)*

Ali
Giulio BISEGNI (Zebre Rugby, 7 caps)
Angelo ESPOSITO (Benetton Rugby, 11 caps)*
Leonardo SARTO (Glasgow Warriors, 30 caps)*
Giovanbattista VENDITTI (Zebre Rugby, 42 caps)*

Estremi
Edoardo PADOVANI (Zebre Rugby, 11 caps)*
Luca SPERANDIO (Benetton Rugby, 2 caps)*