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Azzurri battuti dall’Egitto 4-3 ai supplementari

Il Mondiale dell’Italia è già finito.

Com’era accaduto agli Europei di Belgrado, la Nazionale di Menichelli cade nel primo turno a eliminazione diretta, per mano di un Egitto che ha avuto il merito di compiere il suo onesto compitino, difendendosi e colpendo con le ripartenze. Nulla più.

Quanto basta e avanza per eliminare una Nazionale vittima di troppi errori individuali, che forse ha terminato un fantastico ciclo.

Italia sempre sotto

Al Coliseo El Pueblo, Azzurri sempre sotto, sempre costretti a rincorrere i Faraoni. Murilo risponde subito a Elashwal, Ercolessi replica ancora ad Elashwal e al riposo si va sul 2-2.

L’Italfutsal non sfonda e viene punita per la terza volta da Essam nella ripresa, sempre in contropiede. Murilo segna il 3-3 con il quale si chiudono i tempi regolamentari.

Ai supplementari la supremazia Azzurra è troppo sterile. All’orizzonte i rigori, ma ancora Elashwal approfitta di un errore di Romano, scarta anche Mammarella, depositando in rete il pallone che vale il definitivo 4-3 e la qualificazione ai quarti, a Medellin, contro l’Argentina.

La fine di un ciclo

La differenza con la negativa spedizione di Belgrado è che la Nazionale sembra aver terminato il ciclo vincente, quello che portò un oro Europeo, un bronzo Mondiale e tantissimi spettatori in ogni palazzetto del Belpaese.

Menichelli non lo dice, ma lo fa intendere. “Non ci sono giustificazioni, dobbiamo analizzare gli errori commessi, rimboccarci le maniche e capire come tornare competitivi”. Il prima possibile.

Gesto incredibile ai mondiali di calcio a 5 in colombia

Pazzesco, clamoroso…

Usiamo pure l’aggettivo che più ci piace ma della sconfitta dell’ultra favorito Brasile agli Ottavi del Mondiale di calcio a 5 in Colombia, non ci resterà in mente l’insolito risultato, l’eccezionale eliminazione della squadra più forte e titolata del futsal, bi-campione in carica.

Quel qualcosa di storico è il tributo che i giocatori dell’Iran – avete capito bene, è stato l’Iran a battere la Seleçao – ha riservato al più grande di tutti.

Alessandro Rosa Vieira, conosciuto da tutti come Falcao, a 39 anni, al termine della partita, l’ultima della sua gloriosa carriera, è stato portato in trionfo dai giocatori iraniani.

L’ hanno preso e fatto volare in aria tra loro, quello che si fa con un presidente od un allenatore quando si conquista qualcosa di davvero importante.

In questo caso si trattava di un avversario. Ma solo sul campo.

Questo è il bello dello sport.

Un tributo doveroso e bellissimo, un gesto di sportività fuori dal comune dedicato al giocatore più forte di tutti i tempi che nella stessa partita aveva siglato una tripletta conquistando anche il record come miglior marcatore della storia dei Mondiali (con ben 48 reti totali).

Chapeau