— AGGIORNAMENTO DEL 25 gennaio 2018 —
ANCHE IL LEEDS CAMBIA LOGO, MA I TIFOSI NON GRADISCONO
«Sei mesi di ricerche, oltre 10.000 tifosi consultati, pronti per i prossimi 100 anni»
Con questo slogan, il Leeds United, glorioso club inglese che milita in Championship, ha annunciato il nuovo logo scelto per aprire una nuova era quando si è prossimi ai 100 anni del club, previsto nel 2019. Il nuovo stemma, il busto di un uomo con il pugno che batte sul cuore rappresenta il “Leeds salute” caro lì a Elland Road, sintomo di unione e passione tra calciatori e supporter. E proprio i fan hanno storto e tanto il naso, per uno stemma che proprio non va giù e perde di identità.
Sono ovviamente piovute critiche: pochi minuti dopo l’annuncio i fan hanno avviato una petizione online per ripristinare lo storico stemma della squadra e, in meno di una giornata sono state raccolte più 31.000 firme. Il club, come si legge sul proprio sito, ha detto che ha apprezzato il dibattito che si è costruito e provvederà ad ascoltare i nuovi consigli. Intanto sono arrivati un paio di sfottò niente male dagli altri club come lo Zenit di San Pietroburgo, ma soprattutto l’Aston Villa che, per prendere in giro i rivali, ha annunciato le date di vendita dei biglietti della prossima sfida di aprile in stile PES, videogioco famoso per taroccare i nomi e i loghi delle squadre originali (quello del Leeds però è quello nuovo).
— ARTICOLO DEL 17 gennaio 2017 —
Messo da parte lo storico stemma ovale a strisce bianconere, con un toro rampante al di sotto di una una corona, simbolo della città di Torino, la Juventus ha presentato il nuovo logo che apparirà, dalla prossima stagione, sulle maglie dei calciatori. Due “J” bianche e stilizzate su sfondo nero. Semplice, lineare e in linea con la visione della società torinese proiettata verso il futuro. Sul sito della squadra, infatti, si legge:
Rappresenta la Juve nella sua essenza: le strisce della maglia, lo scudetto della vittoria, la J del nome

Il web, ovviamente, si è spaccato in due tra nostalgici e tradizionalisti e chi, invece, ha intuito e accolto con positività una virata chiaramente improntata sul branding, a dimostrazione di come la Juventus, oltre allo stadio di proprietà e altre operazioni, sia, in Italia, una società più avanti rispetto alla concorrenza.
Ma quindi il nuovo logo della squadra che ha vinto più Serie A è davvero brutto o è bello e affascinante? Se pensate che sia davvero orrendo, la popolare rivista inglese FourFourTwo, qualche mese fa, ha pubblicato la sua personale lista degli stemmi più improponibili delle squadre di calcio. Sta a voi fare il confronto…
21- Chelsea
La bocciatura è legata al leone: a differenza della bestia ruggente che ha dominato il logo dal 1986 al 2005, questa non è assolutamente intimidatoria. L’eredità del vecchio pesa su quello attuale, più rifinito, certo, ma anche meno d’impatto;

20 – Benevento
La rivista inglese rimane perplessa nel vedere una strega in uno stemma di calcio. Mascotte insolita, è vero, ma la città sannita è nota per essere “la città delle streghe” per via dei riti religiosi pagani che svolgevano i Longobardi lungo il fiume Sabato durante la loro dominazione, visti dalle popolazioni locali cristiane come veri e propri atti di stregoneria;

19 – Sheriff Tiraspol
Il club campione di Moldavia affonda le sue radici in una società che porta il suo stesso nome. Da qui, la scelta di un logo con la stella a cinque punte, tipica delle autorità del Far West. Un po’ retrò, un po’ vintage se pensate che la squadra ha solo vent’anni;

19 – Warriors
Precedentemente noti come Singapore Armed Forces, originariamente sullo stemma doveva esserci un guerriero. La federazione, però, ha imposto che la mascotte di ogni club fosse un animale. Ne è uscito un rinoceronte, disegnato, tra l’altro con fretta e superficialità;

17 – Rayo Vallecano
A suscitare qualche perplessità nel logo della squadra spagnola è la saetta posta al centro. Nobile inserire le iniziali del club e della città così il richiama all’origine operaia, ma quel fulmine sembra più titolo di borsa che è crollato giù;

16 – West Ham
Dopo la demolizione dello storico stadio, il Boleyn Ground, c’è quasi un pizzico di critica da parte della rivista FourFourTwo che ha deciso di inserire al 16esimo posto il logo del West Ham. Lo stemma degli Hammers tanto apprezzato per la sua storia e vena romantica tradisce una svolta più indirizzata verso la commercializzazione del prodotto;

15 – Viitorul Constanța
Cos’è esattamente? Se non fosse per il pallone, sarebbe difficile intuire in quell’insieme di curve e di linee sinuose il corpo di un giocatore. Facile confondere il logo del team rumeno per un ballerino;

14 – Alloa Athletic
Qualcosa del genere, forse, l’abbiamo visto per qualche squadra di basket Nba…oppure qualche mascotte di cereali. Il logo della squadra scozzese è dominato da questa vespa palestrata che non incute assolutamente timore al punto che la squadra è retrocessa in terza serie;

13 – Manchester City
Un altro top club che ha deciso di cambiare logo. Un logo dai colori pastello, una scelta voluta soprattutto dai tifosi, un ritorno all’origine distaccandosi dall’aquila, dalle tre stelle che non rispecchia la storia dei Citizens. Per FourFourTwo, il logo, però, ricorda quelli anonimi e inventati di Pro Evolution Soccer;

12 – Limón
Fantasia, tanta. Sobrietà, un po’ meno. La squadra costaricense è soprannominata “La Tromba del Caribe” e, vedendo il logo, è tutto più chiaro. Un tornado in progressione con la palla…si ma perché quelle braccia!?

11 – Genoa
Torniamo in Italia e questa volta è preso di mira lo stemma del Genoa. Bello, semplice e diretto, una garanzia nella nostra penisola. Il grifone genoano che si oppone al marinaio della Sampdoria. Ma come mai quello sguardo così poco convinto del suo simbolo? Per questo FourFourTwo boccia lo stemma;

10 – Universidad de Chile
El chuncho, la civetta nana, simbolo di saggezza, conoscenza e armonia spirituale. Ma nel logo della società cilena non sembra esserci nulla di tutto questo. Anzi, più la si guarda più il gufo tende a somigliare a un teschio;

9-8-7-6. Amburgo-Norimberga-Wolfsburg-Werder Brema
«Bundesliga, mettici un po’ di fantasia!». Stemmi vuoti, squadrati e poco accattivanti. Per FourFourTwo, Wolfsburg e Werder Brema sembrano marchi di due catene di supermercati in concorrenza. Insomma, come direbbero Aldo, Giovanni e Giacomo: «Con trentamila lire il mio falegname lo fa meglio!»;

5- Wycombe Wanderers
La desolazione. Non serve aggiungere altro vedendo lo sguardo spendo del cigno nello stemma della squadra inglese retrocessa in League Two. E facciamoci delle domande…

4 – As Marsa
La squadra tunisina qui ha davvero azzardato. Il cammello sembra esser uscito da un libro di religione, lo sguardo è quasi perplesso mentre osserva la divisa a strisce del club e la zampa anteriore destra sembra essere grande il doppio rispetto agli altri arti. Che dire…qualcuno nel nord Africa ha modificato, male, il DNA del cammello;

3 – RB Lipsia
La federazione calcistica tedesca vieta di imporre nome e stemma delle multinazionali in un club professionistico. La squadra di Lipsia, sotto il dominio della Red Bull, non fa nulla per allontanarsi dal marchio della bevanda ambrata, così il il simbolo dell’azienda austriaca viene richiamato con una minima sfumatura dei tori. Poca fantasia, efficacia garantita, odio degli altri supporter anche;

2 – Catania
FourFourTwo non critica, ma fa delle domande sul logo etneo. Perché il pallone vintage è così grande? E perché l’elefante, che tanto ricorda Babar, cerca di nascondersi dietro uno stemma così piccolo?

1- Burton Albion
Se le società cercano di snellire la silhouette dei loro stemmi e delle mascotte, il Burton Albion va controtendenza. Mai abbandonare le tradizioni: I “brewers”, i birrai, hanno mantenuto una sagoma panciuta con gli stivali mentre calci un pallone: le iniziali BA sul corpo, con la lettera A che somiglia alla Torre Eifell, e la scritta Brewers nella parte superiore del logo completano il capolavoro e danno il podio della classifica.
