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Dopo tanti sacrifici Daniel Hackett ce l’ha fatta: è campione d’Eurolega.

Il cestista azzurro, alla sua prima stagione in terra russa al Cska di Mosca, ha vinto la competizione più importante del continente, rendendosi anche protagonista.

I russi hanno battuto l’Efes Istanbul, vera sorpresa della lega, in una finale caldissima fino all’ultimo quarto.

 

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🏆 let’s gooo!!! @cskabasket

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Il 31enne play italiano ha offerto il suo contributo con 7 punti e 5 assist per quello che è il quarto successo del Cska in Eurolega, il primo dal 2016. Mvp delle Finale Four è stato eletto Will Clyburn.

Daniel Hackett è uno dei cestisti più talentuosi del basket azzurro. Da quattro anni ha lasciato l’Italia partendo prima da Atene nell’Olympiacos arrivando quest’anno nella capitale russa.

Non sono stati certo anni semplici per l’ex Olimpia Milano che è arrivato in Grecia sotto l’ombra dei giganti e fenomeni del Pireo,  capaci di fare la voce grossa a livello nazionale ed europeo. Nonostante lo scetticismo iniziale Hackett è riuscito a ritagliarsi il suo spazio mettendo in mostra la sua bravura e quindi vivendo due ottime stagioni (la seconda un po’ più sfortunata a causa di un lungo infortunio).

I tifosi ellenici gli hanno voluto bene sin da subito tanto che il suo valore è stato riconosciuto anche da colossi come Spanoulis e Printezis. Dopodiché è arrivato un anno da leader tecnico con alta produzione di punti in Germania al Bamberg e, infine, il grande salto di qualità in un club prestigioso come il Cska, con il chiaro obiettivo di tornare a vincere l’Eurolega.

Anche in questa occasione aleggiava un bel po’ di dubbi intorno al play romagnolo. L’inizio è stato tutto in salita perché doveva ben capire le sue qualità e ciò che avrebbe potuto dare alla squadra. Nel giro di qualche mese ha capito come funzionava l’ambiente russo ed è poi diventato perno importante della squadra.

Intorno a Mosca, capitale dei Mondiali di calcio 2018, si intrecciano le storie di tifosi provenienti da tutto il mondo. Ci sono le commoventi immagini di chi ha sognato fino alla fine di vedere la propria squadra in vetta al mondo per la prima volta, e poi quelle di chi, pur di essere presenti alla rassegna iridata, ha deciso di partire anche con il trattore.

Ma ci sono anche quelle storie curiose capaci di strappare un sorriso, come quella di Javier e dei suoi amici messicani, che passeggiano per le vie centrali della capitale moscovita con la sagoma del loro amico rimasto a casa.

Perché Javier voleva proprio esserci in Russia a sostenere la sua nazionale e progettava questo momento da ben 4 anni, immaginando nei dettagli anche come sarebbero arrivati a destinazione: a bordo di un camioncino. Proprio alla fine, però, la sua partenza viene annullata. Non è un problema di salute a trattenerlo, né un problema familiare bensì… la moglie, che categoricamente gli vieta di partire!

Il povero messicano è stato dunque costretto a rinunciare a quel sogno tanto importante e vedere partire i suoi amici senza di lui. Sarebbe quasi una storia triste se non fosse per quella sagoma che in Russia è ormai diventata una celebrità e raffigura proprio lo sfortunato Javier.

Gli amici non volevano tifare Messico senza di lui e hanno realizzato una sagoma cartonata con la sua immagine che li segue ovunque. Dopo la vittoria della nazionale contro la Germania il finto Javier ha acquistato ancora più popolarità e tutti vogliono una foto con lui.

Mia moglie non mi ha lasciato andare

Ecco le parole che non passano inosservate in chi si imbatte nei tifosi messicani e nella curiosa sagoma, che porta proprio una maglietta con questa scritta che attira l’attenzione e suscita ilarità.

Beve birra, indossa il sombrero e si fa pure immortalare coi turisti: la sagoma di Javier si sta “godendo il viaggio” proprio come avrebbe dovuto fare il suo alter ego, che però non ha ancora perso la speranza di partecipare attivamente a questa spedizione. Pare stia ancora provando a convincere la moglie a lasciarlo andare e chissà che non riesca nel suo intento.

In fondo, se il Messico battendo i campioni del mondo è riuscito a far tremare la terra, magari nella partita in programma contro la Svezia riesce anche a strappare quel sì in casa di Javier e permettere all’uomo di vivere il suo sogno.

Da settembre a dicembre, in 24 città della Russia, poi attraverso 50 Paesi in tutti i continenti. Infine a maggio, il ritorno in Russia. Questo il tour planetario da record della Coppa del mondo FIFA, terminato domenica 3 giugno a Mosca, là dove era partito.

In una Piazza del Maneggio gremita di tifosi, turisti e semplici curiosi, il trofeo è stato presentato ai giornalisti di tutto il mondo; alla cerimonia hanno preso parte il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, l’amministratore delegato del comitato organizzatore di Russia 2018 Alexei Sorokin, la ginnasta Laysan Utiasheva, ambasciatrice dei mondiali, il campione del mondo con la maglia della Germania a Italia ’90 Lothar Matthäus e l’amministratore delegato del progetto Coca Cola – Coppa del Mondo 2018 Mikael Vine.

Proprio l’ex stella di Bayern Monaco e Inter, che tra l’altro detiene il record di partite disputate ai mondiali, ben 25, ha speso parole d’elogio per la Russia:

Oggi provo una grande emozione, è bello vedere tanto entusiasmo non solo negli stadi, ma anche in diverse città della Russia e sono felice di partecipare a questo evento a Mosca… Amo il calcio, Mosca e la Russia e se la Germania dovesse essere eliminata, auguro alla Russia di avanzare il più possibile nel torneo

Al termine della cerimonia il trofeo è stato trasportato al nuovo terminal dell’aeroporto internazionale Sheremetyevo, sotto la supervisione dello staff dell’aeroporto e dei volontari, mentre dal 4 al 7 giugno la Coppa del mondo FIFA sarà esposta a Gorky Park, il più centrale tra i giardini pubblici della capitale russa.

La Coppa del mondo FIFA è stata ideata e disegnata dall’orafo e scultore italiano Silvio Gazzaniga e raffigura due figure umane che alzano al cielo il globo terrestre. Il trofeo è alto 36 cm, è costituito di oro 18 carati e pesa 6,175 Kg. La base contiene due fasce di malachite e nella parte inferiore sono incisi i nomi e l’anno delle nazionali che si sono imposte nei campionati mondiali dal 1974.

 

Si chiude con il botto per l’Italia la prima tappa di Grand Prix 2017-18. Nella seconda e ultima giornata della Rostelecom Cup di Mosca, in Russia, Carolina Kostner (Fiamme Azzurre) compie un’altra straordinaria impresa della sua incredibile carriera e sul ghiaccio della Megasport Arena chiude la gara al 2° posto finale con 215.98 punti, lei che non pattinava in una tappa di Grand Prix da quattro lunghi anni.

Aveva lasciato con un secondo posto alla Rostelecom Cup nel 2013 e riparte proprio da lì. La gardenese ferma il tempo e si arrende soltanto alla campionessa del mondo e padrona di casa Evgenia Medvedeva, prima, tenendosi invece saldamente alle spalle la giapponese Wakaba Higuchi: sulle musiche del “Preludio al pomeriggio di un fauno” di Debussy, Carolina ha firmato un libero da 141.36 punti (68.09 di valutazione tecnica e 73.27 per i components) mostrando la solita strepitosa interpretazione e una prestazione tecnica di primissimo livello.

Reduce dai due podi già conquistati in questo inizio di stagione al Lombardia Trophy di Bergamo e al Finlandia Trophy di Espoo, Carolina Kostner ne centra così subito un altro, regalandosi un esordio da favola quest’anno sul circuito internazionale, dove tornerà a pattinare all’NHK Trophy di novembre, in Giappone.

E’ un esordio eccezionale quello dell’Italia nella prima tappa di Grand Prix 2017-18.
Nella giornata inaugurale della Rostelecom Cup di Mosca, in Russia, gli azzurri chiudono la prima metà di gara con splendide esibizioni e ottimi piazzamenti in attesa dei liberi in programma oggi: stupenda, con il suo miglior primo segmento di gara proposto finora in stagione, a metà gara Carolina Kostner (Fiamme Azzurre) è 2ª alle spalle della sola campionessa mondiale Evgenia Medvedeva e davanti alle giapponesi Higuchi e Sakamoto.
Sulle note di “Ne me quitte pas” la campionessa altoatesina strappa gli applausi della Megasport Arena di Mosca grazie a un programma corto da 74.62 punti (37.93 di valutazione tecnica e 36.69 per i components) pulito, efficace e coinvolgente. Miglior inizio davvero non poteva esserci per Carolina, tornata a competere in una tappa di Grand Prix a quattro anni dall’ultima volta ma sempre capace di emozionare e competere tra le atlete più forti del mondo.
E grandi sorrisi per l’Italia arrivano anche dalla bellissima prestazione di Marchei-Hotárek (Aeronautica Militare-Fiamme Azzurre) tra le coppie di artistico.
I vice campioni nazionali, sulle note disco di “Tu vuo fa l’americano”, alla terza partecipazione consecutiva alla Rostelecom Cup realizzano un programma corto da68.48 punti (35.62 di valutazione tecnica e 33.67 per i components) che a metà gara vale loro il 3° posto provvisorio dietro alle due coppie russe Tarasova-Morozov (primi) e Stolbova-Klimov (secondi).
Dovesse confermarsi domani, il tandem azzurro centrerebbe il primo podio in carriera in una tappa di Grand Prix, migliorando così il quarto posto ottenuto lo scorso anno proprio alla Megasport Arena di Mosca.

Nella danza arriva invece il 5° posto provvisorio per Guignard-Fabbri (Fiamme Azzurre-Icelab), autori a Mosca di un programma corto da 68.99 punti (35.62 di valutazione tecnica e 33.67 per i components) con cui finiscono al momento alle spalle, nell’ordine, degli americani Maia ed Alex Shibutani, dei russi Bobrova-Soloviev e Stepanova-Bukin e dei canadesi Gilles-Poirier, con il podio lontano 2.33 punti.

Questo il programma delle gare di oggi, ora italiana:

Sabato 21 ottobre:

Ore 14.45 – libero danza
Ore 16.35 – libero coppie artistico
Ore 18.20 – libero donne (diretta Eurosport dalle 18.15; Raisport dalle 19.05)

«Avete lasciato qualche medaglia agli avversari?!», chiede ironicamente un utente sulla pagina Facebook della Federazione italiana Tiro a volo. Sorride la Nazionale e mostra con orgoglio le tante medaglie conquistante in questo Mondiale disputato in Russia e appena concluso.
Se nei giorni passati, tra Senior e Junior, sono fioccate medaglie d’oro (ricordiamo su tutti Jessica Rossi, Daniele Resca e Maria Lucia Palmitesssa), anche in prossimità del gong finale, l’Italia piazza altri due colpi d’assoluto prestigio.

Dalla Russia arriva una conferma prima di equivoci: Gabriele Rossetti è sempre il numero uno del mondo nello Skeet. Lo era un anno fa dopo la vittoria alle Olimpiadi di Rio e si è riconfermato al Fox Lodge della capitale russa con la conquista del titolo iridato del 2017. Un titolo individuale che è ulteriormente impreziosito da un perfetto oro a squadre in collaborazione con Tammaro Cassandro e Riccardo Filippelli.
Gabriele Rossetti ha affrontato il Mondiale russo con la consapevolezza di essere al top della preparazione e lo ha voluto ribadire componendo un perfetto percorso di approccio alla finale. L’azzurro di Ponte Buggianese ha conquistato l’accesso al sestetto dei duellanti da primo della classe con un solidissimo 123/125 che nessun altro dei fuoriclasse in gara a Mosca aveva saputo imitare. In finale, dopo che il cipriota Achilleos è rimasto fuori dalla corsa al titolo e si è classificato terzo, l’ostacolo tra Gabriele e la vittoria iridata è stato soltanto la rivelazione tedesca Vincent Haaga, battuto per 54 a 52.

Ma non è tutto perché la spedizione russa si conclude con un’altra medaglia: bronzo nello skeet misto conquistato da Tammaro Cassandro e Katiuscia Spada, bravissimi a restare sempre coi primi e a strappare alla Cina l’ultimo gradino del podio, alle spalle di Russia e
Usa. Mentre tutti si aspettavano il colpaccio della coppia formata dai campioni olimpici Gabriele Rossetti e Diana Bacosi, gli applausi, invece, se li sono presi Cassandro e Spada, lui ventiquattrenne campano nipote di Ennio Falco, oro ad Atlanta e mito dello skeet, lei trentasei anni, umbra di una famiglia di tiratori, entrambi cresciuti a pane e piattelli e fame di vittoria che li ha portati a vincere una medaglia di bronzo che vale oro.