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Quello che ha lasciato Lauda alla Formula 1 è qualcosa di grandioso e le varie scuderie lo hanno voluto omaggiare al Gran Premio di Monaco a Montecarlo.

In realtà è tutto il circus che ricorderà il tre volte campione, morto qualche giorno fa.

La Mercedes, per l’occasione, ha colorato il proprio halo di rosso come il cappellino che Niki Lauda indossava sempre, soprattutto durante le corse.
Proprio il cappellino sarà l’oggetto della commemorazione: lo indosseranno i piloti che scenderanno in pista durante il toccante minuto di silenzio che sarà osservato alle 14.53, diciassette minuti prima del via.

Non solo l’halo, sulla W10 la casa automobilistica tedesca ha aggiunto una scritta “Danke Niki” sul muso delle loro monoposto.

Il muso della W10

Personalizzazione anche da parte della Scuderia Ferrari e Sebastian Vettel.

Sul laterale della SF90 è presente un adesivo che esalta il passato dell’ex pilota austriaco nella casa del Cavallino, in cui ha conquistato due titoli mondiali (1975 e 1977). Lo sticker è la riproduzione della grafica presente sulle Ferrari guidate da Lauda. Il nome, presente in corsivo, è accompagnato da una striscia nera in segno di lutto.

Vettel, invece, indosserà un casco ad hoc con una livrea rossa, il colore dominante dei caschi utilizzati da Lauda, su cui è presente la scritta “Niki Lauda” nella parte superiore e ai lati.

Sono un privilegiato, non sono per averlo conosciuto ma anche per averci parlato tante volte. Se ad oggi abbiamo monoposto sicure lo dobbiamo a piloti come lui.

Omaggi all’austriaco anche dalla McLaren, scuderia con cui Lauda ha vinto un Mondiale nel 1984. Una grande corona d’alloro con appunto l’anno del titolo e “Niki Lauda 1949-2019”.

Il ricordo della McLaren

La scritta “Danke Niki” con i colori dell’Austria è presente anche sulle monoposto della Red Bull e della Toro Rosso. Le scuderie hanno scelto di omaggiare il pilota con una foto.

L’omaggio di Red Bull e Toro Rosso

22 aprile 2018, finale del torneo Masters 100 di Montecarlo: scendono in campo Rafael Nadal e Kei Nishikori per giocarsi il titolo. Una sfida importante ma che non dura molto e in soli due set, conclusi 6-3, 6-2 il maiorchino si conquista un posto nella storia del tennis festeggiando la sua undicesima vittoria a Montecarlo.

Un record che non ha eguali e che lo consacra come il più forte di tutti i tempi e non solo nel mondo del tennis. Il re della terra rossa, così come è stato battezzato dopo l’ennesimo successo, è riuscito a superare anche traguardi importanti come quello di Valentino Rossi, sbalzato dal trono per aver vinto “solo 10 volte” nei circuiti di Assen e Barcellona.

E guardando indietro ai più grandi sportivi che hanno ottenuto riconoscimenti simili è chiaro che al momento Rafael Nadal è in cima ad una sorta di classifica simbolica che lo vede l’unico ad aver avuto la meglio per undici volte nello stesso torneo.

Al secondo posto ecco Valentino Rossi, 10 volte campione in Olanda e in Spagna. Il dottore deve cedere il suo posto al tennista con il quale condivide anche il record di vittorie vinte nel torneo di Barcellona.

Al terzo posto troviamo il fantino inglese Lester Piggott, che nella sua carriera ha vinto 9 volte il derby di Epsom, sempre con cavalli diversi.

Per scoprire la posizione successiva ci spostiamo nel mondo dello sci, dove trionfa lo svedese Ingemar Stenmark con le sue 8 volte da campione a Madonna di Campiglio. Per lui 5 slalom e 3 giganti di Coppa del mondo.

Sono 8 anche i successi del grande Michael Schumacher nel Gp di Francia, che ha reso grande la Formula 1 prima di quel tragico incidente che ha messo in stand-by sia la sua vita che la sua carriera di pilota.

Subito dopo, a questa classifica si aggiunge un ciclista belga, Eddy Merckx, 7 volte vincitore nella Milano-Sanremo.

Chiude questa escalation di talenti sportivi il campione Ayrton Senna, per sei volte vincitore al Gp di Montecarlo.

Sette fuoriclasse che hanno fatto grande il loro sport e hanno saputo raddoppiare i loro successi nel tempo conquistandosi un posto nella storia. Al momento Nadal è il primo fra tutti ma non è ancora abbastanza e il tennista spagnolo, ritrovata la forza fisica e superati i problemi al ginocchio, è deciso a siglare un altro successo anche a Barcellona.                  

10 è il numero di vittorie che finora ha collezionato in questo torneo ma l’obiettivo è già fissato: riuscirà a entrare nella leggenda raggiungendo le 11 vittorie anche a Barcellona? 

Appuntamento, quindi, per la grande finale dove quasi certamente il nome di Nadal figurerà ancora una volta per suggellare ancora il suo dominio sulla terra rossa.

Le monoposto di Formula 1, nonostante possano trascorrere anni, conservano quel fascino e quella innata bellezza che accomuna molte persone.

Molti sognano di poterla guidare almeno una volta, ma c’è chi addirittura potrebbe comprarsela!

Non si tratta di una macchina qualunque, ma la McLaren MP4/8A: la monoposto guidata da Ayrton Senna nella stagione 1993 con cui ha vinto l’ultimo di Gran Premio di Montecarlo.

Ebbene sì, un vero e proprio capolavoro di ingegneria per quegli anni messo in vendita in occasione del 25esimo anniversario di quel trionfo del brasiliano nel GP monegasco. L’asta si terrà alla casa d’aste Bonhams nel maggio prossimo.

A distanza di anni dalla sua scomparsa, tutto ciò che ruota intorno al pilota Senna ha ancora tanto fascino e il suo ricordo è ancora impresso nelle menti di tutti coloro che hanno avuto il piacere di vederlo correre nell’arco della sua carriera.

La monoposto MP4/8A, prodotta a Woking con telaio numero sei e motorizzata Ford, corse altre 7 gare nell’arco di quella stagione. Per Ayrton Senna fu il suo ultimo mondiale completo della sua carriera e l’ultimo da pilota McLaren. In quella stagione fu il rivale Alain Prost a vincere il campionato con 16 punti di vantaggio sul brasiliano. La stagione successiva, la prima nella Williams, fu quella del disastroso incidente mortale a Imola.

Tornando a Montecarlo, il campione sudamericano vinse per ben 6 volte sul circuito del principato. Dopo la gara in Italia, nella quale Senna si ritirò in seguito ad un contatto con Damon Hill e Martin Brundle, il telaio numero sei fu usato sul muletto in Giappone e Australia, corse che videro il brasiliano vincitore.

Dopo quel 1993 quindi, tornerà a brillare quella bellissima monoposto guidata dalle mani di quello che è stato uno dei più grandi piloti della storia della Formula 1.

Sicuramente la MP4/8A sarà venduta a suon di milioni così com’è stata per la Ferrari F2001 di Schumacher. La Rossa, qualche mese fa, è stata venduta al prezzo record di 7,5 milioni di euro e anche quella monoposto vinse il GP di Monaco.

Il “signore della terra” è tornato. Ed ha scelto un palcoscenico prestigioso per firmare un doppio record da favola.

Per la decima volta Rafa Nadal ha conquistato il trofeo del MonteCarlo Rolex Masters, torneo Atp Masters 1000 dotato di un montepremi di 4.273.775 euro che si è concluso sulla terra rossa del Country Club di MonteCarlo, nel Principato di Monaco. In finale il 30enne mancino di Manacor, numero 7 del ranking e quarto favorito del seeding, si è aggiudicato per 61 63, in poco più di un’ora ed un quarto il derby spagnolo contro Albert Ramos-Vinolas, numero 24 del ranking mondiale e 15esima testa di serie.

Grazie a questo successo, il 70esimo in carriera, Rafa è diventato il primo giocatore dell’Era Open a vincere per dieci volte lo stesso torneo e si è preso in solitario il primato di titoli sul “rosso”, 50, staccando l’argentino Guillermo Vilas (fermo a quota 49). Nadal sulla terra battuta vanta un bilancio pazzesco: 370 match vinti contro appena 34 sconfitte.

Da lunedì Nadal risalirà al numero 5 del ranking mondiale. Rafa sorride mentre sul maxi schermo scorrono le immagni dei suoi dieci successi nel Principato a cominciare da quello datato 2005: ”Dopo un paio di finali perse quest’anno finalmente sono riuscito a vincere. E’ difficile per me esprimere cosa provo, cosa significa per me essere qui a stringere ancora il trofeo dopo tanti anni. Ringrazio la vita che mi ha dato questa possibilità”.

Doppia sorpresa al “MonteCarlo Rolex Masters“, torneo Atp Masters 1000 dotato di un montepremi di 4.273.775 euro in corso sulla terra rossa del Country Club di Monte-Carlo, nel Principato di Monaco- Nella giornata riservata agli ottavi di finale sono usciti di scena prima il numero uno del mondo Andy Murray, sconfitto in tre set dallo spagnolo Albert Ramos Vinolas, seguito a ruota dallo svizzero Stan Wawrinka, eliminato in due set da Pablo Cuevas. Rafa Nadal ha invece rovinato la festa di compleanno al tedesco Alexander Zverev, che ha denunciato tutta l’inesperienza dei suoi vent’anni.

La caduta di Murray

Dopo oltre un mese di stop per un problema al gomito Andy Murray era rientrato nel circuito regolando all’esordio in due set tirati un avversario potenzialmente pericoloso come il lussemburghese Gilles Muller. Negli ottavi, però, il numero uno del mondo – che a MonteCarlo vanta tre semifinali: 2009, 2011 e 2016 – è stato punito dallo spagnolo Albert Ramos-Vinolas, numero 24 del ranking mondiale e 15esima testa di serie: 26 62 75, il punteggio in favore del 29enne di Barcellona dopo oltre due ore e mezza di lotta. il terzo set che Andy non scorderà per un bel pezzo: il 29enne di Dunblane è stato avanti 4-0 con doppio break, ha avuto la chance del 5-1, si è fatto riagguantare sul 4 pari, ha salvato tre palle-break di fila nel nono game, ma nell’undicesimo ha ceduto di nuovo la battuta e poco dopo Ramos-Vinolas ha chiuso al secondo match-point, su un drop-shot in rete del numero uno del mondo.

Wawrinka irriconoscibile

Assolutamente irriconoscibile Wawrinka, numero 3 del ranking e del seeding. Se all’esordio Stan aveva concesso un set, più che altro per distrazione, al ceco Jiri Vesely, capace dodici mesi fa su questa stessa terra di sgambettare Djokovic, nel match l’uruguaiano Pablo Cuevas, numero 27 Atp e 16esima testa di serie, lo svizzero, campione nell’edizione del 2014, è apparso decisamente fuori fase cedendo con un doppio 64 in poco più di un’ora ed un quarto di partita. Nei quarti Cuevas troverà Lucas Pouille.

nadal sul velluto

Un’ora e otto minuti. Tanto è durata la lezione sul “rosso” impartita da Rafa Nadal – vincitore nove volte nel Principato, otto di fila tra il 2005 e il 2012 e poi nel 2016 -, numero 7 del ranking e quarta testa di serie, al leader dei Next Gen Alexander Zverev, numero 20 Atp e 14esima testa di serie del torneo, che proprio oggi compie vent’anni, battuto per 61 61.

 

E’ a Montecarlo che inizia la stagione sul “rosso”, con buona pace di Marrakech e di Houston che tutt’al più possono fungere da “aperitivo”. In attesa di scendere in campo e di cominciare a “fare sul serio” al “Monte Carlo Rolex Masters”, torneo Atp Masters 1000 dotato di un montepremi di 4.273.775 euro di scena sulla terra del Country Club di Monte-Carlo, nel Principato di Monaco. Ecco il pensiero dei protagonisti più attesi.

E’ quasi un anno che Nadal non vince un torneo dall’abbinata Montecarlo-Barcellona del 2016. In questa stagione è stato finalista a Melbourne, Acapulco e Miami, fermato due volte da Federer (in Australia ed in Florida) ed una da Querrey (in Messico).

Rafa Nadal

“Sono pronto a vincere un titolo, sono soddisfatto del mio livello di gioco, per me è importante sapere che posso essere competitivo, perché mi dà motivazioni extra. Sto bene, non ho problemi fisici e questo conta, in queste due settimane mi sono allenato bene. Sento che sto esprimendo un livello di tennis alto, ho avuto un ottimo inizio di stagione e la mia posizione attuale nella Race mi permette di giocare tranquillo”.

Andy Murray

Dopo l’esibizione benefica con Federer a Zurigo non ero troppo ottimista, soprattutto per il servizio. Giorno dopo giorno, però, sono migliorato: ogni tanto sento ancora il gomito un po’ indolenzito ma va sempre un pochino meglio ed era quello che speravo”.