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L’Italia bronzo olimpico affronterà il Montenegro vice campione d’Europa nella finale per il quinto posto mondiale sabato alle 13.30.

Tutto facile contro l’Australia, già battuto 13-5 nella prima fase, quando servivano 10 gol di scarto per scavalcare l’Ungheria in testa al girone, passare ai quarti di finale e continuare il cammino dal lato buono del tabellone. Ritmi bassi, pochi falli gravi, break di 4-0 per il 4-2 del primo parziale, poi vantaggio gestito in pieno controllo (2-2 e 0-0 nelle frazioni centrali) sino all’8-4 conclusivo e l’Australia incapace di superare la difesa azzurra dal 4′ del secondo tempo.

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In gol per l’Italia, che ha schierato Volarevic nei primi due tempi e Tempesti nei secondi, Figlioli e Di Fulvio, autori di una doppietta, Gitto, Presciutti, Bodegas, Aicardi.

Australia-Italia 4-8
Australia: Slade, Putt, George Ford, Kayes 1, Power, Edwards, Gilchrist 1, Younger, Andrew Ford, Fannon, Hollis 2, Brooks, Hrysanthos. All. Fatovic.
Italia: Tempesti, Di Fulvio 2, Gitto 1, Figlioli 2 (1 rig.), Presciutti 1, Mirarchi, Nora, Fondelli, Renzuto Iodice, Bodegas 1, Aicardi 1, Bertoli, Volarevic. All. Campagna.
Arbitri: Molnar (Hun) e Putnikovic (Srb).
Note: parziali 2-4, 2-2, 0-0, 0-2. Espulso con sostituzione Hollis (A) a 3’15 del quarto tempo. Superiorità numeriche: Australia 0/7, Italia 3/9. In porta Volarevic (I) dall’inizio, Tempesti dal terzo tempo. Spettatori 1000 circa.

Stroncando il favorito della vigilia, il cinese Sun Yang, i gemelli del nuoto italiano Detti e Paltrinieri, hanno scritto un’altra pagina di storia degli 800 stile libero.

Il toscano Gabriele Detti (Team Lombardia, Esercito) ha vinto, infatti, il suo primo titolo mondiale, stabilendo il record europeo con 7’40″77; l’emiliano Gregorio Paltrineri (Coopernuoto, Polizia di Stato) ha conquistato la medaglia di bronzo con 7’42″44. Il precedente record d’Europa era proprio di Paltrinieri con 7’40″81, che gli valse l’argento al Mondiale di Kazan il 5 agosto del 2015, nel giorno del compleanno della Pellegrini.

Tra i due azzurri si è inserito a sorpresa il polacco Wojciech Wojdak, che ha stabilito  il record nazionale con 7’41″73.

“Oggi sono senza parole. Sono più che felice”, ha detto Detti. “Gara intensa, dura, bellissima. Gabriele è stato bravissimo, ha fatto un tempone. Io ho avuto qualche difficoltà alla fine ma sono strafelice per entrambi”, ha poi spiegato Paltrinieri.

Partono bene i due azzurri con Detti che nei primi 200 si porta in testa, con Paltrinieri che non ci sta e ai 400 si prende la prima posizione. Sorprendente però la gara del polacco Wodjack che ai 600 non molla e si prende la testa. Negli ultimi cento metri è un testa a testa fra i tre con Gabriele Detti che grazie una rimonta assurda va a prendersi la medaglia d’oro, con record europeo, davanti al polacco Wodjack e Gregorio Paltrinieri che si deve ‘accontentare’ della medaglia di bronzo.

Giorgio Minisini e Mariangela Perrupato conquistano la medaglia d’argento ai Mondiali di Budapest nel duet mixed free. Il mondiale del nuoto sincronizzato si chiude con gli azzurri al top che rientrano in Italia con una medaglia d’oro, quella di Minisini in coppia con Manila Flamini nel tech, e una d’argento.

Gli azzurri ricevono 91.1000 punti, secondi soltanto alla coppia russa formata da Mikhaela Kalancha e Aleksandr Maltsev, che vince con 92.6000. Alle loro spalle gli Stati Uniti di Bill May e Kanako Kitao Spendlove con 88.7667.

Nel loro “Paradiso perduto” interpretano la storia di Adamo ed Eva, i progenitori dell’umanità, lasciando al pubblico la possibiità di scegliere il finale che desiderano. All’ingresso in pedana i due sembrano allontanarsi, poi lui l’avvicina a sé e la bacia. Si tuffano in acqua e inizia lo show sulle musiche ideate da Michele Braga e con la coreografia di Anastasija Ermakova.

Sono gli ultimi in ordine di apparizione e non deve essere facile gareggiare con la pressione dei 92.6000 punti dei russi, gli 88.7667 degli americani e gli 88.0000 dei giapponesi. Trentanove giorni per preparare un esercizio che richiede almeno un anno di lavoro. Il merito è di tutti: staff tecnico, preparatori atletici ed acrobatici, registi e coreografi e della Federazione che li ha messi nelle condizioni ottimali per lavorare al Centro Federale di Pietralata e nella piscina di Savona.

giorgio minisini

“Qui dentro ci sono tutte le fatiche – dice Giorgio guardando la scatola che custodisce la medaglia d’argento – e le paure di non raggiungere l’obiettvo e ansie per il poco tempo a disposizione per preparare l’esercizio”.

Mariangela Perrupato

“Per me era già un sogno essere arrivata qui – afferma visibilmente emozionata Mariangela – aver vinto questa medaglia è una gioia grandissima che mi ripaga di tutto. La mia è stata una stagione travagliata; il 30 novembre mi sono operata di ernia del disco, non ho partecipato ai campionati assoluti ed ho ripreso ad allenarmi lentamente a marzo. Ero in ritardo con la preparazione ma grazie all’aiuto di tutti, dei tecnici e dello staff fisioterapico della Federazione, del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro e dell’Aurelia Nuoto (stesse società di Minisini e di Manila Flamini, ndr) ce l’ho fatta. Un ringraziamento speciale a Giorgio; partner ideale, unico, che riesce a dividersi tra me e Manila con pari entusiasmo e dedizione”.

Elena Bertocchi si prende il testimone da Tania Cagnotto. Conquista la medaglia di bronzo dal metro ai mondiali di tuffi, diventando la seconda donna italiana su un podio iridato individuale nella storia dei tuffi. La milanese, che compirà 23 anni il 19 settembre, finora si era fatta notare solo a livello europeo con i recenti successi a Kiev nel metro e nel sincro misto con Maicol Verzotto, che seguono l’argento a Londra 2016 e il quarto posto a Rostock 2015.

Ora c’era da saltare una leggenda, passata dai trampolini al microfono di Rai Sport; c’era da seguire con proprie doti la strada tracciata da Tania Cagnotto, che ha concluso la carriera nel maggio scorso dopo aver conquistato due medaglie olimpiche a Rio de Janeiro per 62 internazionali di cui 10 iridate.

Bertocchi ci riesce con personalità, determinzione ed esplosività. Conduce la finale sempre nelle prime posizioni; addirittura in testa dopo l’uno e mezzo ritornato da 61,20 punti. Oro all’australiana Maddison Keeney con 314,95 punti, argento alla russa Nadezhda Bazhina con 304,70. Bronzo all’italiana con 296,70 punti.

“Sono contentissima – afferma l’azzurra – e ritengo che Kenney abbia meritato di vincere. Saluto la mia famiglia e ringrazio tutti. Resto coi piedi per terra com’è nel mio carattere. Questa medaglia non cambia niente. Continuerò a lavorare con impegno e determinazione”.

Arriva subito una medaglia per gli azzurri impegnati ai Mondiali di Budapest. A portarla è Mario Sanzullo, argento nella 5 chilometri di nuoto di fondo nella prova che ha aperto il programma del nuoto in acqua libere al Lago di Balaton.

Per il ventiquattrenne di Napoli – allenato dal tecnico federale Emanuele Sacchi – si tratta della prima medaglia internazionale della carriera (prima anche per la spedizione azzurra in Ungheria), dopo l’ottavo posto iridato Kazan del 2015 e il sesto agli Europei di Hoorn 2016.

 

L’Italia mette al collo la seconda medaglia mondiale consecutiva sulla distanza, dopo il bronzo di Matteo Furlan in Russia due anni fa. L’azzurro – tesserato per Fiamme Oro e Canottieri Napoli – chiude in 54’32″1, ad appena sette centesimi dal francese Marc Antoine Olivier, bronzo nella 10 km olimpica di Rio, oro in 54’31″4, protagonista dell’accelerazione che ha sgranato il gruppo dopo la boa di metà gara; sul gradino più basso del podio del britannico Timothy Shuttleworth terzo in 54’42″1.

“Mi sono trovato fin da subito nelle posizioni di testa – racconta Sanzullo, visibilmente commosso – e ho cercato di non perdere contatto dai primi. Sono stato bravo a non perdere la scia del transalpino e a stringere i denti fino al traguardo: sono stato caparbio”.

Già di bronzo nella 10 km alle Universiadi di Gwangju 2015, l’atleta campano dopo Kazan si è trasferito a Roma dove si allena con Simone Ruffini e Federico Vanelli.