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Nel segno di Robert Lewandowski.

Che l’attaccante polacco sia uno dei protagonisti indiscussi degli ultimi anni di Bundesliga si sa, come si sa anche che ha abbattuto una serie di record personali e di squadra.

Il centravanti del Bayern, però, non è mai sazio e continua a fare quello che gli riesce sempre meglio: fare gol.

Nell’ultimo match di campionato in trasferta al Borussia Park di Mönchengladbach, la punta ha segnato una doppietta che gli ha permesso di tagliare un altro importante traguardo in carriera: 195 reti e primato (insieme al peruviano Claudio Pizarro) come miglior marcatore straniero in Bundesliga.

A quasi 32 anni, il bomber polacco ha raggiunto una cifra mostruosa (e che sicuramente migliorerà), lasciando il secondo posto a Pizarro. In effetti per Lewandowski la strada è in discesa perché il peruvino ha oltre 40 anni e non ha più quella continuità che invece ha il polacco. Per questo motivo raggiungere anche quota 200 non è più una chimera. Salvo sorprese, dunque, Lewa sarà il calciatore non tedesco ad aver realizzato più marcature in Bundes con largo vantaggio.
Sorprese che possono essere anche legate alle voci di mercato che per qualche ora l’hanno accostato all’Inter se Mauro Icardi dovesse lasciare Milano a fine stagione.

Il capitano della nazionale polacca in questa stagione è a quota 15 gol e con una media di 30 nelle ultime tre stagioni. Rispetto a Pizarro, tra l’altro ex compagno di squadra in Baviera, ha 10 anni in meno e con una media realizzativa migliore.
Lewandowski trova la rete ogni 113 minuti in media in Bundes, dietro solo al leggendario Gerd Müller. Il sudamericano, invece, che ha segnato tre gol nella stagione 2018/19, ha una media di una rete ogni 156 minuti dal suo primo gettone col Werder Brema nel lontano 1999.

Dalla sua, però, Pizarro non vuole mollare e ha anche altri due record difficili da battere: primo giocatore a segnare almeno una volta in 21 anni consecutivi nella massima serie tedesca e giocatore più anziano a segnare una rete.

Gli accostamenti e le associazioni, soprattutto nel calcio, sono il passatempo preferito di appassionati o addetti ai lavori. Accostamenti che, ovviamente, non trovano mai conferme corrispettive nella realtà. Lui, pupillo di Zibì Boniek, è polacco come Lewandowski, attaccante del Bayern Monaco esploso al Borussia Dortmund. Robert ha ancora 30 anni, è quello che ha segnato cinque reti in nove minuti contro il Wolfsburg tre anni fa o piazzato il poker contro il Real Madrid, in Champions League.

Certo, non saranno i quattro gol contro la corazzata spagnola, ma Krzysztof Piatek, il gioiellino 23enne del Genoa, ha fatto il suo esordio in Italia segnando lo stesso numero di gol contro il Lecce, nel match d’agosto di Coppa Italia. In 37 minuti e offrendo una discreta versatilità, attaccando lo spazio, di testa, di opportunismo. E da quel momento, il ragazzo venuto dal Cracovia, non si è ancora fermato: esordio in Serie A e rete contro l’Empoli, doppietta poi nella nefasta disfatta della sua squadra al Mapei Stadium contro il Sassuolo (con il Genoa che non ha giocato la prima giornata per rispetto delle vittime del crollo di ponte Morandi).

E’ l’uomo del momento, capocannoniere con tre reti in Serie A assieme a Benassi della Fiorentina. Ma se allarghiamo lo sguardo, sono sette i timbri ufficiali, nessuno come lui è partito così bene nei cinque campionati principali europei. Solo Pablo Sarabia del Siviglia ha segnato lo stesso numero di gol, ma in nove presenze tra Liga, preliminari di Europa League e Supercoppa di Spagna. Poi, i nome che seguono sono roboanti: c’è proprio Lewandowski con sei, Benzema e Agüero  con cinque, Messi e Mbappé con quattro.

In patria, con la maglia biancorossa del Cracovia, nella massima serie polacca ha siglato 32 gol in 65 partite e, dopo solo tre uscite ufficiale con i gialloblu, ha superato il top score dell’anno passato, Lapadula che si è fermato a sei centri.

Piazzarlo i gigante d’Europa è chiaramente un azzardo, ma Piatek, dall’alto dei suoi 185 centimetri d’altezza, può senz’altro crescere. E Genova, sponda rossoblu, sorridere.