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Come non rimanere sbalorditi dal talento del fantino Lanfranco Dettori, che ieri ha compiuto un’altra delle sue grandi imprese. Questa volta insieme ad Enable, una cavalla di tre anni già celebre nel mondo dell’ippica.

Il fantino Frankie, nome con il quale è conosciuto nell’ambiente, batte ancora una volta il record assoluto nell’ippodromo di Chantilly, dove si è disputata ieri l’edizione numero 96 della classicissima Grand Prix Arc de Triomphe, come da consuetudine la prima domenica di ottobre.

Parigi in questo campionato mondiale non può fare altro che decretarlo vincitore, con una corsa impeccabile che riesce a tenere a distanza tutti gli avversari dimostrando ancora una volta forza e ambizione.

Ma non è il suo primo successo in questa stessa competizione mondiale: Frankie Dettori innalza il trofeo per la quinta volta, facendo rivivere le stesse emozioni già provate nel 1995, 2001, 2002 e 2015. Una storia che diventa quasi una leggenda e lo elegge campione assoluto dal record finora imbattuto.

Il merito, però, non è tutto suo ma il trionfo dipende anche dalla bravura e dalla velocità di Enable, il cavallo che lo ha accompagnato verso il traguardo. Non era la prima volta che Dettori cavalcava in groppa a fenomeni dell’ippica. Nelle scorse competizioni che lo hanno visto vincente aveva avuto l’onore di sellare cavalli come Lammtarra, Sakhee, Marienbard e Golden Horn, di grandissimo valore.

Stavolta è stata la volta di Enable, che in soli tre mesi è riuscita a farsi conoscere ed ammirare per i premi vinti in diverse gare: Oaks di Epsom, Irish Oaks, Kings George e Yorkshire Oak.

Un successo che tutti si aspettavano, dunque, quello della coppia Dettori-Enable, che insieme sono risultati imbattibili e hanno vinto la gara parigina senza particolari difficoltà.

Nessuna speranza di vincere per gli altri partecipanti come Cloth of Stars e Ulysses, che non sono riusciti a tenere il passo della purosangue inglese più in forma degli ultimi tempi.

E tra i due si è venuto a creare anche un forte legame, che li ha aiutati sicuramente a vincere. Ecco alcune dichiarazioni del fantino sardo subito dopo la schiacciante vittoria:

Sapere di essere il primo fantino capace di vincitore cinque Arc è una grande emozione. Enable è magnifica, ha un grande cuore: per questo eravamo molto fiduciosi prima della corsa

Il successo di Dettori si aggiunge alla lista di trofei che nella sua carriera è riuscito a collezionare. E il fatto che sia proprio Parigi il luogo del suo grande record per lui assume un’importanza ancora più rilevante. Infatti, è proprio Parigi la città francese che lo ha visto cadere in un baratro quando nel 2012 è stata squalificato per essere stato trovato positivo al test antidoping. Ben 6 mesi di stallo che sono sembrati un’eternità per il fantino, che grazie all’aiuto dell’allenatore John Gosden è riuscito a risalire la china e imporsi ancora una volta come protagonista nel mondo dell’ippica.

Il suo nuovo inizio è oggi confermato con la vittoria dell’Arc de Triomphe e sicuramente non sarà nemmeno l’ultima soddisfazione che il fantino ed Enable saranno in grado di regalarci.

Come non rimanere sbalorditi dal talento del fantino Lanfranco Dettori, che ieri ha compiuto un’altra delle sue grandi imprese. Questa volta insieme ad Enable, una cavalla di tre anni già celebre nel mondo dell’ippica.

Il fantino Frankie, nome con il quale è conosciuto nell’ambiente, batte ancora una volta il record assoluto nell’ippodromo di Chantilly, dove si è disputata ieri l’edizione numero 96 della classicissima Grand Prix Arc de Triomphe, come da consuetudine la prima domenica di ottobre.

Parigi in questo campionato mondiale non può fare altro che decretarlo vincitore, con una corsa impeccabile che riesce a tenere a distanza tutti gli avversari dimostrando ancora una volta forza e ambizione.

Ma non è il suo primo successo in questa stessa competizione mondiale: Frankie Dettori innalza il trofeo per la quinta volta, facendo rivivere le stesse emozioni già provate nel 1995, 2001, 2002 e 2015. Una storia che diventa quasi una leggenda e lo elegge campione assoluto dal record finora imbattuto.

Il merito, però, non è tutto suo ma il trionfo dipende anche dalla bravura e dalla velocità di Enable, il cavallo che lo ha accompagnato verso il traguardo. Non era la prima volta che Dettori cavalcava in groppa a fenomeni dell’ippica. Nelle scorse competizioni che lo hanno visto vincente aveva avuto l’onore di sellare cavalli come Lammtarra, Sakhee, Marienbard e Golden Horn, di grandissimo valore.

Stavolta è stata la volta di Enable, che in soli tre mesi è riuscita a farsi conoscere ed ammirare per i premi vinti in diverse gare: Oaks di Epsom, Irish Oaks, Kings George e Yorkshire Oak.

Un successo che tutti si aspettavano, dunque, quello della coppia Dettori-Enable, che insieme sono risultati imbattibili e hanno vinto la gara parigina senza particolari difficoltà.

Nessuna speranza di vincere per gli altri partecipanti come Cloth of Stars e Ulysses, che non sono riusciti a tenere il passo della purosangue inglese più in forma degli ultimi tempi.

E tra i due si è venuto a creare anche un forte legame, che li ha aiutati sicuramente a vincere. Ecco alcune dichiarazioni del fantino sardo subito dopo la schiacciante vittoria:

Sapere di essere il primo fantino capace di vincitore cinque Arc è una grande emozione. Enable è magnifica, ha un grande cuore: per questo eravamo molto fiduciosi prima della corsa

Il successo di Dettori si aggiunge alla lista di trofei che nella sua carriera è riuscito a collezionare. E il fatto che sia proprio Parigi il luogo del suo grande record per lui assume un’importanza ancora più rilevante. Infatti, è proprio Parigi la città francese che lo ha visto cadere in un baratro quando nel 2012 è stata squalificato per essere stato trovato positivo al test antidoping. Ben 6 mesi di stallo che sono sembrati un’eternità per il fantino, che grazie all’aiuto dell’allenatore John Gosden è riuscito a risalire la china e imporsi ancora una volta come protagonista nel mondo dell’ippica.

Il suo nuovo inizio è oggi confermato con la vittoria dell’Arc de Triomphe e sicuramente non sarà nemmeno l’ultima soddisfazione che il fantino ed Enable saranno in grado di regalarci.

Tra la fine del vecchio millennio e l’inizio del nuovo secolo, in cinque anni di attività, dal 1998 al 2002, il cavallo Varenne ha conquistato record e successi, diventando un simbolo del trotto italiano e affermandosi nell’olimpo delle leggende sportive mondiali con 73 corse disputate e 62 vinte.

Nato il 19 maggio 1995 nell’allevamento Zenzalino di Copparo, alle porte di Ferrara, Varenne deve il suo nome alla via della sede della Camera di commercio italo-francese di Parigi che sorge, appunto, in Rue de Varenne. Figlio di Waikiki Beach e Ialmaz, il trottatore, quando era ancora un piccolo puledro, viene venduto, in Normandia, al francese Jean Pierre Dubois, ma non avendo la silhouette da potenziale campione, è rispedito in Italia, dove la sua carriera rischia di non decollare per un problema alla cartilagine del posteriore destro. Sono in tre a scommettere sul giovane cavallo sgraziato dal manto baio: Enzo Giordano che diventerà il proprietario acquistandolo per 170 milioni di lire, il fantino Giampaolo Minnucci e l’allenatore finlandese Jori Turja. La scelta si rivela sin da subito vincente: nel 1998 vince il Derby del Trotto, avendo la meglio su Viking Kronos, pressoché invincibile sino a quel momento.

varenne

E’ il 2001, l’anno che consegna “il Capitano” alle pagine eterne dello sport: unico cavallo nella storia a vincere nello stesso anno le tre gare del Grande Slam come il Prix d’Amerique di Parigi (l’ultimo italiano ad aver vinto in Francia era stato a metà degli anni ’40), il Gran Premio Lotteria a Napoli, l’Elit Lopp a Stoccolma e, infine, la prestigiosa Breeders Crown Open trot negli Stati Uniti, segnando quello che allora era il nuovo record del mondo con il tempo di 1’09.01’’ su chilometro.

Ha bissato i successi nel Grande Slam anche nel 2002, anno del suo ritiro che è avvenuto ufficialmente il 28 settembre a Montreal, in Canada. Varenne è stato l’unico a vincere il titolo di “cavallo dell’anno” in tre differenti Paesi: nel 2000, 2001 e 2002 in Italia, in Francia nel 2001 e 2002, Stati Uniti, infine, nel 2001. Attualmente vive nella scuderia del Grifone, a Vigone, in provincia di Torino, come stallone da monta.