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Contrasti duri, randellate, un’espulsione, un rigore parato dopo una lunghissima decisione Var. E’ una semifinale spettacolare quella tra Inghilterra e Stati Uniti scese in campo al Parc Olympique Lyonnais per la prima semifinale del Mondiale.  Partenza sprint delle ragazze della ct Ellis in vantaggio al 10′ Press a segno di testa su traversone da destra di O’Hara. Le inglesi sono riuscite subito a rispondere con White in gol al 19′ dopo aver deviato un cross da sinistra di Mead. Al 31′ gli Usa hanno trovato di nuovo il vantaggio con Morgan (31′), abile a battere Telford con un colpo di testa su assist di Horan. Per l’attaccante è il sesto gol in questa edizione e una curiosità: è la prima giocatrice a segnare in un Mondiale il giorno del suo compleanno

Tesissima, invece, la  ripresa con le inglesi che hanno provato a pareggiare. Al 67′ gol annullato a White per posizione di fuorigioco: l’arbitro ha preso questa decisione dopo essersi consultato col Var. All’84’ calcio di rigore assegnato alle inglesi grazie all’utilizzo della tecnologia, ma Houghton ha sbagliato il tiro dal dischetto, bloccato da Naeher. Poi Bright si fa espellere per doppia ammonizione e dopo sette minuti di recupero, gli Stati Uniti posso esultare: sono loro le prime finaliste.

INGHILTERRA-USA 1-2

10′ Press, 19′ White, 31 Morgan

INGHILTERRA (4-4-2): Telford; Bronze, Houghton, Bright, Stokes; Walsh (71′ Moore), Scott, Mead (58′ Kirby), Daly; Parris, White. Ct Phil Neville

USA (4-3-3): Naeher; O’Hara, Dahlkemper, Sauerbrunn, Dunn; Horan, Ertz, Lavelle (65′ Mewis); Heath, Morgan, Press. Ct Ellis

Ammoniti: Bright (I), Horan (U)
Espulsi: Bright (I) per somma d’ammonizioni
Note: al minuto 84, rigore sbagliato da Houghton

La formazione degli Stati Uniti è sicuramente tra le favorite al prossimo Mondiale femminile in Francia e,  proprio nella nazionale americana, c’è una delle calciatrici più forti del mondo qual è la vicecapitana Alex Morgan.

L’attaccante dell’Orlando Pride, oltre a essere una prolifica marcatrice sul campo (ha segnato più di 100 reti con la sua nazionale), è altrettanto attiva in importanti iniziative fuori dal rettangolo verde.

La famosa rivista americana del Time ha voluto dedicarle la copertina con il titolo “The Equalizer” una lunga intervista.

Alex Morgan, 29 anni, di professione attaccante ed “equilibratrice”

La calciatrice ha sottolineato quanto fondamentale sia fare bene al Mondiale, specie perché gli Usa sono favoriti ma, altrettanto importante è l’impatto sociale. Alex Morgan da anni combatte per l’eguaglianza di genere al fine di ottenere il rispetto, l’attenzione e la retribuzione alla pari dei colleghi maschi. Il Campionato del Mondo può e deve essere una vetrina di riscatto.


Grazie alle sue iniziative, la punta americana è stata anche inserita nella nota lista delle donne più influenti del 2019 proprio dalla rivista Time. L’atleta rispecchia i tre criteri fondamentali per far parte del ranking: potenzialità della figura pubblica; influenza nel corso di eventi significanti; esempi morali di vita a cui ispirarsi.

 

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Thank you @time for including me as one of the 100 most influential people of 2019, what a dream!!

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Da sempre Alex Morgan, inoltre, si è detta lontana dalle politiche del presidente Donald Trump, soprattutto riguardo le scelte di separare le famiglie dei migranti al confine messicano. Per una serie di motivi la 29enne ha deciso di declinare l’invito del presidente alla Casa Bianca, in caso di vittoria del torneo.

Non solo lotta per pari diritti tra uomo e donna, Alex Morgan è anche una famosa scrittrice, autrice di libri per bambini della serie “The Kicks”, best sellers del New York Times. La collana racconta di una ragazza di 12 anni di nome Devin, che gioca per la squadra di calcio dei Kentville Kangaroos, nota come The Kicks.

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Un famoso numero della serie The Kicks

Nei libri ci sono tanti riferimenti al passato della calciatrice in cui si racconta come c’è stata la crescita calcistica della Morgan. Famoso è stato il primo libro della serie, “Saving the team”. Al suo interno c’è “una nota di Alex” indirizzata a sua madre quando aveva 8 anni. Quella nota è poi stata posta sul frigo da sua madre e il suo contenuto è diventata poi una ragione di vita.

L’enfasi patriottica è una prerogativa essenziale nell’identikit (un po’ stereotipato, dai) di un perfetto americano. Del resto, come mai gli alieni che decidono di devastare il mondo e annullare l’umanità, si concentrano sul suolo a stelle e strisce?

Toni epici, da mano sul cuore, attraversano Hollywood per poi arrivare alla musica e all’arte, ma c’è un campo indiscusso dove il valore dell’essere americano è superiore: lo sport. E quando uno statunitense sa di essere forte, la combo può essere atomica. Non solo nel basket, nell’NBA, quintessenza dello sport, ma anche nel calcio femminile, gli Usa possono vantare – legittimamente – la loro superiorità.

Detentrice dell’edizione 2015 in Canada, Nazionale con più successi (tre), la squadra degli Stati Uniti si pone un gradino sopra le altre anche ai nastri di partenza del Mondiale 2019 in Francia e, Fox Sports america, broadcaster ufficiale della competizione, ha deciso di ribadire questo concetto nel suo spot promozionale girato dal famoso regista Joseph Kahn.

Epica, enfasi, patriottismo e climax ascendente adrenalinico, ovviamente, non mancano. Fox sapeva che bisognava sparare per colpire e lo si capisce dal titolo: “All eyes on us”, che oltre a caricare di responsabilità e aspettative le 23 calciatrici, pone una domanda che i tifosi di tutto il mondo si stanno chiedendo, ovvero, qualcuno può competere con l’America, regina indiscussa?

Del resto il claim, recitato dall’attrice Carrie Coon, dice: «Take your best shot. Just remember – You come at the queen, you best not miss». Il risultato è uno spot veloce, furioso e coinvolgente in cui, in successione, si vedono le statunitensi, dalla Morgan a Rapinoe, gareggiare contro la Francia tra contrasti intensi e azioni rapide. Il video è stato talmente preso sul serio dalla calciatrici che Robert Gottlieb, vice presidente esecutivo e responsabile marketing di Fox Sports, ha svelato questo aneddoto:

Becky Sauerbrunn, che alla fine della pubblicità la si vede affrontare in takle una giocatrice francese, durante le riprese ha subito un colpo al ginocchio e ha iniziato a perdere sangue. Non si è lamentata durante la fase di registrazione, ma quando abbiamo visto la ferita abbiamo pensato che fosse arrivato il momento di fermarsi: un infortunio così sarebbe stato un disastro. Ovviamente non abbiamo detto nulla all’allenatore altrimenti avrebbe perso la testa!

È considerata una delle calciatrici più forti della storia, oltre a essere una delle più prolifiche sotto porta: l’americana Alex Morgan raggiunge quota 100 reti in 159 presenze con la nazionale statunitense ed entra nell’élite delle giocatrici di calcio con più reti realizzate per il proprio Paese.

La stella dell’Orlando Pride e degli Usa ha tagliato questo importantissimo traguardo nel match amichevole giocatosi a Commerce City in Colorado contro l’Australia. La partita si è conclusa con una netta vittoria per le statunitensi per 5-3 in cui la capitana, originaria di San Dimas, ha messo a segno la rete che ha sbloccato il match al minuto 13 di gioco.

Cifra tondissima e festeggiamenti con tutte le compagne di squadra.

Come detto Alex Morgan ora è nella cerchia delle sette calciatrici ad aver tagliato questo grandissimo traguardo, inoltre per età è la terza con soli 29 anni e 276 giorni.

Di tutte le reti, 58 sono state realizzate con il mancino, suo piede naturale, 25 con il destro, 14 di testa e 3 con altre parti del corpo.

Uno score che è iniziato nel 2010 con quattro reti ed è anadto in crescendo sempre più con gli apici nel 2012 (28), 2016 (17) e 2018 (18).

Morgan detiene il record del gol più rapido con la nazionale a stelle e strisce, ben 12 secondi durante una partita di qualificazione olimpiche.

Con le 100 reti ha così raggiunto a Tiffeny Milbrett (100 reti in 206 gare dal 1991 al 2005) e ora punta la compagna di Nazionale – e unica ancora in attività – Carli Lloyd che si trova a quota 105 reti (ma in 269 partite).

Più avanti nella classifica si trovano le pioniere Michelle Akers (107 reti in 155 gare dal 1985 al 2000), Kristine Lilly (130 gol in 354 partite dal 1987 al 2010) e Mia Hamm (158 reti in 276 gare dal 1987 al 2004). In vetta e difficilmente raggiungibile invece si trova Abby Wambach con 184 reti segnate in 256 presenze.