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Un grande risultato per un grande combattente che all’età di 55 anni riesce ancora a superare anche avversari più giovani e aggiudicarsi la Dakar per la seconda volta in carriera.

Carlos Sainz si concede il bis dal lontano 2010 e trionfa alla Dakar auto 2018. Da quel suo primo trionfo non ha perso né lo sprint né la determinazione per arrivare primo e, seppure con varie difficoltà, può oggi godersi i complimenti da parte di tutti, a partire dalla Peugeot fino ad arrivare a parenti e amici, anche dal volto noto come Alonso.

Su Twitter i commenti alla sua vittoria sono innumerevoli. Per citarne qualcuno tra i più significativi c’è quello scritto dal figlio, orgoglioso del suo intrepido papà in corsa nel rally più eccitante dell’anno, che dice:

Oggi sono probabilmente il figlio più orgoglioso di suo padre in tutto il mondo. Ha vinto la Dakar più dura mai disputata in Sudamerica a 55 anni, bel numero, e lo ha fatto alla sua maniera. Complimenti Matador!

Ed ecco invece i complimenti da parte di Fernando Alonso:

Mi fanno male le mani per gli applausi alla leggenda Carlos Sainz

Insomma, si parla addirittura di leggenda quando si celebra questo trionfo realizzato a Cordoba dopo una gara abbastanza complicata che non ha mai smesso di regalare qualche colpo di scena, come le uscite inaspettate di piloti come Loeb e Villas Boas, che sono stati costretti al ritiro dopo infortuni e problematiche varie.

Carlos Sainz ha faticato nelle prime tappe per guadagnarsi quel vantaggio che poi gli ha regalato il titolo. Nella gara finale, infatti, gli è bastato arrivare alla posizione numero 14 per essere dichiarato comunque vincitore assoluto.

Il suo vantaggio notevole non ha dato spazio ai suoi avversari, come Al-Attiyah e De Villiers, che non sono riusciti a raggiungerlo e conquistarsi oggi la scena finale.

Vince quindi la Peugeot e l’avversaria Toyota deve accontentarsi della seconda e terza posizione, nonostante gli ottimi risultati ottenuti nell’ultima tappa dai suoi rappresentanti.

E il vincitore come commenta questa vittoria? Ecco le sue parole a fine gara:

Sono molto contento perché questa è stata una Dakar davvero difficile. E’ stato un successo più difficile che nel 2010. Mi sento di meritare questo successo. Non mi sono mai dato per vinto e sono tornato ogni anno più motivato che mai

E così si chiude anche questa spettacolare edizione di una corsa che tiene tutti, spettatori e piloti, con il fiato sospeso fino all’ultimo tratto. La Dakar riesce ad affascinare anno dopo anno, non lasciando mai delusi gli appassionati che la seguono dal primo all’ultimo giorno.

Ricordate chi vinse l’edizione del 2001? Anche in quell’occasione la Dakar auto ha riservato le sue sorprese e quella volta riguardavano la vincitrice, Jutta Kleinschmidt.

Fu lei la prima donna ad aggiudicarsi il titolo nella Parigi-Dakar e da allora non si è più fermata, conquistando tre podi e 10 vittorie di tappa.  Jutta Kleinschmidt  ha preso parte alla competizione sia in moto, per tre volte, che in auto, per 13 volte, per un totale di 16 partecipazioni complessive.

Un vero record che è rimasto nella storia del rally e oggi, 21 gennaio, ricade l’anniversario della sua grande vittoria, il giorno dopo il grande successo dello spagnolo Carlos Sainz.

L’intrepido Rally Dakar, che ha preso le mosse appena qualche giorno fa in occasione della festività dell’epifania, comincia a mietere già le prime vittime di un ritiro anticipato. La corsa fra le dune di sabbia nasconde sempre molte insidie e sono in tanti quelli che non riescono ad evitare cadute rovinose o affossamenti del proprio mezzo.

Dopo Nani Roma, nella quarta tappa è toccato anche ad Andrè Villas Boas, ex allenatore di Chelsea e Tottenham, che è stato costretto ad abbandonare la competizione per i forti dolori accusati dopo un incidente in gara.

L’allenatore portoghese era al suo debutto qui alla Dakar e, anche se i suoi risultati non erano eccellenti dal momento che stazionava oltre il quarantesimo posto, poteva ancora stupire e andare avanti se non fosse stato vittima di un salto con la vettura alquanto brusco che gli ha causato dei forti dolori alla schiena. Fortunatamente, però, non sono state riscontrate fratture e quindi Villas Boas potrà presto riprendere le normali attività.

Niente di fatto, invece, per la corsa che ha abbandonato ufficialmente in quel tratto nel territorio di San Juan de Marcona. La tappa è cominciata sulla spiaggia per poi inoltrarsi fra le dune di sabbia, fra il rischio di affossamenti e salti brutali, e a uscirne vincitore è stato Sebastian Loeb con la sua Peugeot.

Il nove volte campione del mondo ha spinto al massimo la velocità e ha superato lo spagnolo Carlos Sainz e Stephane Peterhansel, aggiudicandosi per primo il traguardo in poco meno di 4 ore. 

Un successo anche per casa Ford, con il suo rappresentante italiano Eugenio Amos, che arriva in quinta posizione nella classifica di tappa. Nulla di fatto per la Toyota con Nasser Al-Attiyah, che ha forato più volte accumulando un ritardo notevole e anche per l’altra Peugeot in pista, con al volante Cyril Despres, che ha centrato in pieno una pietra e si è dovuto fermare per un danno consistente all’auto. 

Per quanto riguarda le moto, la Dakar 2018 ha visto arrivare primo il francese Van Beveren in sella alla sua Yamaha, mentre il campione britannico Sam Sunderland è stato costretto a ritirarsi dopo una caduta che non gli ha riportato gravi conseguenze, ma ne ha decretato la sua definitiva uscita di gara. Il vincitore della Dakar 2017 esce di scena lasciando il campo libero ai suoi avversari che nelle prossime tappe cercheranno di approfittare della clamorosa occasione, tra cui Alessandro Botturi che al momento si aggira intorno alla ventesima posizione.

Manca pochissimo ormai alla grande corsa che ogni anno affascina e tiene col fiato sospeso gli appassionati delle gare spericolate.

Il Rally Dakar 2018 prende il via il 6 gennaio dal Perù per concludersi il 20 gennaio in Argentina.

Siamo giunti alla 40esima edizione di questa competizione che ha come protagonisti i piloti di ben quattro categorie di mezzi: auto, camion, quad e moto, che si sfidano in una corsa estrema, ricca di ostacoli nel suo lungo percorso e carica di adrenalina fino all’ultimo tratto.

Quest’anno si parte da Lima, capitale del Perù, e toccherà gli altipiani della Bolivia fino a giungere nel paese argentino per concludersi a Cordoba. Si parla di ben 9000 km che non spaventano affatto i partecipanti, tra i quali spicca il nostro rappresentante italiano, Alessandro Botturi, in sella alla sua moto Yamaha.

Le aspettative nei suoi confronti sono piuttosto alte e anche se il pilota non vede il podio dal 2012, rappresenta uno dei grandi favoriti, che vuole stupire tutti tornando a vincere come non succede da quel giorno. Ecco cosa dice ai giornalisti alla vigilia della Dakar:

Non ho un obiettivo vero, ma dopo tanti anni sfortunati voglio una bella Dakar. Bisognerà partire subito a un buon ritmo: con tanti piloti forti appena cali è un attimo trovarsi fuori dai 20. La costanza sarà fondamentale, essere sempre nei 7-10 e poi nel finale provare ad attaccare per salire sul podio

E racconta brevemente anche ciò che lo attende nel duro percorso che non può non essere emozionante e intenso:

Sette tappe su 14 si svolgeranno tra le dune, la sabbia la farà da padrone e la navigazione farà la differenza. A me la sabbia piace, avevo iniziato questa nuova carriera convinto di andare forte sui sassi, però alla fine le gare più belle le ho fatte nel deserto. Già in Perù la gara si farà tosta, la seconda e terza tappa potrebbero regalare già sorprese, ma fino all’arrivo al giorno di riposo di La Paz credo che saremo tutti lì. Poi le tappe di Belen e Fiambala saranno probabilmente fondamentali. Sarà il terzo anno sotto la regia di Marc Coma, già lo scorso anno ci regalò un percorso che quasi ogni giorno vedeva dei ribaltamenti di classifica. La corsa ne guadagnò in fascino

Dakar significa velocità, adrenalina e ostacoli: Botturi e i suoi avversari sanno bene che non sarà affatto facile ma sono pronti per partire e dare il massimo. Sarà anche l’ultimo anno della Peugeot, che salvo cambiamenti, non parteciperà alla competizione del 2019.

Programma del Rally Dakar 2018

6 GennaioLima (Per) – Pisco (Per)272 km31 km
7 GennaioPisco (Per) – Pisco (Per)278 km267 km
8 GennaioPisco (Per) – San Juan de Marcona (Per)502 km295 km
9 GennaioSan Juan de Marcona (Per) – San Juan de Marcona (Per)444 km330 km
10 GennaioSan Juan de Marcona (Per) – Arequipa (Per)770 km264 km
11 GennaioArequipa (Per) – La Paz (Bol)758 km313 km
12 GennaioRIPOSO
13 GennaioLa Paz (Bol) – Uyuni (Bol)726 km425 km
14 GennaioUyuni (Bol) – Tupiza (Bol)584 km498 km
15 GennaioTupiza (Bol) – Salta (Arg)754 km242 km
16 GennaioSalta (Arg) – Belén (Arg)795 km372 km
17 GennaioBelén (Arg) – Chilecito (Arg)484 km280 km
18 GennaioChilecito (Arg) – San Juan (Arg)722 km375 km
19 GennaioSan Juan (Arg) – Córdoba (Arg)904 km423 km
20 GennaioCórdoba (Arg) – Córdoba (Arg)284 km119 km