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Parma e Sampdoria scenderanno in campo a maglie invertite. O meglio, con maglie speciali che evocano le divise dell’avversario. L’iniziativa, che vedrà la luce il 5 maggio in occasione della sfida tra le due squadre, è stata promossa dai due club per celebrare il gemellaggio che da tempo lega Parma e Sampdoria.
«Una storia fatta di grandi sfide sul campo e di una lunga amicizia sugli spalti. Da quasi 30 anni, mentre le due squadre lottano per vincere, le due tifoserie danno prova di rispetto reciproco, amore e passione per la propria maglia. Oggi le due società hanno deciso di celebrare questo storico legame tra i propri tifosi scambiandosi la maglia», si legge in un comunicato del Parma. Le maglie da gioco verranno poi messe all’asta e il ricavato verrà devoluto in beneficienza all’Istituto Gaslini di Genova e all’Ospedale dei Bambini di Parma.

 

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 Il gemellaggio tra le due tifoserie nasce agli albori degli Anni 90, in occasione del primo anno di Serie A del Parma. I tifosi gialloblù, all’epoca, erano gemellati con gli ultrà del Verona, a loro volta legati ai tifosi doriani. Ma, si sa, i rapporti tra tifoserie nascono anche da un “nemico” comune: i tifosi del Genoa erano rivali degli ultrà del Parma già dagli Anni 80 e al Tardini, nel ‘90-’91, nasce ufficialmente il gemellaggio tra Parma e Sampdoria. Nel ‘99, poi, la Sampdoria retrocede all’ultima giornata per mano del Bologna, la cui tifoseria è storicamente rivale di quella ducale: ecco l’altro “nemico” che rende ancora più intenso il legame tra Sampdoria e Parma. L’iniziativa dei due club è l’ultimo atto di “una storia fatta di grandi sfide sul campo e di una lunga amicizia sugli spalti”.

Se devo scegliere tra collezionare anelli di campioni Nba o trofei in una stanza, o dare a dei bambini l’opportunità di cambiare le loro vite, la scelta è molto semplice: vendi tutto

Kareem Abdul-Jabbar c’avrà anche rimuginato a lungo ma alla fine lo ha fatto per davvero: ha messo all’asta quasi tutti i suoi trofei, compresi i quattro anelli di campione Nba vinti coi Lakers (eccezion fatta per il primo, quello vinto con Milwaukee), e ha raccolto quasi tre milioni di dollari, la maggior parte dei quali destinati alla sua associazione benefica, la Skyhook Foundation, che ha come obiettivo quello di aiutare bambini di realtà disagiate ad imparare matematica, scienza, tecnologia e ingegneria.

La collezione Abdul-Jabbar includeva 234 lotti. Il più prezioso si è rivelato l’anello di campione 1987, venduto per 398.937,50 dollari. Il simbolo del titolo 1985 si è “fermato” a 343.700 dollari, gli anelli del 1980 e 1988 sono stati venduti per 245.500 dollari ciascuno. Nella top 5 dei cimeli più venduti entra anche il pallone usato nella sua 1560a partita Nba, nel 1989, autografato e venduto per 270.050 dollari. Hanno raccolto oltre 100.000 dollari ciascuno anche i tre trofei di mvp messi in vendita: quello del 1972, il secondo dei 6 vinti da Abdul-Jabbar in carriera, ha raccolto 123.977,50 dollari; quelli del 1974 e 1974 sono stati venduti per 122.750 ciascuno. Il 71enne leggendario inventore dello Skyhook, tutt’ora miglior realizzatore della storia Nba con 38.387 punti, aveva annunciato qualche settimana fa la decisione di mettere in vendita tutti i suoi trofei per aiutare la sua fondazione.

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«Quando uno sportivo famoso annuncia la decisione di vendere tutto quello che ha vinto in carriera, i tifosi di solito pensano al peggio. Non è il mio caso – ha spiegato Kareem motivando la sua decisione – Sono da sempre un collezionista: di tappeti orientali, di armi del Vecchio West, di monete dal mondo, tutti oggetti che mi hanno permesso di capire meglio il posto da cui venivano. I miei trofei sportivi hanno una storia: la mia storia. Ma invece di crogiolarmi nel luccichio di un trofeo che celebra qualcosa che ho fatto molto tempo fa, preferisco guardare la faccia deliziata di un bambino che tiene in mano la sua prima gru giocattolo e pensare a cosa posso fare per aiutare il suo futuro. perché quella è una storia che non ha prezzo».

Lui di vittorie sulla sirena ne ha vista tante, tantissime in carriera, ma questa davvero le batte tutte.

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