Robin Van Persie è atterrato dopo una lunga carriera volante. Il lungo salto dell’olandese, simile al tuffo contro la Spagna nei Mondiali 2014, ha toccato terra nella sua casa di Feyenoord. Lo stadio De Kuip. L’attaccante, che ad agosto compirà 36 anni, ha disputato la sua ultima partita da professionista contro l’Ado Den Haag nel campionato olandese. Il risultato finale, ko interno per 0-2, ha interessato pochi. La notizia del giorno era il ritiro di un formidabile goleador che detiene il primato di reti con la maglia dell’Olanda (50 gol). Meglio di Cruijff e Van Basten, giusto per citare le prime due leggende del calcio arancione.
Done. #RVPLegend
— Feyenoord Rotterdam (@Feyenoord) 12 maggio 2019
La carriera di Van Persie
Van Persie è uscito dal campo al 92’, salutato dalle due squadre disposte ai lati del campo per lasciare la scena al centravanti di Rotterdam. Il Feyenoord, la sua casa, da cui è andato via nel 2004 per l’Inghilterra. Otto anni all’Arsenal, tre al Manchester United, altri tre in Turchia nel Fenerbahce. Per due anni consecutivi capocannoniere in Premier, nel 2012 e nel 2013 con 30 e 26 sigilli. L’olandese volante, the Flying Dutchman, non ha perso il vizio del gol anche quest’anno, quando ha disputato la sua ultima stagione giocando da mediano. In 24 partite va a segno 16 volte, contribuendo al terzo posto del Feyenoord dietro Ajax e Psv Eindhoven.
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In 19 anni da professionista ha segnato 271 gol con i club e 50 con la Nazionale olandese. Memorabile il gol in tuffo ai Mondiali brasiliani nel 2014 contro la Spagna. Un gesto che è valso a Van Persie un murales in una favela di Rio de Janeiro. I tanti infortuni non hanno fermato la sua classe, dispensata tra gli anni all’Arsenal di Wenger e quelli a Old Trafford con lo United, vincendo una FA Cup con i gunners e una Premier League con i red devils.
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