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Il primo trofeo stagionale vinto dalla Juventus non poteva che portare la firma di Cristiano Ronaldo.

Il fuoriclasse portoghese è stato il marcatore decisivo del match di Supercoppa tra Juventus – Milan giocatosi a Jeddah, in Arabia Saudita.

Alla vigilia, sia la vittoria dei bianconeri che il gol di CR7 sembravano abbastanza scontati, e così è stato. Dopo tutto, come ha più volte ribadito l’allenatore Allegri, Ronaldo è stato acquistato soprattutto per la sua incisività nelle finali.

 

 

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Contente pelo meu 1 troféu pela Juventus!! Trabalho feito!!! 🎉🔝🏆

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È lui l’uomo dei trofei portati a casa, è l’uomo delle finali. Con la Supercoppa Italiana il fuoriclasse portoghese conquista il suo ventottesimo trofeo in carriera (uno allo Sporting Lisbona, 10 al Manchester United e 16 con il Real Madrid, oltre all’Europeo vinto con la nazionale portoghese nel 2012). Ai trofei di squadra bisogna aggiungere i tantissimi premi individuali tra cui: cinque Palloni d’oro, quattro scarpe d’oro e due Fifa best player.

NUMERI DA CAPOGIRO

Ma in realtà i numeri sono ancora più impressionanti. Ronaldo ha vinto le ultime undici finali che ha giocato, segnando nelle ultime sette. Con la rete realizzata al Milan il suo record personale sale a quota 19 gol  in 28 finali disputate. In questa sua prima stagione in bianconero ha raggiunto già quota 16 in 26 apparizioni tra tutte le competizioni. La media è di un gol ogni 134 minuti. Mica male per un calciatore che va per i 34 anni e che in molti hanno criticato sia l’alto prezzo pagato dalla Juve per strapparlo al Real Madrid, sia il fatto di essere un calciatore quasi finito.

 

 

 

 

 

 

 

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C🏆MPIONI! Double-tap if you’re celebrating, Bianconeri! ⚪⚫ #SuperCup #SuperJuve   Un post condiviso da Juventus Football Club (@juventus) in data:

Ma CR7 preferisce parlare sul campo e quasi sempre riesce a zittire tutti. La pressione non lo ha mai preoccupato, contro il Milan era lui il calciatore più atteso e non ha deluso le aspettative.

Il 2018 è stato l’anno che ha dato una prima, parziale, risposta a un dubbio che molti sollevavano: cosa farebbero Cristiano Ronaldo e Messi in Italia? Ebbene, sull’argentino nulla è stato ancora scritto e chissà se mai verrà fatto. Sul portoghese, contro ogni previsione, abbiamo numeri, statistiche, tendenze. Perché CR7 alla Juve è stato l’affare dell’anno in Italia e, forse, di sempre. Quando Maradona arrivò in Italia non era ancora il Pibe de Oro, l’uomo degli scudetti del Napoli e del Mondiale argentino. Il portoghese, invece, è sbarcato a Torino essendo già il marziano che tutti conosciamo.

 

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Forza Juve! #FinoAllaFine

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Cristiano Ronaldo ha chiuso l’anno con 49 gol (28 Real, 15 Juve, 6 Portogallo), due in meno di Leo Messi, top scorer del 2018 con 51 reti. Per la prima volta, dal 2011, l’asso di Funchal è andato un gradino sotto la soglia di almeno 50 marcature. Ma non si può certo considerare un anno negativo per CR7, considerando anche il suo passaggio dal Real alla Juventus. Dalla rovesciata all’Allianz Stadium ai gol per l’Allianz Stadium.

Nei record della Juventus c’è anche il suo marchio indelebile. I bianconeri hanno chiuso il girone d’andata con 53 punti su 57. Primato assoluto che supera i precedenti, entrambi juventini. Nella stagione 2005-2006 furono 52, poi cancellati da Calciopoli. Identico punteggio per la squadra di Conte nel 2013-2014. I punti, complessivi, invece sono stati 101, nessuno in Europa ha fatto meglio dei ragazzi di Allegri. Solo il grande Torino nel 1948 seppe tenere questo ritmo. L’unica sconfitta è stata quella con il Napoli ad aprile che non ha comunque impedito di vincere il tricolore, il settimo consecutivo.

Al giro di boa della serie A 2018-2019 Ronaldo è capocannoniere con 14 reti, di cui 4 realizzate su rigore. Poi cinque di destro, quattro di sinistro e uno di testa. A questo dato va aggiunto quello dei 5 assist che consegnano Cristiano a fattore determinante per i gol di Madama. Chiedere informazioni, ad esempio, a Mandzukic, protagonista della migliore annata italiana finora (8 reti). In A ha disputato 19 partite su 19, saltando dall’inizio solo la trasferta di Bergamo e uscendo dal campo solo negli ultimi minuti a Firenze. In Champions il numero 7 è partito piano, ma non è una novità. Il portoghese, solitamente, esplode quando le partite si fanno più calde a eliminazione diretta. Una rete, e che rete, al Manchester United condita da due assist. Senza dimenticare che, complice la discutibile espulsione di Valencia, Ronaldo ha disputato “solo” praticamente 4 gare su 6.

Da diversi mesi, ormai, incanta in maglia bianconera, tuttavia i tifosi della Juventus ricordano ancora bene la rovesciata messa a segno all’Allianz Stadium nella gara d’andata dei quarti di finale della scorsa Champions League, con la maglia del Real Madrid.

Ora quella famosissima acrobazia di Cristiano Ronaldo messa a segno con i Blancos è diventata un’opera d’arte. L’artista che l’ha creata è il colombiano Mauricio Benitez , meglio noto come Mr Bling.

Il capolavoro è stato realizzato con l’utilizzo di migliaia di cristalli Swarovski incastonati. Mr Bling ha voluto immortalare il bel gesto tecnico del calciatore lusitano davanti al pubblico bianconero che in quell’occasione ha applaudito CR7, e che ora lo ha dalla propria parte.

 

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Los objetivos que van de la mano de Dios siempre llegan si o si @cristiano .

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L’opera è stata portata a Torino e Ronaldo ha avuto modo di ammirarla dal vivo e di conoscere l’autore. Tuttavia tra i lavori di Mr Bling non c’è solo l’attaccante juventino, ma anche altri campioni del calibro di Neymar, Messi, Modric e ancora Ronaldo. Già perché l’artista colombiano qualche mese fa aveva già presentato un’altra opera di CR7 con la maglia bianconera, mentre calcia il pallone.

 

 

 

 

 

 

 

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Welcome to my shining world @cristiano Covered With Swarovski Crystals #swarovskicrystals💎 #swarovski #mrblingcolombia @doloresaveiroofficial

 

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Per quanto riguarda Luka Mdoric, l’antagonista stagionale che gli ha soffiato tutti i premi individuali quest’anno, tra cui anche il Pallone d’oro, Mr Bling gli ha dedicato una tavola simile a quella del portoghese, ma con la maglia della nazionale croata.

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Luka Modric con la maglia della Croazia

Ovviamente nella lista non poteva mancare l’eterno rivale di Ronaldo: Lionel Messi, figurato con la maglia dell’Argentina durante l’ultimo Mondiale di Russia 2018.

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Lione Messi con la maglia albiceleste

Per rappresentare la nazionale colombiana, sono state create opere anche ai connazionali Radamel Falcao e Fredy Guarin.

Vent’anni dopo c’è di nuovo un Ronaldo protagonista di Juventus Inter. Non c’è Luis Nazario da Lima, l’ex Fenomeno che ha lasciato il calcio già da diversi anni per dedicarsi a tv…e cucina. Ma i fari saranno puntati sul suo omonimo, all’anagrafe e per talento. Cristiano Ronaldo da Funchal vivrà il suo primo derby d’Italia con la voglia di replicare quanto realizzato in Spagna nei clasici contro il Barcellona. L’Inter è una squadra che, indirettamente, è già entrata nel suo destino di calciatore. Quando era ancora un talento brufoloso e non ancora CR7.

Brufoli e meches, ecco il giovane Ronaldo allo Sporting Lisbona

Il 14 agosto 2002 non è una data come le altre. Entra di diritto nella storia del calcio perché il giorno del debutto di Cristiano Ronaldo con lo Sporting Lisbona. Cristiano ha 17 anni, alle spalle la gavetta nelle giovanili del club. In quella calda sera d’estate c’è il preliminare di Champions League. L’avversaria è l’Inter di Hector Cuper, ancora scottata dal 5 maggio. Al Jose Arvalade di Lisbona i Bauscia hanno Toldo in porta, Materazzi, Cordoba, Zanetti e Coco dietro. A centrocampo Di Biagio, Dalmat, Conceição e Morfeo. Davanti Vieri e Kallon. Nello Sporting allenato dal rumeno Boloni, con Quaresma esterno d’attacco, c’è un giovane molto promettente in panchina.

In quella partita il Ronaldo di cui si parlava era l’altro. Il fenomeno, però assente quella sera. Di Cristiano però si diceva già un gran bene, come ricorda il giornalista Pedro Marques a Uefa.com:

Lo Sporting aveva appena vinto il campionato ma non aveva diritto a entrare alla fase a gironi di UEFA Champions League, quindi doveva affrontare l’Inter. L’estate era stata difficile, perché molti giocatori importanti erano assenti per infortunio: per questo, Ronaldo ha giocato diverse amichevoli. Dopo quella contro il Lione, il quotidiano sportivo Record ha scritto: “Segnatevi il nome di questo ragazzo. È veloce, ha un grande dribbling e sa sempre dov’è la porta”.

Il giovane Ronaldo entra nella ripresa al posto di Tonito. Qualche dribbling e doppio passo davanti a Zanetti, dimostra subito già grande personalità. Il match termina 0-0, al ritorno l’Inter avrebbe poi vinto 2-0 qualificandosi per la fase a gironi di Champions. Dopo la partita di Lisbona, Gigi Di Biagio scambia la maglia proprio col futuro CR7. Ancora non sapeva che aveva in mano la reliquia del più forte giocatore degli anni a venire, assieme a Messi.

Di Biagio con la maglia di Ronaldo (tratto dal programma Sky “Buffa Racconta”)

 

Un record tira l’altro. Cristiano Ronaldo non è mai sazio. Dopo aver collezionato primati di ogni genere (fino all’ultimo guinness su instagram), ha fatto 100. Di gol e presenze ne ha superati già da un po’. La cifra tonda si riferisce alle vittorie in Champions League. È il primo calciatore a riuscirci da solo nella storia. Basti pensare che la Juventus in totale ha vinto 91 partite nella massima competizione europea. Ronaldo l’ha aiutata a conquistare le ultime quattro, come quella con il Valencia che è valsa la qualificazione agli ottavi.


Quello che all’andata l’arbitro Brych gli aveva tolto, Cristiano se l’è ripreso con gli interessi. L’ingiusta espulsione per tocco di capelli su Murillo è un lontano e sbiadito ricordo. CR7 è il leader incontrastato di questa Juve. 10 gol più 6 assist. Il portoghese è entrato nel 44% delle marcature stagionali dei bianconeri in campionato e Champions (16 su 36). Nove i gol in campionato, uno in coppa, quello bellissimo e inutile nella gara beffa con il Manchester United. E quando non segna fa segnare. Chiedere informazioni a Mandzukic, a segno contro il Valencia per la settima volta in stagione, su assist del fuoriclasse di Funchal.

La Juve accede agli ottavi, per il primo posto matematico le basterà vincere in Svizzera tra due settimane contro lo Young Boys. Per Allegri è la nona qualificazione consecutiva alla fase a eliminazione diretta. Quattro volte con il Milan, cinque con la Juve. Ogni volta che il tecnico livornese ha partecipato al trofeo, ha sempre superato la prima fase. Ma quest’anno non basta. L’obiettivo, non troppo velato, è il Wanda Metropolitano di Madrid il 1° giugno 2019. Con questo Ronaldo la strada sembra meno impervia. Soprattutto nella mentalità e nella consapevolezza dei propri mezzi, come lo stesso Allegri ha ammesso:

Siamo cresciuti in tante cose, poi Ronaldo ci dà grande sicurezza. Ci vuole pazienza in partite come questa, ma con la testa siamo riusciti a vincere

Tanta commozione ma anche tanta voglia di non fermarsi e continuare a stupire. È Cristiano Ronaldo, bomber portoghese in forza alla Juventus, il quale ha raggiunto e superato quota 400 reti nei cinque maggiori campionati europei.

Per l’esattezza i gol sono 402 grazie alla doppietta rifilata nell’ultima trasferta di Empoli. Una caterva di gol che CR7 ha segnato nei campionati in cui ha militato: Primeira Liga portoghese, Liga spagnola, Premier League inglese e appunto ora la Serie A.

Un grande curriculum per chi come lui non smette mai di stupire e con la costante voglia di mettersi in gioco e di lavorare duramente per essere sempre al top. In effetti anche oggi, all’età di 33 anni, il lusitano è tra i calciatori che detengono una leadership mondiale.
Uno dei più importanti siti come Transfermarkt addirittura conta ben 405 reti messe a segno da CR7, spesso si perde anche il conto. In totale sono 578 i gol realizzati da professionista.

Davanti al pubblico dell’Allianz Stadium di Torino prima del match contro il Cagliari, il presidente bianconero Andrea Agnelli gli ha concesso una passerella importante proprio per festeggiare lo storico traguardo raggiunto. I tifosi della Juve, ma anche quelli del Cagliari, hanno applaudito per diversi minuti il 5 volte pallone d’oro.

 

 

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Stima, affetto, vittoria! Grande Juve! #finoallafine

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In campo fa sempre parlare di sé a suon di gol e di prestazioni da fuoriclasse, fuori dal terreno di gioco Cristiano Ronaldo è molto attivo sui social network e ora è anche il più seguito su Instagram.

Il campione portoghese, infatti, grazie a suoi 144.4 milioni di followers ha scalzato Selena Gomez, leader indiscussa fino all’arrivo di CR7.

Il profilo Instagram di CR7

Le prodezze sportive con la maglia prima del Real Madrid e ora della Juventus, hanno fatto sì che la fama del lusitano aumentasse a dismisura. Altrettanto importanti sono anche i successi extracalcistici. Ronaldo in questi ultimi anni è diventato un brand umano. Molte aziende sgomitano per accaparrarselo come testimonial dei prodotti.

Nonostante la storia legata alle accuse di stupro che gli sono piovute addosso da Las Vegas, il bomber ha continuato a lavorare e ad allenarsi, utilizzando proprio il popolare social network e raccontando ogni singola attività giornaliera.

 

 

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Happy Halloween to everyone!!🎃👻

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Sul suo profilo si può trovare di tutto riguardo la vita sportiva e privata del calciatore. Dagli allenamenti con i compagni bianconeri alle partite, dal tempo trascorso con la sua grande famiglia alle campagne pubblicitarie. Tutto raccontato su Instagram anche grazie alle storie quotidiane che vengono puntualmente pubblicate.

Foto record per CR7 è quella pubblicata proprio all’annuncio del suo passaggio alla Juventus nel mercato estivo. Raggiunti ben oltre i 12 milioni di like. Foto che entra di diritto nella top ten con il numero di like più alto della storia di Instagram.

 

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Forza Juve! #FinoAllaFine

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Come già detto scalzata la cantante americana Selena Gomez, regina del social da 2 anni, la quale ha deciso di prendersi una pausa dal suo profilo. Sul terzo gradino del podio la cantante Ariana Grande.

Cristiano Ronaldo torna a casa. Nel tempio di Old Trafford in cui è arrivato come una promessa ed è andato via da fuoriclasse. Manchester United Juventus, in programma alle 21 per il gruppo H di Champions League, è la partita di CR7. Con la maglia dei red devils il portoghese ha giocato dal 2003 al 2009, con 292 presenze e 118 gol. In quelle sei stagioni Cristiano vince praticamente tutto consacrandosi come uno dei grandi calciatori della storia dello United. Tre Premier League, una Champions, un Mondiale per club, due Coppe di Lega e una Fa Cup. Il primo Pallone d’Oro lo vince nel 2008 quando gioca in Inghilterra. Poi, nel 2009 il passaggio al Real Madrid per 80 milioni di sterline.


Quando viene ingaggiato dal Manchester, Ronaldo ha 18 anni. E’ uno dei giovani emergenti più promettenti sul panorama internazionale. Si è messo in mostra nel suo Sporting Lisbona, facendo l’esordio in Champions nella stagione 2002-2003 contro l’Inter. Il 6 agosto 2003, per l’inaugurazione dello stadio Josè Alvalad di Lisbona, i biancoverdi dello Sporting incontrano in amichevole lo United. Tra i padroni di casa c’è un giovanissimo Cristiano, con i brufoli in viso e i capelli ossigenati. Sir Alex Ferguson, che attraverso i suoi collaboratori aveva già fatto visionare il portoghese, non ha più dubbi osservandolo dal vivo. In quella partita l’asso portoghese fa letteralmente impazzire il difensore irlandese John O’Shea. Una settimana dopo, per 18 milioni di euro, Ronaldo firma con i Red Devils e viene presentato a Old Trafford assieme al brasiliano Kleberson.

La presentazione con Kleberson e Sir Alex Ferguson

All’arrivo in Inghilterra è solo Cristiano. Vuole mantenere la maglia numero 28 già indossata in Portogallo per non sentire il peso della numero “7”. Quella era stata di George Bests, Steve Coppell, Bryan Robson e David Beckham, passato proprio in quell’estate al Real Madrid. Diventerà anche la sua maglia che lo consacrerà come CR7.

L’esordio è datato 16 agosto, mezz’ora contro il Bolton. Segna il primo gol il 1° novembre 2003 al Portsmouth su punizione, dopo un periodo di adattamento al calcio inglese. La prima stagione è di crescita, 29 presenze in campionato e 4 gol, tra cui il primo nella vittoria in finale di FA CUP ai danni del Milwall. Ma in quel periodo Cristiano è ancora un esterno, un’ala vecchio stampo, non ancora un centravanti di razza come poi diventerà. Nelle stagioni successive il portoghese esplode. Segna il primo gol in Champions contro il Debrecen nei preliminari, contribuisce alle tre Premier di fila vinte dalla squadra di Ferguson assieme a Giggs, Scholes e Rooney. Nella stagione 2007 2008 segna 42 gol in 49 partite, di cui 31 in campionato che gli permettono di vincere il titolo di capocannoniere.

L’8 giugno 2008 è la data cerchiata in rosso nel calendario della sua vita. Allo stadio Lužniki di Mosca Manchester United e Chelsea si contendono la Champions League. CR7 sblocca il match al 26’ con un colpo di testa (Ronaldo, tra i tanti record, è l’unico giocatore ad aver segnato in tre finali di Champions). Pareggia al 45’ Frank Lampard. L’equilibrio regna fino ai calci di rigore. Sul 2-2 si presenta Cristiano dal dischetto. Il suo tiro è parato da Cech. Il mondo potrebbe crollargli addosso, ma il fuoriclasse ha con sé una buona dose di fortuna oltre che un grande talento. Il penalty decisivo per la vittoria del Chelsea è fallito da John Terry, che scivola sul dischetto. Van De Sar respinge il rigore di Anelka, il Manchester United è campione d’Europa, Cristiano vince la sua prima di 5 Champions League.

Un anno dopo lascerà Old Trafford per il Real Madrid, dopo la finale di Roma persa con il Barcellona di Messi. Da allora la maglia numero 7 dei red devils è diventata una maledizione. L’hanno indossata Owen, Valencia, Di Maria, Depay e Sanchez. 34 reti in nove stagioni, il confronto con i 118 gol di Cristiano Ronaldo è impietoso.  Nel 2013 il campione  di Funchal era tornato per la prima volta da avversario, quando il suo Real si qualificò ai quarti di Champions vincendo 2-1 a Old Trafford.  Il gol decisivo fu segnato proprio dal figliol prodigo CR7.

Uno striscione esposto durante Manchester Real del 2013

 

Sono trenta e sono tutti grandi campioni che si sono messi in mostra la scorsa stagione sia nei club che nelle nazionali al Mondiale di Russia 2018.

France Football ha svelato i candidati per la vittoria finale del Pallone d’oro 2018. Premiazione che avverrà il 3 dicembre prossimo a Parigi.

Ci sono Cristiano Ronaldo e Messi, i vincitori degli ultimi 10 palloni d’oro e ci sono i pretendenti per questa stagione: Luka Modric e Antoine Griezmann.

Il croato è stato già premiato come miglior giocatore della Uefa nella doppia veste di leader del centrocampo del Real Madrid vittorioso in Champions e finalista del Mondiale con la Croazia, il francese ha vinto il Mondiale con la Francia e l’Europa League con l’Atletico Madrid.

 

Dunque quest’anno potrebbe finire il duopolio Messi-CR7 che è partito nella stagione 2008, con l’ultima vittoria da parte di Kakà dopo la Champions League vinta dal Milan ad Istanbul contro il Liverpool.

Come nel 2015 tra i trenta campioni non c’è nessun italiano. Lasciato fuori anche Buffon, nonostante la sua ultima grande stagione con la Juventus. La squadra bianconera conta due calciatori: Mario Mandzukic e Cristiano Ronaldo.

Assenti tutti e 5 i pretendenti della scorsa stagione: Buffon, Mertens, Dybala, Dzeko e Bonucci. Presente invece l’ex portiere romanista Alisson Becker, ora con la maglia del Liverpool. Reds che hanno anche il tridente delle meraviglie Mané, Firmino e Salah.

Alle votazioni ci saranno ben 173 giornalisti di tutto il mondo. A presentare l’Italia ci sarà Paolo Condò.

Nella lista la squadra più rappresentata è il Real Madrid con sette calciatori: Marcelo, Varane, Sergio Ramos, Isco, Bale, Benzema e Modric; a cui vanno aggiunti il grande ex Ronaldo e il nuovo portiere Courtois (la scorsa stagione al Chelsea).

Quest’anno verranno consegnati premi anche alla miglior calciatrice e al miglior giovane. La miglior giocatrice dell’anno sarà eletta in base ai voti dei giornalisti, come per gli uomini. Il vincitore del Trofeo Kopa sarà invece designato dai 33 vincitori del Pallone d’oro ancora in vita. Il favorito è Kylian Mbappé.

LA LISTA COMPLETA

1- Sergio Agüero (Argentina/Manchester City)
2 – Alisson Becker (Brasile/Roma poi Liverpool)
3 – Gareth Bale (Galles/Real Madrid)
4 – Karim Benzema (Francia/Real Madrid)
5 – Edinson Cavani (Uruguay/Psg)
6 – Thibaut Courtois (Belgio/Chelsea poi Real Madrid)
7- Cristiano Ronaldo (Portogallo/Real Madrid poi Juventus)
8- Kevin De Bruyne (Belgio/Manchester City)
9- Roberto Firmino (Brasile/Liverpool)
10- Diego Godin (Uruguay/Atletico Madrid)
11- Antoine Griezmann (Francia/Atletico Madrid)
12- Eden Hazard (Belgio/Chelsea)
13- Isco (Spagna/Real Madrid)
14- Harry Kane (Inghilterra/Tottenham)
15 – N’Golo Kanté (Francia/Chelsea)
16 – Hugo Lloris (Francia/Tottenham)
17 – Mario Mandzukic (Croazia/Juventus)
18 – Sadio Mané (Senegal/Liverpool)
19 – Marcelo (Brasile/Real Madrid)
20 – Kylian Mbappé (Francia/Psg)
21 – Lionel Messi (Argentina/Barcellona)
22 – Luka Modric (Croazia/Real Madrid)
23 – Neymar (Brasile/Psg)
24 – Jan Oblak (Slovenia/Atletico Madrid)
25 – Paul Pogba (Francia/Manchester United)
26 – Ivan Rakitic (Croazia/Barcellona)
27 – Mohamed Salah (Egitto/Liverpool)
28 – Sergio Ramos (Spagna/Real Madrid)
29 – Luis Suarez (Uruguay/Barcellona)
30 – Raphael Varane (Francia/Real Madrid)

I primi Young Boys sono stati loro: Max Schwab, Hermann Bauer, Franz Kehrli e Oskar Schwab. Studenti delle scuole superiori di Berna che il marzo 1898 fondano il club Berner Sport Club Young Boys, ispirato agli Old Boys di Basilea, nati quattro anni prima. Dici Svizzera e pensi al Basilea, al Grasshoppers, allo Zurigo e al San Gallo. Eppure i campioni uscenti elvetici sono loro, impegnati stasera all’Allianz Stadium alle 18.55 contro la Juventus nel secondo match del gruppo H.  La squadra di Berna ha perso 0-3 all’esordio in casa in Champions contro il Manchester United.

La prima partita della storia della squadra giallonera si disputa il 17 giugno 1898 contro l’FC Viktoria. I primi anni di vita sono caratterizzati da un acceso dibattito su un eventuale fusione con l’altro club della capitale, l’Fc Berna. Ipotesi che viene scartata in difesa della propria identità. Il primo titolo nazionale arriva nel 1903, ripetuto tra il 1909 e 1911.  La prima coppa di Svizzera è del 1930 mentre dopo la II guerra mondiale retrocede per la prima volta nella seconda serie (1947).

La sconfitta in semifinale di Coppa dei Campioni nel 1959

Gli anni d’oro dello Young Boys sono il decennio tra il 1950 e 1960. Quattro campionati di seguito, due coppe nazionali e l’esordio nelle competizioni internazionali nel 1957. Nella stagione 1958-1959 arriva il miglior risultato europeo nella storia degli svizzeri. La semifinale di Coppa dei Campioni, persa contro i francesi dello Stade de Reims.

Seguono anni bui per quasi un trentennio. La squadra torna a vincere il titolo di campione di Svizzera solo nel 1986, con Supercoppa e Coppa nazionale l’anno successivo. Alla fine degli anni ’90 il club retrocede nuovamente per due volte in seconda serie, prima di tornare stabilmente nella Lega A nel 2001.

L’esordio in Europa League è nella stagione 2012-2013. Il girone è lo stesso di Liverpool e Udinese, gli svizzeri si qualificano al terzo posto (battendo due volte i friulani), ma sono eliminati dall’Anzi, club del Daghestan, che si piazza al secondo posto dietro i Reds.

La sfida in Europa League contro l’Udinese di Benatia

Il nuovo trionfo in campionato è arrivato lo scorso aprile. Dopo otto campionati consecutivi vinti dal Basilea, lo Young Boys ha interrotto il dominio rossoblu vincendo il proprio 12mo titolo nazionale. L’esultanza dei tifosi è stata memorabile con annessa invasione di campo allo Stade de Suisse.

Durante il torneo in corso, la squadra fa un po’ la parte della Juventus di Svizzera: punteggio pieno con 9 vittorie, ben tredici punti di vantaggio sul Thun.

Un mese fa, il sindaco di Berna, Alec Von Graffenried ha proposto di cambiare nome alla formazione oggi allenata da Gerardo Soane, inserendo il nome della capitale. Da Young Boys a YB Berna, per dare maggiore visibilità alla città visto il profilo europeo raggiunto dal club. Bisognerà capire come la prenderanno i tifosi gialloneri.

L’invasione di campo per celebrare il titolo di Campione di Svizzera lo scorso aprile