E’ forse uno dei miracoli più riusciti nella musica italiana. Una canzone in grado di oltrepassare i confini del tempo, trascinando le stesse identiche emozioni e di coinvolgere chi, all’alba degli anni ’90, non era nemmeno nato. Per tutti è “Notti magiche”, ma in realtà è entrata così tanto nella cultura popolare da veder storpiato il nome originale, “Un’estate italiana”. Assieme alla mascotte “Ciao”, l’inno dei Mondiali del ’90, rappresenta uno dei ricordi più piacevoli e romantici di quell’edizione.
Il brano musicale è stato composto da Giorgio Moroder, in occasione dei Mondiali di calcio del 1990 che si sono disputati in Italia, con il titolo originale “To Be Number One”; in Italia è stato portato alla ribalta grazie alla bravura e all’entusiasmo elettrizzante dei due interpreti, Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, che riscrissero il testo per la versione italiana portando la canzone in vetta alle classiche.
Da gennaio a settembre del 1990, “Un’estate italiana” è stato il singolo più venduto in Italia e ha rappresentato l’ultimo vero 45 giri a ottenere un successo commerciale prima del definito tramonto all’interno del mercato discografico.
L’8 giugno 1990, allo stadio San Siro di Milano, durante la cerimonia inaugurale, la canzone fu eseguita in playback dalla Nannini e da Bennato. Seguì, successivamente, una coloratissima sfilata dove modelli e modelle che rappresentavano i cinque continenti sfilarono con capi disegnati da alcuni grandi stilisti italiani: l’America, per esempio, aveva abiti firmati da Valentino e in rosso, l’Africa con Missoni in nero, l’Asia, invece, con Mila Schön in giallo, e l’Europa con Gianfranco Ferré in verde.
