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Roberto Mancini, ct dell’Italia, ci stava pensando da un po’, ma è arrivata, prontamente, la contromossa della Nazionale brasiliana: il commissario tecnico Tite, infatti, ha convocato Allan che finalmente farà il suo esordio con maglia verdeoro per la prima volta nelle amichevoli contro Uruguay, il 16 novembre, e Camerun, il 20 dello stesso mese.

Il centrocampista del Napoli è da un paio di stagioni al top della sua condizione e uno dei calciatori con il più alto rendimento in Serie A: già con Sarri si è ritagliato un ruolo imprescindibile nel centrocampo azzurro sia come incontrista e spezza-azioni avversarie sia come costruttore della manovra. Con Ancelotti, Allan sta mantenendo lo stesso alto e proficuo rendimento (chiede al Paris Saint-Germain e a Mbappè, in Champions League) e, ovviamente, i radar della Seleção si sono attivati.

 

«Il modulo tattico del Napoli di Sarri era molto simile al nostro», ha detto Sylvinho, ex membro dello staff dell’Inter, ora assistente di Tite, che ha osservato vari giocatori in Europa. «Con Ancelotti è cambiato poco. Allan è molto dinamico nella gestione del gioco a centrocampo». Inevitabile la soddisfazione del giocatore per la sua prima chiamata con il Brasile: «È una gioia immensa, sono emozionatissimo per questa convocazione. Ringrazio tutto il Napoli: la società, il mister e il gruppo con i quali condivido la mia felicità».

La caparbietà ammirata in campo del centrocampista ex Udinese è anche la dimostrazione della sua forza di volontà nel continuare a credere e a inseguire una convocazione arrivata, forse, per il rotto della cuffia. A gennaio, il ragazzo nato a Rio de Janeiro, compirà 28 anni e dopo anni di impegno e sacrifici, ecco la grande soddisfazione. Un punto di partenza per ruggire e sovrastare a centrocampo, anche con la maglie del Brasile.

Tite, ct della nazionale brasiliana, da qualche tempo ha intrapreso un progetto che vede ruotare il ruolo di capitano all’interno della squadra. L’idea del capitano a rotazione per lui è un modo di responsabilizzare ogni figura e promuovere una leadership sempre diversa.

Lo scopo è evidente nelle sue stesse parole: 

Tutto ciò, serve per trasmettere a tutto il gruppo il senso di responsabilità e leadership. Tutti devono sentirsi coinvolti e responsabili dei successi della squadra

Un progetto sentito e voluto con tutte le sue forze, che cercherà di portare anche ai Mondiali di Russia 2018. La validità di avere sempre un capitano diverso, Tite cerca di trasmetterla anche ai suoi giocatori, che devono approfittare dell’occasione per farsi notare e per avere risultati concreti.

Per questo a ciascuno è stato regalato dal commissario tecnico un libro dal titolo “Leading with the heart“, scritto dal tecnico del Dream Team del basket Usa Mike Krzyzewsk, per imparare ad essere un leader in ogni momento. 

Dopo ben 14 capitani in 18 partite, per la prossima sfida brasiliana che si gioca le Amichevoli contro la Russia, il capitano scelto sarà Alisson. Il portiere originario del Brasile, che milita anche nella Roma, indosserà la fascia di capitano proprio nella prima partita che si giocherà il 23 marzo alle ore 17.

Per lui più che una sfida, questo nuovo ruolo diventa un modo per dimostrare le capacità da leader, che cerca di mettere in pratica ogni volta che scende in campo. Nella Roma come nel Brasile è il suo modo di essere a farlo sentire un capitano:

Parlo molto sul campo, aiuto i difensori, oriento la difesa perché a volte l’allenatore chiama il portiere per dare dei consi­gli. I miei compagni sanno che gesticolo e parlo, è un modo per concentrarmi sul­ la partita: il Brasile ha sem­pre avuto grandi capitani e quelli che sono ricordati so­ no quelli che alzano le cop­pe. Io cito in particolare Ca­fu, campione d’Italia in gial­lorosso: è stato un grande capitano per la Seleção e molti lo ricordano

Tite, consapevole del suo momento d’oro, lo ha scelto come leader probabilmente nel momento giusto. E se il suo “esperimento della rotazione” non darà i suoi frutti sperati, almeno Alisson avrà avuto la sua chance di far vedere al mondo quanto vale non solo come portiere ma anche come leader della sua squadra.