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Una finale dall’esito scontato: così è stata definita l’ultima grande sfida prima di assegnare la Coppa di Francia. Ma sogni, emozioni e una partita giocata fino alla fine con impegno da entrambe le squadre dicono che dietro la vittoria della favorita c’è molto di più.

Il Paris Saint Germain vince per 2-0 contro la formazione di terza divisione del Les Herbiers.

Les Herbiers contro Psg: due team a confronto completamente differenti per esperienza e storia.

Indiscussa la forza della squadra francese di Mbappè e compagni, alla sua dodicesima Coppa di Francia conquistata (di cui quattro consecutive) e reduce da altri importanti trofei.

La sua rivale in campo, Les Herbiers, arriva in finale con un passato costellato solo da impegno e grinta, direttamente dalla terza divisione. A sorpresa arriva fino alla fine del percorso, vivendo una favola che non ha mai smesso di far emozionare sia i giocatori che l’allenatore Stephane Masala.

Il vero successo sarà quello di resistere il più a lungo possibile. Secondi? Minuti? Un’ora? Non lo so. L’importante non è il risultato: voglio solo vedere Parigi negli occhi

Queste le parole del tecnico di origini sarde prima della partita. Nonostante la consapevolezza del dislivello fra i due club, non hai voluto smettere di lottare e sognare incitando i suoi ragazzi a dare il massimo e godersi questa notte magica. E così è stato.

Alla vigilia della gran finale erano in tanti ad aspettarsi una goleada ma la squadra della piccola cittadina della Vandea è riuscita a sorprendere anche in campo, tenendo testa alla sua avversaria e incassando poi la sconfitta con onore. Per quasi trenta minuti di gioco la rete del Les Herbiers è rimasta inviolata. Complice anche un pizzico di fortuna, tra pali e gol annullati, la partita si è sbloccata per merito di Lo Celso e poi si è conclusa con il gol di Cavani su rigore nel secondo tempo.

Ma allo Stade de France è una festa per tutti, anche per quella squadra inaspettatamente in finale, che ha comunque sfiorato l’impossibile in un’impresa degna di essere raccontata. E come ogni favola, anche quella del Les Herbiers ha un suo lieto fine, che in questo caso non è la vittoria finale, ma la gioia di innalzare la Coppa di Francia insieme ai Campioni.

Al termine del match, infatti, lo stadio esulta per il gesto compiuto dal capitano del Psg, Thiago Silva, che prima di sollevare la Coppa chiama il capitano rivale, Sebastien Flochon, per condividere quel momento di festa.

Tra gli applausi generali si conclude una serata ricca di emozioni per entrambe le squadre, che chiudono la Coppa di Francia senza rimpianti, l’una per aver siglato il nuovo record di vittorie e l’altra per essere arrivata in finale contro ogni pronostico e aver lasciato il segno nella storia del suo paese di appena 15.000 persone.

Settantamila anime in silenzio. Per sessanta secondi. Un respiro profondo, intenso e sentito. Tutto lo Stade de France si è unito per ricordare le vittime inglesi del terrorismo. Francia – Inghilterra era l’amichevole di lusso.
Più che amichevole, una serie di gesti di fratellanza per ribadire unione e testa altra contro il terrorismo che a Manchester e a Londra ha lasciato sangue e morti: trenta persone uccise, tanti feriti.

La Francia, che ha sua volta ha pianto per i propri cari, ha aperto le braccia e accolto gli inglesi. Emozioni e brividi continui prima dell’inizio del match: l’inno “God save the Queen” cantato all’unisono, proprio come “Don’t look back in anger”, pezzo icona degli Oasis, scritto da Noel Gallagher e lanciato come singolo nel 1996 e tratto dall’album, dell’anno prima, (What’s the Story) Morning Glory?

E’ con la musica che si risponde all’ignobile terrore. Tutti insieme: è uno scambio reciproco di affetto e omaggi proprio come aveva fatto due anni fa l’Inghilterra dopo gli attacchi del 13 novembre. Gesti spontanei e genuini come quelli visti tra tifosi del Borussia Dortmund e Monaco dopo l’attacco al pullman della squadra tedesca.

Contro ogni paura, non solo nello stadio, ma anche nelle ore precedenti: ecco alcuni tifosi inglesi in giro per le strade di Parigi cantare ancora un brano degli Oasis, questa volta “Wonderwall”:

Le doverose misure di sicurezza, tiratori scelti e reparti speciali non hanno frenato l’entusiasmo per una partita bella da vedere e tifare. Hanno vinto i Blues per 3-2, nonostante l’inferiorità numerica per espulsione di Varane. Ritmi frenetici e tanta voglia di fare con Mbappé e Dembélé da un lato e con Kane, autore di una doppietta, dall’altro. E’ proprio il centravanti del Tottenham ad aprire i giochi al 9’, poi pari di Umtiti al 22’ e raddoppio francese con Sidibé al minuto 43. Nella ripresa Kane trasforma dal dischetto al 48’. Ma i ragazzi di Deschamps non demordono e al 78’ mettono la freccia per il definito sorpasso con la rete di Dembélé.

Sul campo abbiamo visto il talento dei calciatori del prossimo futuro; sugli spalti si guarda avanti e non indietro (con rabbia) come suggerisce proprio il brano degli Oasis. Perché c’è bisogno di coraggio, di guardarsi dentro e di diventare grandi. Con un sorriso e con un inno alla vita.