Il nuovo che avanza. Finale inedita a Flushing Meadows dove a contendersi lo scettro fra le donne saranno Sloane Stephens e Madison Keys, 46 anni in due ed entrambe alla prima apparizione assoluta in una finale dello Slam.
La Stephens, classe ’93 e originaria di Plantation, mette fine alla corsa di ‘zia’ Venus per 6-1 0-6 7-5.
“Non ho parole per descrivere quello che sto provando – dirà emozionatissima a fine incontro – Se al mio rientro mi avessero detto che avrei giocato una finale in uno Slam, sarei svenuta”.
Già perché appena tre mesi fa la giovane statunitense era costretta ancora a indossare una calzatura protettiva dopo l’intervento al piede destro per una frattura da stress. Un infortunio che l’ha tenuta ferma per 11 mesi, tornando in azione a Wimbledon da numero 957 del mondo. E invece eccola risorgere (14 vittorie negli ultimi 16 incontri disputati), riallacciando un filo interrotto troppo tempo fa quando, semifinalista agli Australian Open 2013, non riuscì poi a compiere il definitivo salto di qualità.
Risalita all’83esima posizione del ranking Wta, la Stephens sembra essersi davvero ritrovata e la vittoria sulla maggiore delle sorelle Williams le consente di diventare la 14esima tennista non testa di serie a conquistare la finale in uno Slam nell’era Open, la quarta sul cemento newyorkese dopo la stessa Venus (1997), Kim Clijsters (2009) e Roberta Vinci (2015). E solo la belga è stata capace di tornare a casa col trofeo. Fra lei e la gloria c’è ora Madison Keys, anche lei alla prima finale in un Major dopo aver nettamente travolto la connazionale Coco Vandeweghe per 6-1 6-2 all'”Arthur Ashe Stadium”.
La 22enne di Rock Island è apparsa perfettamente a suo agio sin dalla prima palla, strappando due volte il servizio alla rivale nel primo parziale e cedendo appena tre punti sulla sua battuta. Senza storia anche il secondo set, dove l’unico sussulto è stato il time-out medico chiamato dalla stessa Keys per un fastidio alla gamba. Niente di così grave da impedirle di completare l’opera.
Finale tutta americana dunque, per la prima volta dal 2002 (allora Serena ebbe la meglio su Venus), col tennis a stelle e strisce che esce finalmente dal monopolio Williams: mettendo da parte le due sorelle, l’ultima americana ad arrivare in finale in uno Slam era stata Lindsay Davenport nel 2005, a vincerlo invece fu Jennifer Capriati tre anni prima (Australian Open). C’è un cambio della guardia in corso, per buona pace di Venus che, seppur capace di giocare ancora ad altissimi livelli nonostante le 37 primavere sulle spalle, vede sfumare la chance di tornare a giocare la finale di New York a 15 anni dall’ultima volta, chiudendo a mani vuote il suo 2017 negli Slam dopo due finali perse (Melbourne e Wimbledon) e una semifinale. E’ evidente che c’è un cambio della guardia in corso: quest’anno tre dei quattro Major sono stati vinti da tenniste dai 24 anni in giù.
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