È stato escluso dalla Nazionale per le due prestigiose amichevoli contro Argentina e Inghilterra per fine marzo, ma lui ha voluto dimostrare che poteva esserci e poteva essere utile agli azzurri.
È l’Italians Simone Zaza che, dopo un periodo un po’ opaco, è tornato a fare la differenza in Liga con il suo Valencia.
Nell’ultimo match, l’attaccante lucano ha messo a segno una rete e un assist contro l’Alaves.
Una dimostrazione maiuscola che cancella un po’ la delusione riguardo la mancata convocazione con la Nazionale del ct, Gigi Di Biagio.
Il successo ha permesso, alla squadra guidata dall’allenatore Marcellino, di guadagnare punti utili per la lotta Champions League, sempre più avvincente in Liga dati i problemi anche del Real Madrid.
Con la rete messa a segno, l’ex attaccante di Juventus e Sassuolo ha raggiunto quota 12 reti in campionato. La squadra valenciana, tuttavia, ha anche altri calciatori ad aver segnato in doppia cifra. Solamente il Paris Saint Germain, tra i cinque maggiori campionati europei, ha mandato finora in doppia cifra tre giocatori.
Per il lucano ci sarà modo di farsi ancora vedere così che o Gigi Di Biagio o il nuovo commissario tecnico potranno convocare l’attaccante emigrato in Spagna.
Ultima seduta di allenamento questa mattina a Coverciano per la Nazionale, che nel pomeriggio è partita alla volta di Stoccolma alla vigilia dell’andata del play off Mondiale con la Svezia. Simone Zaza ha sospeso l’allenamento per la riacutizzazione di un pregresso problema al ginocchio sinistro: l’attaccante del Valencia resta in gruppo ed è salito sul charter che porterà la squadra in Svezia.
Prima del riscaldamento, il ct Ventura si è intrattenuto in due brevi colloqui personali, prima con Verratti e poi con Bonucci.
Nella giornata di ieri un altro azzurro ha accusato guai fisici: al termine dell’allenamento, il calciatore Leonardo Spinazzola ha accusato un lieve risentimento muscolare e per questo è stato messo a riposo precauzionale.
Intanto a parlare ai taccuini dei giornalisti è stata la volta di Daniele De Rossi, uno dei tre Campioni del Mondo di Germania 2006 insieme a Gigi Buffon e Andrea Barzagli.
“Sarebbe bello poter giocare il mio quarto Mondiale – dichiara in conferenza stampa – è un appuntamento che nessuno vuole perdere. Qui c’è un ambiente positivo, ci sono un gran gruppo e un grande spirito di appartenenza a questa Nazionale. Ci aspettano due partite che non si possono sbagliare. La posta in gioco è così alta che va bene il concetto di ‘sangue e sudore’ inteso come dare tutto sino allo sfinimento, ma ci vorranno anche lucidità, organizzazione, tecnica e corsa. Dobbiamo giocare due gare intelligenti: le qualità non ci mancano e dobbiamo mixarle con l’attenzione e l’esperienza”.
Il Commissario tecnico Giampiero Ventura ha convocato 27 calciatori per la doppia sfida con la Svezia valida per il play off della Coppa del Mondo FIFA Russia 2018 in programma a Stoccolma (‘Friends Arena’ di Solna, 10 novembre ore 20.45 diretta Rai 1) e Milano (Stadio ‘Giuseppe Meazza’, 13 novembre ore 20.45 diretta Rai 1).
Tornano a vestire la maglia della Nazionale Jorginho, convocato per l’ultima volta in occasione dell’amichevole del 6 giugno 2016 con la Finlandia, Alessandro Florenzi e Simone Zaza, assenti rispettivamente dall’ottobre e dal novembre 2016. Dopo aver saltato per infortunio le due gare di ottobre con Macedonia e Albania, sono nuovamente a disposizione del Ct anche Andrea Belotti, Marco Verratti e Daniele De Rossi.
Gli Azzurri si raduneranno domani sera al Centro Tecnico Federale di Coverciano, dove si alleneranno fino a giovedì, quando è prevista la partenza per Stoccolma. Il giorno successivo alla gara di andata, la Nazionale farà rientro in Italia e si trasferirà al ‘Centro Sportivo Suning’ di Appiano Gentile, dove preparerà il match di ritorno.
L’elenco dei convocati
Portieri: Gianluigi Buffon (Juventus), Gianluigi Donnarumma (Milan), Mattia Perin (Genoa); Difensori: Davide Astori (Fiorentina), Andrea Barzagli (Juventus), Leonardo Bonucci (Milan), Giorgio Chiellini (Juventus), Danilo D’Ambrosio (Inter), Matteo Darmian (Manchester United), Daniele Rugani (Juventus), Leonardo Spinazzola (Atalanta), Davide Zappacosta (Chelsea); Centrocampisti: Federico Bernardeschi (Juventus), Antonio Candreva (Inter), Daniele De Rossi (Roma), Stephan El Shaarawy (Roma), Alessandro Florenzi (Roma), Roberto Gagliardini (Inter), Lorenzo Insigne (Napoli), Jorge Luiz Frello Jorginho (Napoli), Marco Parolo (Lazio), Marco Verratti (Paris Saint Germain); Attaccanti: Andrea Belotti (Torino), Eder Citadin Martins (Inter), Manolo Gabbiadini (Southampton), Ciro Immobile (Lazio), Simone Zaza (Valencia).
Insieme a CiroImmobile è l’attaccante più in forma di questa prima quarto di campionato. Sinora nove le reti realizzate nel campionato, otto nelle ultime sei gare. Non male per chi era lo aveva definito un attaccante da pochi gol a stagione.
Stiamo parlando ovviamente di Simone Zaza, punta del Valencia che tanto bene sta facendo sotto gli occhi dei tifosi del Mestalla. Cecchino infallibile, che finalmente ha trovato il giusto equilibrio con i compagni e con la piazza valenciana.
Ultima vittima dei suoi colpi è stato il Deportivo Alaves di mister Gianni De Biasi, battuto in casa dai Taronges. Una staffilata sotto all’incrocio che ha beffato il portiere Pacheco.
Un infortunio al ginocchio subito il 5 ottobre scorso, in un’amichevole contro l’Eldense, aveva rischiato di fargli finire la stagione ancora prima di iniziarla. L’esclusione della rottura dei legamenti gli hanno permesso di riprendersi al meglio dopo qualche giorno ai box. Dopo il riposo e una terapia specifica è tornato a fare ciò che aveva lasciato in sospeso: segnare. 10 presenze – 9 reti, davanti a lui solo il marziano Lionel Messi con 12 centri.
Arrivato nella finestra di gennaio 2017 dopo la parentesi negativa al West Ham di sei mesi, Zaza ha segnato 6 gol in 20 presenze, tra cui la prima doppietta spagnola contro il Granada.
Quest’anno però la musica è cambiata ha subito innescato una marcia in più e a livello realizzativo è cresciuto in maniera evidente.
I tifosi e la squadra lo ha pian piano accolto e apprezzato dentro e fuori dal campo e anche lui ha risposto in maniera più che positiva tanto da mostrarsi al mondo come calciatore-tifoso. In effetti, qualche mese fa, durante il match del 22 agosto scorso contro il Las Palmas, l’attaccante lucano è stato “beccato” a cantare i cori dello stadio proprio nel bel mezzo del gioco. Un vero e proprio legame e una sinergia tra il numero 9 italiano e la tifoseria spagnola.
Ora, dato il buon rendimento in Liga, non basta che rivederlo con la maglia azzurra in vista soprattutto dello spareggio dei Mondiali 2018 in Russia contro la Svezia. La sua qualità e l’ottimo stato di forma può essere fattore fondamentale per l’Italia. Tutto sta nella decisione del commissario tecnico Ventura se convocarlo o no per il doppio match contro gli scandinavi. Certo ora come ora, tra gli attaccanti nel giro della Nazionale Italia il solo Immobile è in condizione. Il Gallo Belotti è ancora in fase di recupero dopo l’infortunio, Eder gioca col contagocce e Gabbiadini è un po’ altalenante. Simone Zaza potrebbe far comodo per la fase offensiva azzurra.
A Ventura la decisione, Zaza il suo lo sta facendo.
Tra il 9 e il 14 novembre prossimo, la Nazionale italiana affronterà la sua avversaria nelle due gare di spareggio per Russia 2018.
L’Italia, con un po’ di fatica, ha raggiunto il secondo posto nel suo girone alle spalle della Spagna e il 17 ottobre saprà che dovrà sfidare. Le ultime due uscite azzurre (contro Macedonia e Albania) hanno evidenziato lacune nel gioco e schemi offensivi. In effetti l’Italia ha creato pochissimo contro i macedoni e qualcosa in più contro le aquile. Sintesi dei due match: 2 gol realizzati e uno subito. Il problema è che a segnare non sono stati gli attaccanti bensì un difensore (Giorgio Chiellini) e un centrocampista (Antonio Candreva). Un problema quello degli attaccanti che è evidente, soprattutto a causa dell’infortunio di Andrea Belotti, il quale sarà costretto a dare forfait anche per gli spareggi. E qui la domanda spontanea: Non c’è qualcun altro, oltre Immobile, che possa sostituirlo?
In realtà c’è, anzi ci sono. Per il ct Ventura, no!
Si tratta dei due Italians: Mario Balotelli e Simone Zaza, che giocano rispettivamente in Ligue 1 a Nizza e in Liga a Valencia. Due giocatori che tanto bene stanno facendo nelle loro rispettive squadre. Ma partiamo da SuperMario.
L’attaccante ex Inter e Milan non gioca una partita con la maglia azzurra dal Mondiale in Brasile, mentre un’ultima convocazione risale al novembre 2014 dal ct Conte, in vista della partita di qualificazione a Euro2016 contro la Croazia, alla quale non partecipa lasciando in anticipo il ritiro per un infortunio.
Dopodiché il vuoto assoluto. Il passaggio in Costa Azzurra però ha dato nuova linfa all’attaccante che, nella scorsa stagione, ha realizzato 17 gol in 28 presenze e anche quest’anno è partito col piede giusto (7 gol in 9 presenze). Numeri non certo negativi, calcolando il fatto che, nel giro azzurro oltre Belotti e Immobile, c’è poca gente che fa gol. E allora perché non provarci? Perché non dare un’altra possibilità a una calciatore che, all’età di 27 annie papà per la seconda volta, può aver raggiunto un maturità quanto meno calcistica e quindi utile alla causa azzurra?
Anche l’allenatore del Nantes, Claudio Ranieri, è a suo favore
Penso che Ventura lo segua comunque. Balotelli sta finalmente dimostrando il suo valore. Mi auguro possa tornare in Nazionale perché è un giocatore di grande qualità e l’Italia ne ha bisogno.
Mario Balotelli è comunque un ragazzo scherzoso a cui non puoi certo togliere la voglia di divertirsi, come ha fatto qualche giorno fa con un suo compagno di squadra.
Sorte simile a Simone Zaza. L’attaccante lucano sta vivendo un momento magico a Valencia (come la tripletta segnata in 8 minuti contro il Levante).
Oramai si ricorda Simone Zaza con soprattutto per quel sciagurato rigore sbagliato contro la Germania all’Europeo 2016. Invece, l’attaccante è poi stato convocato nel novembre 2016 anche per la partita contro il Liechtenstein e in un’amichevole proprio contro i tedeschi. 15 minuti in tutto in due match e poi quasi un anno di limbo. Ok per queste ultime due gare è stato indisponibile per infortunio, ma dal prossimo week end sarà a disposizione del tecnico Marcelino. Intanto al Mestalla se lo godono appieno, ma l’ex Juve ha voglia di rimettersi in gioco anche in azzurro per cercare di sopire l’amarezza di quel rigore calciato alle stelle. Perché non provare a convocarlo per i playoff?
Noi lanciamo l’idea, chissà se il ct Ventura avrà fatto il nostro stesso ragionamento.
Tra i campionati di calcio europei più belli e importanti c’è sicuramente la Liga spagnola. Tanti sono i campioni presenti nel calcio spagnolo attuale, così come sono stati tanti i fenomeni che hanno avuto modo di misurarsi in Spagna.
Dal passato al presente sono stati molti i calciatori italiani che hanno voluto misurarsi nel campionato iberico da Amedeo Carboni a Bobo Vieri, da Christian Panucci a Giuseppe Rossi. Tante storie di tanti calciatori che hanno avuto tanta o poca fortuna in un torneo sempre ricco di gol e di entusiasmo.
Attualmente il numero degli italiani non è elevatissimo e solo poche giorni fa si è aggiunto un altro nella lista: il neoacquisto del Las Palmas, Alberto Aquilani.
Il centrocampista 33enne cresciuto nella Roma ha deciso di firmare un biennale con la squadra delle Canarie dopo gli ultimi anni passati in molte piazze calcistiche come Sassuolo, Pescara, Fiorentina, Milan e Juventus oltre a due esperienze estere prima a Liverpool e poi allo Sporting Lisbona. Aquilani è pronto a rilanciarsi in un campionato in cui il Las Palmas la scorsa stagione è stata la rivelazione. Dalla prossima partita sarà pienamente a disposizione della squadra.
Un post condiviso da UD Las Palmas Oficial (@udlaspalmasoficial) in data:
Dal Las Palmas a Villareal ci sono ben tre italiani che vestono la maglia del Submarino Amarillo (Sottomarino Giallo): il difensore Daniele Bonera, il centrocampista Roberto Soriano e l’attaccante Nicola Sansone.
Il primo a trasferirsi nel club in cui è stato grande protagonista Giuseppe Rossi (soprannominato Pepito), è stato Bonera dopo gli anni trascorsi al Milan. Il trasferimento avviene a costo zero all’età di 34 anni. Ora che le primavere sono 36, per Bonera non c’è continuità nella titolarità nelle partite però è un buon ripiego per far ruotare i compagni di reparto, soprattutto in Coppa del Re.
Un post condiviso da Villarreal CF (@villarrealcf) in data:
Titolari inamovibili sono certamente Roberto Soriano e Nicola Sansone, giunti in Spagna nel calciomercato estivo del 2016. Alla loro prima stagione non hanno certo sfigurato. Il centrocampista è una pedina fondamentale per il gioco di mr Fran Escribá oltre che un buon finalizzatore date le 10 reti segnate in 40 presenze. Una botta al ginocchio subita in allenamento lo terrà lontano dai campi per tre settimane (saltando così anche l’impegno della Nazionale azzurra per i match validi per le Qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018).
Si è invece ripreso da poco da un infortunio, Nicola Sansone. L’attaccante ex Sassuolo e Parma ha giocato gli ultimi dieci minuti della partita persa contro la Real Sociedad, ma piano piano ritornerà a riprendersi il posto da titolare. La sua velocità e il suo dribbling aiuteranno di certo la fase offensiva della squadra che, nonostante lo strapotere di Real Madrid e Barcellona, cerca di piazzarsi tra le prime sei della classifica.
A guidare l’attacco del Valencia, invece, c’è Simone Zaza. L’ex calciatore di Sassuolo e Juventus ha intrapreso l’avventura spagnola dopo l’Europeo 2016. Dal suo arrivo al Mestalla i tifosi hanno apprezzato sacrificio, buona volontà e gol. La passione per la squadra bianconera è cresciuto sempre di più tanto che in campo ha fatto qualcosa di molto particolare.
L’ultima apparizione di Sebastian Giovinco con la maglia della Nazionale risale all’incirca a un anno fa: 13 ottobre 2015, stadio Olimpico di Roma, Antonio Conte concede al giocatore del Toronto una mezz’ora di gioco, subentrando all’infortunato Eder, nel match vinto per 2-1 contro la Norvegia. Il talento salpato in America non ha mai convinto del tutto l’attuale allenatore del Chelsea che l’ha poi escluso dalla formazione che ha partecipato a Euro 2016. Problema evidente di modulo, ci può stare come motivazione. Nel 3-5-2 dogmatico di Conte, Seba non era piazzabile, lui che, il suo meglio lo garantisce come seconda punta pura o appena dietro l’attaccante di riferimento.
Del resto chi meglio di Conte può conoscere la Formica Atomica? Voluto alla Juventus nell’estate del 2012, dopo l’esplosione a Parma, Giovinco è rimasto per molti un bel desiderio inespresso, la bellezza a intermittenza tipica di quei talenti che i tifosi più romantici non riescono a capire e trovare rassegnazione. La Juventus c’ha provato una, due, tre volte: lui nato a Torino, dall’età di nove anni in tutta la trafila bianconera, non poteva essere una meteora da quelle parti. Una breve comparsa nella Juve vestita da Serie B, un giro a Empoli, poi il ritorno in bianconero, le convincenti stagioni al Parma e il terzo e ultimo ritorno nella sua città e nella sua squadra. Bene nel complesso il primo anno anche se non dimostra lo strappo da campione, poche apparizioni l’anno dopo, quasi nulla nel 2014-2015. A gennaio chiude la valigia e sbarca in Canada, città Toronto. Esplode definitivamente collezionando 69 partite, 45 gol e 28 assist, ultima tripletta nella semifinale contro i New York City di Pirlo nella semifinale playoff della Conference Est di Mls. Nel punto più basso della sua carriera, fatta di panchine e delusione, quando molti vanno negli Stati Uniti per chiudere la carriera, lui l’ha riaperta trovando un ambiente che, mentalmente, lo fa stare bene.
Oltreoceano, nel 2016 (e la stagione non è ancora finita), ha realizzato 21 reti e 16 assist, affermandosi tra i giocatori più determinanti, incisivi e spettacolari. Conte non l’ha convocato per mancanza di affinità col suo modulo, ma forse anche per un pizzico di discredito verso un campionato, quello della Mls, ritenuto non troppo performante. Ora la gestione della Nazionale italiana è stata affidata a Giampiero Ventura e Giovinco non ha ritrovato una maglia azzurra. Problema di modulo, anche qui, un’altra volta con l’ennesimo 3-5-2. Ma considerando l’infortunio di Berardi, l’esclusione di Pellè e un Balotelli che sta ritrovando se stesso in quel di Nizza, Giovinco ha fatto davvero tanto peggio rispetto gli altri attaccanti convocati per i prossimi impegni azzurri? Se dovessimo valutare l’intero anno solare (seconda parte della stagione 2015-2016 e nella prima parte dell’attuale 2016-2017) in pochi hanno sorriso: c’è sicuramente Lapadula con 20 gol nel 2016 (19 di questi realizzati con il Pescara in Serie B), convocato da Ventura per rimpiazzare l’infortunato Gabbiadini (per lui solo 5 realizzazioni). Positivo il bilancio di Belotti con 19 marcature e di Immobile, rientrato in Italia prima al Torino e ora alla Lazio, con 15 gol. La quarta scelta dell’ex allenatore del Toro è Pavoletti, 12 reti, prima di sprofondare nel quasi nulla con Zaza e le sue tre reti, per finire con Eder, solo due gol con la maglia dell’Inter da quando è arrivato a gennaio.
Possiamo sospettare, per indole italica, sulla caratura dei difensori avversari, sul tasso tecnico delle squadra, ma resta un dato, restano i numeri che, spesso, sono veritieri, e soprattutto le giocate: calci di punizione, colpi di genio, dribbling e assist. Indipendentemente dagli avversari, Sebastian Giovinco, quest’anno, ha fatto meglio di tutti. Ah, un’ultima cosa: sapete con quale modulo gioca il Toronto? Esatto, proprio il 3-5-2.