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Si sono conclusi domenica 28 luglio  i Mondiali di nuoto che erano in corso dal 12 luglio a Gwangju, in Corea del Sud. L’ultima gara disputata è stata la staffetta 4×100 mista femminile, in cui la nazionale italiana è arrivata quarta. Nonostante l’ultima prestazione, quello appena concluso è stato il Mondiale più vincente nella storia dell’Italia, che è arrivata sesta nel medagliere con 15 medaglie di cui 4 d’oro, 6 d’argento e 5 di bronzo. Le quattro medaglie d’oro appartengono a Federica Pellegrini nei 200 stile libero, Gregorio Paltrinieri negli 800 stile libero, Simona Quadarella nei 1500 stile libero e alla nazionale maschile di pallanuoto.

Il record precedente era stato registrato nei Mondiali del 2017, quando l’Italia ottenne 4 ori, 3 argenti e 9 bronzi (la qualità del medagliere si misura a partire dal numero di medaglie d’oro, poi d’argento e in ultima analisi di bronzo; non dal numero complessivo di medaglie).

Il medagliere generale è stato vinto dalla Cina, che ha ottenuto 30 medaglie di cui 16 d’oro. Gli Stati Uniti, che avevano vinto il medagliere del 2017, sono arrivati secondi con 36 medaglie di cui 15 d’oro. Il podio è stato completato dalla Russia. I prossimi Mondiali si terranno a Fukuoka, in Giappone, nel 2021.

Due ori in dieci minuti per una giornata storica e indimenticabile per l’Italia del nuoto. Ai Mondiali di Gwangju, Gregorio Paltrinieri ha vinto gli 800 stile libero e lo fa in maniera trionfale: 7’39”27, nuovo record europeo è il tempo che gli vale la medaglia d’oro. Un successo conquistato davanti al danese Henrik Christiansen (argento in 7’41″28) ed al francese David Aubry (bronzo in 7’42″08). Solo un quinto posto per Gabriele Detti (7’43″89).

Ma le emozioni vivono un nuovo scossone qualche minuto dopo: un’immensa Federica Pellegrini ha vinto ancora una volta la medaglia d’oro nei 200 stile libero ai Mondiali di nuoto di Gwangju. Per l’azzurra il tempo di 1.54.22.  Medaglia d’argento per l’australiana Ariarne Titmus in 1.54.66, bronzo per la svedese Sarah Sjoestroem in 1.54.78, che poi ha accusato un leggero malore al termine della gara. Per la straordinaria Pellegrini sono otto i podi mondiali in carriera nei 200 stile libero, con 4 titoli,  come nel 2009, nel 2011 e nel 2017, il secondo consecutivo, 3 argenti e un bronzo. A quasi 31 anni.

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Sorridente, quasi incredulo Paltrinieri a fine gara:

E pensare che dopo il Sette Collli non ci credevo neanche io”. Invece è arrivata una gioia enorme. “Sono contentissimo, sono andato forte da subito, ho acquisito presto un buon vantaggio, vedere il distacco che aumentava mi faceva ben sperare. Me la sono giocata tatticamente, era l’unica cosa che potevo fare e così ho fatto, ponendo subito un ritmo abbastanza alto. Erano quattro anni che non facevo bene gli 800 stile, sono molto contento

Lacrime, tante, e di gioia per Federica Pellegrini:

Questo è il mio ultimo Mondiale. Finisce qui. Non ci credo ancora, ho fatto quello che ho voluto sentendomi come volevo. E’ stato incredibile anche il tempo, vuol dire che tutto il lavoro che stiamo facendo paga tanto e forse come non mai. Sono tanto contenta perché è il mio ultimo mondiale. A me piace lavorare, non sempre i risultati sono arrivati ma questa volta è incredibile. Sono felice, Budapest è stato voluto fortemente ma mai avrei immaginato l’oro. Qui sono successe una serie di cose strane, mi sono trovata a giocarmi qualcosa di importante arrivando così di passaggio: è bellissimo

Da qualche giorno il mondo dello sport sta assistendo ad uno scontro verbale tra due grandi del nuoto, Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri.

Al centro della discussione, che ha preso vita con botta e risposta per mezzo dei social, c’è un premio di grande valore che prende il nome di “Premio Alberto Castagnetti 2017”. Si tratta di un tributo rivolto al grande allenatore di nuoto scomparso che premia il miglior tecnico di tutto l’anno.

Quest’anno la giuria ha decretato vincitore Stefano Morini, attuale allenatore di Paltrinieri, che a giorni dovrà riscuotere l’onorificenza.

Ma alla Pellegrini questa decisione non è andata proprio giù! La nuotatrice veneta, che si sente chiamata in causa perché Castagnetti è stato anche il suo allenatore, non ritiene corretta l’assegnazione del premio, non per mancanza di meriti da parte del tecnico ma perché convinta che il suo attuale allenatore Matteo Giunta sia sicuramente più degno. I risultati parlano chiaro e le medaglie d’oro vinte dalla stessa Pellegrini durante l’anno ne sono la testimonianza più evidente.

E si esprime così sui social:

Mi dispiace un sacco che questo premio non vada a te Matteo che sei riuscito in quest’impresa e oltretutto hai fatto migliorare di un secondo e mezzo Luca Pizzini. Ora abbiamo la certezza di come funzionano queste votazioni!! Va bene ci sta!! Ma per me e per il tuo gruppo SEI TU L’ALLENATORE DELL’ANNO!! COMPLIMENTI MATTE!

Il suo pensiero è chiaro e non può passare inosservato nell’ambiente e soprattutto all’interno del team del neo premiato. A replicare alla Pellegrini è proprio un suo eletto, Gregorio Paltrinieri, che prontamente esprime il suo dissenso con una strenua difesa del tecnico. Ecco alcune delle sue frasi:

È un premio federale, non l’Oscar. Capisco il desiderio di sostenere gli indubbi meriti del proprio tecnico, ma non lo si deve fare screditando il lavoro degli altri. Il Moro quest’anno con i suoi atleti ha vinto quattro medaglie mondiali. Punto. Ma di che cosa stiamo a parlare?

Da questo momento la discussione si accende e assume toni anche esagerati, arrivando a toccare livelli piuttosto squallidi. Un post di Tommaso Morini fa, infatti, infuriare la Pellegrini e si arriva alle minacce di querela.

Pare che il giovane sostenitore di Morini, figlio del il tecnico, abbia lanciato offese sessiste alla campionessa mondiale e animato una discussione che poteva facilmente essere chiusa dopo lo scambio d’opinioni.

E adesso come procederà questa disputa? Purtroppo non sono bastate le scuse del ragazzo per placare gli animi e inevitabilmente la questione è arrivata al cospetto della Federnuoto che, insieme a Cesare Butini, direttore tecnico della Nazionale, ha deciso di aprire un’inchiesta.

Queste le parole dure di Butini:

Tommaso Morini ha rivolto offese pesanti a Federica Pellegrini e ne risponderà lui in prima persona. Sia davanti alla giustizia federale, perché lui è un tesserato, sia a quella ordinaria se Federica riterrà di querelarlo. E’ nelle sue facoltà e fa bene. Noi saremo intransigenti e vogliamo salvaguardare il buon nome della Federazione in primis e poi degli atleti.

Nell’interesse dello sport e della buona immagine della Nazionale italiana di nuoto si vuole mettere in questo modo la parola fine ad una discussione sterile, che nasce proprio da un premio volto a esaltare la bellezza e il valore del nuoto e dei suoi rappresentanti e non ad infangarlo.

Dopo l’oro Olimpico a Rio e il Mondiale vinto a Budapest sui 1500 metri, Gregorio Paltrinieri non ha la pancia piena e punta a nuovi obiettivi:

“Alle Olimpiadi di Tokyo nel 2020 – ammette a margine della presentazione del suo libro “Il peso dell’acqua” al Mondadori Megastore di Milano – punto al triplete. Vincere i 1500 che restano la mia gara di punta ma far bene anche negli 800 e nella 10 chilometri in acque libere. Punto a vincere tutto, avversari permettendo”.

Ora Paltrinieri partirà per l’Australia dove si allenerà per i prossimi sei mesi con l’amico Mack Horton, alla ricerca di nuovi stimoli:

“E’ un modo per trovare nuovi stimoli, provare allenamenti diversi, cambiare dimensione. Al record mondiale non ci penso, non è un’ossessione, ma certamente vorrei abbassare i miei tempi e continuare a vincere”.

E da tifoso juventino non poteva mancare una battuta sulla Juve impegnata questa sera contro il Barcellona:

“Le mie paure ai blocchi di partenza a Rio sono come le paure della Juventus sulla Champions League. Le aspettative di dover vincere a tutti i costi possono avere un effetto boomerang. Per questo dico alla Juventus di non avere paura e di affrontare questa competizione con cuore leggero. Restiamo una delle squadre più forti d’Europa”

Si chiude trionfalmente per il nuoto la ventinovesima edizione delle Universiadi in svolgimento a Taipei. Nella 10 chilometri di fondo vince Gregorio Paltrinieri che, alla seconda prova in carriera nella distanza, stacca tutti e arriva in solitario in 1h54’52″4. Secondo il tedesco Soeren Detlef Meissner in 1h55’01″5, terzo il polacco Pawel Pielowski in 1h55’19″6. Un’estate favolosa per l’olimpionico di Rio de Janeiro che, dopo aver bissato in vasca il titolo mondiale a Budapest nei 1500 stile libero, vince tre ori nella manifestazione (800,1500 sl e 10 km), ma sopratutto conferma la validità del lavoro e la competitività anche nella prova olimpica del fondo in vista di Tokyo 2020.

Dalle acque bollenti della capitale di Taiwan è emersa anche Giulia Gabbrielleschi che conquista l’argento in 2h04’17″9 dietro all’ungherese, seconda ai mondiali di Kazan 2015 nella 25 km, Anna Olasz, che chiude in 2h04’12″2. Terza la francese Adeline Furst in 2h04’23″1. Chiusura col botto anche per la ventunenne toscana allenata dal tecnico Massimiliano Lombardi per Fiamme Oro Napoli e Nuotatori Pistoiesi, che si conferma dopo il bronzo nella staffetta mista del Balaton ai mondiali di Budapest.

Nella stessa gara buon sesto posto di Barbara Pozzobon, ventitreenne di Maserada sul Piave tesserata USD Hydros, che quest’anno si è messa in luce vincendo la maratona di Coppa del Mondo Santa Fè – Coronda di 57 km e che chiude in 2h04’42″8. Con questi due podi il bilancio della spedizione azzurra sale a 13 medaglie (5 ori, quattro argenti e quattro bronzi). Unidici sono nel nuoto, record storico della manifestazione.

Greg Paltrinieri griffa anche il mezzofondo, new entry nel programma olimpico, alle Universiadi in corso a Taipei. Dopo l’oro nei 1500 arriva il bis negli 800 stile libero chiusi in 7’45″76 allo sprint, sul mai domo Mikailo Romanchuck, l’ucraino argento iridato e secondo anche nella long distance a Taiwan, che chiude a mezzo secondo dal golden boy di Carpi (7’46″28). Terzo l’altro ucraino Sergii Frolov in 7’51″06.

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SupeGreg, bronzo iridato a Budapest nella specialità vinta dal “gemello diverso” Detti col record euroepo (7’40″77), ha disputato la gara che voleva partendo subito a ritmi indiavolati. Vasche da 29.2 e 29.3 che l’hanno portato ad accumulare fino ad un secondo prima dell’ultima vasca, dove l’avversario ucraino ha provato a rientrare senza riuscirci. Il tempo, record della manifestazione, è in linea con quello di Budapest (7’44″44). Il suo personale è il vecchio primato europeo 7’40″81 del 2015 quando vinse l’argento a Kazan dietro il cinese Su Yang.

Ora riposo per due giorni poi si torna in gara per la 10 chilometri di fondo, in programma domenica mattina alle 2 italiane.

Argento per elena di liddo

Bis d’argento per Elena Di Liddo che dopo i 50, conquista la seconda posizione anche nei 100 farfalla beffata di soli sei millesimi dall’americana Hellen Stewart Moffitt.

In testa per tutta la gara, la ventiquattrenne tesserata CC Aniene e allenata da Raffaele Girardi, vira a 27″17 calando leggermente nel finale. L’azzurra di Bisceglie regala comunque la sesta medaglia alla spedizione azzurra del nuoto (tre ori e tre argenti).

Olimpiadi, mondiali, europei e ora universiadi. Il re dei 1500 stile libero è solo Gregorio Paltrinieri che griffa la long distance anche nella ventinovesima edizione di Taipei chiusa in 14’47″75 con il record della manifestazione.

Dietro di lui l’argento iridato e compagno di stanza al Centro federale di Ostia, l’ucraino Mykhailo Romanchuck (14’57″51) che stavolta ha ceduto subito il passo al golden boy di Carpi senza opporre agguerrita resistenza come nella recente edizione mondiale di Budapest, quando rimase incollato fino a 300 metri dalla fine al campione azzurro. Terzo l’ungherese Gergely Gyurta che chiude 15’01″11.

Gregorio Paltrinieri ha vinto l’oro nei 1500 stile libero ai mondiali di nuoto di Budapest. L’olimpionico azzurro si conferma campione della specialità.

L’olimpionico azzurro si conferma campione della specialità con il tempo di di 14’35”85 precedendo l’ucraino Mykhailo Romanchuk (14’37”14) medaglia d’argento e l’australiano Mack Horton (14’47”70) argento. Quarto l’altro azzurro Gabriele Detti con il tempo di 14’52”07.

paltrinieri

Gregorio paltrinieri

 “Sono contento – le sue parole a Rai Sport appena terminata la gara – E’ stata una gara difficile perchè sapevo che Misha (l’ucraino Romanchuk, ndr) mi sarebbe stato incollato. Dopo gli 800 non volevo fare un’altra gara negativa, ho cercato di nuotare meglio fin dall’inizio. Ha vinto l’intelligenza, con tanti strappi in mezzo, poi ai 1200 metri ho messo giù la testa e ho tirato diritto ma ero stanco morto”.

Per uno sportivo conquistare una medaglia è il coronamento di tanti sacrifici e tanta dedizione. Valerio Catoia, 17 anni e con la sindrome di Down, ha passato tutta la sua giovane vita in acqua. Da quando ha tre anni, da quando i medici consigliarono i genitori di fargli fare nuoto per irrobustire un corpo gracile.
Ancora oggi, a Latina, si allena quattro giorni alla settimana, la sua passione è cresciuta sempre più e ha iniziato a gareggiare, diventando un tesserato della Fisdir (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale) e vincendo la medaglia d’argento ai campionati nazionali.

Ma questa volta la medaglia che gli ha consegnato il ministro dello sport, Luca Liotti, è speciale, unica: non ha un valore metallico, né oro o bronzo, ma su di essa c’è scritto “Valerio, il nostro campione”.
Sì perché Valerio ha compiuto un gesto da piccolo grande eroe. Il 12 luglio era con la sua famiglia alla spiaggia La Bufalara di Sabaudia, non lontano da Latina quando ha visto una bambina di 10 anni che rischiava seriamente di affogare. Mentre si agitava e andava sott’acqua, Valerio e il padre si sono tuffati, ma è stato il ragazzo, senza averci pensato su due volte, ad afferrare la bambina e a riportarla a riva, dove poi sono arrivati i bagnini.

«Valerio sei uno sportivo straordinario, hai messo al servizio degli altri la tue abilità da nuotatore e per questo ti siamo riconoscenti», ha detto il ministro Lotti, durante la speciale “premiazione”. Il giovane nuotatore, forse, non si è ancora reso conto del gesto eroico e impavido che ha compiuto e, per questo, sono arrivati dei speciali messaggi: a sorpresa, infatti, direttamente dal Mondiale di Budapest, Federica Pellegrini, Gabriele Detti, Gregorio Paltrinieri e l’ex campione Massimiliano Rosolino hanno salutato Valerio, complimentandosi per quello che ha fatto.

Campione dello sport e campione della vita con tanto di invito speciale: Rosolino, accanto a Detti e Paltrinieri, ha chiesto al 17enne di fare un paio di vasche assieme ai due nuotatori che hanno annuito.

Orgoglio anche da parte di Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico:

Con coraggio e altruismo si è buttato in mare per salvare una bambina in difficoltà. Si tratta di una delle tante straordinarie storie che vedono protagonisti gli atleti paralimpici, spesso capaci di azioni di grande valore etico e sociale. Valerio Catoia ha compiuto un gesto esemplare che conferma quanto sia importante essere campioni nello sport e nella vita

 

Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti hanno ottenuto il pass per la finale dei 1.500 stile libero ai Mondiali di nuoto in corso a Budapest (Ungheria). Con i tempi rispettivamente di 14’44″31 e 14’50″10, i due azzurri sono stati preceduti dal solo Mykhailo Romanchuk: l’ucraino ha chiuso infatti in 14’44″11.
Alla partenza della batteria non si è presentato il cinese Yang Sun, campione olimpico a Londra 2012.

greg paltrinieri

Mi sento abbastanza bene – dice Paltrinieri, primatista europeo in 14’34″04 – ho cercato di nuotare tutta la settimana. Gli 800 mi hanno aiutato ad entrare in clima gara; non sono contentissimo di quella prestazione malgrado il bronzo. Non sapevo quanto potesse nuotare Romanchuk, è stato bravo, mi ha tenuto testa tutta la gara. In finale ci divertiremo”.

Gabriele Detti

“L’importante era entrare senza disperdere energie come negli 800 – aggiunge Detti, anche bronzo nei 400 – Tireremo le somme in finale; comincio ad avvertire la stanchezza, ma non è il momento di pensarci”.

Le medaglie sembrano riservate a loro quattro. Il 21enne Romanchuk è bronzo agli europei di Londra 2016 negli 800 e 1500, campione olimpico giovanile 2014 dei 400 e campione europeo giovanile 2014 degli 800; il 22enne Mika all’età di 17 anni è stato il più giovane ceco ad aver partecipato ai Giochi Olimpici di nuoto ed è arrivato recentemente secondo al Sette Colli.