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Meglio di Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, una campionessa sempreverde e, nonostante le 40 primavere, non ha intenzione di dire basta.

Stiamo parlando di Francesca Piccinini, capitana dell’Igor Volley Novara, fresca vincitrice della Champions League in finale contro Conegliano. Per la schiacciatrice massese è il settimo titolo europeo in carriera per colei che è un’icona della pallavolo italiana e mondiale.

Un po’ come il portiere Gianluigi Buffon, Francesca vuole continuare a vivere le emozioni che il campo le offre. L’età sembra solamente un numero perché i fatti sono ben altri. La campionessa continua a stupire e a regalare prestazioni top da protagonista, non ultima nella super finale di Berlino.

Il suo intento è quello di giocare almeno per un altro anno, forse ancora a Novara.

I segreti di questa longeva carriera sono legati al gruppo e al sacrificio. Anche se con molte sue colleghe ci sono quasi venti anni di differenza (un esempio Piccinini classe ’79, Paola Egonu ’98) le compagne di squadra non lo fanno certamente pesare trattandola, appunto, come loro coetanea.

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Francesca Piccinini durante i festeggiamenti davanti ai tifosi dell’Igor Novara

Altrettanto importante è il lavoro e la voglia di mettersi in gioco. Si allena tutti i giorni e gli acciacchi non ci sono, pertanto l’idea di dire basta è ancora abbastanza lontana.

La pallavolo ha regalato tanto alla schiacciatrice toscana ma è anche lei che ha offerto tanto a questo sport, donando tantissime gioie con tantissimi titoli in bacheca, ma anche valori. Quei valori che Francesca Piccinini, sottolinea, che sono un po’ smarriti nella società attuale.

Una bacheca infinita iniziata con la medaglia d’argento all’Europeo 1994 con la nazionale Under 19 e con i primi successi a livello di club nella Volley Modena in Coppa delle Coppe e Supercoppa Europea. Da lì in poi una serie di traguardi raggiunti e un palmares che continua ad arricchirsi di medaglie.

In 25 anni di carriera, nei club, ha conquistato: 5 scudetti, 4 Coppe Italia, 5 Supercoppe Italiane, 7 Champions League, 1 Supercoppa Europea, 1 Coppa Cev e 1 Coppa delle Coppe. Praticamente tutto.

Successi anche con la nazionale italiana (senza calcolare i titoli minori): 1 oro Mondiale; 1 oro, 2 argenti e 1 bronzo europeo; 2 argenti e 3 bronzi al World Grand Prix; 1 oro in Coppa del Mondo e 1 oro al Grand Champions Cup.

Una prossima sfida, extrasportiva, sarà la partecipazione alla trasmissione televisiva “Ballando con le stelle” in cui la Piccinini sarà appunto ballerina per una notte. Una sfida, per quando afferma la schiacciatrice, ancora più difficile dato che il ballo non è proprio il suo punto forte.

Valencia Juventus è, anche, Cristiano contro Cristiano: Ronaldo contro Piccini. Il match delle 21 al Mestalla, che apre assieme a Young Boys Manchester United il gruppo H della Champions League, pone alla ribalta del calcio italiano un suo figlio che ha deciso di abbandonare confini e speranze mai corrisposte tentando la fortuna all’estero, esattamente come suoi tanti connazionali in cerca di fortuna fuori dall’Italia.

La Juve è attesa dal Valencia nella sua tana del “Mestalla”

Viola alla nascita – Cristiano Piccini tra pochi giorni compirà 26 anni, è terzino destro del Valencia da quest’estate dopo l’esperienza nella scorsa stagione a Lisbona con lo Sporting. Nato a Firenze, è cresciuto nella cantera viola ed era una delle grandi promesse per la Fiorentina del futuro: dopo la trafila nelle giovanili, esordiva in prima squadra a soli 18 anni in Coppa Italia contro il Cagliari, lanciato in campo dall’allora tecnico gigliato Sinisa Mihajlovic. Ma, evidentemente, non bastò.

Cristiano Piccini ai tempi della Fiorentina

Una vita in provincia – Come spesso accade in questo Paese, un giovane non può essere troppo atteso, quindi meglio prima spedirlo a farsi i muscoli in provincia: così Piccini, tra il 2011 e il 2014, inizia a girovagare tra Carrarese (Lega Pro), La Spezia (serie B) e il ritorno in A con la maglia del Livorno.

Fuga all’estero – Nel 2014, dopo aver fatto la preparazione estiva con la Fiorentina, decide di dire basta, non sentendo la necessaria fiducia attorno a sé. Va a Siviglia al Betis, seconda divisione spagnola, in prestito prima di essere riscattato a titolo definitivo. Con “dedication”, dedizione ovvero il suo motto, Cristiano cade e si rialza: prima si rompe il crociato, poi torna col Betis collezionando 23 presenze e 2 gol. Nuovamente un grave infortunio, questa volta all’anca, lo mette ko.

Cristiano Piccini, di spalle, con la maglia dello Sporting Lisbona durante il match di Champions contro la Juventus nel 2017

La Juve nel destino – Ma Piccini ha la tempra dura e nel 2017 passa allo Sporting Lisbona, disputando la Champions League proprio contro la Juventus. Evidentemente i bianconeri sono nel suo destino, da buon vecchio tifoso della Fiorentina: torna ad affrontarli con la maglia del Valencia di Marcellino, squadra in cui si è trasferito la scorsa estate per 10 milioni e 80 di clausola rescissoria. La società spagnola è tradizionalmente un rifugio ideale per calciatori e allenatori italiani: sono passati dal Mestalla, infatti, i vari Carboni, Lucarelli, Fiore, Di Vaio, Moretti, Corradi, Tavano, Zaza e mister Claudio Ranieri. 

Amedeo Carboni, per quasi 10 anni al Valencia dal 1997 al 2006

Piccini si troverà di fronte l’altro Cristiano, CR7, un avversario che conosce bene come ha ammesso ai microfoni di Sky Sport:

Contro Cristiano Ronaldo ho già giocato ai tempi del Betis, lo incontrai anche in ritiro con la Fiorentina scattando una foto insieme a lui. E’ un atleta formidabile, che ha vinto tutto grazie al duro lavoro, e non c’è cosa più bella. In Serie A la squadra che assomiglia più al Valencia è la Roma, ma seguo sempre la Fiorentina, che è la squadra della mia città

 

Dai biancoverdi di Siviglia ai biancoverdi di Lisbona. Continua con questi colori l’esperienza estera del 24enne terzino toscano, Cristiano Piccini, ex Primavera della Fiorentina.

Il difensore classe ‘92, dopo l’esperienza in Liga nel Real Betis di Siviglia, sbarca quindi in Portogallo in una delle squadre più blasonate e vincenti del campionato, lo Sporting Portugal di Lisbona.

Il costo dell’operazione si aggira introno ai tre milioni e un contratto quinquennale per il calciatore fiorentino. La società, inoltre, ha inserito una sostanziosa clausola rescissoria di 45 milioni di euro. I lusitani, per aggiudicarsi Piccini, hanno battuto la forte concorrenza del West Bromwich Albion, club di Premier League.


Nuova esperienza quindi per il terzino destro che, nella squadra dei Leoni di Lisbona, va a ritrovare una vecchia conoscenza della Serie A: l’ex Inter e Atalanta Ezequiel Schelotto. Lo stesso El Galgo Schelotto non è stato il primo italiano a trasferirsi nella capitale portoghese. Prima di lui, infatti, l’attuale centrocampista del Sassuolo, Alberto Aquilani, ha trascorso una stagione prima di rientrare in Italia.

Sono molto felice per essere arrivato qui, il club più grande e importante del Portogallo. I tifosi dello Sporting sono fantastici, voglio sfruttare questa occasione. La squadra otterrà da me un lavoro continuo e cercherò di sfornare tanti assist dalla fascia destra. Obiettivi? Voglio migliorare e portare lo Sporting a vincere dei titoli.

Tra le varie voci di mercato che si sono susseguite, per Piccini era apparso anche un papabile ritorno nella sua Firenze, ma la strada intrapresa poi è stata un’altra. Tuttavia la prossima stagione sarà comunque ad alti livelli dato che il club lusitano, oltre a competere a livello nazionale, prenderà parte ai preliminari di Champions League.
A Siviglia, Cristiano Piccini ha disputato buone stagioni, totalizzando 58 presenze con tre gol e quattro assist.

Il trasferimento in Spagna gli è stato consigliato direttamente dall’ex compagno in Viola, Joaquin. Nonostante alcuni infortuni di cui uno grave al ginocchio, il terzino non ha mollato e in questa stagione di Liga che sta per chiudersi può ritenersi più che soddisfatto del suo rendimento. A Lisbona vola con la voglia di fare bene e di ambientarsi subito per mettersi in mostra.

Un po’ di nostalgia per l’Italia sicuramente c’è. A Firenze ha dei bei ricordi soprattutto nel settore giovanile. Con gli Allievi ha vinto uno scudetto mentre con la Primavera una storica Coppa Italia, con tanto di gol in finale all’Olimpico contro la Roma. L’esordio in Serie A arriva al Franchi il 5 dicembre 2010 proprio con la prima squadra Viola, quando l’ex allenatore Sinisa Mihajlovic lo fece entrare al posto del capitano Pasqual contro il Cagliari.

Dopo l’esordio in Serie A, Piccini ha fatto molta altra gavetta tra Carrarese, Spezia e Livorno, prima della chiamata in Segunda division spagnola da parte proprio del Real Betis con la quale ottiene la promozione in Liga.
Ora non spetta che sperare in una bella esperienza a Lisbona, nella squadra dove sono nati esplosi fuoriclasse come Luis Figo e Cristiano Ronaldo, e chissà che un giorno possa rientrare in Italia.

Dario Sette