I mondiali di calcio del 2018, ancor prima di iniziare, sono già entrati negli annali della storia di questo sport per almeno due paesi. Si tratta di Panama ed Islanda, che fanno il loro debutto in Russia dopo la qualificazione alla fase finale della competizione iridata.
L’Islanda, il più piccolo paese per numero di abitanti a partecipare a un mondiale, ma dalle grandi aspirazioni, vuole dimostrare al mondo la sua crescita, che gli permette oggi di potersi avvalere di giocatori preparati e con tutte le carte in regola per poter competere alla pari con i suoi avversari.
Panama, finora conosciuto solo per il suo regime fiscale e per il suo mare, adesso affronta la nuova sfida calcistica con la grinta di chi si è impegnato per anni e vuole sfruttare al massimo la sua occasione.
Entrambe le squadre, a giugno, cominciano un’avventura nuova che li condurrà direttamente in Russia per la prova sul campo, proprio come prima di loro hanno fatto altre squadre oggi considerate “forti”. Ecco le nazionali che al loro esordio assoluto hanno fatto meglio:
Portogallo
Per rivivere il debutto della squadra portoghese bisogna andare lontano nel tempo fino al 1966. Al posto di Ronaldo c’era Eusebio a far sognare il suo paese, con la voglia di arrivare in fondo e dimostrare di essere una squadra giovane ma forte. Con grande sorpresa di tutti, il Portogallo al suo debutto, scavalca squadre come il Brasile e giunge in semifinale, dove però la sua corsa al titolo viene interrotta da un’Inghilterra caparbia che per 2-1 giunge in finale contro la Germania e diventa poi Campione del Mondo.
Terzo posto per un paese al suo esordio in un mondiale, che deve essere di buon auspicio per le debuttanti del 2018.
Danimarca
Meno profittevole il risultato dei danesi in corsa per i mondiali nel 1986. Al loro debutto assoluto, si spingono con successo fino agli ottavi di finale, ma con un secco 5-1 il sogno viene infranto dalla Spagna, che passa il turno e lascia l’amaro in bocca ad un team che fino ad allora si era battuto molto bene.
Grinta, reti e una strategia di gioco diversa dalle altre non sono bastate alla Danimarca per accedere alla finale, ma il suo esordio sarà ricordato come uno dei più audaci grazie a giocatori come Jesper Olsen, Preben Elkjaer e Michael Laudrup.
Croazia
Siamo nel 1998 ed è il turno dell’esordio della squadra croata. Ed è un inizio che lascia tutti col fiato sospeso, data l’inaspettata potenza calcistica di un team che fino ad allora non aveva mai preso parte ad una competizione mondiale. Nessuno si aspettava che la Croazia fosse capace di scavalcare le sue avversarie, come la Germania, e giungere in semifinale. Ma contro la padrona di casa, la Francia, la Croazia si piega per 2-1 uscendo però a testa alta con un terzo posto memorabile.
Sulla scia del Portogallo, anche la Croazia riesce a immortalare nel tempo un debutto che ha segnato la nascita di una nuova potenza calcistica in grado di dare filo da torcere ai campioni.
Senegal
In Corea del Sud, nel 2002, si assiste poi al debutto del Senegal. Un esordio promettente che porta i leoni africani direttamente agli ottavi di finale contro la Svezia. Battuta per 2-1, sarà la Turchia nei quarti di finale a interrompere bruscamente la corsa senegalese.
Il Senegal non è riuscito nell’intento di diventare la prima squadra proveniente dall’Africa a giocarsi una semifinale, ma il suo debutto non è di certo passato inosservato.
Quattro squadre debuttanti del passato, quattro esordi da ricordare. A giugno tocca a Islanda e Panama, che tenteranno di emulare questi grandi risultati per lasciare il loro segno nella storia con la loro presenza ai Mondiali di Russia 2018.