Tragedia per il ciclismo italiano: e’ morto Michele Scarponi, dopo essere stato investito da un autocarro mentre si allenava nei pressi del suo paese natale in provincia di Ancona, Filottrano. Aveva 37 anni e gareggiava per l’Astana. Lascia la moglie Anna e due figli gemelli, Giacomo e Tommaso.
L’incidente è avvenuto ad un incrocio: secondo le prime ricostruzioni, l’autista dell’autocarro, un 57enne del posto, non avrebbe visto il ciclista e lo avrebbe dunque centrato in pieno.
Sull’episodio è stata aperta un’indagine e sequestrati i mezzi su disposizione del magistrato di turno.

“L’Aquila di Filottrano” come veniva chiamato, nato ad Osimo il 25 settembre 1979, era diventato professionista nel 2002. Lo scalatore azzurro ha vinto il Giro d’Italia 2011 (tre volte e’ arrivato quarto) dopo la squalifica di Alberto Contador mentre nel 2009 si era aggiudicato la Tirreno-Adriatico. Ha anche fatto parte della nazionale italiana prendendo parte a due Mondiali prof (Mendrisio 2009 ritirato e Toscana 2013 arrivato 16esimo).
“Una tragedia, un destino scritto male”. Con queste parole e con tanta emozione, il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco ha commentato all’Italpress la morte del ciclista. “E’ successo mentre era in bici ad un incrocio a Filottrano, un camion lo ha travolto. Era tornato ieri sera e gia’ stamattina era in bici, questo dimostra l’altissimo attaccamento al lavoro di questo ragazzo” ha detto Di Rocco. “E’ stato un professionista esemplare, un uomo squadra in tutti i sensi”.
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