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Osservando la carriera di Dejan Stankovic si potrebbe parlare di un calciomercato delle Nazionali. Strambo da dirsi, ma la curiosità che lega il calciatore serbo è davvero unica nel suo genere. L’ex centrocampista di Lazio e Inter, infatti, ha partecipato a tre edizioni dei Mondiali di calcio vestendo tre casacche differenti. In ordine Jugoslavia 1998, Serbia&Montenegro 2006, Serbia 2010.

La sua storia è molto diversa da quella degli oriundi o di giocatori che hanno fatto le trafile giovanili in una Nazionale e poi da “adulti” hanno scelto di cambiare bandiera: Dejan, nato a Belgrado l’11 settembre 1978, ha di fatto subito le evoluzioni geopolitiche che hanno scosso i Balcani e che hanno portato alla nascita di diverse nazioni indipendenti.

Con la Jugoslavia fa il suo esordio a 19 anni in prima squadra e colleziona 23 presenze. Partecipa al Mondiale in Francia nel 1998, disputa tre partite e arriva fino agli ottavi con la sua Nazionale, dove però esce sconfitto dall’Olanda per 2-1.

Dopo il disfacimento della Jugoslavia, diventa, nel 2003, ufficialmente calciatore della Serbia&Montenegro. Sulla panchina, al suo esordio, siede Dejan Savicevic e con la sua seconda Nazione partecipa ai disastrosi Mondiali del 2006 in Germania: tre sconfitte su tre, in mezzo pesante 6-0 contro l’Argentina e, per Dejan unica soddisfazione nell’ultimo match (perso 3-2 contro la Costa d’Avorio) nel quale indossa la fascia di capitano. Dopo 24 presenze si cambia ancora.

Nonostante i tre cambi di casacca, verrebbe da dire, per Stankovic non c’è stata molta gloria durante i campionati mondiali. Anche il terzo tentativo, Sudafrica 2010 con la Nazionale serba, viene sprecato malamente. Nonostante i vari Ivanovic, Kuzmanovic, Vidic, Subotic, Koralov e Krasic, la Serbia esce già nella prima fase perdendo contro Ghana e Australia. In mezzo una flebile speranza con la vittoria per 1-0 sulla Germania.
Per Stankovic tre presenze con la fascia di capitano al braccio e il record: con la partecipazione ai mondiali del 2010 diviene il primo giocatore della storia ad aver partecipato a 3 fasi finali di un mondiale con la maglia di tre nazionali diverse, superando Robert Jarni Robert Prosinecki fermi a due (nel 1990 con la Jugoslavia e nel 1998 con la Croazia).

Il 6 settembre 2011 in Serbia-Fær Øer 3-1, il centrocampista serbo tocca quota 100 presenze in Nazionale, mentre dopo la mancata qualificazione all’Europeo del 2012 decide di ritirarsi. Stankovic chiude definitivamente la carriera con la Serbia nell’amichevole di Novi Sad dell’11 ottobre 2013, contro il Giappone: con i dieci minuti disputati in questa sfida diviene il calciatore ad aver vestito più volte la maglia serba, ben 103.

Inizia con una vittoria sofferta sul Montenegro (67-66) il cammino dell’Italia al torneo di Tolosa. Dopo un primo tempo francamente difficile, gli Azzurri si riscattano nel secondo e si producono in uno sforzo incredibile negli ultimi 10 minuti fatti di cuore, difesa e doti balistiche.

Belinelli chiude con 24 punti (ottavo marcatore di sempre con la Nazionale con 1886 punti) ed è la punta di un iceberg che trova a rotazione protagonisti diversi in grado di aiutare la causa.

Coach Messina:

“Il Montenegro è senza dubbio la squadra migliore che abbiamo affrontato finora per stazza e talento. Noi abbiamo avuto un impatto difficile faticando a prendere le misure ad una squadra ben organizzata da coach Tanjevic. Poi abbiamo avuto una bella reazione ritrovando la nostra identità; muovendo la palla in attacco cambiando lato e buttandoci su ogni pallone in difesa ma con intelligenza. Una vittoria come questa non può che farci credere ancora di più in noi stessi e nel nostro lavoro”.

 

Azzurri di nuovo in campo questo pomeriggio contro il Belgio nella seconda giornata del torneo. Diretta su Sky Sport 1 e Sky Calcio con il commento di Flavio Tranquillo e Davide Pessina.

Il tabellino

Torneo di Tolosa: Italia-Montenegro 67-66 (14-20, 12-19, 20-14, 21-13)
Italia: Hackett 3 (0/1, 1/2), Della Valle ne, Belinelli 24 (3/7, 4/7), Aradori 6 (1/4, 1/5), Filloy 3 (1/5 da tre), Biligha 2 (1/2), Melli 5 (1/2, 1/2), Pascolo 4 (2/2), Cervi, Cinciarini (0/1), Abass 2 (1/3), Baldi Rossi 3 (0/2, 1/2), Burns 5 (1/1 da tre), Datome 10 (2/3, 2/3). All: Messina
Montenegro: Vucevic 7 (3/11), Mihailovic 1 (0/2 da tre), Sehovic 5 (0/1, 1/3), Pavlicevic ne, Radoncic 11 (1/1, 2/2), Todorovic 5 (1/2), Djurisic 7 (1/1, 1/2), Rice 7 (2/6, 0/3), Dubljevic 13 (2/5, 0/1), Barovic 6 (3/5), Djukanovic (0/1, 0/3), Ivanovic 4 (0/1, 1/5), Vranjes ne, Nikolic ne. All: Tanjevic

Arbitri: Hamzaoui, Thepenier, Oliot

Tiri da due Ita 11/27, Mne 13/34; Tiri da tre Ita 12/27, Mne 5/21; Tiri liberi Ita 9/9, Mne 25/37. Rimbalzi Ita 37, Mne 38. Assist Ita 13, Mne 13.

Il Settebello, bronzo olimpico a Rio de Janeiro, è battuto dal Montenegro vice campione d’Europa 5-4 e chiude al sesto posto la 13esima edizione dei mondiali di pallanuoto. Alla Alfred Hajos di Budapest, sull’Isola Margherita, la squadra di Alessandro Campagna si congeda con il revival della finale olimpica per il terzo posto, vinta 12-10 il 20 agosto 2016 a Rio de Janeiro.
Nei primi 18’49 segna solo Drasko Brguljan tra i montenegrini, poi Draskovic per il primo e decisivo break della partita (4-2 e 5-3).

Gli azzurri – con Tempesti subentrato a Volarevic negli ultimi nove minuti – restano sempre in scia con le reti di Renzuto Iodice (1-1), Bodegas (2-2) e una doppietta di Mirarchi (3-4, 4-5), ma nell’ultimo tempo non riescono ad agganciare il pari.

il ct alessandro campagna

“La squadra è sembrata un po’ stanca, soprattutto nella parte conclusiva. Non so se si tratta di stanchezza di natura fisica o psicologia, forse entrambe, ma oggettivamente non mi è piaciuto come ha interpretato la partita. Ci è mancata la cattiveria davanti al portiere malgrado abbiamo prodotto molte occasioni favorevoli. La partita mi lascia l’amaro in bocca perché non è l’espressione della squadra e non rispecchia quello che si è visto negli incontri precedenti”.

Montenegro-Italia 5-4
Montenegro: Lazovic, Drasko Brguljan 3, Banicevic, Petkovic, Darko Brguljan, Aleksandar Radovic, Draskovic 2, Ukropina, Duro Radovic, Misic, Cukcovic, Murisic, Scepanovic. All. Gojkovic.
Italia: Tempesti, Di Fulvio, Gitto, Figlioli, Presciutti, Mirarchi 2, Nora, Fondelli, Renzuto Iodice 1, Bodegas 1, Aicardi, Bertoli, Volarevic. All. Campagna.
Arbitri: Stavridis (Gre) e Buch (Esp).
Note: parziali 1-1, 1-1, 3-2, 0-0. Superiorità numeriche: Montenegro 3/8, Italia 2/7. Espulso con sostituzione Aicardi (I) a 4’58 del terzo tempo. Uscito per limite di falli Draskovic (M) a 5’56 del quarto tempo. Spettatori 5000 circa. In porta Scepanovic (M) e Volarevic (I) sostituito da Tempesti al 7′ del terzo tempo.

L’Italia bronzo olimpico affronterà il Montenegro vice campione d’Europa nella finale per il quinto posto mondiale sabato alle 13.30.

Tutto facile contro l’Australia, già battuto 13-5 nella prima fase, quando servivano 10 gol di scarto per scavalcare l’Ungheria in testa al girone, passare ai quarti di finale e continuare il cammino dal lato buono del tabellone. Ritmi bassi, pochi falli gravi, break di 4-0 per il 4-2 del primo parziale, poi vantaggio gestito in pieno controllo (2-2 e 0-0 nelle frazioni centrali) sino all’8-4 conclusivo e l’Australia incapace di superare la difesa azzurra dal 4′ del secondo tempo.

mondiali di pallanuoto

In gol per l’Italia, che ha schierato Volarevic nei primi due tempi e Tempesti nei secondi, Figlioli e Di Fulvio, autori di una doppietta, Gitto, Presciutti, Bodegas, Aicardi.

Australia-Italia 4-8
Australia: Slade, Putt, George Ford, Kayes 1, Power, Edwards, Gilchrist 1, Younger, Andrew Ford, Fannon, Hollis 2, Brooks, Hrysanthos. All. Fatovic.
Italia: Tempesti, Di Fulvio 2, Gitto 1, Figlioli 2 (1 rig.), Presciutti 1, Mirarchi, Nora, Fondelli, Renzuto Iodice, Bodegas 1, Aicardi 1, Bertoli, Volarevic. All. Campagna.
Arbitri: Molnar (Hun) e Putnikovic (Srb).
Note: parziali 2-4, 2-2, 0-0, 0-2. Espulso con sostituzione Hollis (A) a 3’15 del quarto tempo. Superiorità numeriche: Australia 0/7, Italia 3/9. In porta Volarevic (I) dall’inizio, Tempesti dal terzo tempo. Spettatori 1000 circa.