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L’Italia ce l’ha fatta: si è qualificata per la fase finale dell’Europeo di basket femminile in programma il prossimo anno tra Serbia e Lituania.

Un percorso netto quello realizzato dalla ragazze guidate dal commissario tecnico Marco Crespi. Le azzurre, infatti, grazie alla vittoria contro la Svezia per 62-56 a La Spezia, ha chiuso il proprio girone al primo posto. La nazionale ha concluso il calendario di sei match con cinque vittorie e una sola sconfitta. Seconde sono arrivate proprio le svedesi per 4-2 seguite dalla Croazia 3-3, in coda la Macedonia 0-6.

Una vittoria che ha dato buoni spunti a Crespi soprattutto nei primi due quarti, quando le azzurre sono riuscite a ottenere un vantaggio di 19 punti.

Bene Elisa Penna, due triple e 8 punti importanti nel momento del primo allungo. Benissimo Olbis André che ha giocato da veterana finendo con 20 punti e nove rimbalzi.

A La Spezia però non è stato sola la serata del pass azzurro per il prossimo Europeo, è stata anche la serata dedicata alla capitana Raffaella Masciadri che, a 38 anni, ha dato il suo addio alla maglia azzurra. L’ala, da buona veterana, è stata una delle leader di questo gruppo.

La capitana con la storica “11” nelle sue 193 presenze con l’Italbasket

Con le sue 193 apparizioni in 17 anni, Mascia (come viene chiamata all’interno del gruppo) è la terza azzurra per numero di presenze dietro Catarina Pollini e Bianca Rossi. Con l’Italbasket ha giocato cinque europei e vinto un oro ai Giochi del Mediterraneo a Pescara nel 2009.

I ringraziamenti per la lunga avventura azzurra, la capitana ha voluto scrivere una lettera a tifosi, compagne, staff e federazione.

In tutti gli anni con la casacca azzurra Raffaella Masciadri è stata la leader di un vero e proprio movimento sportive, volto a ottenere i riflettori che la pallacanestro femminile merita. L’ala, che gioca attualmente a Schio, ha avuto modo di vivere anche l’esperienza estera in America nella Wnba nel Los Angeles Sparks. Per quanto fatto per il basket in Italia, al termine della sua carriera è giusto che Raffaella Masciadri ottenga un ruolo di primo livello.

Sa dal sapore amaro parlare di basket femminile dopo la sconfitta contro il Belgio delle azzurre nell’Europeo che si sta disputando in Repubblica Ceca, ma c’è comunque da complimentarsi con le ragazze di coach Capobianco che ora sperano di battere la Lettonia per strappare il pass Mondiale 2018.

A guidare le ragazze dell’Italbasket la capitana e veterana, Raffaella Masciadri giocatrice del Famila Schio.
Nata a Como nel 1980, rappresenta una delle cestiste italiane più vincenti della storia del basket femminile, con ben 12 scudetti in bacheca.

Per l’ala azzurra, che da qualche settimana ha ottenuto un ruolo come presidente della Commissione atleti del Coni, un passato anche in America nella WNba, patria del basket mondiale. Per diverse stagioni, infatti, la comasca ha indossato la maglia del Los Angeles Sparks le “sorelle” dei più noti Lakers della Nba maschile.

Un onore per il basket italiano, che oltre ad avere cestisti azzurri tra gli uomini (vedi Belinelli, Bargnani, Gallinari e prima anche Datome), esporta anche talenti femminili negli Stati Uniti.

La capitana Masciadri, nel 2004 viene “notata” dall’allora coach losangelino, Michael Cooper, che decide di chiamarla a sé per inserirla nel gruppo di squadra per l’inizio del campionato WNba che si gioca in estate.

La stagione 2004 non è delle più semplici. Nonostante la fiducia che Cooper ha nei confronti della comasca, Raffaella Masciadri deve sgomitare molto per inerirsi negli schemi e nella realtà americana. Il primo campionato si chiude con 17 presenze e una media di 1,6 punti per partita in quasi 7 minuti di gioco.

Sebbene la prima stagione non sia stata esaltante la società richiama l’azzurra per l’anno seguente. Le cose, infatti, vanno decisamente meglio: si alza la media dei minuti giocati oltre che quella realizzativa, soprattutto dai tre punti.

In Italia rientra gli inverni per giocare con Schio e con la Nazionale. Proprio i molteplici impegni portano la comasca a decidere di “riposarsi” dagli impegni americani, prima di ritornarci nel 2008. Proprio in quella stagione, forse la migliore, le Sparks per un soffio non agguantano le Finals.

Un’esperienza unica per l’ala comasca che porta con sé ricordi indelebili della parentesi statunitense.
L’Italia e il basket italiano però non sono mai stati dimenticati, tant’è che alla prima occasione Raffaella ci è tornata e ha vinto tanto a Schio con la Famila.

Ora a 37 anni, oramai è una veterana ed è nella fase finale della carriera e vuole dare un apporto maggiore ora che ha un ruolo come presidente nella Commissione atleti Coni. In effetti la campionessa, parallelamente alla vita sul parquet, si è anche laureata in Scienze giuridiche.

Studiare e giocare è una cosa che si può fare senza eccessivi eroismi. Basta essere determinate!

E sicuramente lei lo è stata.

Dario Sette