Ciclismo

Giro d’Italia, a Tel Aviv sprint vincente di Viviani. Dennis in rosa

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Tel Aviv, città dove ci si diverte, laddove a Gerusalemme si prega ed Haifa si lavora, dopo la seconda tappa del Giro d’Italia 2018, partita da Haifa e giunta proprio nella capitale israeliana, potrebbe essere ricordata anche come la città in cui si pedala e l’Italia vince.

Infatti, ad alzare le braccia al cielo sul traguardo posto sulla Kaufmann street è stato Elia Viviani, veronese della Quick-Step Floora, velocista doc, già campione olimpico a Rio 2016 nella pista, specialità Omnium. Il nostro connazionale ha preceduto in volata, al termine di una rimonta sensazionale, Jakub Mareczko, italiano nato in Polonia, che corre per la Wilier Triestina, dedicando la vittoria alla fidanzata Elena Cecchini, tre volte campionessa italiana. L’ultima vittoria di Viviani al Giro risaliva alla seconda tappa dell’edizione del 2015, la Albenga-Genova.

Nel complesso è stata una giornata decisamente positiva per il ciclismo nostrano, considerando anche i piazzamenti di Bonifazio, Modolo e Belletti, rispettivamente quarto, quinto e ottavo.

Per quanto riguarda la classifica generale, l’australiano Rohan Dennis, della BMC, ha strappato la maglia rosa all’olandese Tom Dumoulin, del Team Sunweb, grazie ai 3″ di abbuono conquistati in seguito alla vittoria sul traguardo volante di Caesarea, dopo poco più di 105 chilometri di corsa.

Mentre ha ancora poco senso parlare di classifica generale, Israele si appresta ad ospitare la sua terza ed ultima tappa del Giro dedicato a Gino Bartali, che partirà da Bèer Sheva e si concluderà ad Eliat, località turistica sul Mar Rosso, attraverso il deserto di Aravà, nella regione del Negev. 229 chilometri attraverso un percorso durissimo, per il quale i medici hanno già indicato ai ciclisti la corretta alimentazione da seguire. Ma questa è una storia che deve ancora essere scritta, oggi è il tempo di godere appieno di un netto successo del ciclismo italiano.

Pugliese emigrato a Mosca, tifosissimo del Milan, convinto che lo sport possa contribuire a rinsaldare i legami tra popoli e culture differenti, è “la voce dalla Russia” di Mondiali.it

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