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Al fischio finale del turco Cakir Giampiero Ventura guarda avanti, alla gara di ritorno di lunedì e ai novanta minuti in cui l’Italia si giocherà le ultime chance di poter volare a giugno in Russia. Resta il rammarico per una partita decisa da una deviazione di De Rossi in una delle pochissime occasioni concesse agli svedesi:

“Ora dobbiamo solo vincere, dobbiamo ribaltare a Milano un risultato non corretto. San Siro ci deve prendere per mano, come noi dobbiamo prendere per mano San Siro”.  La sconfitta è immeritata – dichiara Ventura – loro non hanno fatto nemmeno un tiro in porta verso Buffon, noi abbiamo avuto delle occasioni e abbiamo preso un palo. Il pari era il minimo a cui potevamo ambire per quanto visto, ma non è una giustificazione”.

Il Ct non ha gradito il gioco duro degli svedesi, che hanno chiuso il match con un solo cartellino giallo, quello sventolato da Cakir dopo due minuti all’indirizzo di Berg “Spero che a Milano concedano a noi quello che hanno concesso a loro, in una partita con una posta in palio così alta serviva più attenzione”.

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Ventura, che lunedì non potrà contare sullo squalificato Verratti, preannuncia che cambierà qualcosa nel match di ritorno:

“Sicuramente la velocità di trasmissione della palla può essere migliorata e contestualmente migliorerebbe anche il gioco. Loro hanno una fisicità importante, mandavano la palla da una parte all’altra del campo: lo sapevamo e sotto questo aspetto abbiamo sofferto un po’, ma non abbiamo concesso assolutamente niente. Lunedì conteranno la testa e la voglia di ribaltare questo risultato, spero con l’aiuto del pubblico e con un po’ più di correttezza nella gestione della partita”.

Anche Marco Parolo è già proiettato al match di lunedì:

“E’ stata una partita sporca, decisa da un tiro deviato. Spesso anche gli episodi ti possono condannare. C’è rabbia, vogliamo ribaltare il risultato. Servirà la partita della vita – avverte – ora vogliamo cancellare questa perché l’Italia deve per forza andare ai Mondiali”.

Dal ritiro del centro tecnico di Coverciano, dove gli azzurri stanno preparando la prossima gara di qualificazione ai mondiali di ‘Russia 2018’, Marco Parolo trasmette ottimismo sul futuro della Nazionale  impegnata venerdì sera a Torino contro la Macedonia. “Bisogna essere ottimisti in previsione del prossimo spareggio Mondiale che quasi certamente vedrà coinvolta la Nazionale azzurra fra circa un mese “perché comunque l’Italia è sempre l’Italia e perché c’è sempre voglia di crescere e di migliorarsi. Dentro di noi dopo che perdi una partita o fai una gara non troppo esaltante, c’è voglia di ripartire e di giocare. Dentro ogni singolo giocatore c’è questa voglia che deve trascinarci a fare belle prestazioni e ad avere certezze in vista degli spareggi che saranno fondamentali per noi”.

Ben vengano le prossime due partite perché comunque ti permettono di trovare delle certezze che pensavi di aver perso prima – spiega il laziale -. Ci sono state situazioni non esaltanti ma solo lavorando si fanno le cose in grande. Questo percorso ci deve assolutamente portare al Mondiale. E’ un obbligo e una volontà per noi andare al Mondiale, tutti ci teniamo in maniera esagerata. Non andarci come hanno detto tutti sarebbe una catastrofe”.

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Parolo si candida a essere una delle certezze della Nazionale anti Macedonia in una sfida che si disputerà allo stadio ‘Grande Torino’. “Dispiace sempre quando ci sono degli infortunati e dei compagni che non stanno bene ma dobbiamo guardare avanti, alle prossime partite e alla possibilità di giocare e mettersi in mostra”.
“Dobbiamo portare avanti un progetto di gruppo, di crescita corale – ha proseguito il centrocampista -. Quindi dobbiamo farci trovare pronti tutti e fare del proprio meglio per cercare di far migliorare questa Nazionale. Barella? Ci sono dei giovani interessanti che stanno facendo bene in campionato, hanno bisogno anche loro di conoscere la nostra realtà e il nostro modo di giocare. Pero’ sono svegli, hanno voglia di fare e secondo me hanno tutte le capacità per mettersi a disposizione fin da subito. Poi le scelte come sempre spetteranno al mister”. Nelle prime prove tecnico-tattiche anti Macedonia una delle opzioni verificate dal ct Giampiero Ventura è stato il 3-4-3. “Che sia 4-2-4, 3-4-1-2 o 3-4-3, ci sono sempre due centrocampisti e bisogna sempre interpretare lo stesso calcio – ha commentato Parolo -.

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Cambiano alcune linee di passaggio e alcune situazioni in fase difensiva. Io mi metterò’ come sempre a disposizione se dovessi giocare. In Nazionale devo giocare con caratteristiche diverse rispetto a quelle che ricopro solitamente nella Lazio, devo poter dare una mano con le mie caratteristiche che penso diamo diverse rispetto a quelle dei miei compagni. Inserirsi in fase offensiva? Se capita non è che mi dispiaccia”. Parolo ha escluso che in azzurro siano rimaste le scorie dalla sconfitta di un mese fa circa contro la Spagna. “Le ultime due partite sono servite per analizzare gli errori, le cose buone fatte e dove si puo’ migliorare. Bisogna cercare sempre di essere positivi, provare a migliorare e ogni volta mettere qualcosa in più e imparare dagli sbagli se questi vengono compresi”.

Il trascinatore della Lazio è Ciro Immobile, attaccante fondamentale anche per la Nazionale di Giampiero Ventura. “E’ in un grandissimo momento di forma, ma al di là del periodo che sta vivendo lui è un attaccante veramente forte, che vede la porta, la sua media gol è sempre stata alta e alla Lazio ha trovato fiducia. Gli vogliono bene tutti, dal primo uomo di Formello fino all’ultimo tifoso che viene allo stadio. Lui si esalta in queste situazioni e per noi è una pedina importante. Siamo contenti e io me lo godo perchè avere un attaccante che fa un gol a partita è sempre una fortuna”.