Sta rispondendo alla grande anche quest’anno perché come ha più volte ribadito a Nizza si trova bene e ha trovato il suo habitat calcistico. È Mario Balotelli che, nonostante i gol e le buone prestazione, fa parlare di sé, anche dopo dieci anni dal suo esordio nel calcio professionistico.
Il 16 dicembre 2007 SuperMario calcava per la prima volta i campi della Serie A con la addosso la maglia dell’Inter contro il Cagliari. Da allora ne è passato di tempo: tra gol, balotellate e cambi di maglia. Tra le varie squadre cambiate (grazie alle manovre del procuratore Mino Raiola) l’attaccante ha vestito le maglie delle due squadre di Milano oltre a tre esperienze all’estero (due in Inghilterra: Manchester City e Liverpool, oltre al Nizza).
A Nizza, città della sua attuale squadra, Balotelli ha trovato la giusta tranquillità calcistica e vitale. Quest’anno la squadra, dopo un avvio stentato il Ligue 1, è riuscita a rimettersi in sesto e ad inanellare una serie di risultati positivi in campo, sia in campionato che in Europa. Merito del nuovo allenatore Lucien Favre che ha sostituito l’esonerato Claude Puel, ma soprattutto grazie alle reti e alle belle prestazioni di SuperMario. In effetti l’attaccante italiano, in questa stagione, ha già raggiunto quota 10 reti nel massimo campionato francese oltre alle altre cinque messe a segno tra preliminari di Champions League ed Europa League.
Ovviamente le belle apparizioni in campo fanno pensare a quello che sarebbe stato per la nazionale azzurra con la presenza dell’ex attaccante del Milan. Lui in primis è molto amareggiato della mancata qualificazione dell’Italia al Mondiale 2018 in Russia.
Non capisco perché Ventura mi ha escluso. Non voglio nascondermi. Il mio sogno è quello di tornare a vestire la maglia azzurra: mio padre era il mio primo tifoso e glielo devo.
Proprio la mancata convocazione lascia l’amaro in bocca a Balotelli che in realtà non ha ancora capito il reale motivo della sua esclusione. Pare che ci sia stato un incontro tra il bomber e l’ex commissario tecnico, Gian Piero Ventura, che aveva lasciato qualsiasi spiraglio aperto per una chiamata. Chiamata però che non è mai arrivata, ma che lui sente ancora di poter indossare.
Pregevoli sono state le prestazioni di SuperMario all’Europeo 2012 in Polonia-Ucraina, quando il numero 9 trascinò l’Italia a una sorprendente finalissima contro la Spagna. Meno felice è stata per lui, ma soprattutto per l’intera nazionale italiana, la spedizione mondiale in Brasile 2014, quando gli azzurri non sono riusciti a passare nemmeno i gironi a discapito di Uruguay e Costa Rica. In quella pessima edizione per i colori azzurri, l’unico gol partita che ci permise di battere l’Inghilterra fu realizzato proprio da Balotelli.
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