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La pianura povera di termiche ha messo a terra molti tra i più titolati. Completano il percorso solo in sei.

Dopo i due stop dei giorni precedenti, finalmente una giornata di gara portata a termine. Molti però i piloti che non sono riusciti a completare il percorso, alla linea di goal arrivano infatti solo in sei.
Anche la quinta giornata di gara della 15eisma edizione del Mondiale di parapendio ha messo alla prova pensiero strategico, resistenza mentale e perseveranza dei 150 in lizza per il titolo di campione.

Una task partita sopra Passo Croce D’Aune: i piloti riescono a fare quota facilmente e aggirano tutti senza problemi la prima boa (Le Buse) per dirigersi Verso il Nevegal. Un gruppo di testa, dove si trovavano anche italiani, francesi e sloveni, parte velocissimo, ma sopra la piana di Villabruna molti finiscono per perdere quota, non trovano termiche per risalire e sono costretti ad atterrare. Tra questi anche il campione del mondo in carica Honorin Hamard (Fra).

La fretta del gruppo di testa è stata però propizia a tutti quelli rimasti indietro che, vista la parata delle prime linee hanno scelto di puntare più a nord per dirigersi verso la seconda boa costeggiando la montagna. Strada più lunga, ma più ricca di correnti ascensionali.
La gara a questo punto è aperta su due fronti: sotto montagna lo svizzero Morgenthaler guida un gruppo che ha scelto il percorso più lungo, ma che ha mantenuto quota con maggior facilità, che deve tuttavia fermarsi a fare quota a nord di Belluno, più a sud invece un gruppo di piloti resiste alla mancanza di termiche, cercando di recuperare poco a poco quota sopra Villabruna. Tra i secondi i nostri italiani Biagio Alberto Vitale e Luca Donini e i francesi Seiko Fukuoka Naville e Pierre Remy.

Del gruppo “arenato” nella piana di Villabruna una parte riesce e fare quota e prendere il nord per aggirare la boa del Nevegal, come fatto in precedenza dal gruppo guidato da Morgenthaller (tra questi Donini e Fukuoka), gli altri (Vitale e Remy) riescono a fare termica in pianura e raggiungono e aggirano la boa del Nevegal da sud.
A questo punto direzione comune Cesiomaggiore e qui sopra i tre filoni di gara si ricongiungono e si dirigono ad aggirare la boa di Villabruna. In aria restano circa 30 piloti. Il percorso continua con l’aggiramento di boa sopra Salmenega, poi Monte Aurin e taglio della linea di fine gara sopra il Boscherai.

Chiude la manche per primo Adrian Hachen (Sui). Tra le donne nessuna taglia il traguardo. Per gli italiani la miglior posizione di giornata appartiene al trentino Luca Donini che chiude in 2^ posizione.

Classifica provvisoria della task dell’8 luglio, in attesa degli ultimi recuperi e degli accertamenti tecnici è la seguente: per gli uomini Adrian Hachen (Sui), Luca Donini (Ita) e Von Kanel Patrick (Sui) e per le donne: Kari Ellis (Aus) e Seiko Fukuoka Naville (Fra) a pari punteggio, in terza posizione Khobi-Jane Bowden (Rsa)

Classifica generale provvisoria, in attesa degli ultimi recuperi e degli accertamenti tecnici è la seguente: per gli uomini Pierre Remy (Fra), Dusan Oroz (Slo), Honorin Hamard (Fra) e per le donne Seiko Fukuoka Naville (Fra), Silvia Buzzi Ferraris (Ita), Kari Ellis (Aus). Squadre: Svizzera, Francia e Slovenia.

Fonte: comunicato stampa

Stoppato però prima della conclusione per la formazione improvvisa di una cellula temporalesca a nord di Castel Tesino

Un percorso di gara sviluppato tra Veneto e Trentino, con partenza dal Monte Avena in direzione del Lago di Caldonazzo e rientro verso la vallata feltrina attraversando la Valsugana.
Alle 13.00 lo start e poi tutti i piloti girati verso ovest per raggiungere la prima boa in prossimità di Levico Terme. Attorno alle 13.40 un numeroso gruppo di testa è già alle porte della Valsugana pronto a incontrare la prima boa di giornata. I più veloci hanno scelto di volare a ridosso delle cime, per trovare maggiori correnti e mantenere quota.  Poco dopo le 14.00 i primi piloti superano la prima boa: davanti a tutti Simon Arnold (AUT) inseguito da un numeroso gruppo che a quel punto ha preso direzione Santa Giustina per incontrare la seconda boa.

Poi, quando il gruppo di testa si trovava sopra Castel Tesino, il Direttore di gara ha decretato lo stop. La terza manche del mondiale si è quindi interrotta alle 15.15. La formazione improvvisa di una cellula temporalesca ha infatti imposto di dare precedenza alla sicurezza. Il giudizio tecnico di Maurizio Bottegal, direttore di gara:

In questi casi i piloti hanno l’obbligo di raggiungere terra nel minor tempo possibile e in sicurezza. Nessuno ha interesse a cercare di prolungare la permanenza in aria perché comunque il conteggio dei chilometri percorsi, valido per accumulare punti, viene, in situazioni come questa, calcolato tracciando la posizione che ciascun pilota aveva cinque minuti prima dello stop

Una situazione inaspettata quella che si è verificata durante la terza manche, tanto più che la zona a nord-est di Cima D’Auda solitamente non è tra i punti sensibili che generano condizioni temporalesche. Continua Bottegal:

A volte anche solo due gradi di temperatura in più dal suolo possono generare situazioni impreviste ma al meteo non si comanda. Le interruzioni di manche possono capitare, dispiace, ma fa parte del gioco. C’è un rammarico in più perché molti dei piloti che gareggiano in questo mondiale non hanno mai volato verso ovest, verso Levico, sarebbe stato interessante portare a compimento questo percorso inedito

Pochi i piloti atterrati al Boscherai quindi, solo quelli che erano nelle posizioni più avanti verso Santa Giustiana. Per tutti gli altri si è messa in moto la macchina straordinaria dei recuperi che tutti i giorni lavora silenziosamente per riportare al campo base tutti i piloti che non riescono a completare la task e atterrano quindi lungo il percorso. Matteo Di Brina, presidente del Comitato organizzatore:

Il lavoro oggi per le squadre di recupero è stato straordinariamente più intenso ma siamo preparati e perfettamente coordinati, pronti per gestire anche queste situazioni

Unico particolare da segnalare tra i recuperi quello dello slovacco Jaroslav Janduch che, probabilmente alla ricerca di correnti ascensionali, si è ritrovato a volare troppo a ridosso di un costone montuoso restando impigliato tra le cime di un albero. Nulla di grave, solo un recupero insolito tra quelli avvenuti in giornata.

Classifica provvisoria della task, in attesa degli ultimi recuperi e degli accertamenti tecnici: per gli uomini Stefan Wyss (Sui), Idris Birch (Gbr) e Xevi Bonet Dalmau (Esp) e per le donne Seiko Fukuoka Naville (Fra), Silvia Buzzi Ferraris (Ita) e Kari Ellis (Aus)

Classifica generale provvisoria, in attesa degli ultimi recuperi e degli accertamenti tecnici:

Uomini: Pierre Remy (Fra), Honorin Hamard (Fra), Duan Oro (Slo)

Donne: Seiko Fikuoka Neville (Fra), Silvia Buzzi Ferraris (Ita), Kari Ellis (Aus)

Squadre: Francia, Slovenia, Italia

 

Fonte: comunicato stampa

Mercoledì 28 giugno, nella magnifica cornice di piazza Maggiore, a Feltre, è stato presentato il programma del Mondiale di parapendio MonteAvena2017, prima edizione in Italia e con numeri da record: ben 150 atleti e 48 paesi partecipanti, mai successo nelle 14 edizioni precedenti.

Per l’occasione erano presenti anche i piloti di casa nostra che difenderanno i colori dell’Italia durante il campionato e che hanno scelto questo momento per presentarsi ufficialmente al pubblico. Ecco il team che porterà nei cieli l’orgoglio italiano: Silvia Buzzi Ferraris (Milano), Joachim Oberhauser (Termeno, Bolzano), Luca Donini (Molveno, Trento), Biagio Alberto Vitale (Bologna), Christian Biasi (Rovereto, Trento) e Alberto Castagna, ct della Nazionale (Cologno Monzese, Milano).

Ecco nel dettaglio, le schede degli atleti italiani:

Silvia Buzzi Ferraris

Nata a Milano il 25 settembre 1967, sposata con due figlie gemelle di 19 anni, laureata in fisica e insegna matematica e fisica. Hobby: parapendio, kite, triathlon, sci-alpinismo e poi passione per il ricamo, uncinetto e suonare il pianoforte. Nel parapendio è stata campionessa italiana per dieci anni a partire dal 1994;

Joachim Oberhauser

Nato a Bolzano il 14 ottobre 1975. In volo dal 1993, a partire dal 2004 ha iniziato a gareggiare. I suoi migliori risultati: Campione europeo Team nel 2010, vincitore della Coppa Italia nel 2013 e nel 2015, 7° nell’Europeo ad Abtenau nel 2010, 10° nel Mondiale a Roldanillo nel 2015, vicecampione nell’Europeo a Krushevo nel 2016;

Christian Biasi

Nato il 16 giugno 1973 a Rovereto, in Trentino Italia. La passione per la montagna e il volo è stata trasmessa dal padre che praticava il paracadutismo. Pratica alpinismo, lo sci da discesa, lo sci alpinismo e la corsa in montagna, ma il parapendio assorbe la maggior parte del suo tempo libero, dato che lo pratica a livello agonistico nazionale e internazionale. Nel suo palmares ci sono quattro titoli di Campione Italiano (2002, 2004, 2006, 2009) e vari piazzamenti di rilievo con la maglia azzurra della Nazionale e in Paragliding World Cup. Fa parte della squadra nazionale Italiana dal 1999;

Luca DONINI

Nato a Trento il 22 febbraio 1963, vola dai primi anni ’90. I suoi migliori risultati: campione del Mondiale 2001, campione dell’Europeo nel 2006 e nel 2010, campione italiano nel 2016, campione europeo a squadre nel 2004 e nel 2010, diverse medaglie argento e bronzo a Mondiali ed Europei;

Biagio Alberto Vitale

Campione italiano nel 2007, oro a squadra negli Europei dei 2010, bronzo a squadra negli Europei del 2016, due volte vincitore del Trofeo Guarnieri;

 

Alberto Castagna, Team Leader nazionale Italiana 

 

Nato a Milano il 28 agosto 1963. Vola dal 1990 ed è team leader della Nazionale dal 1998. Sposato con Ida con la stessa passione per il volo, i suoi migliori risultati sono, da ct: medaglia d’ oro – Campione europeo Nazioni nel 2004 e nel 2010, medaglia d’argento Nazioni Campionato Mondiale nel 2009 e nel 2013; medaglia d’argento Nazioni Campionato Europeo nel 1998 e nel 2006;  medaglia di Bronzo Nazioni Campionato Mondiale nel 2001, medaglia di Bronzo Nazioni Campionato Europeo nel 2008, 2014 e nel 2016.

 

Ad aprire la cerimonia dopo il saluto del colonnello David Morpurgo, comandante del 51° Stormo, il passaggio delle Frecce Tricolori che, dopo 50 anni di assenza, hanno sfrecciato in formazione da nove velivoli sopra Feltre a alla sua vallata. Un buon augurio a tutti gli sportivi e agli organizzatori dell’evento, come commenta Matteo Di Brina, presidente MonteAvena2017:

Vederle passare è un sogno che è diventato realtà, un’emozione incredibile, resa ancora più grande dal fatto che sono passati proprio per salutare il nostro Mondiale. Un evento straordinario non solo per noi, ma da condividere con tutto il territorio: le Frecce mancavano da mezzo secolo, speriamo che in molti apprezzino i nostri sforzi e questo risultato!

La 15esima edizione del Mondiale di parapendio prenderà ufficialmente il via con la maestosa cerimonia di apertura domenica 2 luglio alla quale seguirà una giornata di prove tecniche, fissate per il 3 luglio.
Si entra nel vivo della competizione martedì 4 luglio con la prima assegnazione di gara valida per i punteggi. Le discipline procederanno poi fino a sabato 15, giornata in cui verrà proclamato il nuovo campione del mondo. Una curiosità: uomini e donne gareggiano assieme senza gare distinte.

Ma MonteAvena2017 non sarà solo parapendio: moltissime, infatti, sono le attività che si svolgeranno a contorno della gara, già a partire dal 1° luglio con “Monte Avena Dolomti Expo”, la fiera dedicata al volo libero e agli sport outdoor con la possibilità, per appassionati e temerari, di provare l’emozione del volo in tandem.
E poi ancora escursioni naturalistiche, visite ai centri storici, degustazioni di prodotti tipici, giri in bicicletta, cannyoning, arrampicata, concerti, buona cucina e molto altro. Centro nevralgico di questo vortice di eventi è il campo di atterraggio principale del Mondiale, in zona Boscherai a Pedavena.