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Alla Atlas Arena di Lodz, in Polonia, l’Italia di Mazzanti sconfigga senza troppi patemi l’Ucraina nel secondo impegno dell’Europeo. Finisce 25-16, 25-18, 25-10 per le Azzurre che possono migliorare dal punto di vista del gioco, ma che trovano un’ottima serata a servizio. Ucraina non al livello dell’Italia e che non può nulla contro Egonu, Sylla e compagne. Oggi, alle 18, nuovamente in campo contro il Belgio.

L’Italia non si distrae e contro l’Ucraina rispetta il pronostico nel secondo impegno del girone dell’Europeo 2019. Sorokaite a servizio prova a far prendere ritmo all’Italia che cerca di prendere le misure alla partita, ma la concentrazione e la comunicazione delle Azzurre devono ancora registrare qualcosa, mentre in panchina Mazzanti invita le sue ragazze a continuare a giocare. Sorte che assiste l’Italia quando il servizio di Malinov si adagia sul nastro e poi cade nel campo ucraino per il 16-12. Ucraina che finisce sotto pressione e nel tentativo di recuperare nel punteggio commette qualche errore di troppo scivolando indietro 20-14. Italia più sciolta e di nuovo fortunata, Sylla in pallonetto tocca il nastro, ma trova comunque il 23-16 che diventa 24-16 ancora con il servizio sul nastro e poi a terra di Sylla. Set chiuso da Sorokaite, mani fuori e 25-16 Italia. L’attacco dell’Italia ormai è in ritmo.

Egonu comincia a martellare e anche la difesa è più continua nelle sue giocate. Un grande primo tempo tagliato di Chirichella manda avanti l’Italia 7-3 che si distende 8-3 con il muro di Sorokaite. Tornano però le disattenzioni e l’Ucraina è ancora vicina 9-8 con un pallone non controllato dalla difesa italiana. La squadra di Mazzanti però si scuote, grande difesa, attacco potente di Egonu e il margine torna confortante sul 16-11. Sylla ci mette una spruzzata della sua intensità, Egonu si fa trovare pronta a muro ed è ancora Sorokaite a chiudere con un attacco stretto sul 25-18. I saltelli di festa di Chirichella aprono il terzo parziale, primo tempo non semplice messo a terra dal capitano dell’Italia che manda avanti le Azzurre sul 5-1.

Tutti a guardare in alto perché sul challenge chiamato da Mazzanti il pallone pizzica la linea e allora è 12-3 Italia, con l’Ucraina che non riesce più a trovare punti e sembra uscire definitivamente di scena da questa sfida, anche perché Danesi entra e piazza subito due grandi muri che mantengono in controllo l’Italia sul 16-6. Sylla non ha ancora finito, muro in singola e Mazzanti la indica per complimentarsi, Italia avanti 20-7 e a un passo dal secondo successo nel girone. Tre punti che diventano ufficiali sull’ennesimo attacco sballato dell’Ucraina che anche dopo il challenge non cambia nel suo esito, con il set che si chiude 25-10.

IL TABELLINO

ITALIA – UCRAINA 3-0 (25-16, 25-18, 25-10)

ITALIA: Sorokaite 12, Folie 3, Egonu 20, Sylla 14, Chirichella 8, Malinov 2; De Gennaro (L), Parrocchiale, Danesi 4, Orro. N.e. Fahr, Nwakalor, Bosetti, Enweonwu (L). All. Mazzanti.

UCRAINA: Politanska 1, Kodola 3, Gerasymova 2, Rykhliuk 3, Stepaniuk 8, Trushkina 2; Karasova (L), Dorsman, Denysova 2, Kraiduba, Peretiatko. N.e. Karpets, Velykokon, Nikolaichuk (L).  All. Yegiazarov.

ARBITRI: Ivanov (Bul), Kurtiss (Let).

IL CALENDARIO DELLE AZZURRE

26/8 Italia-Belgio (ore 18); 27/8 Italia-Slovenia (ore 21); 29/8 Italia-Polonia (ore 21).

Si è chiusa un’altra parentesi delle nazionali e della Nations League in Europa.

In queste giornate si sono susseguite numerose partite delle varie squadre delle quattro leghe. L’Italia ha battuto al fotofinish la Polonia grazie al gol di Biraghi e ha condannato i polacchi alla retrocessione in B, mentre a novembre dovrà affrontare il Portogallo per riaprire il discorso della qualificazione alle Final Four.

Chi è che i discorsi li ha già abbondantemente chiusi è la Francia che, dopo la vittoria contro la Germania per 2-1, si è assicurata un posto tra le quattro regine della Nations League. I transalpini hanno vinto in rimonta grazie a due reti di Antoine Griezmann. Le petit diable prima segna su azione grazie a un ottimo cross di Lucas Hernández e poi su rigore. La Francia ipoteca così il primo posto e la Germania è quasi retrocessa.

Passa in Serie B definitivamente l’Islanda. La nazionale, grande rivelazione di Euro2016, esce con le ossa rotte dal girone con Belgio e Svizzera con 0 punti.

Tuttavia in Serie A, tranne che nel girone della Francia, i discorsi sono ancora tutti molto aperti.

Per una squadra che retrocede ce n’è un’altra che sale. È l’Ucraina del ct Shevchenko e del vice Tassotti. I gialloblu hanno battuto la Repubblica Ceca per 1-0 grazie alla rete di Malinovsky in chiusura di primo tempo. Tre vittore su tre e in testa al gruppo 1 della Lega B, oramai irraggiungibile.

Dalla B verso la A vola anche la Russia. Dopo il buon mondiale, gli uomini di Cerchesov hanno superato la Turchia per 2-0 con i gol di Neudstadter e del solito Cherishev. L’Armata rossa si piazza al primo posto del gruppo 2 a 7 punti. La matematica promozione potrebbe arrivare se la Svezia non vincerà in Turchia, altrimenti basterà un pareggio con gli stessi svedesi nella sfida del 20 novembre.

A un passo dalla Serie A è anche la Bosnia Erzegovina trascinata da un super Edin Dzeko nel gruppo 3. L’attaccante della Roma ha segnato una doppietta contro l’Irlanda del Nord che ha permesso la nazionale bosniaca di piazzarsi al primo posto in solitaria a punteggio pieno con 9 punti. Per i nordirlandesi retrocessione in Serie C.

La Finlandia è leader del gruppo 2 di Serie C con 12 punti in 4 gare. La promozione per gli scandinavi è vicinissima.

In Serie D non ci sono ancora grandi novità a parte la quasi qualificazione della Georgia che guida il gruppo 1 e la seconda vittoria consecutiva di Gibilterra (2-1 sul Liechtenstein) e che ora insidia la prima piazza alla Macedonia nel gruppo 4.

A Genova allo stadio Pierluigi Ferraris, nell’amichevole tra Italia-Ucraina, sarà la serata dei ritorni.

Ritorna la Nazionale che ritorna nel capoluogo ligure; ritorna anche Mancini a Genova dove ha vissuto anni indimenticabili da calciatore della Sampdoria e ritorna anche Sebastian Giovinco a vestire la maglia azzurra.

In effetti sarà così, la Formica Atomica torna  a giocare per l’Italia dopo un’assenza lunga 3 anni. È stato infatti il lontano 13 ottobre 2015 l’ultimo match in cui Giovinco ha indossato la maglia della nazionale, partita valida per le qualificazioni a Euro2016 vinta contro la Norvegia per 2-1.

Dopodiché il vuoto. Il trasferimento al Toronto in Major League Soccer ha fatto uscire il fantasista dai radar dei commissari tecnici: Antonio Conte e Gian Piero Ventura.

Ora la chiamata di Roberto Mancini, in un periodo di conoscenza da parte dell’allenatore che vuole cercare di capire quali migliori soluzioni da adottare in Nations League, ma soprattutto in ottica qualificazioni a Euro2020.

 

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Noi di Mondiali.it infondo ci abbiamo sempre creduto. Abbiamo più volte pensato che l’Italians Sebastian Giovinco meritasse una convocazione in Nazionale. Dal suo trasferimento in Canada, il numero 10 ha comunque fatto sempre parlare di sé a suon di gol e di prestazioni esaltanti in un campionato che sta crescendo di anno in anno.

Leader e trascinatore dei Reds, “The Atomic Ant” (come lo chiamano oltreoceano) ha vinto 3 Canadian Championship, una MLS Supporter’s Shield e soprattutto la MLS, vinta lo scorso anno.

Dal suo arrivo a Toronto, la sua squadra è sempre stata a livelli alti: sia in campionato che a livello continentale. Con la maglia dei reds è andato a segno per 82 volte e detiene il record di miglior marcatore della storia della squadra canadese.

Per quello dimostrato dentro e fuori dal campo, Roberto Mancini ha deciso di dare una chance all’ex calciatore di Parma e Juventus. Non dovrebbe partire negli undici titolari, ma potrebbe avere possibilità a partita in corso. Il ct crede in lui.
Inoltre, ora come ora, il campionato americano è cresciuto in maniera più che evidente, grazie soprattutto all’arrivo di campioni europei, tra cui anche Zlatan Ibrahimovic. Non è da meno rispetto ad altri campionati anche europei in cui non c’è più equilibrio.

Un’amichevole per Genova, quella che mercoledì 10 ottobre vedrà Italia e Ucraina sfidarsi sul prato del Luigi Ferraris: per gli azzurri c’è da pensare all’impegno delicato in Nations League del 14 ottobre contro la Polonia, ma per 90 minuti si andrà oltre al calcio e al prato verde. L’Italia è lì per aiutare una città profondamente colpita dalla tragedia del crollo di ponte Morandi dello scorso 14 agosto che ha provocato 43 morti e circa 600 sfollati.

Numeri devastanti e per questo sarà una partita dal forte valore simbolico: i 600 sfollati sono stati invitati alla partita, al 43’ di gioco, invece, l’arbitro fischierà una pausa di trenta secondi, un momento di riflessone per chi sarà allo stadio e per chi seguirà da casa la partita. Sulla maglia dei ragazzi del ct Roberto Mancini, poi, ci sarà il logo di “Genova nel cuore”.

Roberto Mancini, da giocatore della Sampdoria, ha lasciato un ricordo indelebile. Ora spera di farlo ancora con questa amichevole:

 Sono felice di essere qui in questo momento, contento di essere ct della Nazionale per questa occasione. Sono dispiaciuto per quanto è accaduto in quella che è stata casa mia per tanti anni, spero che in quei due giorni nei quali saremo qui si possa fare qualcosa per le persone colpite da questa grandissima tragedia. Spero che la presenza dell’Italia qui possa essere d’aiuto a questa città: mi riempie di gioia poter aiutare la città di Genova

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Oltre al simbolismo del match, la Federazione italiana ha annunciato un gesto solidale e umanamente profondo: i nove ragazzi orfani, che hanno perso i genitori nella tragedia, verranno seguiti nel percorso scolastico dalla stessa Figc che pagherà le spese per garantire ai ragazzi un futuro sereno.

Il coraggio passa attraverso un pallone: Genoa ha dimostrato negli anni di avere forza e tenacia. Si può ripartire, si deve ripartire.

L’Italia batte l’Ucraina 78-66 e centra il secondo successo in altrettante partite all’ EuroBasket 2017. Dopo un primo quarto a ritmi bassi e con qualche problema creato dalla stazza avversaria, gli Azzurri si accendono grazie ad uno strepitoso Marco Belinelli (26 punti per lui sotto gli occhi di coach Popovich) per poi chiudere la pratica nel secondo tempo non senza qualche brivido. Il girone è ancora molto lungo e intrecciato, soprattutto dopo la vittoria della Germania sulla Georgia.

Così coach Messina:

 

“È stata una partita difficile e lo sapevamo. Anche oggi bene la difesa e buoni tiri in attacco con ottime percentuali. All’inizio eravamo un po’ tesi, va detto, ma ho visto che questa è una situazione comune anche ad altre squadre, vedere la Georgia che oggi ne aveva meno di due giorni fa. I ragazzi hanno avuto comunque la freddezza di reagire alle difficoltà quando l’Ucraina è tornata sotto. Domani con la Lituania gli accoppiamenti difensivi saranno durissimi. Possiamo vincere o perdere di 20 in un girone incerto”.

Il tabellino

Italia-Ucraina 78-66 (16-19, 27-14, 16-15, 19-18)
Italia: Hackett 6 (3/4, 0/2), Belinelli 26 (2/6, 6/12), Aradori 13 (1/3, 3/4), Filloy 12 (4/5 da tre), Biligha 3 (1/4), Melli (0/1, 0/2), Cusin 3, Cinciarini, Abass, Baldi Rossi 3 (1/3 da tre), Burns, Datome 12 (1/2, 3/4). All: Messina
Ucraina: Pustozvonov 2 (1/2), Kolchenko 8 (3/8, 0/2), Lukashov 9 (2/4 da tre), Otverchenko 2 (0/1 da tre), Lypovyi (0/1, 0/2), Korniyenko ne, Bobrov 4 (2/2), Zaytsev 6 (3/4), Kravtsov 11 (3/8), Pustovyi 21 (7/8), Koniev (0/2, 0/1), Mishula 3 (0/2, 1/4). All: Murzin
Arbitri: Vazquez (Portorico), Ciulin (Romania), Yilmaz (Turchia)

Note. Tiri da due Ita 8/20, Ukr 19/37; Tiri da tre Ita 17/31, Ukr 3/14; Tiri liberi Ita 11/21, Ukr 19/21. Rimbalzi Ita 29, Ukr 30. Assist Ita 17, Ukr 16

Il condottiero di una squadra, l’idolo di un’intera Nazione che si è aggrappata alla sua fascia da capitano e ai suoi gol, quelli che, per la prima volta in assoluto, hanno portato l’Ucraina a ottenere l’accesso a un Mondiale di calcio. Tra le tante figurine di Germania 2006 c’è anche quella di Andriy Shevchenko, viso pulito e sguardo determinato che i tifosi rossoneri ricorderanno per quel frame prima del calcio di rigore decisivo nella finale di Champions League del 2003 contro la Juventus. Gli stessi tifosi rimasti delusi, nell’estate di tre anni più tardi, quando lo zar venuto dall’Est decide di allontanarsi dal Milan per sbarcare a Londra, sponda Chelsea di Mourinho e Abramovich.

Proprio all’Old Trafford di Manchester, durante i festeggiamenti per la vittoria della coppa dalle grandi orecchie, Andriy correva sul rettangolo verde, impugnando e mostrando a tutti la bandiera azzurra e gialla dell’Ucrania: per un Paese nato dalla dissoluzione dell’Urss poco più di 10 anni prima è l’unica possibilità per apparire sul grande palcoscenico del calcio. Ma l’usignolo di Kiev, all’apice della sua carriera e in stato di grazia, va oltre: i successi con il Milan, il Pallone d’oro conquistato nel 2004 e le tante aspettative per una cessione traumatica e costosa, non distraggono e destabilizzano il ragazzo nato a Dvirkivschyna, ex Unione sovietica, da quello che è il momento storico-sportivo che lui e il suo popolo sognavano dall’indipendenza.

sheva-champions-league

Dopo aver ottenuto sorprendentemente il primo posto nel girone 2 di qualificazione per l’accesso a Germania 2006 (chiuso con una sola sconfitta e vincendo, tra l’altr, per 3-0 sul campo della Turchia, seconda, con doppietta di Sheva), l’Ucraina allenata da Oleh Blochin strappa il pass per volare in Germania. Assieme all’ex attaccante del Milan, la formazione è di tutto rispetto: dal portiere storico Shovkovskiy, al difensore Nesmachniy, passando per il centrocampista Tymoshchuk fino ad arrivare ai solidi attaccanti Voronin e Rebrov.

E’ a Lispia che l’Ucraina fa il suo esordio nel Mondiale del 2006: il 14 giugno ad attenderla c’è la Spagna, in un girone H abbordabile con Tunisia e Arabia Saudita. Contro le “Furie rosse”, Sheva e compagnia escono sconfitti per 4-0; nessun dramma perché riescono subito a risollevarsi sconfiggendo i sauditi con lo stesso punteggio della gara d’esordio (l’attaccante ex Milan segna la rete del momentaneo 3-0) e la Tunisia per 1-0, grazie alla realizzazione su calcio di rigore sempre del numero 7. La sua freddezza dal dischetto si scioglie, però, agli ottavi, nel match contro la Svizzera: terminati i tempi regolamentari e supplementari sullo 0-0, è la lotteria dagli 11 metri a sentenziare chi va avanti e chi torna a casa. Sheva sbaglia il primo tiro per l’Ucraina, ma gli elvetici fanno peggio calciando malamente tutti i tiri a disposizione. L’Ucraina accede, così, ai quarti di finale dove incontra l’Italia che si impone con un secco 3-0: per Shevchenko, contro i suoi ex compagni Pirlo e Gattuso, è il capolinea dell’avventura in terra tedesca.

Sono, dunque, due le reti in un Mondiale per Andriy: con la nazionale maggiore, il cui esordio risale nel 1995 a 18 anni, totalizzerà 111 presenze e 48 gol. Ritiratosi nell’estate del 2012, è ritornato in nazionale prima come assistente di Mykhailo Fomenko, poi, da luglio 2016, come commissario tecnico, subentrando proprio al posto di Fomenko dopo il negativo Europeo in Francia.