È stato un pilota che ha corso tanto e in tante squadre diverse. Molti titoli in bacheca, ta cui la famosa vittoria delle 24ore di Le Mans del 1967, in coppia con AJ Foyt al volante della Ford GT40 Mk IV.
È scomparso Dan Gurney, storico pilota anche di Formula 1, a bordo della Ferrari. Proprio con la scuderia di Maranello si è fatto notare per la sua grandissima cultura motoristica, lo stesso presidente Enzo Ferrari lo definì “Marine”. La carriera in F1 però non è stata esaltante dato che i suoi migliori piazzamenti sono stati nel 1961 e 1965, entrambi un quarto posto.
Tuttavia con la Ferrari ha avuto un grande risultato nella 12 Ore di Sebring del ’59 con la 250 Testa Rossa.
Farewell to Dan Gurney, former Ferrari #F1 driver and winner of the 1959 Sebring 12H in a 250 Testa Rossa pic.twitter.com/DsL6u7sczR
— Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) 15 gennaio 2018
Daniel Gurney, però, è stato un grande innovatore. Un pilota moderno sia dal punto di vista della sicurezza che dal punto di vista dello spettacolo.
Nel 1968 a Zandvoort è stato il primo a introdurre il casco integrale che oggi indossano tutti per questioni di sicurezza. In quell’anno fu una vera e propria scoperta che di seguito fu presa in considerazioni da tutti. In effetti, nei cinque anni successivi al suo debutto, il casco integrale divenne elemento imprescindibile delle corse automobilistiche.
Un’altra novità fu inventata da Dan Gurney. Durante i festeggiamenti per la vittoria della 24ore di Le Mans del ’67, il pilota americano ha dato vita all’abituale gesto di festeggiare la vittoria spruzzando lo champagne. Gesto che oggi è una vera e propria abitudine ma che fino a quel momento non era stata mia pensata; un po’ come il “Winning Salute” inventato dall’ex capitano brasiliano Bellini durante i festeggiamenti del Mondiale 1958.