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Di elogi e di apprezzamenti ne ha avuti tanti, ma è fondamentale andarci piano. Se ne rientra in Italia con una medaglia di bronzo al collo, dopo la vittoria nella finalina della Nazionale Under-20 contro l’Uruguay ai calci di rigore, e con una bella scarpa d’oro, riconoscimento come capocannoniere del Mondiale appena concluso. Cinque gol per Riccardo Orsolini, piacevolissima sorpresa di quest’avventura dei ragazzini di Evani che hanno scritto la storia arrivando laddove mai erano arrivate le altre Nazionali, a un passo dalla gloriosa finale.

Ala destra con il numero sette sulle spalle, Orsolini è nato ad Ascoli Piceno il 24 gennaio 1997. La Juventus, sbaragliando la concorrenza, l’ha comprato nel gennaio 2017 parcheggiandolo sempre ad Ascoli dove ha disputato 41 presenze in Serie B con otto reti e una presenza in Coppa Italia.
Dopo la sua brillante performance al Mondiale già si parla di un suo inserimento nella formazione allenata da Massimiliano Allegri che, forse, starebbe più saggiamente pensando a un anno di prestito per poter giocare con continuità e svezzarsi definitivamente.

 

Orsolini ha segnato ben 5 gol, tutti uno dopo l’altro: ha aperto le marcature contro il Sudafrica e poi non si è fermato contro Giappone, Francia, Zambia e Inghilterra, l’ultima sua vittima prima di una partita non troppo entusiasmante contro l’Uruguay. Capocannoniere, dunque, ma non solo: è il giocatore italiano ad aver segnato di più in un Mondiale Under-20, battendo il precedente record, di quattro reti, di Graziano Pellè nell’edizione del 2005 giocata in Olanda.

 

Ma chi sono stati i bomber delle passate edizioni? E che fine hanno fatto? Alcuni nomi sono davvero altisonanti, altri sono finiti nel dimenticatoio, passati per grandi promesse a semplici meteore. E poi ci sono quelli che sono rimasti nel limbo tra l’esplodere definitivamente e il rammarico per qualcosa di intentato.
Come Javier Saviola, centravanti argentino, che nell’edizione del 2001 vinse la classifica dei marcatori con 11 reti alle spalle di altri nomi di un certo spessore come Djibril Cisse o Adriano. El conejo ha fatto vedere grandi cose al River Plate e poi al Barcellona, ma la sua stella ha brillato a intermittenza passando anche per Grecia e Italia, nel Verona.

Stessa sorte, ma più amara per il connazionale Fernando Cavenaghi e capocannoniere dell’edizione 2003 con quattro reti. Il classe ’83, ritiratosi a soli 33 anni anche a causa di problemi al ginocchio, è salpato anche lui dal River Plate per cercar fortuna in Europa, trovando dimora nello Spartak Mosca, in Russia, e girovagando per diversi club tra Francia, Spagna e Cipro.
Nell’edizione delle quattro reti di Pellè, a vincere la classifica del 2005, fu un altro argentino sul quale non ci dilungheremo molto: Lionel Messi con sei reti realizzate in tutto il torneo. La generazione di craque argentini non è ancora finita: nel 2007 è il turno di Sergio Agüero, soprannominato El Kun, che ha da poco compiuto 29 anni, mantenendo medie realizzative impressionati. Solo tre club hanno avuto, per il momento, la fortuna di avercelo nella propria rosa: Independiente, Atlético Madrid e Manchester City.

Di Dominic Adiyiah, invece, si sono perse le tracce: eroe del Ghana nel 2009 con ben otto realizzazioni, l’attaccante è ricordato per esser stato comprato dal Milan che provò a piazzare il colpo del futuro, pagandolo 1,4 milioni di euro. Non giocò mai in prima squadra, ma iniziò un lungo e infinito pellegrinaggio  tra Reggina, Partizan, Karşıyaka (squadra di seconda divisione turca) e Arsenal Kiev. Attualmente gioca nel Nakhon Ratchasima, squdra thailandese.

Il suo connazionale, Ebenezer Assifuah, è invece il capocannoniere del 2013 con sei reti e una carriera ancora da costruire. L’attaccante nato ad Accra, che deve ancora compiere 24 anni, ha giocato quattro stagioni al Sion, in Svizzera, prima di passare al Le Havre in Francia. Due anni prima, nel 2011, a portare a casa la scarpa d’oro fu Henrique, attaccante brasiliano, con cinque reti, le stesse messe a segno da Lacazette, giocatore del Lione di cui tutti aspettiamo la definitiva consacrazione anche dopo aver visto un gol del genere contro la Roma in Europa League:

Nel 2015, infine, lo scettro come bomber del Mondiale Under-20 è andato all’ucraino Viktor Kovalenko, classe 1996 e attualmente nello Shakhtar Donetsk. Insomma, anche per Riccardo Orsolini, il futuro è un’incognita e tutto ancora da scrivere. Starà a lui scegliere se essere ricordato come enfant prodige o signor nessuno…

Si interrompe in semifinale il sogno azzurro nel Mondiale Under 20, con la sconfitta 3-1 dall’Inghilterra dopo aver assaporato a lungo la possibilità di volare in finale. E’ il talento di due giocatori del Liverpool, Solanke e Ojo, a permettere alla nazionale di Simpson di rimontare il gol realizzato in avvio di gara dal solito Riccardo Orsolini dopo un primo tempo in cui l’Italia aveva legittimato il vantaggio, mettendo in mostra quello spirito di gruppo alla base dei successi contro Francia e Zambia.

“Grazie ragazzi – il commento del presidente federale Carlo Tavecchio – nonostante la sconfitta siete riusciti ad unire e appassionare nuovamente l’Italia calcistica. Adesso restate concentrati su un ultimo sforzo, puntiamo al terzo posto”.
Al ‘World Cup Stadium’ di Jeonju l’Inghilterra riesce così a riscattare la sconfitta subita dagli Azzurrini un anno fa nella semifinale dell’Europeo Under 19 e, riavvolgendo il nastro della partita, è evidente il cambio di passo degli inglesi nei secondi 45 minuti, con l’impatto devastante sulla gara di Oluwaseyi Ojo.

Privo dello squalificato Pezzella, sostituito da Dimarco, Evani ritrova Mandragora, che ha scontato nei quarti con lo Zambia il turno di squalifica. E’ proprio il capitano azzurro dopo due minuti a battere a sorpresa un calcio di punizione sulla trequarti campo, Pessina lancia in profondità Favilli che serve l’accorrente Orsolini: il piatto in corsa dell’attaccante dell’Ascoli non lascia scampo a Woodman.

E’ il quinto gol al Mondiale per Orsolini, sempre a segno nelle ultime cinque gare. Il vantaggio lampo dà fiducia alla squadra di Evani, brava a chiudersi nella propria metà campo per poi sfruttare le ripartenze. Il primo acuto degli inglesi arriva al 16’, ma Dowell non sfrutta la mancata copertura di Dimarco e da pochi passi manda alto sopra la traversa. La sensazione è che l’Italia possa colpire ogni volta che si affaccia in avanti, mentre la nazionale inglese è lenta nel giro palla e fatica a trovare spazi.
In chiusura di primo tempo si sveglia però la stella della formazione di Simpson, quel Dominic Solanke lanciato da Mourinho e nuovo acquisto del Liverpool: al 42’ manda di testa a lato su cross di Lookman e un minuto più tardi scaglia un destro potente da fuori area disinnescato con i pugni da Zaccagno.

Nella ripresa l’Inghilterra riesce ad alzare il baricentro e si affida al talento di Solanke, ad un passo dal gol dell’1-1 con un sinistro che sfiora il palo dopo una progressione di trenta metri. Ma è l’ingresso in campo di un altro giocatore in forza al Liverpool, Ojo, a cambiare il corso del match: il centrocampista dei Reds fa valere tutta la sua fisicità e, dopo aver colpito dalla distanza l’esterno del palo, chiama Zaccagno alla respinta con i piedi.

E’ da una sua discesa che nasce al ’66 il gol dell’1-1: cross dalla destra e palla smanacciata da Zaccagno sui piedi di Solanke, che dall’altezza del dischetto non perdona. C’è lo zampino di Ojo anche nella rete del 2-1, con Lookman bravo a raccogliere il cross lungo del compagno e a calciare in porta dopo aver sfruttato un rimpallo. Evani prova a giocarsi la carta Vido, autore del gol decisivo con lo Zambia, ma all’88’ Solanke dalla distanza piega le mani a Zaccagno e realizza la doppietta che chiude la partita.

A volare in finale è l’Inghilterra, mentre domenica a Suwon (ore 15.30 locali, le 8.30 italiane) gli Azzurrini affronteranno nella finalina per il 3° posto l’Uruguay, sconfitto ai rigori dal Venezuela e vittorioso 1-0 contro l’Italia lo scorso 21 maggio nella prima gara della fase a gironi.

“Mi sono complimentato con i ragazzi – l’analisi di Alberico Evani – hanno disputato un ottimo torneo raggiungendo una semifinale storica. L’Inghilterra ha meritato la vittoria, abbiamo giocato un buon primo tempo, ma poi sono finite le energie. Faticavamo a muovere la palla, loro hanno creato diverse occasioni e, anche grazie al lavoro degli esterni, sono riusciti a segnare tre gol. Ora ci giocheremo il terzo posto con l’Uruguay, abbiamo disputato tante partite ravvicinate quasi sempre con gli stessi giocatori e domenica avrà modo di scendere in campo chi finora ha giocato meno”.

il tabellino

Italia-Inghilterra 1-3

Marcatori: 2’ Orsolini, 66’ Solanke, 76’ Lookman, 88’ Solanke
Italia (4-3-3). Zaccagno, Scalera (87’), Bifulco, Coppolaro, Romagna (C), Dimarco, Vitale (Vido 78’), Pessina, Cassata, Orsolini, Favilli, Panico (Ghiglione 69’). All. Evani. A disp. Perisan, Plizzari, Sernicola, Marchizza,.
Inghilterra (4-2-3-1). Woodman, Kenny, Salter, Tomori, Walkers, Cook, Maitland, Dowell (Ojo 54’), Solanke, Lookman (Konsa 91’), Lewin. All. Simpson. A disp. Henderson, Southwood, Fry, Connolly, Chapman, Ejaria, Armstrong,
Arbitro. Antonio Mateu Lahoz (ESP)
Note. Ammoniti: Orsolini, Favilli, Kenny, Vido, Mandragora

“Noi siamo figli delle stelle” cantava Alan Sorrenti nel 1977. Un moto irrequieto, una voglia di fare, di spaccare il mondo, di salire sul tetto del mondo…e chissà magari proprio loro saranno le stelle del domani.
Quel che è certo, però, è che hanno già scritto la storia spingendosi fino alle semifinali del Mondiale Under-20. Nessun’altra Nazionale azzurra era arrivata così vicino dalla finale. Sono i ragazzi terribili allenati da Alberigo Evani, è la Nazionale italiana Under-20 che, in Corea del Sud, sta mietendo vittime su vittime, spingendosi oltre i confini dell’immaginazione.

Nei quarti di finale contro lo Zambia, si è capito che i ragazzi non scherzano: in dieci da fine primo tempo e sotto di un gol fino all’88’, gli azzurrini sono riusciti a ribaltare la situazione acciuffando il pareggio e mettendo la freccia del sorpasso ai supplementari.
Agli ottavi hanno buttato fuori i cugini rivali francesi per 2-1, mentre nella fase a gironi, hanno chiuso al secondo posto alle spalle dell’Uruguay.

Il gioiellino che più è brillato in questi giorni è Riccardo Orsolini, comprato dalla Juventus a gennaio, ma che si sta svezzando ad Ascoli, la sua città, capocannoniere azzurro con quattro gol realizzati durante il torneo. Il ragazzo, che ha fatto il suo esordio nella Nazionale Under-20 il 6 ottobre 2016, è già a sette reti in dieci incontri.
Lui è l’avamposto di un gruppo di ragazzi del 1997, ma ci sono anche due 1998 e un 2000. Orsolini è uno dei cinque giocatori di proprietà del club bianconero, il più rappresentato prima di Milan, con tre giocatori, e Genoa e Udinese con 2 a testa. Quattro di loro hanno già debuttato in Serie A, uno addirittura in Europa League.

Al di là di come andrà la loro avventura, ecco chi sono questi piccoli futuri campioni che ci stanno facendo emozionare sempre più:

Portieri

Andrea Zaccagno è il portiere titolare degli Azzurrini. Nato a Padova il 27 maggio 1997 è cresciuto nei biancoscudati prima di passare alla Primavera del Torino. Di proprietà dei granata, quest’anno ha raccolto due presenze in Serie B e una in Coppa Italia con la maglia della Pro Vercelli;

Samuele Perisan è il secondo portiere. Nato il 21 agosto 1997 a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, gioca nella Primavera dell’Udinese. Quest’anno ha disputato cinque partite nel campionato di Primavera B e una in Coppa Primavera;

Alessandro Plizzari è il terzo portiere. Ha da poco compiuto 17 anni: è nato a Crema il 12 marzo 2000 e gioca nella Primavera del Milan. Con il club rossonero, quest’anno, è sceso in campo nove volte nel Campionato di Primavera A e due gettoni in Coppa Italia Primavera;

DIFENSORI

Giuseppe Scalera, terzino destro, nato ad Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, il 26 gennaio 1998. Ha già fatto il suo debutto in Serie B, con i Galletti, il 17 dicembre 2016, quando gioca tutti i 90 minuti in Bari-Avellino, vinto dai pugliesi per 2-0. Gioca altre due gare in biancorosso prima di passare in prestito alla Fiorentina, il 23 gennaio 2017, che lo inserisce nella formazione Primavera con nove presenze nel campionato Primavera e una in Coppa Italia Primavera;

 

Filippo Romagna, difensore centrale, nato a Fano, provincia di Pesaro e Urbino, il 26 maggio 1997. Di proprietà della Juventus, Romagna gennaio ha giocato fino a gennaio nel Novara con quattro presenze in Serie B, una in Coppa Italia e una nel campionato Primavera; poi è andato in prestito al Brescia dove ha giocato con continuità: ben 14 presenze in Serie B;

 

Mauro Coppolaro è di Benevento ed è nato il 10 marzo 1997. E’ difensore centrale, cresciuto nella Reggina, ora di proprietà dell’Udinese che, quest’anno, l’ha girato al Latina, dove ha disputato 20 partite in Serie B;

 

Giuseppe Pezzella, terzino sinistro, è nato a Napoli il 29 novembre 1997. Ha già due anni di esperienza in Serie A con la maglia del Palermo: cresce nelle giovanili del Monteruscello, scuola calcio della sua città natale, nel 2013, all’età di 15 anni, viene acquistato dal Palermo dove fa tutta la trafila prima di debuttare nel massimo campionato il 6 dicembre 2015 in Atalanta-Palermo, terminata 3-0 in favore dei bergamaschi, entrando al 65’. Quest’anno ha collezionato dieci gettoni in Serie A;

 

Federico Dimarco, terzino sinistro dal piede educato (vedere il suo calcio di punizione per il 2-2 contro lo Zambia al 88’) è di proprietà dell’Inter che l’ha girato, quest’anno, all’Empoli dove ha giocato 12 partite in Serie A e una in Coppa Italia. E’ nato a Milano il 10 novembre 1997;

 

Riccardo Marchizza è un difensore centrale della Roma. E’ nato nella capitale il 26 marzo 1998. Quest’anno oltre alle 22 presenze nel campionato Primavera con cinque reti  e sei apparizioni in Coppa Italia Primavera con tre gol, Marchizza si è fatto le ossa anche in campo internazionale: cinque presenze nella Youth League, ma soprattutto una in Europa League, con i giallorossi, seppur solo un minuto contro l’Astra Giurgiu;

 

Leonardo Sernicola chiude la linea difensiva. Terzino sinistro, nato a Civita Castellana, in provincia di Viterbo, il 30 luglio 1997, quest’anno ha giocato nella Ternana (suo club d’appartenenza) sei presente in Serie B e due in Coppa Italia; poi da gennaio è in prestito all’Unicusano Fondi con cinque presenze in Lega Pro;

 

Centrocampisti

Rolando Mandragora è il capitano della Nazionale Under-20. Centrocampista centrale, nato a Napoli il 29 giugno 1997, è cresciuto nel settore giovanile del Genoa, esordendo in Serie A il 29 ottobre 2014. Passato in Serie B, al Pescara, viene acquistato dalla Juventus nel gennaio 2016 per sei milioni di euro. A fine aprile 2016 è costretto ad operarsi per la frattura del quinto metatarso del piede destro che lo porterà, anche alla Juventus, ad avere continue noie. Esordisce con la maglia della Juventus il 23 aprile 2017, subentrando a Marchisio nel finale della partita di campionato vinta 4-0 contro il Genoa;

 

Mattia Vitale, centrocampista centrale, è nato a Bologna il 1° ottobre 1997. Di proprietà della Juventus, la stagione 2016-2017 l’ha giocata in prestito al Cesena dove ha raccolto 21 presenze in Serie B e tre in Coppa Italia;

 

Francesco Cassata, centrocampista centrale, è nato a Sarzana, in provincia di La Spezia, il 16 luglio 1997. Cresciuto nella Primavera dell’Empoli, è passato alla Juventus che, nell’ultima stagione, l’ha girato all’Ascoli trovando un’ottima continuità: quasi sempre titolare, è sceso in campo 36 volte in Serie B segnando un gol proprio al debutto stagionale contro la Pro Vercelli;

 

Paolo Ghiglione è nato a Voghera, provincia di Pavia, il 2 febbraio 1997. E’ centrocampista destro, è di proprietà del Genoa e quest’anno ha giocato nella Spal, nella fortunata cavalcata verso la Serie A, disputando sette partite;

 

Nicolò Barella è il più “maturo” tra i giocatori della Nazionale. Premiato come miglior calciatore italiano classe 1997 nel 2012 e 2013, è nato il 7 febbraio 1997 a Cagliari, dov’è cresciuto fino a giocare in Serie A con costanza. Esordisce in Serie A il 4 maggio 2015, contro il Parma, nella partita vinta 4-0 dal Cagliari Centrocampista centrale. Quest’anno in campionato ha collezionato 28 presenze e due in Coppa Italia. Convocato per il Mondiale, ha giocato solo le prime due gare, uscendo per infortunio alla mano durante Italia-Sudafrica;

 

ATTACCANTI

Riccardo Orsolini, ala destra con il numero sette sulle spalle, è nato, come detto, ad Ascoli Piceno il 24 gennaio 1997. E’ stato acquistato a gennaio dalla Juventus che ha sbaragliato la concorrenza, ma è rimasto per tutta la stagione all’Ascoli dove ha disputato 41 presenze in Serie B con otto reti e una presenza in Coppa Italia;

 

Andrea Favilli, la punta centrale. Compagno d’avventura con Orsolini nell’Ascoli a suon di presenze e gol con 30 gettoni e otto realizzazioni. Nato a Pisa il 17 maggio 1997 è cresciuto nelle giovanili del Livorno, suo club di appartenenza, che l’ha girato all’Ascoli;

 

Giuseppe Panico, anche lui punta centrale, è nato a Ottaviano (provincia di Napoli), il 10 maggio 1997. E’ di proprietà del Genoa, ma quest’anno ha giocato al Cesena con 15 presenze in Serie B, due in Coppa Italia e tre nel campionato Primavera;

 

Andrea Bifulco è conterraneo di Panico. Nato a San Gennaro Vesuviano qualche mese prima del coetaneo, il 18 gennaio 1997, è cresciuto calcisticamente nel Napoli e nell’ultima stagione ha giocato in prestito al Carpi, collezionando 20 presenze e tre gol in Serie B;

 

Luca Vido, l’eroe della vittoria ai supplementari contro lo Zambia, con la maglia numero 10. Vido è nato a Bassano del Grappa, provincia di Vicenza, il 3 febbraio 1997. Ha giocato fino al 2009 nel settore giovanile del Treviso, prima di passare al Padova, dove ha giocato fino 2011, anno in cui è stato acquistato dal Milan. Con i rossoneri è rimasto fino a fine gennaio 2017, quando è stato ceduto in prestito per i successivi sei mesi al Cittadella, in Serie B. Per lui 12 partite nel torneo cadetto con quattro gol.

 

La Figc ha reso noto che la semifinale contro l’Inghilterra verrà trasmessa in chiaro su RaiSport a partire dalle 13:

 

Era il match più temuto ma gli Azzurrini hanno giocato la loro partita più bella ai Mondiali Under 20 e cancellato il ricordo di una finale europea che bruciava. I ragazzi di Evani vincono meritatamente contro la Francia, tenendo il campo con rigore tattico e forza agonistica.

Sempre in vantaggio, vengono raggiunti da un rigore di Augustin dopo che Orsolini aveva segnato la sua terza rete in questo Mondiale. Al rientro, non cala la concentrazione e una azione da manuale,  l’Italia si porta nuovamente in vantaggio con un tuffo di testa di Panico. A nulla vale la rabbiosa e infruttuosa reazione della Francia.

Gli Azzurrini disputano un gran primo tempo: ben messi in campo fronteggiano i bleus senza nessun timore reverenziale che invece emerge dal lato dei francesi che non riescono ad innescarela loro trazione anteriore. Evani gioca la carta Vitale sin dal primo minuto e tutta la squadra rispetta le consegne tattiche. E’ l’Italia a farsi pericolosa al 15’ con Panico che riceve un cross dalla sinistra, è abile a smarcarsi per un tiro teso che passa di poco a lato al palo sinistro. Augustin, veloce e pericoloso, replica al 18’ con una saetta che sorvola alta sulla traversa.

Mondiali Under 20

Al 27’ i ragazzi di Evani sbloccano il risultato: l’azione parte da sinistra da dove parte il cross perfetto di Pezzella che raggiunge Orsolini nell’area avversaria; davanti al portiere l’attaccante ascolano non perdona e porta in vantaggio l’Italia. Al 34’ arriva il pareggio francese: Coppolaro al limite dentro l’area, mette giù Harit; Augustin calcia il rigore forte e centrale realizzando il pareggio francese (quarta rete  in questo Mondiale).

Nella ripresa, la partita non perde tensione e gli Azzurrini al 53’ con un’azione da manuale del calcio, infilano la difesa francese grazie a Favilli che si porta sul fondo superando due difensori per poi crossare una palla deliziosa per Panico che, in tuffo e di testa, segna il gol del definitivo vantaggio. La reazione francese è rabbiosa: Batelli fa entrare Thuram per dare ancora più vigore al suo attacco; Augustin imperversa con la sua velocità bruciante e Zaccagno, almeno in due occasioni, salva la porta Azzurra. Ma è sempre l’Italia a pungere di più, tanto da vedersi annullata, dopo un pregevole contropiede, una rete di Orsolini al 79’.

Il match finisce con la vittoria meritata degli Azzurrini che il 5 giugno, a Suwon, se la vedranno con lo Zambia, vittoriosa ai tempi supplementari la Germania (4-3). Ora sognare è lecito.

ct Evani

“Sono contento del risultato ma ancora più della prestazione dei miei ragazzi: sono stati splendidi, hanno fatto tutto alla perfezione. I francesi erano temibili ma siamo riusciti a limitare la loro forza e imporre il nostro gioco. Una grande partita”.

I quarti di finale: Portogallo-Uruguay; Messico-Inghilterra; Italia-Zambia; Venezuela-Usa

il tabellino 

Francia-Italia 1-2
Marcatori: Orsolini 27’, Augustin 37’ (R), Panico 53’
Francia (4-3-3). Lafont, Michelin, Ouguene, Diop (Boscagli 65’), Maquassa, Tousart (C), Poha (Thuram 70’), Harit, Saint-Maximin, Blas (Terrier 81’), Augustin. All. Batelli. A disp. Bernardoni, Kwateng, Fuchs, Nkunku, Braat, Sissoko, Severin.
Italia (4-3-3). Zaccagno, Scalera (Marchizza 90’), Coppolaro, Romagna, Pezzella, Orsolini (Dimarco 81’), Mandragora (C), Pessina, Vitale, Panico (Ghiglione 70’), Favilli. All. Evani. A disp. Perisan, Plizzari, Sernicola, , Bifulco, Cassata, Vido.
Arbitro. Marciniak (POL); Var1 Zwayer (GER)
Note. Ammoniti: Vitale,  Mandragora, Harit