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Nella lista dei giocatori da tenere d’occhio in vista del Mondiale che inizierà a breve non può mancare il fuoriclasse della Corea del Sud, Son Heung-Min, esterno sinistro offensivo in forza al Tottenham dal 2015 successivamente alla fortunata parentesi con la maglia del Bayer Leverkusen. Dopo l’esperienza non particolarmente brillante di Brasile 2014, la selezione asiatica cercherà di fare il proprio meglio nella rassegna intercontinentale russa: l’urna non è stata affatto benevola riservandogli un posto complicato nel gruppo F, in compagnia di Germania, Messico e Svezia. Shin Tae-Yong, commissario tecnico dei Guerrieri Tae-Guk, sa che le speranze di accedere agli ottavi di finale passano soprattutto dalla stella degli Spurs.

Son
Fonte foto: foxsportsasia.com by Julian Finney/Getty Images

Ai microfoni della Fifa, Son ha parlato in vista di Russia 2018 e dei propri ricordi del Mondiale 2002 disputatosi in Giappone e nel suo paese natale. All’epoca l’esterno sinistro non aveva neanche dieci anni ma le imprese di Park Ji-Sung e compagni (che eliminarono Italia e Spagna, piazzandosi poi al quarto posto) resteranno per sempre impresse nella sua memoria e in quella dei tifosi coreani, i quali si augurano di poter rivivere notti del genere. Nel corso della propria storia le Tigri Asiatiche non hanno mai avuto una rosa di prima fascia ma proprio l’esperienza di inizio millennio ha aumentato sensibilmente il numero di appassionati nei confini nazionali ed il movimento calcistico è sicuramente in crescita.

Ho ottimi ricordi riguardo il mondiale del 2002, c’era Park Ji-Sung, il mio idolo ed il miglior giocatore coreano di tutti i tempi. Vidi le partite in tv: mi ricordo che dopo la vittoria ai calci di rigore con la Spagna (quarti di finale n.d.r.) le persone persero completamente la testa. Ognuno indossava la maglia rossa dei Guerrieri Tae-Guk, compreso me”.
Una storia del genere continua a popolare la mente dei football-fan coreani che vedono in Son il successore naturale di Park: entrambi si sono consacrati definitivamente in Premier League ma il primo attende ancora la possibilità di potersi giocare il tutto e per tutto con la sua nazionale.

La squadra di inizio millennio era composta da grandi giocatori ma io stravedevo per Park. Ho visto tantissime sue partite in Premier League e giocare al suo fianco nella Coppa d’Asia del 2011 è stato emozionante.  Al ritiro ero in stanza con lui ma non riuscivo a parlargli tanta era la mia timidezza: ero positivamente ossessionato da lui e lo spiavo per scoprire tutti i suoi segreti”.  Non sono molti i giocatori coreani ad aver militato nel massimo campionato inglese, anche per questo l’ex Manchester United resterà sempre una leggenda a sud del 38° parallelo.

fonte foto: football-tribe.com

Per Son Heung-Min sarà la seconda partecipazione ai Mondiali dopo la non fortunata edizione del 2014 dove le Tigri Asiatiche abbandonarono la competizione ai gironi. “Nel 2014 avevamo un sacco di giovani giocatori con nessuna esperienza nella Coppa del Mondo: non è come giocare in campionato o alle qualificazioni, è tutto diverso. Dobbiamo essere pronti come squadra: Messico, Svezia ed ovviamente Germania sono più forti di noi ma non verremo a fare la comparsa, scendiamo in campo solo per vincere. Chiaramente vi è una differenza di qualità tra le rose ma a livello mentale faremo di tutto per farci trovare pronti”. Dopo lo scalpo di Italia e Spagna, i Reds vogliono allungare la propria lista battendo i tedeschi, un’impresa che può realizzarsi solo nel segno di Son.