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Il primo trofeo stagionale vinto dalla Juventus non poteva che portare la firma di Cristiano Ronaldo.

Il fuoriclasse portoghese è stato il marcatore decisivo del match di Supercoppa tra Juventus – Milan giocatosi a Jeddah, in Arabia Saudita.

Alla vigilia, sia la vittoria dei bianconeri che il gol di CR7 sembravano abbastanza scontati, e così è stato. Dopo tutto, come ha più volte ribadito l’allenatore Allegri, Ronaldo è stato acquistato soprattutto per la sua incisività nelle finali.

 

 

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Contente pelo meu 1 troféu pela Juventus!! Trabalho feito!!! 🎉🔝🏆

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È lui l’uomo dei trofei portati a casa, è l’uomo delle finali. Con la Supercoppa Italiana il fuoriclasse portoghese conquista il suo ventottesimo trofeo in carriera (uno allo Sporting Lisbona, 10 al Manchester United e 16 con il Real Madrid, oltre all’Europeo vinto con la nazionale portoghese nel 2012). Ai trofei di squadra bisogna aggiungere i tantissimi premi individuali tra cui: cinque Palloni d’oro, quattro scarpe d’oro e due Fifa best player.

NUMERI DA CAPOGIRO

Ma in realtà i numeri sono ancora più impressionanti. Ronaldo ha vinto le ultime undici finali che ha giocato, segnando nelle ultime sette. Con la rete realizzata al Milan il suo record personale sale a quota 19 gol  in 28 finali disputate. In questa sua prima stagione in bianconero ha raggiunto già quota 16 in 26 apparizioni tra tutte le competizioni. La media è di un gol ogni 134 minuti. Mica male per un calciatore che va per i 34 anni e che in molti hanno criticato sia l’alto prezzo pagato dalla Juve per strapparlo al Real Madrid, sia il fatto di essere un calciatore quasi finito.

 

 

 

 

 

 

 

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C🏆MPIONI! Double-tap if you’re celebrating, Bianconeri! ⚪⚫ #SuperCup #SuperJuve   Un post condiviso da Juventus Football Club (@juventus) in data:

Ma CR7 preferisce parlare sul campo e quasi sempre riesce a zittire tutti. La pressione non lo ha mai preoccupato, contro il Milan era lui il calciatore più atteso e non ha deluso le aspettative.

Solamente cinque delle trenta finali di Supercoppa Italiana sono terminate ai calci di rigore, ma quando in campo (e fra l’altro sempre all’estero) sono stati avversari bianconeri e rossoneri… E’ solo una delle tante curiosità scovate da FootStats.it, realtà specializzata in statistiche del calcio italiano, per la finale di Supercoppa italiana tra Juventus e Milan (qui le quote Replatz) in programma questa sera, mercoledì 16 gennaio, alle 18.30.

UN PO’ DI NUMERI DAL 14 GIUGNO 1989 IN POI

Quella che andrà in scena mercoledì 16 gennaio 2019 sarà la 31esima edizione della Supercoppa Italiana. La decima disputata fuori dai confini nazionali: States (1993 e 2003), Libia (2002), Cina (2009, 2011, 2012 e 2015), Qatar (2014 e 2016). Piantando la bandierina, con l’edizione in programma a Gedda, in 12 impianti di 12 differenti centri abitati. Per 22 volte (73,4%) la gara è durata gli usuali novanta minuti. In 3 circostanze (10%) per decretare la squadra vincitrice è stata necessaria la disputa dei supplementari. Infine, gli spettatori hanno assistito ai calci di rigore in 5 occasioni (16,6%). Dei 96 gol marcati, abbiamo conteggiato le reti fra il fischio d’inizio e il 120’, 88 sono arrivati nei tempi regolamentari (39 prima dell’intervallo per il tè), 8 nella mezz’ora aggiuntiva.

 Ammontano a 11 i club che hanno provato a mettere le mani sul trofeo, ma ci sono riusciti solo in 9:
Inter (5)
Juventus (7)
Lazio (4)
Milan (7)
Napoli (2)
Parma (1)
Roma (2)
Sampdoria (1)
Torino (1)
Vicenza (1)
Fiorentina (1)

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Gli allenatori che si sono sfidati hanno raggiunto, con Gennaro Gattuso, quota 33. Mentre i vincitori ammontano a 19:
Lippi Marcello (4 vittorie)
Capello Fabio (4)
Allegri Massimiliano (2)
Mancini Roberto (2)
Eriksson Sven Goran (2)
Benitez Rafa (2)
Conte Antonio (2)
Boskov Vujadin (1)
Spalletti Luciano (1)
Ancelotti Carlo (1)
Mourinho José (1)
Ranieri Claudio (1)
Ballardini Davide (1)
Bigon Alberto (1)
Inzaghi Simone (1)
Malesani Alberto (1)
Montella Vincenzo (1)
Sacchi Arrigo (1)
Trapattoni Giovanni (1)
Scala Nevio (1)
Bianchi Ottavio (1)
Caso Domenico (1)
Gasperini Gian Piero (1)
Gattuso Gennaro Ivan (1)
Guidolin Francesco (1)
Maifredi Luigi (1)
Mazzarri Walter (1)
Mondonico Emiliano (1)
Petkovic Vladimir (1)
Pioli Stefano (1)
Prandelli Cesare (1)
Tabarez Oscar (1)
Zaccheroni Alberto (1)

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STATISTICHE E PRECEDENTI DEGLI INCROCI FRA JUVENTUS E MILAN

Al King Abdullah Sports City Stadium si sfideranno i due club con più successi nella competizione. La Juventus, con questa sono 14 le partecipazioni, ha in bacheca già 7 trofei. Stesso numero di vittorie per il Milan che però toccherà quota 11 presenze. I bianconeri hanno incrociato 6 differenti avversari:
Inter (0V – 1P)
Lazio (2V – 2P)
Milan (1V – 1P)
Napoli (1V – 2P)
Parma (2V – 0P)
Vicenza (1V – 0P)

Per 8 volte hanno giocato solo novanta minuti (5V – 3P), in 2 match sono arrivati ai supplementari (1V – 1P), mentre in 3 occasioni sono ricorsi ai calci di rigore (1V – 2P). I rossoneri hanno incrociato uomini e schemi con 7 diversi rivali:
Fiorentina (0V – 1P)
Inter (1V – 0P)
Lazio (1V – 0P)
Juventus (1V – 1P)
Parma (1V – 1P)
Sampdoria (2V – 0P)
Torino (1V – 0P)

Delle dieci finali affrontate 7 sono terminate ai tempi regolamentari (5V – 2P), mentre 3 partite hanno richiesto i penalty (2V – 1P). Curiosità storica: le finali di Supercoppa Italia Juventus-Milan sono terminate entrambe ai calci di rigore. Il 3 agosto 2003, dopo lo 0-0 al 90’ e l’1-1 al 120’ (Pirlo e Trezeguet), fu 6-4 per i bianconeri dagli undici metri. Il 23 dicembre 2016, con l’1-1 maturato nel primo tempo e arrivato fino al triplice fischio finale (Chiellini e Bonaventura), fu quindi 5-4 per i rossoneri.

CONFRONTI FRA JUVENTUS E MILAN IN SERIE A, COPPA ITALIA E SUPERCOPPA ITALIANA*

194 incontri disputati
75 vittorie Juventus
63 pareggi
56 vittorie Milan

* Per l’esito finale considerato il punteggio al 90’ oppure al 120’ in caso di supplementari.

Una donna che vorrà andare allo stadio per la Supercoppa italiana non potrà farlo. O quantomeno, non potrà andarci da sola. La Lega calcio ha pubblicato il comunicato con le disposizioni per il trofeo in palio in Arabia Saudita il 16 gennaio. Si gioca al “King Abdullah Sports City Stadium” di Jeddah alle 18.30 italiane. Tra le righe della notizia, pubblicata in pompa magna con toni entusiasti per gli oltre “50mila tagliandi staccati in poche ore”, si legge:

I settori indicati come “singles” sono riservati agli uomini, i settori indicati come “families” sono misti per uomini e donne

In pochi minuti l’annuncio social della Lega diventa virale e scoppia la bufera. Già quando fu annunciata la sede della Supercoppa, in molti polemizzarono con la scelta di via Rosellini. L’Arabia Saudita non brilla certo per la salvaguardia dei diritti umani. Il caso del giornalista Khashoggi, ucciso a Istanbul nel consolato arabo lo scorso 2 ottobre, è ancora sulle pagine di giornali di tutto il mondo. Solo qualche giorno fa l’accusa del New York Times di aver comprato bambini soldato per combattere la guerra in Yemen. Le donne saudite, inoltre, possono guidare solo dal 2017 e fino all’anno scorso non potevano mai assistere a una gara sportiva.


La polemica viaggia sui social, dagli osservatori fino alle forze politiche. Il comunicato della Lega stride con le iniziative più volte sostenute dal calcio italiano per la lotta alla violenza sulle donne. Solo qualche settimana fa i calciatori sono scesi in campo dipingendosi le guance di vernice rossa. Ora appare paradossale che una donna non potrà recarsi da sola per la finale della Supercoppa italiana. Un evento ufficiale targato Lega calcio e che vale circa 7 milioni di premi. In nome del Dio denaro, evidentemente, anche i diritti sono meno diritti.

Donnarumma festeggia un altro record: dopo essere stato riconosciuto il migliore giocatore under 20 d’Europa (secondo la classifica del CIES Football Observatory), nella partita Milan-Napoli ha raggiunto le 100 presenze in Serie A.

Questo traguardo diventa eccezionale se si pensa che è il calciatore più giovane di sempre a registrare questo primato. 19 anni, 1 mese e 21 giorni: proprio la sua età lo fa balzare in cima alla classifica, superando anche Gianni Rivera, detentore del record dal lontano 1963.

Si lascia dunque alle spalle non solo figure come quella di Rivera (19 anni, 5 mesi e 9 giorni), ma supera anche Piola, Colaussi, Mancini, Maldini, Buso e Totti. 

1G. Donnarumma19 anni, 1 mese, 21 giorni
2Rivera19 anni, 5 mesi, 9 giorni
3Piola19 anni, 11 mesi, 19 giorni
4Colaussi20 anni, 1 mese, 22 giorni
5Mancini20 anni, 2 mesi, 28 giorni
6P. Maldini20 anni, 8 mesi
7Buso21 anni, 1 mese, 22 giorni
8Totti21 anni, 3 mesi, 29 giorni

 

Donnarumma, da molti definito come l’erede di Buffon, ha cominciato a giocare giovanissimo, debuttando in Serie A a 16 anni. Fedele alla maglia del Milan, da allora è rimasto titolare della squadra rossonera e nel suo palmares sono diverse le parate storiche che lo rendono un grande portiere.

Quella che lo stesso protagonista ritiene la più importante parata della sua carriera lo vede tornare con la mente fino alla Supercoppa giocata contro la Juventus nel 2016 a Doha. Un trofeo vinto dai milanisti ai rigori, in cui decisivo è stato l’intervento di Donnarumma su Dybala, deviando quel gol che ha deciso la vittoria del suo Milan.

E nella sua centesima presenza in Serie A diventa l’eroe del match, con un’altra incredibile parata inflitta a Milik, che proprio negli ultimi minuti ha tentato il colpaccio. Donnarumma esulta per la sua azione e così risponde ai microfoni dei giornalisti una volta terminato il derby di San Siro:

Non so se sia la parata Scudetto perché mancano ancora molte partite e auguro al Napoli di giocarsela fino alla fine. E’ stata una bella parata all’ultimo secondo, non ho pensato agli avversari, ho esultato per la parata. Ci alleniamo sempre al massimo, poi è normale che un portiere abbia degli alti e bassi. Io continuo a lavorare e a dare sempre tutto come ho sempre fatto. Ringrazio anche il mister per le belle parole, stiamo lavorando bene ma il merito è anche della squadra che mi dà grande tranquillità

E a chi lo accosta alla figura di Dida nella partita contro l’Ajax in Champions League ecco cosa si sente di rispondere:

Questa parata come quella di Dida nel 2003 contro l’Ajax? L’ho vista molte volte quella parata, si stavano giocando la Champions e credo che la sua parata sia stata più difficile

Obiettivo ma schietto, Donnarumma gioca per passione (altro motivo che lo rende così simile a Buffon!) e non si cura del domani, delle decisioni del calciomercato o di Reina come secondo:

Una parata che mi fa venire voglia di diventare una bandiera rossonera? Sì, fa piacere fare queste parate ma di mercato non so niente. Io penso solo a lavorare e a dare il massimo per questa maglia. Per il mercato ci penseranno il mio agente e la società. Reina degno di farmi da secondo? Questo non lo so. Gli faccio i complimenti perché è un grandissimo portiere, ha dato tanto al calcio e lo darà ancora per molto tempo

Di certo, visti i suoi risultati, non ha motivo di temere per il futuro. Nel frattempo, però, entra nella storia del calcio con questo suo record raggiunto a soli 19 anni.