La regina è ancora lei. Nel suo impero, nel mondo del nuoto, gode della stessa longevità della regina Elisabetta II del Regno Unito. I 200 metri stile libero le appartengono, ha tracciato una nuova epoca e, quando si ritirerà, la sua ombra detterà legge anche sulle future nuotatrici.
Federica Pellegrini, dopo l’oro mondiale conquistato a Budapest, è a un tantino dallo sfiorare l’olimpo divino. Un successo inaspettato, ma di quelli che strappano un urlo e un paio di lacrime. A quasi 29 anni e con una carriera mostruosa ricca di soddisfazioni e qualche rimpianto. L’oro è anche la settima medaglia mondiale consecutiva conquistata nella stessa disciplina: dalla rassegna di Montréal 2005 a quella di Budapest 2017, infatti, è sempre salita sul podio con tre ori, tre argenti e un bronzo. Giusto per ribadirlo, è l’atleta più vincente nei 200 m stile libero.
A una a una, partendo da Laure Manaudou, la Pellegrini ha visto le sue avversarie allontanarsi e ritirarsi. Campionessa iridata dei 200 e 400 m stile libero sia nel 2009 che nel 2011, è stata la prima nuotatrice capace di vincere consecutivamente il titolo in entrambe le discipline in due diverse edizioni.
E anno dopo anno, ha frantumato record su record. Ben 11 volte ha stabilito un nuovo primato mondiale. Certo, un campione o una campionessa non si valuta solo dai numeri o dai successi raggiunti, ma guardiamo la carriera di Federica e accorgiamoci di aver avuto tra le mani uno dei talenti più puri per l’Italia. E forse la sportiva azzurra più vincente di sempre.
La prima volta che infranse un record fu ai mondiali di Melbourne nel 2007 in cui disputò sia i 200 che i 400 m. Nelle otto vasche migliorò il primato nazionale, concludendo la finale con un 5º posto in 4’05″79. Due giorni più tardi, invece, stabilì a sorpresa il suo primo record mondiale nella semifinale dei 200 m, 1’56″47, migliore del precedente di Franziska van Almsick risalente al 2002.
Da lì, in poco meno di due anni, ne seguirono altri 10, l’ultimo, quello del dicembre 2009, agli Europei di Istanbul, fu anche il più malinconico: nel mese di ottobre morì, all’età di 66 anni, Alberto Castagnetti, il suo storico allenatore. Nonostante fosse psicologicamente scossa, la Pellegrini riuscì a riconfermare l’oro continentale nei 200 m stile libero realizzando l’undicesimo e ultimo record mondiale in carriera, con 1’51”17 che dedicò al tecnico scomparso.
I successi ottenuti in quella stagione le valsero il riconoscimento di “Nuotatrice dell’anno” per la rivista americana Swimming World Magazine: Federica fu la prima e tutt’ora unica nuotatrice italiana a essere insignita di tale riconoscimento.
Ma del resto, Federica ci aveva abituato troppo bene sin dai suoi esordi: alle Olimpiadi di Atene nel 2004, alla sua prima partecipazione, conquistò l’argento e a soli 16 anni e 12 giorni divenne la più giovane atleta italiana a salire su un podio olimpico individuale.
Gli 11 record di Federica Pellegrini